Irlanda - Compendio storico,sociale e culturale

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Testo

Failte go Eireann : benvenuti in Irlanda! E, senza dubbio, l’Irlanda è una terra accogliente. Questo piccolo paese è adatto ad una scoperta fatta di piccole tappe, d’improvvisazione: villaggi che sembra siano appoggiati sull’erba, case coi tetti di stoppie circondati da muretti di pietre secolari, cime dall’aspetto massiccio e dalle cime arrotondate, praterie verdeggianti dove pascolano mandrie di montoni dalla testa nera e, sullo sfondo, l’acqua onnipresente dei Loughs dei fiume e del mare.
Terra romantica come poche, l’Irlanda è innanzi tutto la terra di un popolo ben conosciuto per la sua natura calorosa e ospitale. Per sincerarsene basta aprire la porta di un pub fumoso, e, seduti davanti ad una nera pint of Guinnes, ascoltare questi uomini rudi che discutono, argomentano, scherzano senza stancarsi mai sul mondo e sulle sue miserie, sul passato e sul futuro, sulla frattura fra il nord ed il sud del loro paese, e poi lasciarsi catturare dai loro racconti sui “leprechauns”, questi spiritelli benefattori che vivono sotto i cespugli di biancospino; e sulle fate che popolano “l’immaginario” collettivo. Failte go Eireann!
8000 a.C.
Arrivo in Irlanda dei primi abitanti , attraverso la Scozia
V sec. A.C.
Giunge dal continente in Irlanda la popolazione Celtica dei Gaeli, primi insediamenti sociali.
431 d.C.
San Patrizio converte i re al Cristianesimo.
520 d.C.
Nascono insediamenti monastici molto importanti: Skelling Michael, Glendalough, Clonmacnoise.
795 d.C.
Inizio delle invasioni Vichinghe, che si insediano sulla costa Orientale per fondare città come Dublino (841), Wexford, Waterford, Cork e Limerick).
1014
Re Brian Boru sconfigge presso Clontarf, dopo due secoli di dominazione, i Vichinghi e muore sul campo.
1142
Fondazione di Mellinfont Abbey, primo insediamento cistercense.
1170
Ha inizio la dominazione Anglonormanna, Il re inglese Enrico II (1154-1189) dispone l'ordinamento feudale distribuendo terre ai baroni normanni e ricevendo l'omaggio di vassallaggio dei capi irlandesi. Agli Irlandesi rimangono solo parte delle regioni occidentali e settentrionale.
1366
L'influsso inglese è ristretto entro i confini del Pale (Dublino).
1515
In Irlanda regna l'anarchia.
1536
Enrico VIII diventa re d'Inghilterra, repressione del Cattolicesimo, distruzione degli insediamenti monastici.
1600
Si continua con Elisabetta I la repressione politica e religiosa contro gli Irlandesi ribelli che lottano per la difesa delle tradizioni cattoliche.
1603
La rivolta degli irlandesi, durata per anni sotto la guida di Hugh O'Neill, viene repressa.
1606
L'Inghilterra sopprime il Irlanda la "Brehon Low", il sistema giuridico nazionale.
1609
Le regioni centrali e occidentali dell'Ulster, ultimo bastione della resistenza Gaelica, vengono colonizzate (Plantation) da Inglesi e Scozzesi protestanti che occupano i terreni degli Irlandesi.
1641
Ribellione dei cattolico Gaeli per recuperare le loro terre.
1649
Dopo numerose ribellioni, sanguinosa repressione di Cromwell. Espropriazione delle terre in favore dei proprietari protestanti.
1690
Il sovrano cattolico Giacomo II (1685-1688), respinto in Inghilterra per il tentativo di reastaurare il cattolicesimo, combatte in irlanda del Nord per restaurare il suo potere. Viene sconfitto sul fiume Boyne il 12 luglio dal protestante Guglielmo III d'Orange.
1695
Leggi che vietano il possesso della terra da parte dei cattolici.
1720
Jonathan Swift, decano di San Patrizio a Dublino invita a "rifiutare recisamente qualsiasi cosa provenga dall'Inghilterra.
1782
Il Parlamento Irlandese ottiene l'autonomia legislativa dall'Inghilterra.
1798
La rivolta supportata dai francesi viene stroncata, (dai 30.000 ai 50.000 morti) il leader dell'United Irishmen era protestante ma il suo sogno era una Repubblica Irlandese indipendente su modello di quella francese.
1801
"Act of Union", che sopprime il parlamento di Dublino e l'Irlanda diventa parte del Regno Unito.
1803
Capitanati da Robert Emmet, la sera del 23 luglio, un piccolo gruppo di patrioti attacca il castello di Dublino, Emmet è catturato e impiccato a soli 25 anni.
1829
Daniel O'Connel, leader degli Irlandesi cattolici con la sua "Catholic Emancipation" ottiene la parità tra cattolici e protestanti.
1845-50
La "Grande carestia", dovuta a una malattia delle patate e al liberismo del governo Britannico porta alla morte di più di un milione di persone e all'emigrazione di altrettante. Nel 1948 ribellione guidata dai "Young Irelanders" che non ha buon esito.
1858
Gli Irlandesi d'America fondano la Irish Republican Brotherhood con l'obiettivo di ottenere l'indipendenza del paese.
1879
Charles Stuart Parnell, rappresentante Irlandese alla camera dei comuni, chiede "l'Home rule", ovvero l'autonomia governativa dell'Irlanda nell'ambito dell'impero Britannico.
1893
Viene fondata la Gaelic League, per restituire dignità alla cultura Gaelica.
1905
Arthur Griffith fonda il Sinn Fèin (Noi stessi), partito nazionalista Repubblicano.
1912
Il parlamento Britannico approva "l'Home rule", dopo durissimi scontri tra nazionalisti e Gran Bretagna, ma ne viene rimandata l'applicazione per la gravità della situazione internazionale.
Pasqua 1916
La "rivolta di Pasqua" a Dublino per la proclamazione della repubblica è repressa nel sangue dagli Inglesi.
1918-21
Lo Sinn Fèin vince le elezioni per la camera bassa, nel 1919 viene proclamata l'indipendenza da un governo autonomo guidato da Eamon de Valera. Dopo due anni di guerra tra l'esercito Inglese e l'IRA (Irish Republican Army) la Gran Bretagna riconosce l'indipendenza dell'Irlanda, che viene spaccata in due (26 contee cattoliche a sud e a nord 6 contee a maggioranza protestanti).
1921-23
Guerra civile tra il governo di Dublino e gli avversari della divisione.
1939-45
Durante la seconda Guerra Mondiale l'Irlanda del Sud rimane neutrale, mentre quella del Nord combatte al fianco della Gran Bretagna.
1949
Proclamazione della Repubblica d'Irlanda, il paese esce dal Commonwealth.
1968
Prima marcia per i diritti civili in Irlanda del Nord.
1971
A Belfast viene ucciso dall'IRA il primo soldato Inglese. Vengono arrestate 324 persone in agosto e 1576 in Dicembre.
1972
La "Domenica di sangue", a Derry con un atto assolutamente ingiustificato, paracadutisti inglesi aprono il fuoco sulla folla durante una manifestazione per i diritti civili, uccidendo 14 persone disarmate e ferendone altrettante.
1981
Il deputato cattolico Bobby Sands, assieme ad altri suoi nove compagni, muore in carcere in seguito allo sciopero della fame, per ottenere lo status di prigionieri politico.
1994
Cessate in fuoco, interrotto poi per la scarsa volontà di Londra di riprendere le trattative di pace.
1998
Vengono firmati gli Accordi multipartito e Britannico Irlandese.
Storia:
La storia d'Irlanda è la storia d'Europa, molto ricca di avvenimenti e di mistero: è stata patria di popolazioni affascinanti come i Celti, antiche genti di lingua Gaelica, di Santi che hanno custodito per secoli i precetti della chiesa, di una cultura fiorente e di tradizioni mai dimenticate. La storia d'Irlanda è anche la storia di scontri armati fino all'ultimo sangue, di invasioni, odi e ritorsioni. Dalla separazione dell'isola gli scontri tra fazioni si sono fatte più cruente, fino agli spiragli di pace del 1998.
Dai celti all’invasione vichinga
Le origini
L'isola non ebbe popolazioni autoctone, perché per lungo tempo i ghiacci coprirono la sua superficie rendendo impossibile qualsiasi forma di vita. Solo quando si diffuse la prima vegetazione arrivarono (8000 a.C.) i primi uomini e animali presumibilmente dalla Scozia. Resti di tumuli e dolmen (tavolo di pietra) testimoniano la presenza di antiche civiltà, come quelli presenti nel Burren, e di un attenzione per il culto dei morti. Primi insediamenti sociali in Irlanda si hanno dal V a.C. quando arrivano popolazioni Celtiche che si impongono sulle popolazioni locali grazie alle loro armi in ferro, espressione di una cultura superiore. Le tribù celtiche Irlandesi precristiane si stabiliscono in aree rurali disorganiche sotto l’autorità del re che incarnano l’unità e l’attaccamento al territorio ancestrale. La famiglia, il clan e i legami di sangue, la proprietà collettiva della terra sono i cardini di questa società , una società arcaica se confrontata con i modelli continentali.
Testimonianze scritte:
Le prime testimonianze scritte risalgono al VI sec. Si tratta di brevi iscrizioni in genere funerarie, incise in caratteri ogamici (derivati dall’alfabeto latino). Solo più tardi le glosse inserite tra il VII e il IX sec. nei manoscritti latini hanno permesso di ritrovare l’antico Irlandese e di riconoscere il sistema grammaticale. Tali glosse sono presenti nell’Elogio di St. Colomba e nel libro di Armagh. Episodi della vita degli eroi e dei re leggendari, personaggi mitologici, sono narrati in diversi cicli letterari: concepimento, nascita, spedizioni, nell’altro mondo, battaglie, morte esemplare.
Cù Chulainn:
Uno dei cicli più celebri è quello dell’Ulster , sulle gesta di Cù Chulainn, nato da stirpe divina e morto giovanissimo, ma in gloria. Poco gli importava “vivere anche un solo giorno” se il racconto delle sue avventure sopravviverà alla sua morte. Lo accompagna una forza magica che lo porta a uno stato di estrema eccitazione. Dopo aver ucciso molti nemici, Cù Chulainn entra in trance, circondato da una luce che non lo lascerà più. Si battè con tale furore contro le schiere di Connacht, che come detto dopo la battaglia si dovette immergerlo in acqua fredda altrimenti il suo corpo ardente avrebbe bruciacchiato le vesti. I suoi racconti sono raccolti nel “Tain Bò Cùailnge” (pronuncia Toin Bu Kùlni) che tradotto vuol dire La cattura del toro di Cooley. Questa avventura è una delle più raccontate (anche nel Book of Leinster). Le saghe in cui compare Cù Chulainn appartengono al ciclo ulsteriano e descrivono le guerre del re nordirlandese Conor Mac Nessa contro gli antagonisti Maeve e Ailill di Connacht. I due regni dovettero esistere davvero , e i loro sovrani si combattevano per la signoria sulla metà superiore dell’isola.
Molti re:
Nelle saghe ulsteriane, c’erano in Irlanda cinque stati federati : a nord Ulaid (Ulster), al centro Mide (Meath), a est Laigin (Leinster), a sud-est Mumhaim (Munster) e a ovest Connachta (o Connacht).
I cui capi erano periodicamente impegnati nel tenere a freno i capi minori. Stando ai miti, essi venivano eletti cosi: durante la cerimonia si ammazzavano dei tori, se ne dava in pasto la carne ad un uomo, che addormentato dai Druidi, veniva richiesto di dire chi gli era apparso in sogno come sovrano. (veniva nominato sempre il più potente).
La fine dei signori dell’Ulster:
I cinque stati d’Irlanda fiorirono fino al IV sec. Poi non si sa come l'Ulster perse di potere, e un nuovo potere (quello degli Uì Nèill) estese la sua proprietà sull’intera metà settentrionale dell’isola e nel Connaught. La sua origine era Tara, antichissimo santuario, sede di una sorta di principi- sacerdoti.
I bardi:
Se Cù Chulainn diceva che poco gli importava di “vivere anche un solo giorno” purché glorioso, bisognava che ci fosse qualcuno pronto a raccontarlo, quel qualcuno erano i Bardi o Cantori.
Essi componevano storie canzoni, in Irlanda erano divisi in due gruppi: i “baird” , amanti del canto e dell’orazione e i “filid”, veggenti che fungevano da sacerdoti o dotti e subentravano gradatamente in rango ai druidi. L’insegnamento durava anni, non si scriveva niente, ma tutto era imparato a memoria, i giorni fausti ed infausti, le regole per comporre poesie, le antiche storie in circolazione.
Il ciclo di finn:
Un altro ciclo irlandese ha influenzato l’immaginario europeo della fine del Medioevo. Il ciclo di Finn, che narra le gesta di una confraternita di guerrieri-cacciatori guidati da uno straordinario comandante, Finn, difensore del regno dalle incursioni delle creature dell’aldilà.
Le armi e l’abbigliamento:
Gli eroi delle saghe Irlandesi portano in prevalenza mantelli di lana chiusi al collo da un fermaglio. Brache, invece vestiva solo la povera gente, mentre gli aristocratici preferivano i cosiddetti “lèine”, o gonne di lino al ginocchio.
L’armamento di un guerriero consisteva di due o tre giavellotti o della lunga spada da cozzo, e di una spada adatta come in età lateniana, solo alla piattonata, non al colpo di punta. Gli scudi erano di legno di ontano, forma chiaramente circolare, ambone metallico al centro. Lancia e scudo contraddistinguevano solo il fante semplice ("gaiscedach" in gaelico); l’"eirr" (il signore o il cavaliere) aveva in più il carro da guerra a due ruote, trainato da una coppia di cavalli. Su di esso, si lanciava in battaglia, mentre l’auriga gli reggeva il timone.
I santi:
In Irlanda le strade non c’erano, e nemmeno porti con regolari servizi per il continente, eppure il Cristianesimo approdò sull’isola. Ad opera di un certo Palladio (431) cui venne dietro poco dopo St. Patrizio (432), chiamato dagli Irlandesi Patrick.
Patrizio era originario di una famiglia Romanizzata di latifondisti celti, portato schiavo il Irlanda da adolescente, riuscì a tornare in patria dopo sei anni. Qui un uomo chiamato Vittore (un angelo per la leggenda) gli ordina di ritornare e di operare come missionario.
Il Cristianesimo in Irlanda sembra essersi diffuso solo con la persuasione, Bardi e Filid depongono i loro mantelli e si lasciano battezzare. Resta comunque un grosso enigma la radicale trasformazione.
L’irlanda diventa la patria di eremiti e contemplativi, i quali cadevano preda di una sorta di santa follia, detta “geilt”, e vagavano per la landa nutrendosi di radici.
Come a Clonmacnoise e a Glendalough, nella "valle dei due laghi", allora una zona inaccessibile nella quale un certo Kevin vi costruì una piccola cella per dimorarvi in solitudine. Ma presto la sua fama di santità si diffuse a tal punto che da ogni dove vennero discepoli desiderosi di vivere con lui.
Sorsero così una chiesa e un cimitero, una torre circolare. Glendalough fu quindi una cittadina circondata da mura e governata da monaci, centro culturale e scolastico. I monaci amanuensi, strapparono ai membri delle antiche famiglie saghe come quella di Cù Chulainn, le annotarono e presero a poetare su di esse. I motivi dell’antica arte celtica rivivono nell’iconografia Cristiana , ispirando le opere dei miniatori: monumentali croci scolpite della pietra, reliquiari, si ritrovano sino al XII sec.
L’invasione vichinga:
Nel 795 hanno inizio le invasioni Vichinghe, che interrompono l’epoca d’oro della cultura Irlandese, fondano città come Dublino (841), Cork e Limerick.
E' probabile che i Vichinghi furono attratti dalla fama che proclamava l'Irlanda terra di immense ricchezze. Scriveva il Vescovo di Fiesole, nell' 800, della sua patria lontana : "Le care pianure d'Irlanda traboccano di latte e miele, e ancora, sete e armi e frutti. Degni di abitare questo paese, stirpe famosa nella guerra, nella pace, nell'onorare Dio".
I vichinghi vengono sconfitti:
I Vichinghi in seguito divennero meno aggressivi e cominciarono pure a dedicarsi al lavoro nei campi. Ma nel 1002 Brian Boru, re di Cashel nel Munster, entra nella storia come eroe.
Nel 1014 Brian Boru sconfigge a Clontarf il re di Leinster sostenuto dai Vichinghi, ma non sopravvive allo scontro e viene pugnalato nella sua tenda quando i Vichinghi sono gia in fuga.
Il risorgimento Irlandese dura poco, per motivi di organizzazione politica e militare, dovuti al fatto che i signori feudatari si combattono tra di loro invece che cercare alleanze corporative. Queste situazioni danno luogo ad un avvenimento che cambia il volto dell’Irlanda, l’invasione Normanna.
La dominazione inglese
L’arrivo di Enrico II, re Normanno d’Inghilterra:
A causa dell'eredità di Brian Boru si accapigliarono diverse famiglie tra cui gli O'Briens del Munster, gli O'Connor del Connacht, i MacLochlainns dell'Ulster e i MacMurrough del Leinster. Nel 1169 Dermont MacMurrough, a caccia come gli altri di un potere assoluto chiede aiuto al conte di Penbroke (Galles) Richard de Clare detto Strongbow (Fortearco), vassallo di Enrico II. I normanni salpano pieni di avidità verso l'Irlanda, approdano nel fiordo di Bagibun Head sulla costa meridionale, le sue truppe nel giro di qualche anno occupano tutta la regione di Dublino. Il 17 ottobre del 1171 Enrico II, re Normanno d'Inghilterra, sbarca a Crook (Waterford), nel novembre dello stesso anno i capi della parte orientale dell'isola gli giurano obbedienza.
Nel 1250 i tre quarti dell'isola erano sotto il controllo dei Normanni.
Enrico VIII si proclama re d’Irlanda:
Fino al 1536 l'isola rimase libera da interventi diretti della corona Inglese, ma travagliata da continue rivalità interne. Ma in quello stesso anno Enrico VIII si proclama "il solo supremo re d'Irlanda", e muove una vera guerra all'Irlanda Cattolica e alla nobiltà non fedele alla corona.
I monasteri vennero distrutti e dati alle fiamme, l'intera chiesa medioevale irlandese è spazzata via, inoltre si confiscano le terre e giungono i primi contingenti scozzesi per colonizzare l'isola allo scopo di annientare la popolazione Irlandese.
Nel 1603 Elisabetta I offre la resa agli ultimi conti ribelli, è la fine delle ostilità che duravano dal 1534, ma già nel 1607 tentarono un'operazione su scala europea ridante restituire l'Irlanda al suo potere. La corona Inglese scatenò una reazione che passò alla storia con il nome di Plantation (1609).
Plantation:
Fu un efficace metodo di colonizzazione sistematica e violenta , forti concentrazioni di popolazione inglese si stabilirono in varie zone d'Irlanda, ottenendo appezzamenti di terra prezzi irrisori (questa politica fu attuata con particolare zelo in Ulster dove la resistenza al potere Inglese era stata fortissima). Mentre la popolazione locale fu costretta a rifugiarsi nell'entroterra paludoso.
Nel 1641 la situazione esplode, gli Irlandesi si ribellano, con una sommossa popolare sotto le bandiere dei Cattolici Confederati guidati da Owen Roe O'Neill. Il governo inglese di Carlo I riprende il controllo dell'isola solo dopo una violenta repressione (si registrarono massacri in massa, e violenze di ogni sorta portate anche verso donne e bambini).
La brutalità di Cromwell:
Nel 1649 Carlo I viene decapitato, il governo viene retto da Oliver Cromwell che accetta il comando dell'esercito del parlamento destinato a prendere il controllo dell'isola. Cromwell fu particolarmente brutale, intere città furono date alle fiamme (Drogheda e Wexford), gli abitanti massacrati, decine di migliaia deportati come schiavi nei carabi.
La popolazione fu spinta verso la desolata regione del Connaught, mentre le terre dei ribelli e dei proprietari che li appoggiavano venivano confiscate (nel 1641 i cattolici possedevano il 59% delle terre dell'isola, venti anni più tardi la quota era ridotta al 10%).
Tra il 1641 e il 1652 il conflitto e la miseria avevano ucciso circa 112.000 protestanti e 504.000 cattolici.
Giacomo II e Gugliemo d’Orange:
Nel 1685 il re Cattolico Giacomo II salì sul trono, tentò di restaurare il Cattolicesimo nel regno ma fu deposto (per questioni di successione, da Guglielmo d 'Orange marito della figlia) , riparò allora in Irlanda progettando un modo per ritornare a Londra.
I cattolici irlandesi si schierarono con lui, mentre i protestanti si rifugiarono nelle loro roccaforti.
A Londoderry (Derry) ben 35.000 uomini ripiegarono entro le mura, il comandante della città voleva consegnarsi alle truppe di Giacomo ma 13 Apprendisti (Apprentice boys) chiusero le porte della città dando il via alla resistenza che durò tre mesi fino all'arrivo degli Inglesi.
La liberazione della città da parte di Guglielmo d 'Orange il 12 agosto 1689 è ancora oggi festeggiata e commemorata dagli Orangisti insieme ad un'altra vittoria, quella definitiva di Guglielmo d 'Orange che il 12 luglio del 1690, nella battaglia del fiume Boyne, sconfisse Giacomo II. Da radici così lontane hanno origine quello che gli Inglesi con sufficienza chiamano "troubles" e cioè "disordini". Alla fine del 1600, in Irlanda, la chiesa ufficiale di stato divenne quella anglicana, anche se il 90% della popolazione era cattolico.
Agli inizi del 1700 l'85% delle terre era in mano degli inglesi ed un quarto della popolazione era stato ucciso. Con l'introduzione delle "Penal Laws" ai Cattolici fu vietato il diritto al voto, la proprietà della terra e il lavoro negli uffici statali.
Il risorgimento irlandese:
Quasi un secolo dopo, la rivoluzione Americana nel 1776 e quella Francese nel 1789 portarono un moto di speranza in Irlanda.
Nel 1791 naquero gli "United Irishmen (Irlandesi Uniti), prima organizzazione Repubblicana, guidata dall'avvocato protestante Theobald Wolfe Tone. La loro insurrezione 1798 finì nel sangue, ci furono circa 50.000 morti. Cinque anni dopo, la sera del 23 luglio 1803, un gruppo di rivoltosi attaccò il castello di Dublino ma con esito tragico, il loro capo fu impiccato il 20 settembre 1803 a soli 25 anni.
Nel 1800 fu soppresso il parlamento irlandese, nacque il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Ai Cattolici furono negati i più fondamentali diritti, ma il 1820 vede la nascita del moderno nazionalismo inaugurato dai Protestanti. Leader di questo movimento fu Daniel O'Connell (1775-1847) con la "Catholic Emancipation" che rivendicava il riconoscimento dei diritti civili per i Cattolici. O'Connell fu il primo Cattolico ad essere eletto deputato al Parlamento di Londra.
Il 13 aprile del 1829 si concesse alla maggioranza Cattolica l'uguaglianza. La popolazione festeggiò numerosissima sulla collina di Tara, sede degli antichi re d'Irlanda.
La grande carestia:
Nel 1845 si scatena la "grande Carestia" durante la quale più di un milione di irlandesi morì di fame e altrettanti furono costretti a emigrare. La Carestia non fu una catastrofe naturale poichè il grano continuava ad essere trasportato in Inghilterra via nave.
La carestia colpì soprattutto le popolazioni agricole che si concentravano nel centro-sud dell'isola ed erano perciò Cattoliche. Il Primo Ministro sir Robert Peel ordinò nel 1845 l'importazione dl Mais, ma questa fu bloccata dal suo ministro del tesoro Charles Trevelyan. Il suo commissario per l'irlanda dichiarò :"Se gli irlandesi scoprono che vi sono casi in cui possono sperare di avere elargizioni gratuite da parte del governo, avremo un numero di mendicanti quali il mondo no ha mai visto.
L'eredità di O'Connell fu presa da Charles Stewart Parnell (1846-1891), leader dell'Irish Home Rule (Autogoverno Irlandese). L'Inghilterra cercò di spezzare la resistenza con sfratti in massa della popolazione e facendo arrestare Parnell.
Fu inoltre fondata la Lega Gaelica (1884) che lanciò una campagna militare contro i proprietari terrieri.
Nel 1907 Arthur Griffitth fonda il Sinn Fèin (Noi stessi), partito Indipendentista. Il nazionalismo Gaelico del poeta Padraic Pearse si unì alle idee del rivoluzionario James Connoly per sfociare nell' "Easter Rising", l'insurrezione di Pasqua del 1916.
Dalla Pasqua del 1916 ad oggi
Il 24 Aprile, Pasqua 1916 l'irish Citizen Army di Connoly (1870-1916) 1200 uomini circa, l'irish Republican Brotherhood di Tom Clarke e Sean MacDiarmada e gli irish Volunteers insorsero a Dublino occupando la sede della Posta centrale lungo O'Connell Street.
Davanti all'ingresso dell'edificio gli spettatori rimangono sconcertati, Pearse (1879-1916) proclama la nascita di una Repubblica Irlandese: "In nome di Dio e delle passate generazioni dalle quali essa riceve le sue antiche tradizioni nazionali, L'Irlanda tramite noi chiama i suoi figli a raccolta sotto la bandiera per lottare in difesa della libertà". Gli Inglesi subito rimasero sconcertati, i primi rinforzi giunsero a Dublino nel pomeriggio di lunedi (1600 uomini). Ma fu mercoledi che si ebbe il combattimento più aspro dell'insurrezione.
La giornata iniziò con l'uccisione a sangue freddo dello scrittore pacifista Sheehy Skeffington da parte di un ufficiale inglese. Verso l'una gli uomini a difesa del ponte di Mount Street sentirono il rumore degli uomini dell'esercito inglese avanzare verso di loro. I due uomini che come avamposto occupavano il 25 di Northumberland Road aprirono il fuoco sugli Inglesi. Gli Inglesi credevano di trovarsi di fronte 2 o trecento uomini, erano solo diciassette a difesa del ponte (solo alle sette di sera gli Inglesi lo espugnarono), si contarono 230 tra morti e feriti, la metà di quelli registrati durante l'intera rivolta. La sera del venerdi, la Posta centrale era ormai in fiamme, centrata dai colpi di artiglieria pesante. La sera del sabato Pearse si arrese, in alcune delle postazioni ancora impegnate a combattere la notiza provocò sconcerto. Pur se riluttanti anche i capi degli altri presidi si arresero, tra questi il capo del presidio di Boland's Mill, l'allora sconosciuto Eamon de Valera (1882-1975). La rivolta fu stroncata nel sangue, fu imposta la legge marziale sull'isola e Tom Clarke, James Connoly, Padraig Pearse, Sean MacDiarmada e gli altri leader dell' insurrezione furono fucilati. George Bernard Shaw scrisse: "Quegli uomini erano prigionieri di guerra, un irlandese che combatte contro l'occupazione inglese per la libertà della sua patria non può essere ritenuto un traditore". E W.B.Yeats nella poesia 1916: "E fu inutile morte dopo tutto? Sapere che sognarono, e son morti; Una terribile bellezza è nata". Conseguente alla vittoria nelle elezioni del 1918, lo Sinn Fèin proclamò a Dublino il primo Parlamento indipendente, il "Dàil E'ireann". A capo del Sinn Fèin vi era Eamon de Valera, il più anziano dei capi del 1916 non condannati a morte.
La risposta di Londra fu la guerra, è allora che si mette in luce Michael Collins (1890-1922) un uomo dotato di grande energia e carisma, che con le sue azioni di guerriglia mette in difficoltà l'esercito Inglese. Egli organizzava a Dublino e in tutto il paese le attvità dell'IRA.
Il 15 marzo 1920 il sindaco di Cork, Thomas MacCurtain veniva ucciso da una banda di uomin mascherati in abiti civili. Erano poliziotti della Royal Irish Constabulary che avevano deciso di passare alle rappresaglie.
L'IRA su ordine di Collins creò un gruppo di venti-trenta uomini ben armati che vivevano nelle campagne e colpivano all'improvviso le forze della corona con azioni di guerriglia.
Il 25 ottobre del 1920 moriva nel carcere di Brixton il sindaco di Cork, Terence MacSwiney, dopo uno sciopero della fame durato settantatrè giorni, un sacrificio che attirò l'attenzione sui problemi Irlandesi.
La prima Bloody Sunday:
Michael Collins aveva scoperto che all'interno dell'IRA c'erano degli informatori, il 21 novembre del 1921 i suoi avevano fatto irruzione nelle case degli agenti segrati inglesi e li avevano assassinati nei loro letti.
Per rappresaglia il reggimento britannico dei "Black and Tans" si recò presso la sede del Gaelic Athletch Association, a Croke Park, e con calcolata brutalità aprì il fuoco sulla folla che assisteva a una partita di calcio. Dodici persone furono uccise e più di sessanta rimasero ferite, questa fu la prima Bloody Sunday.
Indipendenza e guerra civile:
In seguito nel dicembre 1921 sei leader irlandesi (tra cui Collins e Griffith) firmarono un trattato che assicurava l'indipendenza di 26 contee irlandesi del Sud, mentre le restanti 6 del Nord sarebbero rimaste sotto controllo Inglese.
Ma all'interno dell'IRA ci fu una spaccatura, alcuni non volevano sottostare al trattato, che causò una guerra civile (1922/23) con 5.000 vittime (tra cui Michael Collins e Griffith) e si concluse a favore delle forze favorevoli al trattato. Alcuni anni più tardi Eamon de Valera uno dei leader dell'IRA del 1916 si mise a capo del partito "Fianna Faìl" e rimase al potere dal 1932 al 1948, per poi divenire presidente della Repubblica d'Irlanda dal 1959 al 1973.
Irlanda del nord:
L'Irlanda del Nord, fin dalla sua nascita, si costituì come stato anti-democratico. Furono introdotte leggi d'emeregnza, la Polizia arruolò ex soldati dell'esercito britannico escludendone i Cattolici. Il motto fu "Un governo protestante per gente protestante", il primo ministro Craig affermò :"non ho mai avuto un cattolico romano alle mie dipendenze. Per quanto possibile cercate di assumere bravi ragazzi e ragazze protestanti".
I cattolici non avevano diritto al voto:
Il diritto al voto alle elezioni amministrative fu stabilito in base alla proprietà, potevano votare i proprietari in maggioranza protestante e ne erano esclusi gli inquilini in maggioranza cattolici. Veniva esclusa un quarto della popolazione adulta, mentre alcuni avevano diritto anche a sei voti. Tutto questo durò dal 1921 al 1972.
L'ordine d'Orange costrinse con la violenza fisica molti cattolici a lasciare casa e lavoro.
Tra il 1920 e il 1922 11.000 persone dovettero lasciare casa e lavoro e 400 furono uccisi.
Proclamazione ufficiale della Repubblica d’Irlanda:
Nel 1949 viene proclamata ufficialmente la Repubblica d'Irlanda, la Gran Bretagna si impegna però a garantire l'autodeterminazione dell'Irlanda del Nord.
Iniziano gli scontri:
Il 1 gennaio 1969, 200 unionisti protestanti, armati di spranghe e bastoni, attaccarono una pacifica marcia che si stava svolgendo da Derry a Belfast, mentre la polizia stava a guardare.
Tre giorni dopo la polizia e gli estremisti unionisti (Apprentice Boys) attaccarono il quartiere nazionalista di Bogside, a Derry. La violenza fu tale che gli abitanti reagirono duramente, la battaglia durò due giorni (12/14 agosto 1969) ma alla fine la polizia dovette ritirarsi. Alla fine dei raid, 400 abitazioni di cattolici erano state date alle fiamme.
Era l'inizio dei "Trounbles" (disordini). Tra le 30.000 e le 60.000 persone furono costrette a lasciare le loro case a causa delle azioni contro i Cattolici, migliaia fuggirono a Sud dove l'esercito Irlandese aveva predisposto ospedali da campo per accogliere i rifugiati.
La seconda Bloody Sunday:
Il 30 gennaio del 1972, a Derry, al termine di una marcia pacifica, i paracadutisti inglesi aprirono il fuoco sui 20.000 dimostranti disarmati, uccidendone 14 e ferendone altrettanti, quel giorno è ricordato come "Bloody Sunday".
Quel fatto fece tornare in auge l'IRA, che fino al 1969 era ridotto ad uno spaurito gruppo di persone.
La domenica di sangue nella Repubblica d'Irlanda provocò tale sdegno che a Dublino una folla di 20000 persone attaccò e diede alle fiamme l'ambasciata Inglese, il ministro degli esteri Irlandese disse: "da questo momento il mio unico scopo sarà di mandare via gli Inglesi dall'Irlanda".
Nel frattempo anche i gruppi paramilitari lealisti si rafforzarono, l'UVF (Ulster Defence Association) rivendicò la morte di molti nazionalisti. Dal 1969 ad oggi oltre 3000 persone hanno perso la vita nell'Irlanda del Nord, la maggior parte erano civili Cattolici. A inizio 1981, Bobby Sands, un detenuto repubblicano detenuto nel carcere di Long Kesh inizia lo sciopero della fame per ottenere il riconoscimento dello status di prigioniero politico. Sends muore il 5 maggio 1981 e altri nove militanti dell'IRA muoiono per lo stesso motivo nell'arco di quattro mesi.
Norvegian Helsinki Committee:
Da registrare che ad inizio anni novanta, una delegazione del Norvegian Helsinki Committee di Oslo (un organismo internazionale per i diritti civili) attraverso un accurata indagine apre uno spiraglio sulle principali violazioni dei diritti civili e umani perpetrate in Irlanda del Nord:
Fortissima censura dei media;
Uso dei proiettili di gomma (i quali hanno ucciso decine di persone inermi);
Il dilagare delle leggi speciali;
Maltrattamenti nei centri di interrogatorio (in Irlanda del Nord si può essere tenuti in stato di fermo senza accuse precise per sette giorni);
Gli ultimi anni vedono protagonista Gerry Adams (capo dello Sinn Fèin) e gli altri leaders a cercare di ricomporre la situazione, prima con la firma del cessate al fuoco del 1994, poi con gli Accordi multipartito e Britannico Irlandese del 1998.
Geografia:
Terra da millenni “rosicchiata” dal mare, l’Irlanda presenta ad ovest una costa tormentata, intagliata da baie lunghe e strette, con qua e la, punte vertiginose. La natura ha prodotto nel Connemara un vero e proprio capolavoro: in questa regione austera e splendida, il cielo, la terra e l’acqua celebrano il loro incontro, accrescendo ancora quell’impressione di infinito delimitata solo dalle silhouette delle montagne velate d’azzurro e di rosa. In questa natura selvaggia, nella quale l’unico segno della presenza dell’uomo è nei muretti di pietra a secco costruiti durante la “grande carestia”, si può camminare per ore incontrando solo mucche e montoni erranti o asini che trasportano il loro carico di torba nei grandi panieri.
Più a sud le contee di Cork e di Kerry svelano altri paesaggi ancora più grandiosi. L’Irlanda orientale , più rivolta all’Europa, ha un aspetto più dolce: i dintorni di Dublino sono giustamente considerati il giardino dell’isola. A nord della città si allungano spiagge bordate di dune, che cedono il posto ai rilievi montuosi intorno all’Ulster. A Sud di Dublino si elevano le Wicklow Mountains, in un impressionante scenario naturale.
Circondata dai monti la pianura centrale è solcata da corsi d’acqua che, come lo Schannon, scivolano pigramente di lago in lago. Al centro della conca mal drenata si estendono vasti acquitrini o torbiere mentre al Nord si accavalla una moltitudine di “drumlins” piccole colline che frenano lo scorrere delle acque e spiegano la presenza a NordOvest, di numerosi laghi.
L’Irlanda è soprannominata “Esmerald island”, isola di smeraldo. Viaggiando attraverso il Munster se ne capisce bene il perché, fra piccole strade dell’entroterra che serpeggiano in mezzo a campi irregolari, alberi bassi e cespugli selvatici. Anche verso mare dove non c’è scogliera c’è spesso il “bog” la distesa umida da cui a memoria d’uomo si ricava la torba da bruciare nei camini. Accanto al verde , l’altra nota dominante in Irlanda è l’acqua: ovunque, attorno, a spezzarsi sulle falesie, ad infiltrarsi tra le rocce vulcaniche, a colorare le spiagge, a farsi solcare dai traghetti; l’acqua delle onde atlantiche su cui fare vela fino alle quiete dei fiumi e canali dell’interno.
Per viaggiare attraverso le contee d'Irlanda c'è una buona rete di autocorriere; sui treni dell'Irish Rail, che collegano Dublino con le principali località del paese, esistono riduzioni per biglietti di A/R in giornata, per weekend, per studenti. Ci sono anche due speciali abbonamenti validi sia sui treni che sulle linee di pullman: la tariffa "Rambier11 (valida So 15 giorni, percorrenza illimitata) e la "Overlander", che è un po' più cara ma permette gli sconfinamenti in Irlanda del Nord. Un mezzo ancor più suggestivo per girare la campagna irlandese è la bicicletta; se ne avete una vostra potete facilmente portarla dall'Italia (sia in aereo che sui treni e sui traghetti) oppure affittatene una sul posto (circa 25 sterline a settimana).
Per i pernottamenti nelle varie località utilizzate la formula degli alloggi "bed and breakfast", oppure rivolgetevi agli ostelli della gioventù statali ("An Oige") o a quelli privati della Holiday Hostels (è sempre meglio prenotare). In quasi tutti i cen- tri abitati si trovano organizzatissiri uffici turistici che danno indicazioni in merito. Al sud dell'irlanda traviamo la variopinta città di Cork, sufle rive del fiume Lee; non lontano ecco la rocca di Cashel, la più spettacolare di tutta l'isola: un luogo pieno di memorie che sorge alto su una collina con ai piedi un monastero e un cimitero di grandi croci celtiche, imponenti e magiche rovine di un antico complesso comprendente una cattedrale, il castello con la torre, e una bellissima cappella del 1100, l'unica sopravvissuta intatta alle distruzioni di Cromwell.
In un tranquillo paesaggio campagnolo si arriva a Tipperary, cuore verde della verde Irlanda, e a Killmallock, dove in mezzo ai prati sorgono imponenti abbazie; nei dintorni, spesso sono accampati gruppi di zingari irlandesi, chiamati "Tinkers". La regione del Keny, invece, si dice sia il cuore puro e duro dell'Irlanda; da visitare innanzitutto il Gougane Barra, un piccolo lago chiuso tra le Shehy Mountains, con una cappella su un isolotto che ricorda uno dei più antichi insediamenti cristiani. Poi conviene proseguire per Kilarney, vera capitale turistica del Keny; il paese è situato presso una serie di bei laghi (fanno parte del Parco Nazionale che inizia appena fuori la periferia) ma molti lo trovano troppo turistico.
E forse Killarney offre realmente un aspetto poco autentico, troppo ricco di pseudo folklore, ma il vero valore della localitàconsiste nel "dove si trova": Killarney, in effetti, è ideale base di partenza del "Ring of Kerry", uno dei più noti circuiti turistici irlandesi, che abbraccia la zona compresa tra Kiflorglin, Cahirciveen, Waterville e Xenmare. E veramente un tour bellissimo, ma alcuni trovano che sia forse troppo propagandato; chi va in cerca di itinerari meno battuti può concentrarsi sulla penisola di Dingle, un po' più a nord.
Molti evitano questi luoghi (in cui sembra di essere quasi in capo al mondo) invece è una zona tra le più belle, una delle migliori facce che l'irlanda offre di se stessa sia per la bellezza della natura che per i tanti siti archeologici localizzati nei dintorni.
Nel capoluogo Dingle, un delizioso porto di pescatori, tra le coloratissime case prevalgono ancora la lingua e la cultura gaelica; si può fare una sosta da "Doyle's" uno dei più celebri ristoranti di pesce della costa) o all'insolito "An cafèlitearte", come dice il nome un caffè letterario gaelico. Se si continua oltre Dingle, la costa della penisola si fa sempre più alta e dirupata, fino all'apparizione di Slea Head: è il punto più occidentale della terra-ferma irlandese, e offre uno spettacolo di potenza quasi drammatica. Ecco, davanti, gli speroni rocciosi delle Blasket lslands, circondate da un mare spumeggiante e sempre arrabbiato.Non si fa certo fatica a immaginarsi il naufragio che vi fece, nel 1588, parte della temutissima Invincibile Armata, la flotta spagnola in procinto di invadere le isole britanniche.
Oggi è possibile recarsi in visita a Great Blasket imbarcandosi a Dunquin, un altro villaggio della magica atmosfera nella penisola di DingIe. Salendo ora verso nord, lungo le selvagge e frastagliate coste atlantiche, si può andare a porgere il doveroso omaggio alle grandiose Cliffs of Mobair (contea di Clare), le impressionanti scogliere alte quasi 200 metri a picco sul mare che per una lunghezza di 8 chilometri sfidano le nebbie e i venti. Più su, oltre Galway (il centro più importante della regione) c'è la zona incantata del Connemara, con l'ononimo Parco Nazionale: un aspro paesaggio, una specie di "far west" fatto di pascoli e panorami solitari, laghi e belle montagne. Da non perdere la strada che da Clifden conduce all'abbazia di Kylemore, e la costa settentrionale del grande lago Corrib con l'abbazia di Cong.
Il Connemara è amatissimo dagli Irlandesi, che vi trovano le attività giuste per la loro vacanza ideale: pesca del salrnone e della trota (la pesca è una filosofia di vita da queste parti), cavalcate o camminate solitarie, ecc. Molto meno visitata è la contea di Mayo, immediatamente a nord di Galway: a 8 chilometri da Westport c'è la montagna più alta d'Irlanda, Croagh Patrick; si dice che qui San Patrizio si ritirava a pregare, e a e luglio, da secoli, migliaia di fedeli salgono a piedi sul monte in pellegrinaggio.
Uno dei più stupefacenti paesaggi marini d'irlanda, e tra i meno noti, si trova ad Achill Island. Si tratta in realtà di una penisola unita alla terraferma da una sottile striscia rocciosa, ciò che ne fa un'isola è l'atmosfera, rarefatta, lontana da tutto. Tra acquitrini e distese di erica, tra spiagge e scogliere, Keel è il principale centro abitato, e d'estate si riempie di numerosi turisti. Anche Sligo è una contea dalle bellezze misconosciute; paesaggi agricoli tra i più poveri e tradizionali d'Irlanda, i dolci e sonnacchiosi territori che il poeta Williarn B. Yeats amò, e nei quali ora riposa.
Da esplorare le rive del lago Gill, la penisola di Strandhill, i reperti preistorici di Carrowmore, il Parks Castle, il laghetto e la cascata di Glencare, le tre grandi spiagge di Mullaghmore, Streedagh Point e Rosses Point (il vecchio porto da cui salpavano per New York le navi cariche di speranzosi emigranti), i monti Truskmore e Belmullet, instancabili fucine di tipiche leggende irlandesi.
Il lungo bacino del fiume Shartnon, infine, che attraversa il cuore del paese è interamente considerato riserva naturale. Lungo il corso d'acqua, tra laghi e isolotti, una splendida natura suggerisce soggiorni a bordo di confortevoli "house boat" da prendere a nolo.
Nella settentrionale contea di Donegal, da vedere il Glenveagh Castle, il Parco Nazionale, l'eccezionale fortificazione del Orianan of Aileach (ricostruita nel secolo scorso), i paesi di Kilcar e Ardara (capitali dell'ottimo "tweed"), il bel porto peschereccio di Killybegs, i villaggi gaelici di Cortahork e Falcarragh.
Ma il Donegal è comunque, e essenzialmente, una regione fatta di paesaggi unici, selvatici, ricchi di pathos, da girare landa per landa preferibilmente in automobile. Anche qui, come in altre località irlandesi si possono utilizzare per i pernottamenti splendide ville (Great Houses) con servizio di"bed and breakfast"; inforrnarsi presso l'lrish Tourist Board.
Per mangiare, segnaliamo alcuni tra i più noti pubs e ristoranti d'Irlanda: a Cork l'"An Bohdran" (42 Plunkett St.) "The Òyster Tavern" (Market Lane) e il "Sir Henry" (Sullivan St.), a Cashel il "Four Seasons" (Hotel Cashel Palace) e la "Cashel House", a Baltimore il "David Lyster'" (al porto), a Dingle il già citato "Doyle's" e anche l"'Half Door", a Dunquin il gaelico pub "Kruger", a Kinsale il"Man Friday", a Kenmare il "line Tree", a Killarney il "Foley's" il "Laurels", lo "Strawberry tree" ed il "Red shadow", infine a Beaufort "The lnnbeetwen" e a Galway la "Malt house" (Olde Malte Arcade).
Molto affascinanti sono diverse delle isole che si sgranano attorno alle coste irlandesi; posti, soprattutto, dove la vacanza ha veramente il gusto e il piacere delle piccole cose. Osserviamone alcu ne, partendo dall'Irlanda meridionale e girando intorno in senso orario.
Cape Clear Island fa parte della contea di Cork ed è accessibile da Baltimore o da Schull, da maggio a settembre. Molti dei suoi 150 abitanti d'estate si trasformano in guide, albergatori, musicisti, e ora che la pesca è in declino molte richieste sono legate all'Osservatorio universitario, che segue la vita degli uccelli marini e il ritmo delle migrazioni. I grandiosi panorami sulla baia di Roaiiing Water e sul faro di Fastnet sono ben noti ai velisti.
Skelling Michael è una delle isole e dei luoghi incantati dell'Irlanda; nude rocce, insediamenti monastici medioevali, una chiesetta, croci di pietra; sull'isolotto di Little Skelling vive una popolosissima colonia di uccelli acquatici.
Davanti a Clew Bay ecco Clare Island, raggiungibile in battello da Roonagli Quay e da Louisburg (da maggio a settembre). È un'isola tranquilla che vive di pastorizia, pesca, e di un turismo legato alla pesca d'altura e subacquea.
In un'ansa della baia di Bantry, Carinish Island è un minuscolo eden esotico: i caldi influssi della Corrente del Golfo e l'impegno di una vecchia proprietaria, la trasformarono all'inizio del `900 in un incantevole giardino all'italiana. A questo coloratissimo fondale, unico per rarità botaniche, circondato da scogli su cui riposa- no opulente foche, si può arrivare con un quarto d'ora di battello da Glengariff (maggio-ottobre).

Le celebri isole Aran, selvagge e maestose, accessibili in traghetto da Galway, infiammarono la fantasia di artisti e scrittori. Qui la tradizione del mare continua immutata, tra alte scogliere e torri medioevali, le rovine di antiche chiese, le tombe e gli impressionanti forti preistorici, i lunghi muriccioli di pietre. L'arcipelago fu sede di insediamenti umani fin dai tempi più antichi, e solo recentemente è stato scoperto dal turismo; grazie a ciò, vi si parla ancora il gaelico e si conservano le più autentiche tradizioni irlandesi, e ancora oggi queste isole rimangono uno dei luoghi più pacifici e appartati d'Europa.
In estate, nei pub, si canta e si balla, fraternizzando con i pochi turisti; alcuni affittano una bici, altri percorrono a piedi l'Aran Trali, che si snoda sui sentieri di tutto l'arcipelago.
Arranmore, infine, è una delle isole più a settentrione, posta in mezzo all'oceano davanti alle coste del Donegal. Spiaggette, speroni rocciosi, grotte marine e pescatori, il gaelico e le sue consuetudini.
Tra luglio e agosto ballate e sagre paesane vivacizzano le lunghe notti nordiche, le conversazioni e le bevute al pub si fanno interminabili. I turisti sono sempre assai numerosi, data la frequenza dei "ferries" che ogni ora (in 20 minuti) collegano Arrarunore e Burtonport.
Clima:
Il tempo, in Irlanda, è uno spettacolo teatrale che cambia di continuo tutto inizia con uno straordinario sorgere del sole, al quale seguono bruscamente schiere di nubi minacciose, il vento soffia e cede di nuovo il passo al sole, è in questo paese che l’arcobaleno appare con più frequenza. D’estate la differenza tra ore calde e ore fredde della giornata è più ampia e la luce dura molto più a lungo; c’è chiaro fin verso le dieci di sera. Aiuta ed illumina un cielo grande ed in continuo movimento freddo ma ben disegnato di nuvole. Infatti secondo quanto ammiccano gli stessi Irlandesi le condizioni del tempo si collocano “between the showers”, ossia “tra gli scrosci di pioggia”; ma scherzi a parte, in Irlanda troviamo “lots of weather” che potremmo tradurre in “un infinità di stagioni”.
La calda corrente del golfo assicura per tutto l’anno, condizioni climatiche sostanzialmente miti, inverni nevosi sono estremamente rari mentre d’estate il termometro si colloca di poco sopra i venti gradi. Frequente è l’“Irish mist” quella che chiamiamo pioggerella.
"Qui la pioggia è assoluta, grandiosa, terrificante. Chiamare una simile pioggia maltempo, sarebbe sproporzionato, come chiamare beltempo il sole a picco. Questa pioggia si può chiamare maltempo, ma non lo è. E' semplicemente tempo e ci ricorda espressamente che il suo elemento è l'acqua che cade." (Heinrich Boell, Diario d'Irlanda)
Arte:
Le prime testimonianze dell’arte celtica in Irlanda risalgono all’età del bronzo e si esprimono principalmente nella decorazione rituale delle tombe.
Astratta e simbolica, quest’arte spirituale, senza dubbio legata ad un culto religioso ormai scomparso, usa essenzialmente figure geometriche complesse che associano la spirale, la losanga, il triangolo ed il quadrato. I disegni, incisi nel granito, sottolineano la forma della pietra. I primi monumenti celtici sono testimonianze impressionanti della creatività e del talento artistico di questo popolo.
Notevole è in Irlanda l’arte delle miniature e dell’antica oreficeria, insieme alla scultura delle grandi e tipiche croci scolpite. Sono enormi monoliti coperti di rilievi su entrambe le facce, con un cerchio condotto all’incrocio dei bracci, una delle più complete, perfetta in ogni particolare e la croce di “Muiredach”.
Altra caratteristica dell’antica architettura Irlandese (e del paesaggio) sono le torri cilindriche, che compaiono dal sec. IX al sec. XII. Esse avevano scopo religioso e difensivo, con un ingresso molto più alto del livello del terreno, un apertura su ogni lato e sotto il tetto conico. L’ultima breve e felice stagione dell’arte Irlandese coincide con l’apparizione dello stile romanico, portatovi dai Normanni. Il Re di Munster, Cormach Mac Carthy, fece erigere nel 1227-34 la piccola chiesa di Cashel. Essa è il perfetto esempio di interpretazione Irlandese dei moduli romanici, soprattutto nella fantasia ornamentale scultorea.
Il Cristianesimo portò in Irlanda anche la scrittura che assunse subito caratteri particolarissimi derivati dagli antichi schemi e che viene classificata con il nome di “insulare” o “semi-onciale”. Il manoscritto più antico conosciuto è il cosiddetto “cathac” di S. Colombiano. I codici Irlandesi formano oggi il tesoro di celebri biblioteche Europee. I più prezioso libro del mondo è universalmente ritenuto il libro di “Kells” evangeliario.
L’Irlanda è il paese che ha prodotto il maggior numero di poeti e di scrittori( Oscar Wilde, Oliver Swift, William Yests), tra i quali tre premi nobel per la letteratura (James Joyce, Geoge Bernand Shaw, Samuel Beckett): del resto, Oscar Wilde avrebbe confidato a Beckett che, anche se gli Irlandesi non si erano mai messi in evidenza nella storia mondiale, essi restavano tuttavia i più grandi narratori dopo i Greci antichi. In effetti, pochi paesi hanno nel loro bagaglio culturale un fondo di saghe e di leggende altrettanto impressionante.
Popolazione:
Pochi paesi al mondo hanno avuto una storia demografica tanto complessa come l’Irlanda. Il substrato della popolazione è formato da un gruppo etnico di origine iberica che si fuse con i celti invasori, i romani non vi comparvero mai. La struttura della popolazione mette in risalto l’aumento del numero delle persone con più di 65 anni, un evoluzione che può sembrare straordinaria in rapporto al numero medio di bambini per famiglia; non è raro, infatti, trovare famiglie con sei o sette figli. La chiave di tutto sta nell’emigrazione. Oggi come in passato le due mete principali dell’emigrazione sono gli U.S.A. e la Gran Bretagna.
Economia:
In Irlanda l’agricoltura è un settore importante, il clima unico ed il prevalere di pianure dedicate a prati e a pascoli favoriscono la coltivazione di cereali, barbabietole da zucchero e patate. L’agricoltura produce in quantità superiore al fabbisogno costituendo una notevole voce attiva delle esportazioni. L’Irlanda ha anche avviato una politica industriale il cui sviluppo, nell’elettronica e farmaceutica, è dovuto soprattutto agli investimenti stranieri attirati sia dai bassi salari locali, sia dalla possibilità di vendere i prodotti nell’ambito dell’U.E. . L’irish Industrial Development Autority (IDA), incoraggia con misure di diverso tipo l’installazione di imprese e l’investimento di valute straniere. L’Irish Export Board favorisce l’esportazione dei prodotti Irlandesi, in particolare del bestiame e degli altri prodotti derivati dall’allevamento.
Musica:
Gli Irlandesi non sono soltanto grandi narratori ma anche grandi musicisti, ed è tradizione che tutti i membri di famiglia si riuniscano alla sera dopo cena per cantare e suonare insieme qualche brano classico del folklore popolare. Gli strumenti tradizionali più diffusi sono la fisarmonica,la concertina, il flauto, il thin wistle, il violino, il bodhrian(una specie di tamburello di pelle di capra)e l’uccleann pipe, una variante irlandese alla cornamusa. Sono frequenti gli incontri di musicisti nei pub, per suonare insieme durante le seisium, nel corso delle quali si canta e si balla e tutto coloro che possiedono uno strumento musicale possono improvvisare. La vitalità della musica tradizionale irlandese è conservata anche da una associazione “Comhaltas Ceoltoiri Eireann” i cui membri organizzano numerosi festival, in particolare il famoso “all Ireland Fleadh” , uno spettacolo di trenta giorni che si tiene nel mese di Agosto, ogni anno in città diverse.
Gli Irlandesi riconoscono tranquillamente di essere individualisti, ed il loro interesse nei confronti del mondo esterno è molto limitato. La musica tradizionale e una manifestazione di questa interiorità strettamente legata alle abitudini sociali delle popolazioni, essa fa parte integrante della vita.
I pub:
Questa musica popolare potrà essere apprezzata al meglio nei pub; ce ne sono a migliaia su tutta l’isola, poiché è una tappa indispensabile per conoscere il paese.Punto obbligato della vita sociale, ha il suo posto in città come in compagna; ogni pub ha la sua atmosfera e la sua peculiarità a seconda dello stile e dell’età. Nelle campagne, il pub è l’altra sala pubblica dopo la chiesa, ed è proprio nei pub che lo straniero, rapidamente coinvolto in discussioni che non hanno nulla a che fare con la politica e coi problemi internazionali, comprenderà anche lo humour volentieri nero e assurdo degli Irlandesi, la maggior parte delle volte espresso in forma di proverbio.
La lingua e la religione:
Il 95% degli irlandesi aderisce alla Chiesa di Roma,che continua ad esercitare nel paese una forte influenza sull’educazione,la famiglia,la sicurezza sociale e sulla morale sessuale.La lingua nazionale è l’irlandese,la principale delle lingue celtiche;anche l’inglese è la lingua ufficiale. Nelle scuole si insegnano entrambe ma l’inglese è parlato da tutti mentre l’irlandese è in nette minoranza.

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