Il fu Mattia Pascal

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Testo

..Scheda del libro “Il Fu Mattia Pascal” di L.Pirandello..

TRAMA
Mattia, nato e cresciuto in un piccolo paese(Miragno) nel quale vive con il fratello e la madre a causa della morte del padre e nel quale lavora in una biblioteca, è cresciuto tra gli agi di un benessere illusorio mentre i furti da parte dell’amministratore familiare Malagna lo conducono alla rovina.
La madre di Mattia infatti aveva preso la decisione di far amministrare tutto il patrimonio lasciatole dal marito, morto il un naufragio, a Batta Malagna, che si era offerto volontariamente di aiutare la vedova Pascal nella gestione economica. Mattia Pascal narra le sue prime avventure amorose, dapprima con Olivia, da cui avrà un figlio, ma che non sposerà mai perché già fidanzata con Malagna, ed in seguito con Romilda Pescatore, la ragazza che inizialmente Mattia voleva far fidanzare con il suo amico Pomino, ma che poi sposerà in seguito ad un fidanzamento. Questo matrimonio non fu altro che la rovina sia economica che psicologica di Mattia, perché causò una serie di disagi, procurati soprattutto dalla suocera, megera invadente, che lo condurranno poi al punto di fuggire di casa.
Dopo la sua scomparsa giunge a Montecarlo dove la fortuna lo premia con una vincita sufficiente per trascorrere le vita in benessere; mentre tornava a casa, però, sul treno gli capitò di leggere sul giornale la notizia del suo suicidio, infatti vicino al canale all’interno del suo podere viene ritrovato il cadavere di un uomo che gli somigliava e che tutti identificarono come Mattia Pascal.
Questa notizia sconvolge radicalmente la sua esistenza perché all’inizio c’è la voglia di tornare a Miragno, ma poi esplode la gioia di sentirsi libero e di poter cancellare la vita passata senza rimorsi, così decide di cambiare vita.
Con un nuovo nome, Adriano Meis, mattia viaggia a lungo, libero da ogni preoccupazione, ma impossibilitato dalla mancanza di documenti, ad avere legalmente un’altra vita. Dopo aver viaggiato per molto tempo decide di stabilirsi a Roma dove trova alloggio in casa del Signor Anselmo Paleari, un anziano borghese squattrinato fissato con la magia, dove vive anche la signorina Caporale, un’ex pianista zitella ossessionata dalla sua bruttezza e dalla mancanza di un uomo.
In casa con il Paleari vive la figlia Adriana della quale, col passare dei mesi, il protagonista s’innamora e giunge sul punto di sposarla ma Adriano Meis vive come un forestiero e non avrebbe mai potuto sposarla perché in realtà era un altro, Mattia Pascal, già sposato con Romilda Pescatore.
Allora Mattia provoca volontariamente quello che era successo per caso: simula il suicidio di Adriano Meis e riprende il suo vero nome per tornare al paese natìo.
Prima di giungere a Miragno passa però a trovare il fratello Berto che alla vista rimane esterrefatto; è proprio qui che Mattia viene a conoscenza del matrimonio tra Romilda e Pomino, unico amico di Mattia,e decide di tornare subito al paese. Giunto in casa di Pomino vede una bambina, la figlia dei due coniugi e nemmeno in paese lo riconoscono in quanto per tutti Mattia Pascal non esiste più. Egli vivrà così osservando la vita degli altri scrivendo le sue memorie consapevole di essere “il fu Mattia Pascal”.

TEMPI E LUOGHI
Nel romanzo non compare nessuna data, ma non mancano chiari riferimenti al periodo in cui si svolge la vicenda, infatti l’Italia è stata unificata di recente e sta nascendo la civiltà industriale.
Per quanto riguarda gli ambienti quelli chiusi prevalgono su quelli aperti: gran parte della narrazione si svolge infatti nella biblioteca, sul treno, nel casinò, nella casa a Roma ecc….
Della biblioteca sappiamo che è situata fuori Miragno e è una chiesa sconsacrata dall’aspetto cadente nella quale i libri sono tutti impolverati.
Possiamo dire che la biblioteca ha due funzioni: una di luogo di riflessione e meditazione del protagonista per scrivere le sue memorie e l’altra di luogo dove Mattia lavora miseramente e che lo “spinge” a fuggire.
Per quanto riguarda il paese ligure, Miragno, possiamo dire che all’inizio è descritto positivamente in quanto luogo della giovinezza di Mattia, ma col passarlo è divtalacla” delle sue disgrazie e dispiaceri.
Del casinò Mattia parla in tono negativo in quanto le sale suntuose ma non eleganti e l’imponente ingresso fanno parte corrispondono ad un “..mattatoio..” ; di Roma invece sappiamo solo che è il luogo dove Adriano Meis sceglie di stabilizzarsi e trovare un alloggio fisso.

STILE
Pirandello scrive il romanzo in prima persona e secondo un procedimento retrospettivo, infatti è lo stesso protagonista che racconta la sua vicenda e dal quella quale si considera ormai estraneo.
Nel corso della narrazione sono frequenti esclamazioni tipiche della lingua parlate ed il linguaggio usato è molto semplice e attuale.
Si può dire che nel romanzo l’autore utilizza diversi registri infatti usa quello umoristico durante il racconto, ma anche quello giornalistico parlando dell’annuncio che il protagonista legge sul giornale; durante tutto il romanzo Pirandello utilizza anche termini o espressioni di alto genere ma si esprime comunque in un tono realistico pur non essendo il narratore e non rivolgendosi direttamente al lettore.

PERSONAGGI
L’autore rappresenta con i suoi personaggi vari aspetti della società, ma si può dire che il ruolo di protagonista è occupato da tre personaggi, frutto delle trasformazioni di Mattia.
Mattia Pascal : è un giovane di bell’aspetto, appartiene ad una famiglia benestante ma dopo la morte del padre a causa di una cattiva gestione del patrimonio si trova costretto a trovarsi un lavoro, è un ragazzo sensibile, capace di provare forti emozioni (es. l’amore per Adriana) e odia i soprusi. Nella sua vita è sempre presente la morte a partire dalla perdita del padre, poi la madre e la figlia; coinvolto in questa tragica situazione ha la tentazione del suicidio ma poi preferisce la fuga con la convinzione di poter migliorare la sua vita.
Adriano Meis : la prima trasformazione fisica, che muta l’aspetto di Mattia in quello di Adriano, consiste nel taglio dei capelli e della barba, nel diverso tipo di abbigliamento, ma soprattutto nell’operazione all’occhio che non è più storto ma leggermente ingrandito rispetto all’altro; la libertà di adriano è però fittizia in quanto in lui vive sempre il “morto” Mattia.
Il fu Mattia Pascal : fisicamente torna ad avere le caratteristiche di Mattia, a parte l’occhio operato, segno della presenza di Adriano Meis, ma quando a Miragno tenta di recuperare il rapporto con la società comprende di essere morto nella coscienza degli altri; così egli rassegnato si dedica unicamente alla scrittura, in sostituzione della vita che non può più avere.
Batta Malagna : è un uomo abbastanza brutto e meschino, responsabile della rovina finanziaria dei Pascal e del forzato matrimonio tra Mattia e la nipote Romilda; sembra non si accetti fisicamente (ha gambe tozze, corpo grosso e voce “molle” in contrasto con la corporatura)e per compensare questo suo “handicap” cerca di assumere una posizione rilevante nella società.
Vedova Pescatore (suocera di Mattia) : è sicuramente antagonista e tormentatrice della vita coniugale di Mattia, donna anziana e dal carattere autoritario vuole sempre avere la meglio, brontola con tutti specialmente con Mattia; sarà lei la causa della fuga di Mattia in quanto comunque esprime fin dall’inizio la sua antipatia nei confronti del protagonista tormentandolo ininterrottamente con i suoi rimproveri.
Madre di Mattia : aiutante del protagonista; è una donna totalmente dipendente dagli altri, debole, ingenua, buona con tutti, inesperta della vita che non reagisce mai e soffre in silenzio. Si disinteressa di ciò che le accade intorno e dopo la morte del marito anche le sue condizioni fisiche diventano precarie fino alla morte, creando nel figlio un gran dolore.
Romilda : moglie di Mattia; prima del matrimonio forzato con questo era una ragazza dal bell’aspetto e con una grande voglia di vivere, successivamente cadde in depressione per la “morte” di Mattia. È sensibile e si abbatte facilmente se le cose le vanno male.
Pomino : è il migliore amico di Mattia;è timido e proveniente da una famiglia di contadini, è onesto e buono; nella prima parte è il suo unico amico e lo imita in tutto nella seconda parte invece è antagonista in quanto impedisce al resuscitato Mattia d recuperare il suo matrimonio in quanto marito di Romilda, sposata in precedenza da Mattia.
Adriana : è una giovane poco appariscente, timida e fragile nella quale si nasconde affetto; ella suscita in Adriano(Mattia) il sentimento dell’amore puro e ritrova in lei la vita, ma per l’impossibilità di realizzare il suo sogno amoroso, è costretto a ferire i sentimenti puri della giovane.
Anselmo Paleari : è un personaggio strano e bizzarro dal quale Adriano Meis alloggia; è un vecchio sessantenne che si dedica unicamente allo spiritismo, egli ha la funzione di far riflettere il protagonista, infatti esprime nel romanzo due sue teorie filosofiche.

COMMENTO
Secondo me l’autore con questo romanzo vuole dimostrare e far capire che senza “stato civile” non si può vivere perché non siamo come vorremmo ma siamo come le regole della società vogliono, infatti Mattia Pascal, uomo dalla doppia personalità, si accorge appunto che le due persone che vivono in lui sono in contrasto tra di loro; Mattia infatti si accorge che cercando di liberarsi dalle regole imposte dalla società e vivere fuori da essa equivale a non vivere.
La lettura di questo romanzo mi è piaciuta in quanto la vicenda non è monotona ma è dinamica e scorrevole e composta da un linguaggio semplice e lineare che attrae.
L’autore infine tratta anche altri temi importanti quali la morte, l’amore, la libertà e l’identità.

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