Analisi della letteratura dell'ottocento

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Testo

LETTERATURA:
REALISMO, NATURALISMO e VERISMO
IL QUADRO STORICO E FILOSOFICO
Il termine Realismo, fra i più controversi e sfaccettati del vocabolario critico deriva dalla tradizione filosofica e in particolare dalle riflessioni della conoscenza.
Solo nel settecento il termine realismo ha assunto il significato che è ancora oggi diffuso e cioè quello dell’atteggiamento conoscitivo che attribuisce alle cose un’esistenza esterna, fisica ed indipendente dalla mente umana.
A questa concezione si riallacciano tutte le teorie dell’arte e della letteratura che, pur diverse fra loro nella definizione che danno alla realtà, concepiscono tutte le realtà come qualcosa di diverso, di esterno, di anteriore al testo artistico o letterario, qualcosa che in quel testo viene rappresentato o rispecchiato.
Come termine relativo alle vicende storiche il realismo designa un movimento, un atteggiamento particolarmente diffuso in Francia e in Europa a partire dagli anni attorno al 1855 e connesso con una serie di fatti politico-sociali, con lo sviluppo di alcuni generi figurativo letterari e con una serie di esperimenti narrativi e stilistici di attuazione del modo mimetico. Il realismo in pratica rappresentava gli uomini nelle loro condizioni di normalità, mostrava i personaggi nel corso dell’esistenza quotidiana, mediana e mutevole.
Il termine Naturalismo, strettamente legato con quello di realismo e a volte confuso con esso deriva dalla filosofia e dalla scienza naturale e si riferisce non tanto ad uno scopo quanto ad un metodo per rappresentare il reale. Derivato anch’esso da una lunga tradizione filosofica questo termine sviluppo un’ampia gamma di significati nell’Ottocento a seguito di un grande incremento delle scienze naturali e della forte tendenza a trasferirne i contenuti nelle scienze umane. Lo scrittore che importò il termine nella critica letteraria fu Emile Zola e, proprio per sua iniziativa venne creata una vera e propria scuola di scrittori che preferivano operare nel campo del romanzo sperimentale come lo definì Zola nel quale essi, portando la poetica realista all’estremo sceglievano come soggetto dei loro romanzi la vita quotidiana e si ponevano di fronte ai loro soggetti (i personaggi) con l’atteggiamento di un medico, di uno scienziato, di uno storico. Questo movimento ebbe grande sviluppo in Europa negli ultimi anni dell’Ottocento e nei primi del Novecento creando vere e proprie scuole o influenzando scrittori in Germania, Inghilterra, Stati Uniti.
In Italia il movimento corrispondente al naturalismo francese venne chiamato dai suoi promotori Verismo.
Oltre a riprendere i principi naturalistici dell’impersonalità e della ricerca del documento naturale e sociale il verismo italiano si sviluppò con una propria caratteristica peculiare: l’interesse per la vita multiforme delle popolazioni contadine nelle diverse realtà regionali.
IL REALISMO
Il termine realismo designa tendenze, orientamenti che si situano in periodi precisi della storia letteraria.
Nella novellistica tardo-medievale e in Boccaccio si afferma già questa esigenza obiettiva che viene ripresa dal romanzo picaresco spagnolo e poi affermata in tutta Europa. Nel XVII e XVIII secolo nelle letterature inglesi e francesi opera una dialettica che ha come termini contrapposti il romanzo sentimentale e il romanzo realista ma la linea di demarcazione è imprecisa poiché il realismo è spesso presente nella narrativa sentimentale con varianti psicologiche mentre una prospettiva realista si osserva anche nel romanzo o racconto filosofico che però si avvale anche di elementi grotteschi (Voltaire).
Il termine realismo tuttavia ricorre per la prima volta nella letteratura francese intorno al 1825 e parallelamente si sviluppa il ciclo di Balzac “La commedia umana” ispirato alla realtà sociale uscita dalla rivoluzione francese e dal primo impero. Di proposito Balzac si propone di scrivere la “storia e costumi del proprio tempo” elevando il romanzo al valore filosofico della storia. Comunque, trascurando pure le premesse interne della sua poetica, l’opera di Balzac diventa nell’800 e anche dopo la pietra di paragone di ogni realismo letterario anche perché si situa al di qua di un panorama di tendenze che a breve distanza di anni sorgono su valori spesso opposti.
Durante l’800 forme di realismo si diffondono in tutta Europa in versioni e adattamenti che differiscono da paese a paese o addirittura nei singoli autori. In Francia accanto a Balzac si colloca la concezione del romanzo di Stendhal ma non sono tuttavia da dimenticare numerosi esponenti europei (inglesi, americani, tedeschi) e la Russia dove il romanzo giunse all’apice con le opere di Tolstoj.
Verso la metà del secolo il realismo subisce prima in Francia e poi di riflesso nel mondo intero un’evoluzione verso forme di naturalismo e in questo caso il realismo subisce un’accentuazione dei suoi rapporti con le scienze della natura.
IL NATURALISMO
Tendenza letteraria di respiro europeo e mondiale che ha avuto in Francia la sua origine e le principali espressioni. Cronologicamente corrisponde in Francia al primo ventennio della Terza Repubblica sorta nel 1871.Se l’uomo dei classici era un essere morale posto di fronte a Dio, l’uomo della letteratura della seconda metà dell’800 è un essere sociale ossia situato in una società determinata e da essa condizionato.
Il naturalismo appare più pessimista del realismo come corrente letteraria ma in esso il sentimento della sofferenza umana sarà progressivamente fiancheggiato da quello della solidarietà sociale.
IN un’atmosfera intellettuale dominata dal positivismo e in cui da una parte si fanno sempre più fortemente sentire le esigenze di giustizia e di organizzazione sociale e dall’altra si fa strada l’idea di un’unità organica delle specie viventi il determinismo più rigoroso si andrà imponendo. Il naturalismo si farà il portavoce dell’umanità media del mondo moderno e prediligerà una pittura cruda e compiacente di realtà basse e triviali almeno nella versione che ne darà lo scittoreEmile Zola. Il naturalismo di Zola si presenterà come la volontà di osservare le reazioni umane scientificamente cioè con la competenza e l’indifferenza che può avere il naturalista nei confronti di un animale o di una pianta. Pretesa di scientificità che si basa sull’estensione dei principi e dei metodi delle scienze sperimentali alla letteratura d’invenzione : e che si esprime con il principio della “tranche de vie” e, sul piano della psicologia, con la riduzione del carattere al temperamento. In questo senso il più obiettivo, il più naturalista dei romanzieri del gruppo è Guy De Maupassant ma entro le intemperie del naturalismo operarono personalità di diversi scrittori.
Oltre che per il soffio potente della sua esplicità Zola interessa ancheper le teorie letterarie; egli trattava la macchina umana come le altre macchine : i metodi sperimentali utilizzati in campo medico lo indussero a credere che il romanzo potesse diventare un esperimento analogo a quello che poteva compiere lo scienziato in laboratorioe le teorie sull’ereditarietà dei caratteri psichici lo aiutarono a sopprimere la contingenza e la spontaneità nella condotta del personaggio del romanzo.
Numerosi furono i seguaci del Naturalismo anche all’estero; in Germania, per esempio, nel 1855 si afferma come letteratura della nuova generazione ma il suo successo è principalmente legato al teatro; in Gran Bretagna prende piede anche se la sua tendenza è molto più pessimistica; in Russia si diffonde intorno al 1880 e infine negli Stati uniti ha la sua massima fioritura agli inizi del XX secolo e influenza la formazione di numerosissimi scrittori e artisti dando vita a numerosi mutamenti sociali.,
IL VERISMO
Il Verismo è un movimento letterario che nasce e si sviluppa intorno alla seconda metà dell’ottocento periodo in cui infuriano le rivoluzioni nazionali e in cui ci sono notevoli sviluppi sia a livello scientifico che a livello economico. Questo è tuttavia anche il periodo della questione sociale e degli scontri tra classi sociali.
A livello letterario è preceduto da due movimenti particolari: il Positivismo e il Naturalismo che celebrano entrambi la concezione della vita positiva verso le nuove scoperte scientifiche, sostengono che tutti i problemi sono spiegabili tramite leggi scientifiche e che nei romanzi gli autori devono scrivere in modo oggettivo rappresentando tutti gli aspetti dell’esperienza quotidiana.
Il Verismo si afferma con caratteristiche ben specifiche:
• il regionalismo :gli scrittori veristi infatti rappresentavano la realtà di una sola regione anche perché l’Italia non si era unita completamente a livello politico .
• il pessimismo :le opere veriste esprimono una visione pessimistica della vita perché anche l’unità dell’Italia non ha portato a un miglioramento della vita delle classi più povere.
• l’impersonalità :gli autori veristi scrivono opere oggettive .
• il linguaggio :gli autori veristi usano un linguaggio molto semplice in modo che tutti lo possano capire (adottano la lingua nazionale ma fanno uso di parole dialettali).
La ricerca della verità nella rappresentazione del mondo che la società contemporanea gli ha offerto è la causa più profonda e positiva della differenziazione del verismo italiano dagli analoghi movimenti europei e anche dal suo diretto antenato il naturalismo francese.
Per questa ragione il verismo diviene, quasi immediatamente un fenomeno regionale e non è un caso che le regioni che hanno dato vita ad una letteratura verista più diffusa siano state quelle meridionali.
Gli autori veristi sono stati numerosi e si sono concentrati a Milano dove si riuniscono intellettuali di regioni diverse.
Ricorderemo in particolare GIOVANNI VERGA (scrittore).
Giovanni Verga
VITA :Nasce a Catania nel 1840 e sin da piccolo dimostra un grande interesse per la letteratura .
Quando è cresciuto comincia a frequentare la facoltà di giurisprudenza ma poi decide di dedicarsi agli studi letterari
Compie numerosi viaggi all’estero in cui conosce tanti intellettuali e amplia le sue conoscenze nel campo delle lettere .
Nel 1893 ritorna a Catania dove muore nel 1922 dopo aver ricevuto la nomina di senatore.
OPERE :Verga presenta nelle sue opere tutti i caratteri del Verismo; descrive la realtà siciliana, utilizza un linguaggio impersonale, usa la lingua nazionale inserendo anche espressioni tipiche dei dialetti, e basa le sue concezioni pessimistiche della vita sulle teorie di Charles Darwin .
Le sue opere sono numerose ma ne ricordiamo in particolare alcune: UNAPECCATRICE e STORIA DI UNA CAPINERA ,NEDDA,VITA DEI CAMPI e NOVELLE RUSTICANE ,I MALAVOGLIA e MASTRO DON GESUALDO .

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