La solitudine dei numeri primi

Materie:Scheda libro
Categoria:Letteratura
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Data:14.11.2008
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Testo

Piva Nicola
Cl. IV D
La solitudine dei numeri primi

Autore: Paolo Giordano
Anno della prima pubblicazione: 2008
Genere: Romanzo
Editore: Mondadori

“I numeri primi sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi… …In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono di ancora più speciali. I matematici li chiamano numeri primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero… …Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l’aveva mai detto.”

Paolo Giordano nasce a Torino nel 1982. È laureato in fisica teorica e lavora presso l’Università con una borsa di dottorato. Il suo romanzo, pubblicato a febbraio, è diventato immediatamente un caso letterario, ottenendo consensi unanimi di pubblico e critica. Grazie all’efficace combinazione di matematica e letteratura riesce a soli 25 anni a vincere il Premio Strega.

Riassunto
Alice ha sette anni e odia la scuola di sci, ma suo padre la obbliga a frequentarla regolarmente. Ogni mattina malvolentieri segue il maestro e i compagni per i pendii della valle ed ogni mattina, col terrore si essere scoperta dai compagni, se la fa addosso al momento della discesa. Una mattina di nebbia fitta abbandona i compagni per farsela addosso senza essere vista. Vergognandosi di sé cerca di scendere sola, ma finisce fuori pista e cadendo si procura una frattura alla gamba. Sola e incapace di muoversi sente gli arti venirle meno per il freddo e perde conoscenza.
Mattia è un bambino che si è sempre distinto per la sua intelligenza, ha una gemella, Michela, ritardata. Mattia ha sempre considerato Michela un peso nel relazionarsi con i suoi coetanei. Viene continuamente escluso a scuola in quanto stare con lui significa avere tra i piedi anche la “ritardata”. Un giorno un suo compagno, costretto dalla madre, li invita entrambi alla sua festa. Mattia vede in questa festa l’occasione per potersi divertire per la prima volta con i suoi compagni. Abbandona Michela in un parco, con la promessa che tornerà presto da lei così da poter finalmente stare in compagnia senza essere escluso per la presenza di sua sorella. Ma prima che la festa finisca Mattia si immagina la povera Michela sola, infreddolita e spaventata nel parco. Abbandona in fretta la casa dell’amico e quando giunge di corsa al parco Alice è scomparsa. Un fiume taglia in due quel giardino in cui Michela era stata abbandonata e Mattia rammenta il fascino che l’acqua aveva sempre suscitato nella sorella. Realizza che non la rivedrà mai più. Prima di tornare a casa scorge un coccio di bottiglia sulla riva del fiumiciattolo, strettolo fra le mani si incide sul palmo un taglio profondo senza sentire alcun dolore.
Alice cresce nella casa del padre, a seguito dell’incidente con gli sci rimane zoppa. I suoi coetanei non la emarginano ma, giunta l’età delle prime cotte adolescenziali, Alice vede il fascino che le sue coetanee hanno sui ragazzi, in particolare la sua compagna Viola, e che a lei manca. Il suo desiderio di essere attraente la porta ad un’ossessiva smania di dimagrire che sfocerà presto nell’anoressia. Mattia cresce e grazie alla sua straorinaria intelligenza a scuola ottiene risultati ottimi. La colpa che porta con sé lo ha reso un ragazzo introverso, il cui solo interesse è lo studio e spesso lo ha portato all’autolesionismo. I dirigenti del liceo che frequenta consigliano alla famiglia di iscriverlo ad un’altra scuola con la speranza che in un altro ambiente riesca ad allacciare qualche rapporto con i coetanei. Mattia viene così iscritto allo stesso liceo che Alice frequenta. Un giorno Viola, la ragazza che tanto Alice invidiava, le propone una disgustosa sfida per poter entrare nella sua cerchia di amiche invidiabili. Alice vince la sfida guadagnando così l’amicizia di Viola e quindi l’appartenenza al gruppo delle ragazze più in voga della scuola. Il nuovo compagno di banco di Mattia, Denis, è interessato e affascinato dalla misteriosa persona che Mattia costituisce. Denis diventa così a breve suo amico capendo che Mattia come lui ha un segreto che non vuole rivelare. Un giorno Alice nota Mattia per i corridoi della scuola e l’amica Viola decide di combinare per lei un incontro, invita così Mattia e Denis alla sua festa. La sera della festa, Mattia e Alice vengono chiusi in una camera da letto da Viola. In quella stanza non succede nulla, i due si scambiano solo poche parole, decidono di uscire assieme così da far intendere agli altri che qualcosa fosse successo, evitando così domande e rimproveri degli amici. Nel vederli uscire a mano come una coppia felice Viola brucia di rabbia, gelosa per quanto contenti sembrassero. Viola decide che Alice da quella sera era fuori. Durante la festa Denis viene costretto dalle amiche di Viola a baciare una di loro a sua scelta, disgustato dal bacio ricevuto fugge in solitudine in una stanza. Mattia ritrova l’amico in lacrime e decide che era ormai ora di tornare a casa. Gli anni del liceo volano, Mattia stringe una grande amicizia con Alice e con Denis. Denis è omosessuale e negli anni del liceo si innamora di Mattia, ma cresciuto e compreso che fra lui e Mattia può esserci solo una grande amicizia, si arrende.
Mattia all’università continua a distinguersi per i suoi risultati impeccabili ma nonostante gli amici trovati il suo unico interesse rimane lo studio e spesso nel palmo della sua mano compaiono nuove cicatrici. Alice invece tralascia gli studi opponendosi al volere del padre per dedicarsi alla sua passione per la fotografia. Il rapporto fra i due sembra avere una svolta quando in macchina di Alice i due si scambiano il loro primo bacio, ma vari avvenimenti li allontaneranno per lungo tempo. Infatti Mattia, laureatosi a pieni voti, riceve una lettera dall’estero in cui gli viene proposto un contratto a tempo indeterminato come ricercatore e professore in una prestigiosa università. Nel frattempo Fabio, un medico, conosce Alice e si innamora di lei, ma i suoi inviti a cena vengono respinti da Alice che sente di provare qualcosa per Mattia. Alice, saputo della lettera di Marco, fraintende le sue parole ed è così portata a pensare che Mattia l’avrebbe abbandonata per quel lavoro. Ferita e infuriata mente a Mattia dicendo che ormai lei appartiene a Fabio e lo invita così ad accettare il lavoro. I due si dividono per diversi anni. Mattia diventa un ricercatore di successo, mantiene la sua natura distaccata e trascina in America il suo autolesionismo. Alice sposa Fabio e trova lavoro nella bottega di un fotografo come assistente. La vita di Mattia procede ripetitiva e solitaria; il matrimonio di Alice arriva agli sgoccioli quando Fabio vuole provare ad avere un figlio. Alice infatti non può dare a Fabio un figlio, la sua anoressia aveva bloccato il suo ciclo mestruale ormai da anni. Fabio se ne va di casa dopo l’ennesimo litigio e lascia Alice sola nella casa coniugale. Mattia nel frattempo conosce Nadia con cui avrà la sua prima avventura. Un giorno Alice viene costretta ad andare all’ospedale dal suo datore di lavoro, giunta sulla soglia nota la presenza di una donna che gioca con le porte automatizzate del pronto soccorso. I tratti del viso, il sorriso e gli occhi le ricordano il suo vecchio amico con cui non si era quasi più sentita. Mattia riceve un telegramma con la richiesta di recarsi in Italia al più presto. In soli cinque giorni organizza la partenza, abbandona Diana ed è in Italia senza sapere il motivo per cui Alice lo abbia pregato di tornare. Giunto alla nuova residenza di Alice i due escono per passare una serata fra amici. Al ritorno Alice chiede a Mattia di entrare in modo di spiegargli il motivo per cui lo aveva chiamato in Italia. Quando nel silenzio del salotto vede Mattia davanti a sé Alice capisce che non l’ha chiamato per informarlo del probabile ritrovamento di sua sorella Michela, ma perché aveva veramente bisogno di lui. I due si scambiano un lungo bacio e al termine di questo Mattia chiede di poter andare al bagno. Separati da solo pochi centimetri di mattoni ma da 9 anni di silenzio i due riflettono sul bacio che si erano appena scambiati. Capiscono che in questo lungo tempo tutto era cambiato, loro compresi. La persona che si trovavano davanti non era la stessa che avevano lasciato 9 anni prima. Mattia esce, saluta e se ne va, Alice lo congeda confusa quanto lui. Sulla soglia gli dice che ciò di cui doveva parlargli non era nulla di importante e che riguardava solo lei. Mattia torna per sempre all’estero, non rivedrà mai più Alice e non saprà mai che forse la sue gemella non era annegata. Alice ormai sola, senza Fabio ne Mattia, un giorno si reca al parco dove Michela era scomparsa anni prima e si stende sul letto del fiume che ormai da tempo era prosciugato. Immagina Michela annegare e scorrere lenta fino al mare.
Sente che nessun uomo sarebbe giunto lì per lei ma sorridendo sente che in fondo lei non aspettava nessuno ed alzatasi se ne va felice.

Lo spazio e il tempo
Del paese in cui i protagonisti vivono non viene mai fatta menzione. L’unica indicazione che il libro lascia trasparire è che i protagonisti vivono in Italia, in collina. (Capitolo IV: “La nuova scuola era in una bella zona residenziale della collina.”) Oltre che in Italia la vicenda di Mattia si sposta anche in Nord Europa, in una città e in uno stato di cui non viene citato il nome. Città presumibilmente importante dato che ospita una delle più importanti università d’Europa.
Le indicazioni di tempo al contrario di quelle spaziali sono ben precise. La narrazione presenta molte elissi. Tra una ripresa e l’altra viene tralasciata la narrazione di molti anni della vita dei protagonisti e all’inizio di ognuna di queste riprese viene indicato l’anno in cui la narrazione riprende. Citando gli anni delle riprese più importanti ci si può fare un’idea del tempo della narrazione:
1983 Alice cade dagli sci; 1984 Michela scompare; 1991 Mattia cambia Liceo e conosce Alice; 1998 Mattia parte per l’America; 2007 Alice divorzia e Mattia torna in Italia per l’ultima volta.

Il narratore, la focalizzazione, le tecniche narrative
A mio parere la narrazione manca di introspezione dei personaggi. Il narratore, a focalizzazione zero, conosce i fatti in modo indiretto e spesso i drammi interiori dei due protagonisti vengono esplicati in modo diretto quando invece lasciarli intendere al lettore risulterebbe, a mio parere, più efficace. La scrittura per quanto ripetitiva è scorrevole, ciò rende il libro piacevole e veloce da leggere. Metafore e similitudini con il mondo fisico-matematico sono molto belle, evocative e di grande impatto. Numerose sono le elissi, necessarie in questo caso per narrare la vicenda dei protagonisti che si svolge nell’arco di anni.

I personaggi
Alice Della Rocca: Orfana di madre, morta di cancro quando lei era ancora giovane. A seguito di un grave incidente in sci rimane zoppa a vita. Durante l’adolescenza si sente bruttina e poco attraente, volendo dimagrire entrerà nel tunnel dell’anoressia. Assieme a Mattia è la protagonista del romanzo, come lui è un numero primo, sola e compatibile solo con se stessa. Riuscirà a fare breccia fra i sentimenti di Mattia ma mai ad esprimerli a voce alta.

Mattia Bassolino: Mattia è un genio, eccelle in tutte le materie, in particolare in Matematica. Alle elementari abbandona la sorella ritardata Michela per andare ad una festa di compleanno. Michela sparisce per sempre e dentro di sé, Mattia, porterà sempre la colpa di quel pomeriggio chiudendosi in sé stesso e talvolta cadendo nell’autolesionismo. La sua vita sociale è inesistente fatta eccezione per Alice e Denis. È il co-protagonista del romanzo, anche lui come Alice non riuscirà mai ad esprimere i suoi sentimenti.

Michela Bassolino: È la sorella gemella di Mattia, nata con un ritardo mentale. Costituisce per Mattia un impedimento nel relazionarsi a scuola con i suoi amici. Un pomeriggio viene abbandonata dal fratello e scompare per sempre. Nonostante nella narrazione compaia rare volte la sua persona è un ingranaggio importante della storia. Attorno a Michela, Mattia costruisce i suoi drammi interiori e influenzerà il suo stato mentale per tutta la sua vita. Verso la fine della vicenda sembra che Michela venga ritrovata, ma la narrazione non fa luce su questa evenienza e il dubbio rimane aperto.

Denis: È il compagno di banco di Mattia al liceo, nonché il suo primo amico. Si innamora di Mattia ma il suo amore sfumerà nella delusione e fra sensi di colpa per la sua omosessualità.

Fabio: È il medico che cura la madre di Alice. Attratto da lei al primo sguardo, presto si innamora e, quando Mattia parte per l’estero, la sposa. Il loro matrimonio dopo circa 8 anni fallisce quando il desiderio di Fabio di avere un figlio viene ostacolato dall’anoressia di Alice.

Viola Bai: È la compagna di banco che tanto Alice invidia al liceo. Sara lei a farla entrare nel gruppo delle ragazze in voga della scuola e a organizzare il primo incontro con Mattia. Gelosa per come alla sua festa i due si tengono per mano si ricorda di come invece alla sua prima esperienza con un ragazzo venne da lui allontanata dopo l’amplesso. Decide così di escludere Alice dal gruppo in cui le aveva permesso di entrare.

Commento personale
Libro molto scorrevole e appassionante. L’ho letto tutto in un fiato in una sola notte. Nonostante mi sia piaciuto molto non ho potuto fare a meno di formulare dentro me delle critiche all’autore. I drammi dei personaggi, come sopra indicato, vengono spiegati, quasi elencati. Il narratore conosce ogni pensiero e sentimento dei personaggi, non lasciando intendere nulla alla fantasia del lettore. Le problematiche dei protagonisti sono attuali e pongono tematiche importanti. Ciononostante un ragazzo omosessuale, una ragazza anoressica ed un ultimo ragazzo introverso e con la smania per l’autolesionismo costituiscono un collage un po’, a mio parere, patetico e costruito. L’autore inoltre banalizza e stereotipa molto tali problemi, probabilmente perché scrive di situazioni che personalmente non ha vissuto o conosciuto. Il romanzo quindi ne risulta poco autentico. Va però riconosciuto a Paolo Giordano un ottimo stile, una grande fantasia nelle metafore, molto ricorrenti, e un intreccio veramente coinvolgente. Consiglierei a chiunque la lettura di questo libro.

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