La nuova era della letteratura

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Testo

Alla fine del 1900 si afferma il Postmodernismo, un movimento nuovo che riguarda tutti i tipi di espressioni artistiche ma che non viene abbracciato da chi ne fa parte: gli artisti non dicono apertamente di appartenervi ma la loro arte presenta comunque caratteristiche postmoderniste. Questo movimento è caratterizzato dagli elementi della società moderna che è andata evolvendosi soprattutto dal punto di vista tecnologico.
Nella letteratura si parla di Giovane Narrativa (infatti gli autori sono tutti di età compresa tra trenta e quarant’anni), una narrativa che rappresenta la probabilità e l’opportunità di raccontare, con l’immaginazione, come si vede il mondo. Per fare questo lo scrittore cerca nuovi e vari linguaggi da mettere a confronto per raccontare le diverse visioni che si possono avere del mondo moderno.
Un aspetto che caratterizza il postmodernismo è dato dal ritorno alla narratività, cioè si raccontano eventi e fatti che sono legati a situazioni autobiografiche e moderne, è la terza via tra la letteratura sperimentale e quella tradizionale. Scaturisce da questo il Romanzo di Ritorno, una narrativa che non mette in discussione i vari tipi di linguaggio ma li unisce e li confronta, crea anche un tipo di linguaggio popolare che permette la semplice lettura a un pubblico vasto (con l’inserimento per esempio di forme dialettali). Per essere al passo con i tempi, lo scrittore utilizza nelle descrizioni le tecniche cinematografiche e televisive del momento, inoltre il libro deve essere accettato dall’industria culturale e dagli editori.
Daniele Del Giudice è uno di questi autori postmodernisti che non si definisce tale ma che capisce che i tempi sono cambiati e si adatta a questa evoluzione. Un aspetto prevalente della sua narrativa, che appartiene anche agli aspetti generali del postmodernismo, è quello del forte utilizzo di una nomenclatura tecnico-scientifica riferita a soggetti principalmente tecnologici (per esempio “Staccando l’ombra da terra” parla dell’aereo e del volo e il linguaggio utilizzato è quello tecnico e specifico dell’aeronautica).
Nella narrativa di Daniele acquistano un ruolo molto importante gli oggetti che però non sono più cose, ma nella società moderna diventano sempre più immateriali e frutto dell’immaginazione, quindi si può parlare di non cose.
Sono non cose per esempio internet (in “Evil Live” in “Mania”) e gli atomi con cui è a contatto Pietro Brahe in “Atlante Occidentale”.
Ma quello che più interessa a Del Giudice sono i sentimenti che le non cose provocano. I sentimenti sono sempre gli stessi ma cambiano in base ai tempi, ai luoghi, ai soggetti e soprattutto alle cose.
Del Giudice usa spesso anche una prospettiva oggettuale: a parte il fatto che sono gli oggetti che provocano sentimenti, a volte sembra che siano gli oggetti stessi a parlare come se avessero una mente e quindi una intelligenza artificiale.
I libri di quest’autore trasmettono tutti un messaggio diverso. In “Lo stadio di Wimbledon” ci si chiede: “scrivere o non scrivere?”, non è importante la risposta a questa domanda, quello che conta è che Del Giudice sia riuscito a scrivere il SUO libro. In “Atlante Occidentale” viene evidenziato il rapporto tra cose e non cose (infatti Pietro Brahe crea non cose utilizzando delle cose) e il sentimento nuovo che nasce tra letteratura e scienza (i due soggetti sono infatti Pietro Brahe, scienziato, e Ira Epstein, scrittore). In “Staccando l’ombra da terra”, viene fatto un confronto tra il volo e la vita che vede vincente il volo perché è più tecnico mentre la vita è più varia e complicata.
“Mania” è l’ultimo libro pubblicato da Del Giudice, ma non l’ultimo ad essere stato scritto, infatti la stesura delle varie storie è avvenuta contemporaneamente alla scrittura degli altri libri. “Mania” è il primo che non ha una foto tecnologica in copertina ma la raffigurazione di una donna nuda a gambe aperte che sta a significare l’umanità che si apre a tutti i linguaggi possibili.
Il filo rosso del libro è la morte, ma non se ne parla in modo filosofico, la filosofia è stata semplicemente affiancata. L’unico giudizio che l’autore vuole trasmettere è che la morte non si può evitare. I racconti hanno inoltre un tono grottesco, sono caratterizzati dall’ossessione e dalla mania e alla casualità si è sostituita la necessità (in “L’Orecchio Assoluto” si sente la necessità di uccidere qualcuno). “Mania” è anche il primo libro di Daniele in cui si agisce, i personaggi effettuano delle azioni e non si fermano solo all’immaginazione.
In tutto il libro si nota una variazione del tempo, che fa capire che i tempi sono cambiati e confronta il presente col passato. Un’altra novità riguarda l’esaltazione della dimensione corporea visibile tramite il disfacimento dei cadaveri in “Fuga” e “Com’è adesso” e la lotta in “Evil Live”.
“Mania” inoltre riporta a tutte le caratteristiche e agli elementi postmoderni, dall’uso di scenari tecnologici e del nuovo tempo (i reality show, internet, l’astronomia, la guerra virtuale) alle non cose (la polvere, i cadaveri, il cimitero, la cometa...)
La narrativa postmodernista vede quindi la necessità di adeguarsi e uniformarsi al progresso tecnico e scientifico e si modifica quindi la percezione del mondo nella letteratura.

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