Il Fu Mattia Pascal

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Testo

Il fu Mattia Pascal
OPERA
1. Anno di pubblicazione
Il romanzo fu scritto nel 1904 da Luigi Pirandello, in un momento molto difficile per l’autore, con la moglie ammalata e tre bambini da mantenere.
Il romanzo, che ottenne subito molto successo, usci la prima volta tra l’aprile ed il giugno del 1904 sulla rivista “Nuova Antologia”; nel 1910 fu pubblicato a Milano in un unico volume e successivamente tradotto in francese e tedesco.
2. Riassunto
Il romanzo parla di Mattia Pascal, protagonista e narratore di primo grado del romanzo.
Il protagonista approfitta dell’errata notizia della sua morte per crearsi una nuova vita, darsi un altro nome, Adriano Meis, liberandosi del peso insopportabile della precedente esistenza, vuota ed inconcludente; ma dovrà ben presto ritornare a casa, fingendo un nuovo suicidio, perché la società, con le sue leggi fisse, non accoglie chi, come lui non ha legami ben definiti: non può infatti, per esempio, né sposarsi, né denunciare un furto. Però la moglie intanto si è risposata, ed egli è costretto a vivere una vita di ripiego, non essendo né quello che era stato in passato, né quello che aveva sperato di diventare.
La storia si suddivide in tre parti principali:
1) Sullo sfondo di un piccolo paesino ligure, si delinea la figura del protagonista, evidenziando le esperienze negative della sua esistenza, cioè: la perdita del suo intero patrimonio ed un matrimonio sbagliato, accompagnato da una “strega” di suocera che lo portano, insieme alla sua sete di affetti a disinteressarsi dai suoi cari.
Il lavoro come bibliotecario gli ricorda la sua esistenza di uomo fallito; tutto questo lo porta a fuggire da casa. Ma la fortuna cambia, regalandogli prima una vincita al casinò di Montecarlo sufficiente per trascorrere la vita in un “moderato” benessere, dopo la notizia della sua presunta morte; dopo la sua scomparsa, infatti, è stato rinvenuto il cadavere di uno sconosciuto che tutti, moglie e suocera in prima fila, hanno identificato in Mattia Pascal. Ad un primo scatto di risentimento, nell’animo dell’uomo succede la gioia di sentirsi libero e di poter evitare senza alcun rimorso la pessima vita di un tempo.
2) In questa seconda parte vengono raccontate le nuove vicende di Mattia Pascal, che decide di cancellare la sua identità per diventare Adriano Meis.
Adriano viaggia a lungo, sentendosi libero da qualsiasi preoccupazione, ma impossibilitato, per la mancanza di documenti, ad avere un’altra vita. Questa impossibilità si fa sempre più dolorosa quando l’amore per la giovane Adriana apre a nuove speranze il suo cuore, perché una serie di circostanze mostra a Mattia che nessuna nuova vita è possibile.
3) Simulato il suicidio di Adriano Meis, Mattia torna al suo vecchio paese, riprende il suo posto da bibliotecario, ma questa volta senza famiglia, in un volontario e malinconico esilio.
Il fallimento di Mattia Pascal rivela che ogni uomo non può fare a meno della società, che lo perseguita con le sue rigide regole; l’uomo non può essere se stesso, ma deve accettare la maschera che gli altri gli impongono, cosi la crisi della società diventa una crisi dell’uomo stesso.
3. Analisi spazio – tempo
Questo romanzo è ambientato tra un paese immaginario della Liguria di nome Miragno e Roma.
In seguito il protagonista viaggia per varie città italiane (Torino, Milano, Venezia, Firenze), nelle quali trascorre molto tempo, e tedesche (Colonia, Worms e Magonza).
Per quanto riguarda il tempo dello svolgimento dei fatti, non viene fatto nel racconto alcun riferimento a date o periodi.
4. Analisi fisica e psicologica dei personaggi più importanti
Mattia Pascal (Adriano Meis): è il protagonista – narratore; un bibliotecario che svolge quotidianamente un lavoro normale, forse anche troppo; riflette sulle sue azioni, le giudica e le motiva; segue le vicende della sua vita, è partecipe del racconto e cerca di far luce nel groviglio dei casi, la sua figura perde ed acquista caratteristiche dei due personaggi che porta dentro di se, facendo apparire Adriano Meis come una figura disarticolata di uomo ombra. Il suo carattere gli impedisce di vivere al di fuori delle strutture sociali e dallo stato civile.
Nei panni di Mattia appare come un uomo di carattere impulsivo, vivace, ma confusionario, a differenza di quando si “trasforma” in Adriano Meis, dove si scopre uomo molto sensibile; ama Adriana, donna che vorrebbe sposare, ma non può a causa della sua “non esistenza”.
Madre del protagonista: è una persona fiduciosa verso il prossimo, credente, chiusa ed introversa, affezionata alla sua piccola vita quotidiana. È semplice e dolce, non vuol mai far notare la sua presenza, quasi per non dare fastidio.
Zia scolastica: zia battagliera, fiera, che si contrappone alla figura della madre a causa delle sue scelte decise ed immediate.
Malagna: è l’amministratore dei beni della famiglia Pascal, che però , invece di sorvegliarli e di indirizzarli a favore della famiglia, cerca in ogni modo di impossessarsene, tradendo la fiducia della madre di Mattia Pascal.
Romilda: è la moglie del protagonista; è una ragazza vittima della perfidia della madre, che le impone di ingannare Mattia. Ha due figlie dal marito.
È timida, gelosa e non sopporta le condizioni misere in cui è costretta a vivere, arrivando fino ad ammalarsi. Dopo la “morte” del marito, si sposa con un amico di lui (Pomino), dal quale ha una figlia. Ma il suo animo non è cattivo; infatti al ritorno di Pascal è quasi dispiaciuta per quello che gli è successo.
Marianna Dondi (vedova del pescatore): è la madre di Romilda; ha un temperamento intrigante e furioso, non sopporta il genero, che giudica inetto e scapestrato, perché non riesce a mantenere la sua famiglia, e quindi indegno di sua figlia. Fa diventare la vita di Pascal insopportabile. È dura con il genero anche quando questi ritorna al suo paese, avendo pensato, dopo la sua morte solo alle sostanze materiali, dimenticandosi del tutto della sua esistenza.
Anselmo Paleari: caposezione ministeriale a riposo, padre di Adriana, uomo sbadato, con la testa fra le nuvole, che pensa soltanto alle sue riflessioni sulla teosofia, sui medium e sull’aldilà. È una persona onesta ed ingenua, molto impressionabile e credulona.
Rappresenta un personaggio strumentale, non si accorge di quello che gli accade attorno, ma nonostante tutto vuole molto bene a sua figlia.
Terenzio Papiano: genero del Paleari, è una persona molto avida, amante, oltre che sfruttatore della signorina Caporale. Ha un comportamento “untuoso”, subdole, loquace e dallo sguardo indagatore; ha un profilo ipocrita, intrigante nei confronti del suocero, ladro. Si serve del fratello epilettico come strumento dei suoi traffici.
Signorina Silvia Caporale: ha anche lei una camera nella pensione e da qualche lezione come maestra di canto. È alcolizzata e zitella, ha una personalità debole e ogni volta che rientra dopo aver bevuto o quando si dispera per la sua condizione di zitella ed il suo aspetto fisico tocca ad Adriana farle da “mammina”.
È l’amante e la complice di Terenzio Papiano, dal quale è sfruttata; nell’imbrogliona il ruolo di medium, ma alla fine si ribella al suo sfruttatore per aiutare Adriano ed Adriana come può.
Adriana: figlia del Paleari, è l’affittuaria di Adriano Meis, del quale è innamorata. Ha una personalità molto sensibile, ma allo stesso tempo armata di candore, innocenza, ansia e attesa di affetto. Manda avanti da sola la casa ed è dispiaciuta per il comportamento del padre; riesce a continuare il suo lavoro grazie anche alla sua fede nella religione. Non da molta confidenza, vuol nascondere il suo amore per Adriano Meis e non sopporta i soprusi di Terenzio.
Pomino: nuovo marito di Romilda, ha una personalità debole; è molto avaro, insicuro e geloso.
Don Eligio Pellegrinotto: prete amico dell’autore che lo aiuta ad ordinare la biblioteca Boccamazza, dove Mattia lavora. È colui che gli fa venire l’idea di scrivere.3
Lo spagnolo: brutto ceffo che Mattia incontra a Montecarlo; è un amico di Terenzio Papiano.
Pepita Pantogada: nipote dello spagnolo, bella, con un carattere prepotente e forte.
5. Messaggio dell’autore
In questo libro Pirandello tratta molti argomenti; in primo piane mette quello della fortuna e dice che secondo lui non si manifesta come una ruota che insegue colui a cui portare vantaggio, ma invece afferma che siamo noi uomini ad inseguirla. L'autore intende evidenziare proprio l'insignificanza della figura umana e la sua impossibilità di lottare con la sorte: nessuno può essere artefice del proprio destino, dicendo che la sorte di noi uomini dipende dalle leggi della natura, leggi che non possono essere modificate. Però Mattia Pascal, rovescia la conclusione, tentando di modificare queste regole, soprattutto perché non sa più chi è o meglio, sa chi è stato; quello che in passato fu riconosciuto come il suo corpo, era soltanto una maschera, una delle tante dietro le quali l’uomo si nasconde e tenta di esistere davanti agli altri.
Infine, dal romanzo possiamo capire che la libertà è fondamentale per un uomo, ma risulta irraggiungibile perché, per vivere, bisogna rispettare prima di tutto quella degli altri e perciò questa è gia una prima limitazione; inoltre c'è uno stato, a cui si devono pagare le tasse, da cui dobbiamo farci riconoscere tramite l'anagrafe, dobbiamo rispettare le sue leggi; poi c'e' il problema dei soldi che limita le nostre scelte. Perciò, per Pirandello, la libertà non è nient'altro che un sogno che non potrà mai essere raggiunto.
6. Valutazione personale dell’opera letta
Questo libro mi è piaciuto abbastanza perché, è risultato di semplice lettura e senza l’utilizzo di termini troppo complicati; per quanto riguarda l’opera si presenta sotto forma di intreccio paradossale: infatti può sembrare strano che un vivo, creduto dalla gente morto, si crea un’altra vita che però deve rifiutare per cercare di recuperare l’identità originaria.
Comunque questa irreale vicenda mi ha appassionato, grazie anche alla presenza di molti dialoghi, che rendono, come gia detto, una lettura più facile e scorrevole, facendo aumentare il ritmo del racconto.
7. Bibliografia consultata
Libro: “Il fu Mattia Pascal”
Editore: Arnoldo Mondadori
Enciclopedia UTET

Luca Innocenti 5AK
A.S. 2000/2001

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(firma)

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