Conoscenza, lavoro e commercio nell'era di internet

Materie:Tema
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Testo

Cardin Christian

COMPITO DI ITALIANO – TEMA TIPOLOGIA B
SAGGIO BREVE

AMBITO: Tecnico-scientifico
ARGOMENTO: Conoscenza, lavoro e commercio nell'era di INTERNET
COLLOCAZIONE EDITORIALE: Approfondimento/ricerca scolastica
TITOLO: L’informazione è potere!

Il ‘900 fu un secolo estremamente importante per la storia dell’uomo: mai prima di allora si videro cambiamenti così radicali nella struttura economica, politica e sociale degli imperi centrali e di tutti gli stati sviluppati o in via di sviluppo.
Un famoso storico inglese, E. J. Hobsbawn, coniò il termine “Secolo Breve” per descriverlo: affermava che, in realtà, il XX secolo iniziò a partire dal 1914, dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e finì nel 1991, in concomitanza con la caduta del regime comunista in Russia. Fece questa distinzione perché questi due importanti eventi segnarono profondamente la storia della società, creando uno spartiacque tra abitudini, cultura ed economia dell’ ‘800 e il nuovo millennio che era ormai alle porte.
Nel ‘900 nasceva la tecnologia che oggi tutti noi utilizziamo, come ad esempio la trasmissione radio a grande distanza, inventata da Guglielmo Marconi. Un fatto importante per la storia della comunicazione fu la prima trasmissione radio transoceanica, effettuata il 12 dicembre 1901 (G. M. Pace, “La Repubblica”, 12 dicembre 2001)
Da quel momento si aprirono infinite ed innovative possibilità per la comunicazione istantanea a grandi distanze, giacché ai nostri giorni possiamo vantare una stupefacente rete di telecomunicazione ad estensione globale, una realtà assolutamente impensabile ai tempi di Marconi.
I vantaggi offerti dalle nuove tecnologie, grazie soprattutto all’utilizzo di sistemi informatici, sono principalmente di semplificare la vita e le attività di chi ne fa uso, che possono essere gente comune o aziende specializzate. Uno degli esempi più rappresentativi è sicuramente il commercio elettronico e lo svolgimento di attività di business per via telematica. Ciò consiste principalmente nello scambio di informazioni di ogni genere in modo rapido, e nella possibilità di adoperare il proprio conto corrente bancario per fare acquisti anche da casa con enorme facilità (A. Grando, “Commercio elettronico e progettazione logistica. Una reazione sottovalutata” Milano 2001).
Ebay, il negozio elettronico per eccellenza, conta milioni di utenti registrati in tutto il mondo, e miliardi di transizioni annuali.
Non solo beni di consumo! Da un’indagine effettuata dall’European Commision (1997), si scopre che il business elettronico si estende anche al settore dei servizi (servizi bancari, informativi e pagamenti) e alle attività tradizionali.
La facilità con cui si riesce a reperire informazioni istantaneamente e senza fatica lascia spazio ad altre iniziative, come ad esempio Wikipedia, la più grande enciclopedia libera e consultabile gratuitamente online; oppure i social-network, che attualmente si stanno diffondendo tra giovani e adulti grazie all’avvento di Facebook.
Iniziative come queste contribuiscono ogni giorno all’ingrandimento della rete, portando sempre più utenti, portando sempre più utenti ad usufruire dei servizi che essa propone. Servizi che garantiscono una certa sicurezza… ma è risaputo che non c’è mai nulla di assolutamente sicuro.
Se non si presta attenzione, la rete potrebbe diventare una trappola a svantaggio dell’ignaro utente: spesso si riscontrano casi di frode informatica e furti telematici. Basti pensare a quello che potrebbe accadere fornendo il numero e il codice segreto della nostra carta di credito ad un sito fasullo, oppure se qualche hacker riuscisse ad accedere ad alcuni dati sensibili e utilizzarli nel modo sbagliato. Questi sono sicuramente i casi più estremi, ma tutto sommato questi spiacevoli inconvenienti possono essere evitati utilizzando un buon firewall e accertandosi sempre dell’affidabilità dei siti nei quali navighiamo.
Uno dei veri problemi è l’utilizzo illecito dei dati personali, carpiti a nostra insaputa da enti commerciali, che analizzano i siti più frequentati dagli utenti per poi proporre in modo massiccio ed insistente delle offerte sui loro prodotti. Apparentemente questo non comporta gravi disagi, a parte l’intasamento della casella di posta elettronica con messaggi di spam e pop-up nel browser, però in questo modo le grandi compagnie riescono a registrare le informazioni personali della gente, violando in parte il diritto alla privacy.
Si può insinuare che, così facendo, verrebbe a crearsi un monopolio dell’informazione in mano alle grandi società, creando dei problemi anche all’organizzazione statale.
S. F. Loytard fa notare che il controllo delle conoscenze e degli accessi alle informazioni possono andare contro il potere delle pubbliche amministrazioni, e servirebbero quindi regole più restrittive nel controllo dei dati, anche per garantire più trasparenza e sicurezza nei servizi offerti (da “La condizione postmoderna”, Milano 1989)
Tra tutti questi aspetti negativi, l’utilizzo dei dati personali (non illecito, ma con l’esplicito consenso di chi lo richiede) può rivelarsi molto utile, per esempio per chi si affida ad Internet per cercare un lavoro. Con l’era telematica sono nati tantissimi siti specializzati per far incontrare la domanda con l’offerta lavorativa in modo facile e veloce. Questo è reso possibile dalle collaborazioni tra agenzie di tutto il mondo con portali e siti web (dal supplemento a “Panorama”, 15 novembre 2001). Uno di questi portali, forse il più conosciuto in Italia, è il progetto Eures: un vasto motore di ricerca pensato per le agenzie che cercano personale e privati che cercano un’occupazione. Le offerte di lavoro sono di ogni tipo, e spaziano dal settore primario al quaternario.
Questo sistema permette di dare un forte impulso all’economia, di dare la possibilità ai mercati finanziari di crescere. Tutti questi miglioramenti tecnici hanno permesso all’economia, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino ad oggi, di raggiungere i livelli di globalizzazione attuale.
Ma Hobsbawn, come una sorta di profeta, nel 2000 (in “Intervista sul nuovo secolo”, Bari) percepisce già il pericolo che comporta l’economia virtuale.
Visto che la tecnologia dell’informazione rese più facile l’accesso al mercato e alle attività finanziarie, si ebbe un utilizzo di massa di compravendite virtuali senza trasferimenti reali di denaro. All’inizio questo sistema sembrava funzionare, ma con il tempo portò ad un totale squilibrio dell’economia reale: l’ammontare del flusso finanziario mondiale divenne molto più grande del capitale reale del globo.
Quando però serviva del denaro liquido per coprire il costo strutture ed opere molto costose, e non era disponibile, si creò una situazione di stallo. Un iniziale ristagnamento dell’economia che, ad effetto domino, si propagò in tutto il mondo facendo crollare il sistema di economia virtuale.
È la crisi economica che ora stiamo vivendo. Una crisi provocata in piccola parte anche dall’utilizzo improprio delle potenzialità dei sistemi di comunicazione.
Sta a noi decidere come utilizzare i nostri strumenti.
Dopotutto, dietro a schede, circuiti e monitor c’è la mente umana. E solamente noi stessi, con serietà, onestà e competenza, potremo uscire dalla crisi che ora stringe l’intero pianeta, potendo contare anche su un valido alleato: il sistema informatico.

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