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Data: 03.05.2001
Latino
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Cap. 36
Quale uomo, dei immortali, quanto grande saresti stato se avessi mantenuto l’atteggiamento di quel giorno! Avremmo la pace, che era stata assicurata per mezzo del giovane nobile, nipote di M. Bambalio, garante. Sebbene la paura, che insegna la via del potere non per lungo tempo, ti rendesse buono, ti rese disonesto quell’audacia che non si
EPISTOLA II
In questa epistola viene presentato un Ulisse rinnovato, che si stacca dalla produzione tragica e comica per accostarsi ad Omero, esemplare dell'uomo saggio. Vi и chi vede nel personaggio di Ulisse Aristippo, maestro di Orazio.
EPISTOLA V
E' un invito a pranzo, non il primo: nell'ode 20 и Mecenate ad essere invitato a lasciare
v'è chi gode a sollevare col carro la polvere d'Olimpia e, sfiorata la meta con le ruote in fiamme,
per la palma d'onore si crede signore del mondo, come gli dei;
c’è chi si esalta se il capriccio popolare lotta per eleggerlo alle supreme cariche di stato,
e c’è a chi piace se nel proprio granaio può nascondere tutto il grano che si miete i
RITRATTO DI CATILINA
[1] LUCIO CATILINA, NATO DI NOBILE STIRPE, FU DI GRANDE VIGORE D'ANIMO E DI MEMBRA, MA D'INGEGNO MALVAGIO E VIZIOSO.[2] FIN DALLA PRIMA GIOVINEZZA GLI PIACQUERO GUERRE INTESTINE, STRAGI, RAPINE, DISCORDIE CIVILI, E IN ESSE SPESE TUTTA LA SUA GIOVENTÙ. [3]IL CORPO RESISTENTE ALLA FAME, AL GELO, ALLE VEGLIE OLTRE O
Davvero non provo invidia ; mi meraviglio piuttosto: a tal punto dovunque c’è scompiglio in tutta la campagna.Ecco , io stesso afflitto spingo innanzi le caprette;anche questa trascino a fatica,Titiro: qui ora tra i fitti noccioli,partorendo ahime sulla nuda pietra , ha lasciato due gemelli , speranza del gregge: Spesso Questa sciagura ci predisse
Perciò non si sarebbe potuto distinguere facilmente se fosse più caro al comandante (Asdrubale) o all’esercito. (discerneres = cong potenz con tu generico; malle, confidere, audere = infin stor) [4] e Asdrubale no preferiva mettere a capo nessun altro, quando si doveva compiere qualche azione con coraggio ed energia, né i soldati sotto la guida di un a
PREFAZIONE
PROEMIO 7-13
7 E SE SI DEVE CONCEDERE A UN POPOLO DI CONSACRARE LE PROPRIE ORIGINI E DI RICONDURLE A UN INTERVENTO DEGLI DÈI, QUESTO VANTO MILITARE LO MERITA IL POPOLO ROMANO PERCHÉ, RICONNETTENDO A MARTE PIÙ CHE A OGNI ALTRO LA PROPRIA NASCITA E QUELLA DEL PROPRIO CAPOSTIPITE, IL GENERE UMANO ACCETTA UN SIMILE VEZZO CON LO STESSO BUO
XVI
[1] MA ISTRUIVALA GIOVENTÙ CHE, COME ABBIAMO DETTO PRIMA, AVEVA SEDOTTO AI PIÙ TURPI DELITTI IN MOLTI MODI. [2]TRA QUESTI PRENDEVA TESTIMONI E FIRMATARI FALSI: COMANNDAVA LORO DI RITENERE VILI LA PAROLA DATA, I PROPRI BENI E I PERICOLI; POI, QUANDO AVEVA CONSUNTO LA LORO REPUTAZIONE E L'ONORE, ORDINAVA LORO ALTRI MAGGIORI DELITTI.[3]SE AL M