L'Italia politica del 1400

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Testo

L’ITALIA POLITICA DEL 1400: PRINCIPATI MINORI
(Integrazione agli Stati Regionali)

A parte i cinque grandi PRINCIPATI REGIONALI, che dominavano la scena politica, nel XV secolo in Italia erano presenti realtà politiche “minori”, in quanto avevano MENO PESO POLITICO e MILITARE, ma non per questo MENO IMPORTANTI.
Nell’Italia nord-occidentale si era affermato il principato SABAUDO dei SAVOIA, soprattutto grazie all’importante figura di AMEDEO VIII (1391-1440). Amedeo ottenne il titolo DUCALE nel 1416 e giunse a dominare in Piemonte su un vasto territorio. Dopo l’abdicazione di Amedeo, che divenne ANTIPAPA CONCILIARE, con il nome di FELICE V, lo stato sabaudo attraversò un periodo di debolezza, caratterizzato da forti influenze esterne (Milano, Svizzera, Borgogna, Francia).
Sempre in quest’area nord-occidentale, sono da ricordare due principati di antica origine FEUDALE come il MARCHESATO DI SALUZZO ed il MARCHESATO DI MONFERRATO; inoltre c’era ancora l’antica e gloriosa repubblica di GENOVA, entrata però in una fase di DECLINO a causa della forte CONCORRENZA politico-economica degli ARAGONESI, degli OTTOMANI, di VENEZIA. Nel NORD-EST invece si segnala il PRINCIPATO di TRENTO.
Nell’area padana si segnalano in particolare il principato degli ESTENSI, comprendente i territori di FERRARA, MODENA e REGGIO, e quello dei GONZAGA, nel territorio di MANTOVA.
Nell’area centrale, nel sud della TOSCANA, c’era la REPUBBLICA di SIENA, acerrima NEMICA di FIRENZA ed ostacolo al suo espansionismo.

REGNO DI NAPOLI NELLA I META’ DEL 1400
(Integrazione pag. 331)

A LADISLAO di Durazzo (1386-1414), uscito vincitore dalla grave crisi dinastica tra i vari rami della casa d’Angiò (d’Ungheria, di Francia, di Durazzo), successe GIOVANNA II la quale, essendo senza figli, adottò come EREDE ALFONSO D’ARAGONA, già sovrano della Sicilia e della Sardegna, ma poi lo DISEREDO’, nominando al suo posto LUIGI III D’ANGIO’. Ne derivò una guerra angioino-aragonese. Morto Luigi III la guerra antiaragonese fu continuata dal fratello di Luigi, RENATO d’Angiò.
Filippo Maria Visconti, duca di Milano, s’inserì nella guerra, sconfiggendo Alfonso d’Aragona presso l’isola di PONZA (1435) e catturandolo: Alfonso fu condotto prigioniero a Milano. Ma poi avvenne che Alfonso riuscì a convincere Filippo Maria ad abbandonare Renato d’Angiò, mostrandogli quanto fosse dannoso per Milano e per l’Italia insediare a Napoli un principe così strettamente legato alla Francia. Da quel momento Filippo Maria ed Alfonso procedettero di comune accordo.

LE GUERRE FRANCO-SPAGNOLE IN ITALIA
(Integrazione pag. 334)

Carlo VIII, per assicurarsi le spalle durante l’impresa in Italia, concluse un accordo don l’imperatore Massimiliano: con il TRATTATO DI SENLIS (1493) consegnava all’imperatore la FRANCIA CONTEA e l’ARTOIS.
Luigi XII, duca d’Orleans, succeduto a Carlo VIII, morto senza figli, riprese l’offensiva francese in Italia. Egli rivendicava non solo il regno di Napoli, in quanto erede dei diritti degli angioini, ma anche del DUCATO di MILANO, in quanto discendente di VALENTINA VISCONTI, figlia di GIAN GALEAZZO.
Luigi XII preparò la spedizione (1499) con un accorto lavoro diplomatico: si accordò con Venezia, a cui promise, con il TRATTATO di BLOIS, Cremona e la GHIARA d’ADDA, e con il papa ALESSANDRO VI, che mirava a fondare uno stato nella Romagna per il figlio Cesare. Luigi XII assecondò questi progetti, promettendo al papa aiuti militari e diplomatici e concedendo a Cesare Borgia l’investitura del DUCATO di VALENTINOIS. Da parte sua il papa concesse al re la dichiarazione di nullità del matrimonio con la vedova di Carlo VIII, Anna di Bretagna, allo scopo di assicurare alla monarchia questo vasto feudo.
Dopo aver conquistato Milano (agosto-settembre 1499), Luigi si accinse alla conquista del regno di Napoli, nelle mani del RAMO ARAGONESE, che si era staccato dall’originaria DINASTI SPAGNOLA. A questo scopo Luigi si accordò con Ferdinando il Cattolico, per la spartizione, tra Francia e Spagna, dei territori da conquistare insieme. Con il TRATTATO di GRANADA (novembre 1500) alla Francia venivano assegnati il napoletano e l’Abruzzo, alla Spagna la Puglia e la Calabria.
La guerra fu condotta nel 1501, con la benevola neutralità di Venezia e del papa. Federico I, succeduto nel 1496 a Ferdinando II (detto “Ferrandino”) sorpreso anche dal tradimento di Ferdinando il Cattolico, si arrese sdegnato ai francesi (agosto 1501): tre anni dopo moriva, prigioniero, in Francia.
Si estingueva così il RAMO aragonese di Napoli.
Nella spartizione della preda francesi e spagnoli entrarono in conflitto: la guerra durò fino alla fine del 1503 e si chiuse con la vittoria degli spagnoli. Napoli divenne un possedimento spagnolo e tale resterà per altri 2 secoli.

GLI ARAGONESI DI NAPOLI (IL RAMO ARAGONESE DI NAPOLI)
- ALFONSO I (IL MAGNANIMO)
- FERDINANDO I (FERRANTE)
- ALFONSO II
- FERDINANDO II (“FERRANDINO”)
- FEDERICO I

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