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Data: 04.12.2001
Fisica
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SVILUPPO DELLA PROVA:
E stato collegato un manometro differenziale a liquido (mercurio) alla parte di circuito che c’interessa per la prova ossia il tratto di tubazione denominata TA.
Nel collegare il manometro abbiamo prestato attenzione a non far entrare aria nei tubi flessibili che collegano la tubazione al manometro differenziale, altrimenti
Con quest’esperienza si vuole determinare un confronto tra le due perdite di carico accidentali, quelle teoriche e quelle sperimentali.
SVILUPPO DELLA PROVA:
E stato collegato un manometro differenziale a liquido (mercurio) alla parte di circuito che c’interessa per la prova ossia il tratto di tubazione denominata TB.
Nel collegare il mano
u = r d/dt, essendo d/dt
la velocità angolare. In particolare il moto è circolare uniforme se il punto P percorre la circonferenza con velocità di modulo costante: detta allora
= d/dt
la velocità angolare, che è anch'essa costante, si ha u = r. L'accelerazione risulta in questo caso puramente radiale (è cioè nulla la sua compon
Misura della densità di liquidi
L’obiettivo di questo esperimento era quello di misurare la densità di alcuni liquidi. Per eseguire questo esperimento abbiamo avuto bisogno di un cilindro graduato (sensibilità =1 cm3 ), di una bilancia (sensibilità = 0,01 g), di un po’ d’acqua, alcool e glicerina.
Bilancia
c Biologia e Fisiologia
La materia vivente è in grado di trasformare l'energia, cioè di compiere del lavoro. Fondamentalmente le produzioni di lavoro appartengono a due tipi: a) produzione di lavoro meccanico il cui tipico esempio è lo spostamento della forza peso nel superare dislivelli di altezza; è lavoro meccanico l'energia spesa per vincere gl
Q1/Q2= =(t1)//(t2)
dove d(t) è un'opportuna funzione della temperatura empirica dei termostati, ossia della temperatura misurata con una qualsiasi sostanza termometrica. Si può allora introdurre una nuova scala delle temperature, detta appunto scala termodinamica, usando come temperatura la stessa funzione ,(t) che è univocamente determinata se
X=0, Y=0, Z=0,
Mx=0, My=0, Mz=0.
Queste condizioni, note come equazioni cardinali della statica, sono sempre necessarie, e sono sufficienti solo per l'equilibrio di un sistema rigido. Qualora tra le forze compaiano forze di attrito, le condizioni sopra dette vanno modificate, dando generalmente luogo a diseguaglianze che le comprendono come caso
Nel 1687, I. Newton mise ordine in tutte queste ipotesi e, basandosi su calcoli precisi, giunse a formulare una legge sulla gravitazione universale espressa dalla formula
dove F è l'intensità della forza di attrazione, f indica una costante universale, m e m' sono le masse dei corpi considerati e d è la distanza fra questi. La legge di Newton p