L'Australia

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Australia

il più piccolo dei continenti (detto Continente Novissimo perché scoperto dopo l'America), situato interamente nell'emisfero australe L'Australia, fa parte dell’ Commonwealth L’Australia è una federtazionedi sei Stati (Nuovo Galles del Sud, Vittoria, Australia Meridionale, Australia Occidentale, Queensland, Tasmania

Geografia

 Coste
Interamente circondata dal mare, l'Australia ha uno sviluppo costiero di circa 20.000 km. A nord, lungo il golfo di Carpentaria e il mare degli Arafura, la costa è bassa e importuosa; a NE, dalla penisola di York fino al tropico del Capricorno, lungo il mar dei Coralli, si stende, parallelamente alla costa generalmente alta, la Grande barriera corallina, che costituisce un grave ostacolo alla navigazione. Alta e rocciosa è pure la costa sudorientale, con la bella rada di Port Phillip (Melbourne), mentre a sud, sulla Grande baia australiana, dove la costa è per lo più bassa e importuosa, si aprono i golfi profondi di Saint Vincent e di Spencer. La costa occidentale è alta nella parte meridionale, bassa in quella settentrionale e centrale. Le più notevoli penisole dell'Australia sono quelle di Arnhem e di capo York a nord, e di Eyre a sud.

 Rilievo
L'Australia nel complesso è un paese piatto e poco elevato: la sua altitudine media è di soli 210 m e la cima più alta, il monte Kosciusko, non supera i 2.228 m. I grandi complessi del rilievo australiano, orientati nel senso N-S, sono: 1. la Grande catena divisoria (Great Dividing Range), dalla penisola di capo York alla Tasmania, dominante, con pendii a volte assai scoscesi, una pianura litoranea più o meno larga. Essa comprende altipiani incisi da profonde vallate (Montagne Azzurre o Blue Mountains, a ovest di Sydney) e cime tozze che separano vallate assai aperte (Alpi Australiane, Snowy Mountains). La catena è un vecchio sistema montuoso ercinico livellato dall'erosione e semplicemente “ringiovanito” durante l'era terziaria. Il rilievo della Tasmania, più vigoroso, deve il suo aspetto alla profonda erosione determinata dai grandi ghiacciai dell'era quaternaria; 2. la depressione centrale, fra il golfo di Carpentaria e la regione a sud di Adelaide, divisa in due bacini: il Gran Bacino Artesiano, conca di terreni cretacei il cui fondo scende al di sotto del livello del mare (il lago Eyre è a ­12 m d'alt.); il bacino del Murray-Darling, colmato da terreni terziari. Questi due bacini sono separati da una soglia formata da rilievi non molto elevati (Grey Range e Flinders Range); 3. l'altopiano centroccidentale, costituito da immense distese coperte di laterite, di arenaria e di sabbia la cui altitudine media oscilla fra i 200 e i 600 m. Pochi tozzi massicci si elevano oltre i 1.000 m (monti Musgrave e Macdonnell). A sud si stende l'altopiano calcareo di Nullarbor, privo di vegetazione, e a SO la stretta pianura dello Swanland; 4. la parte occidentale è un lembo di massiccio antico, resto dell'ipotetico continente di Gondwana, una delle più vecchie terre del globo (di cui avrebbero fatto parte anche il Deccan e Madagascar), che si sarebbe staccato dal Continente Antico fin dall'era primaria. Il ringiovanimento del vecchio zoccolo fu accompagnato da un sollevamento di tutto il complesso e da alcune fratture che hanno generato zone di faglie. Questa regione dell'Australia è ricoperta in gran parte da deserti e infatti vi si trovano, da nord a sud, il Gran deserto sabbioso, il deserto di Gibson e il Gran deserto Vittoria.

 Clima
Estendendosi al di qua e al di là del tropico del Capricorno, l'Australia nel complesso ha un clima caldo e secco, a carattere continentale. Le regioni con sufficiente piovosità non formano che una frangia di poche centinaia di chilometri.Si distinguono varie zone climatiche: 1. la zona più estesa è, al centro, la zona arida, in cui le temperature sono elevate (Alice Springs: media 23,3 °C) e le precipitazioni molto scarse (270 mm all'anno ad Alice Springs e, per vaste distese, meno di 150 mm). L'aria è molto secca; gli acquazzoni sono rari e brevi; è inoltre assai forte l'escursione termica, tanto che durante la notte non è infrequente il gelo, dopo una giornata di calore opprimente; 2. la zona tropicale, a nord e a NE (Queensland), presenta temperature elevate (Darwin: media 27 °C), con piogge molto abbondanti durante la stagione più calda (in dicembre) e invece una prolungata siccità durante la stagione meno calda (clima di tipo monsonico); 3. la zona temperata di SE (Tasmania, Vittoria) ha temperature medie (Melbourne, 14,6 °C; Hobart, 12,4 °C), piogge in tutte le stagioni, ma con prevalenza in inverno. Lungo la costa orientale le temperature aumentano via via che si procede verso il nord, e la maggior piovosità passa progressivamente dall'inverno all'estate (Sydney); 4. a SO (regione di Perth) e a sud, verso Adelaide, il clima è di tipo mediterraneo, con estati calde e secche (da dicembre a marzo) e inverni miti e umidi.

 Flora e Fauna
Le condizioni climatiche spiegano la generale povertà della vegetazione. La foresta vera e propria esiste soltanto nella zona orientale, dove la piovosità è maggiore; si tratta di foresta tropicale a nord, con il caratteristico groviglio di alberi, di epifite e di liane, mentre, più a sud, la foresta australe comprende magnifici eucalipti. Per lo più la foresta è tuttavia assai rada: è la open-forest (foresta aperta), con boschetti di acacie e di eucalipti, che si trasforma poi rapidamente in savana (grassland o saltbush, quando la terra è salata) e nello scrub, una specie di boscaglia di acacie (mulga scrub) o di eucalipti nani (mallee scrub), la quale a sua volta, per transizioni insensibili, cede il posto al deserto pietroso o sabbioso, con temibili erbe dagli aculei taglienti (spinifex) e rari cespugli spinosi. Ma la vegetazione naturale è stata profondamente trasformata dalla colonizzazione europea; le piante coltivate sono state tutte importate. La fauna australiana è molto originale per le sue forme arcaiche, preservatesi grazie all'isolamento del continente, e che si sono progressivamente adattate alle condizioni dell'ambiente fisico. A eccezione del dingo (cane verosimilmente introdotto dall'uomo e ridivenuto selvaggio), di pochi roditori e di alcuni pipistrelli, le classi superiori di mammiferi (ungulati, insettivori, primati) mancano. Non si trovano che mammiferi inferiori, monotremi, peculiari del continente australiano (a es. echidna, ornitorinco) e moltissimi marsupiali (canguro, wallaby, koala, opossum). Vari sono gli uccelli: pappagalli, uccelli emù, uccelli lira e del paradiso; numerosi i serpenti, molti dei quali velenosi. Gli anfibi sono rappresentati da rane e rospi, i pesci da razze, pescicani e alcune forme caratteristiche del continente. A difesa del patrimonio faunistico, è stata creata nell'isola dei Canguri la grande riserva di Flinders Chase (1919), cui si sono aggiunti numerosi altri parchi nazionali.

 Idrografia
IDROGRAFIA. A causa della siccità complessiva del clima, il 64% della superficie del continente non ha deflusso al mare. Immense regioni del centro e dell'ovest sono bagnate solo da torrenti originati dalle acque piovane, che, dopo un corso di alcuni chilometri, spariscono nel terreno. Altre regioni hanno una discreta rete idrografica, ma i fiumi vanno a perdersi nelle conche interne, come il lago Eyre, più simile alle paludi salmastre dell'Africa settentrionale che a un lago vero e proprio. Al di fuori dei brevi corsi d'acqua a carattere torrentizio della costa orientale, il solo fiume con acque abbondanti è il Murray, lungo 2.589 km.

 Geografia umana ed economica

 Popolazione
L'Australia è scarsamente popolata: la sua densità è di appena 2,3 ab. per km². La popolazione è quasi interamente di razza bianca. Gli aborigeni, ridotti ormai a circa 150.000 (di cui solo 46.000 puri), non sono mai stati numerosi e furono decimati nel XIX sec. dai massacri o dalle malattie portate dai bianchi. Alcuni continuano la loro vita molto primitiva, basata sulla caccia e sui prodotti della raccolta nelle vaste “riserve” lasciate loro, altri vivono presso missioni o nelle “stazioni” d'allevamento dei bianchi, dove lavorano come guardiani del bestiame; altri si ammassano nei sobborghi delle città dove formano un proletariato difficile da assimilare, nonostante siano state introdotte misure legislative in loro favore. L'accrescimento della popolazione europea fu dovuto inizialmente all'immigrazione, composta da forzati, ma soprattutto da immigrati liberi, in assoluta prevalenza anglosassoni, particolarmente numerosi all'epoca della corsa all'oro (1851). La popolazione passò da 100.000 individui nel 1835 a 400.000 nel 1851, e a 4 milioni nel 1892. Durante la prima metà del XX sec. l'immigrazione cessò quasi del tutto e l'aumento della popolazione, rallentato, fu il risultato dell'eccedenza delle nascite sulle morti: l'indice di mortalità era particolarmente basso (9‰). Dal 1945, all'eccedenza naturale si aggiunse una seconda importante immigrazione (700.000 persone in sette anni): da allora la popolazione australiana è quasi raddoppiata, accogliendo oltre 3,5 milioni di immigranti. I nuovi cittadini australiani sono tutti di origine europea (Britannici, profughi dell'Europa orientale, Italiani, Olandesi, Greci, ecc.). Per quanto la politica immigratoria nei confronti dei “non bianchi” sia poco restrittiva e siano stati accolti numerosi profughi indocinesi, gli Asiatici rappresentano tuttora un'esigua minoranza rispetto agli immigranti di origine europea. L'eccedenza delle nascite sulle morti è una delle principali cause dell'incremento demografico.
La distribuzione della popolazione australiana, che generalmente coincide con quella delle piogge, è molto irregolare: mentre infatti immense zone risultano quasi disabitate, con meno di 1 ab. ogni 5 o 10 km², la quasi totalità degli abitanti si trova addensata nelle regioni orientali o sudoccidentali. Inoltre la popolazione australiana è essenzialmente urbana: l'85,7% vive nelle città e oltre la metà nelle sole capitali di Stato. Le città principali si trovano lungo la costa orientale e meridionale: Sydney (3.738.000 ab.), Melbourne (3.198.000 ab.), Brisbane (1.455.000 ab.), Adelaide (1.076.000 ab.). Perth (969.000 ab.) è l'unica città di una certa importanza che si trovi nella parte occidentale del continente.
Tre quarti circa degli Australiani sono cristiani; di questi, poco più di un quarto sono anglicani e cattolici. La lingua ufficiale è quella inglese.

 Agricoltura e allevamento
Hanno costituito il fondamento dello sviluppo economico del paese: i prodotti delle colture e dell'allevamento hanno infatti a lungo rappresentato, insieme con alcuni prodotti minerari, le voci essenziali dell'esportazione. La loro percentuale è diminuita in corrispondenza con l'aumento della produzione industriale, ma l'Australia rimane comunque ai primi posti nel commercio mondiale del frumento, dello zucchero, della lana e della carne.
Grazie alla sua enorme estensione e al fatto che essa abbraccia varie zone climatiche, l'Australia può praticare con altrettanto successo sia colture temperate che subtropicali e tropicali. Tuttavia l'aridità di gran parte del paese costituisce un grave ostacolo; inoltre l'insufficiente popolamento ha intralciato lo sviluppo di determinate colture; la manodopera è scarsa e cara, per cui, eccezion fatta per alcune colture specializzate, viene praticata un'agricoltura estensiva e fortemente meccanizzata. Il numero delle aziende agricole è stagnante e il loro rendimento piuttosto basso. Nonostante lo sviluppo dell'irrigazione (1 milione di ettari irrigati, soprattutto nel bacino del Murray) e la perforazione di numerosi pozzi artesiani, la mancanza d'acqua rappresenta una costante minaccia. In rapporto alla popolazione si può considerare l'Australia come il primo paese allevatore: il suo patrimonio ovino, di circa 120 milioni di capi, è secondo soltanto a quello dell'Unione Sovietica. Costituito per circa tre quarti da pecore merinos a lana pregiata e per un quarto da pecore “incrociate”, che danno sia lana sia carne, fornisce una produzione di lana di circa 540.000 tonnellate (poco meno di un quarto della produzione mondiale) e circa 500.000 tonnellate di carne, di cui buona parte viene esportata..
Anche l'allevamento dei bovini riveste notevole importanza: vi sono circa 26 milioni di capi. Le vacche da latte sono concentrate specialmente nel sud-est del paese, a clima umido; la produzione di latte viene in parte trasformata in burro, formaggio e latte in polvere; la Gran Bretagna, tradizionale acquirente di questi prodotti, va sempre più cedendo il posto ai paesi dell'Asia orientale. L'allevamento dei bovini per la carne viene praticato soprattutto nell'Australia tropicale (Queensland e Territorio del Nord), in immense “stazioni” isolate di parecchie migliaia di km². La carne di bue e di vitello (circa 1.500.000 tonnellate) viene in buona parte esportata.
Il frumento rimane sempre una delle colture principali e occupa in media oltre 12 milioni di ettari
I vigneti si trovano nella parte sudorientale del paese, nell'Australia Meridionale, nel Vittoria e nella Nuova Galles del Sud. La produzione di vino (intorno ai 5 milioni di ettolitri) consente un po' d'esportazione, a cui si aggiunge quella di uva passa. La produzione di frutta e verdura, le più svariate, è destinata soprattutto al consumo interno.
Alcuni prodotti sono insufficienti al fabbisogno (tabacco). Malgrado lo sfruttamento delle foreste di eucalipti e dei boschi artificiali di pini americani, il paese non dispone di legname e pasta da carta in quantità sufficienti.

 Miniere
Nel corso degli ultimi decenni sono state scoperte importanti risorse minerarie al cui sfruttamento provvedono società internazionali e attualmente i prodotti minerari rappresentano oltre il 30% delle esportazioni.
L'oro, che aveva fatto la fortuna del paese nel decennio 1851-1860, non ha più che un'importanza limitata: i principali giacimenti sono nell'Australia Occidentale (20-30 tonnellate all'anno). L'Australia è un grosso produttore di piombo (oltre 500.000 tonnellate di metallo contenuto), di zinco (oltre 950.000 tonnellate), di rame (oltre 380.000 tonnellate), associato con un po' d'argento (oltre 1.000 tonnellate). I due grandi centri minerari di questi metalli non ferrosi sono Broken Hill e Mount Isa. Questi minerali vengono concentrati e raffinati nell'Australia Meridionale, nel Queensland (Townsville) e in Tasmania. I giacimenti di uranio, concentrati nel Territorio del Nord e nel Queensland, rappresentano circa il 18% delle riserve mondiali e producono oltre 2.200 tonnellate di uranio contenuto.
Importantissimi e fra i maggiori del mondo sono anche i giacimenti di bauxite del Queensland (Weipa), del Territorio del Nord (Gove) e dell'Australia Occidentale (Darling Range). La bauxite (oltre 40 milioni di tonnellate) viene sia esportata allo stato grezzo, in Giappone, sia trasformata in alluminio; esistono numerose fabbriche di alluminio (oltre un milione di tonnellate). L'Australia produce anche minerali rari, rutilo, zirconio, ilmenite e pietre preziose (opali).
Ma la principale ricchezza mineraria del paese è costituita dal ferro. I giacimenti il cui sfruttamento è iniziato più indietro nel tempo hanno consentito lo sviluppo della siderurgia australiana. I nuovi centri d'estrazione di Pilbara e Hamersley (Australia Occidentale) forniscono principalmente minerali ad alto tenore (in media il 55%) per l'esportazione, in massima parte verso il Giappone. La produzione di metallo contenuto supera gli 80 milioni di tonnellate e fa dell'Australia il secondo produttore mondiale e il primo esportatore.
L'Australia è inoltre un grosso produttore di carboneLe raffinerie, installate in prossimità delle capitali di Stato, lavorano sia il grezzo australiano sia quello d'importazione (circa il 29%). I prodotti petroliferi forniscono circa la metà dell'energia consumata in Australia.
Le centrali idroelettriche, che sono però in via di potenziamento, forniscono soltanto meno di un quinto dell'energia prodotta in Australia; sono installate soprattutto nelle Snowy Mountains e in Tasmania, il resto (oltre 150 milioni di kWh) proviene da centrali termoelettriche a carbone, a gas o a nafta. Vi è una sola centrale nucleare, sperimentale, a Jervis Bay.

 Industria
Ha avuto uno sviluppo spettacolare a partire dal 1945, favorito dalla prosperità economica, dall'aumento della popolazione e dall'afflusso di capitali stranieri. L'industria manifatturiera è oggi responsabile di circa un quarto del prodotto nazionale lordo, ma la sua produzione rappresenta solo una quota modesta delle esportazioni. Le industrie alimentari sono molto diversificate e valorizzano la produzione agricola (macelli, zuccherifici, industria molitoria, ecc.). Le industrie metallurgiche utilizzano i prodotti minerari del paese. Così la siderurgia è concentrata in prossimità sia di giacimenti di ferro (Whyalla), sia di bacini carboniferi (Port Kembla, Newcastle). Tutta la oltre 16 milioni di tonnellate) è controllata dalla Broken Hill Proprietary Company. Tra le industrie meccaniche si sono affermate quella aeronautica e quella automobilistica; per quanto concerne quest'ultima, si tratta di filiali di società americane o inglesi o di officine di montaggio giapponesi, tedesche e francesi. La produzione (350-400.000 veicoli) consente un po' d'esportazione in Nuova Zelanda e nel Sud-Est asiatico.
Presso alcune raffinerie, ad Altona (Vittoria) e a Botany Bay vicino a Sydney, sono state installate industrie petrolchimiche. Notevole sviluppo hanno avuto le industrie chimiche (fertilizzanti, prodotti farmaceutici, pneumatici). La produzione di cemento e di carta tessile (filati e tessuti di lana e di cotone).è in aumento. Commercio

Nonostante la sua rapida industrializzazione, l'Australia ha ancora un commercio da paese nuovo: le sue esportazioni sono costituite soprattutto da prodotti agricoli (lana, carne, burro, formaggio, frumento, zucchero) e minerari (ferro, carbone, ecc.).
Il suo maggior cliente è il Giappone (oltre il 25% delle esportazioni), seguito dagli Stati Uniti (circa il 10%) dalla Nuova Zelanda e dalla Gran Bretagna.
I prodotti importati sono molto vari: macchinari, motori e materiale per i trasporti (circa il 40%), prodotti petroliferi (circa il 10%), prodotti chimici, legno e carta, tabacco, prodotti tropicali (tè, caffè, cacao).
I principali fornitori sono il Giappone e gli Stati Uniti (oltre il 20% entrambi), seguiti dai paesi della UE, in particolare Gran Bretagna, Germania e Italia. La bilancia commerciale è generalmente in leggero attivo.
Negli anni ottanta conferma il suo ruolo economico fondamentale il settore minerario, anche grazie alla scoperta di nuovi giacimenti. Il turismo si afferma come seconda risorsa del paese dopo la produzione di lana.

 La colonizzazione europea e l'esportazione dell'interno (XIX sec.)
Nel 1770 Cook, sull'Endeavour, aveva preso possesso a Botany Bay (dove sorge l'od. Sydney) della estremità sudorientale dell'Australia, in nome del re d'Inghilterra. Il governo britannico, su suggerimento del Banks, compagno di Cook, decise poco dopo di farne un centro di deportazione, poiché la proclamazione dell'indipendenza degli Stati Uniti aveva impedito di continuare l'invio dei condannati in Virginia. La prima spedizione di deportati, guidata dal capitano Phillip, si stabilì nel 1788 a Port Jackson, dando origine alla colonia del Nuovo Galles del Sud, nome già suggerito da Cook nel suo viaggio del 1770. Nel 1803 fu occupata la Tasmania, sia per evitare che vi si stabilissero i Francesi, sia per isolarvi i condannati politici irlandesi: nel 1825 la Tasmania fu eretta a colonia autonoma col nome di Terra di Van Diemen, mutato solo dopo il 1850. Nel frattempo era stata intrapresa l'esplorazione dell'interno del continente, iniziata fin dal 1789 con un tentativo del luogotenente Daws, che peraltro non riuscì a varcare le Montagne Azzurre alle spalle di Sydney.
Soltanto quando fu trovato un passaggio attraverso i monti (1813), ci si spinse nell'interno, e il primo centro fondato dal governatore Macquarie fu Bathurst. Dal 1817 al 1845 fu esplorato il bacino idrografico del Murray da parte di Oxley ed Evans, di Sturt (giunto nel 1830 alle sorgenti del fiume) e di Mitchell: quest'ultimo si spinse profondamente nel Queensland centrale (1846), mentre Eyre esplorava il centro dell'Australia (1839-1841) scoprendo il lago che porta il suo nome, Leichhardt la parte settentrionale (1844-1848), Gregory la zona occidentale (1846-1856), e Babbage dal lago Torrens raggiungeva il lago Eyre. Iniziarono a questo punto i tentativi per la traversata del continente: nel 1860-1861 Burke, spingendosi verso nord lungo il Cooper, toccò con tre compagni le coste del golfo di Carpentaria, nella zona del fiume Flinders, pur senza poter vedere il mare, ma perì con Gray e Wills durante il ritorno, vittima degli strapazzi e della mancanza di viveri (il solo King poté salvarsi). In questi stessi anni MacKinlay e Londsborough, inviati alla ricerca di Burke, attraversarono l'Australia, il primo da sud a nord, il secondo dal golfo di Carpentaria a Melbourne. Ma la spedizione decisiva fu quella dello scozzese John McDouall Stuart che, partito da Adelaide il 26 ottobre 1861 con nove compagni, dopo aver rifatto in parte il cammino di Burke, piegò verso nordovest raggiungendo l'Oceano Indiano nella Terra di Arnhem e rientrando felicemente nel dicembre 1862. Altre spedizioni seguirono, fra cui quelle di Warburton, dei fratelli Forrest, di Giles, di Miles e Lindsay, che percorsero i deserti del centro e dell'ovest (1873-1909).
Parallelo all'aumento progressivo di popolazione e al procedere delle esplorazioni fu lo sviluppo di nuovi insediamenti, dovuti all'iniziativa di società per la colonizzazione (Australia Occidentale o Western Australia, 1829; Australia Meridionale o South Australia, colonia dal 1836, a opera della società Wakefield) o determinatisi in seguito alla separazione dal Nuovo Galles del Sud di territori abbastanza popolati per erigersi in Stati: Vittoria, sorto nel 1834 col nome di colonia di Port Phillip e staccatosi da Sydney nel 1851 (allorquando assunse il nome attuale), Queensland (1859). Dal 1793 era intanto iniziata l'immigrazione di coloni liberi, mentre l'allevamento di montoni e pecore a lana pregiata era stato introdotto dal capitano MacArthur nel 1797: di qui le competizioni tra squatters o allevatori e settlers o coltivatori, fra coloni liberi e deportati, con aspri scontri protrattisi per tutto il XIX sec. Alcuni Stati, come il Nuovo Galles del Sud, il Vittoria e l'Australia Meridionale, vietarono l'ingresso e la residenza ai deportati, anche a quelli ormai liberi, mentre altri, come l'Australia Occidentale, non solo li tolleravano, ma per un certo periodo li reclamarono a scopo di popolamento. L'Australia Meridionale, d'altronde, organizzava secondo i princìpi di Wakefield la lottizzazione delle terre, mentre nel Vittoria gli allevatori, divenuti potentissimi, dettavano legge.
A partire dal 1851, in seguito alla scoperta di Edmund H. Hargraves, s'iniziò la corsa all'oro, che attirò nello Stato di Vittoria una quantità di gente instabile e turbolenta, che seppe però a poco a poco fissarsi nel territorio in modo da assicurare quasi ovunque la preponderanza della popolazione urbana. Questa circostanza rese possibile, nel 1856- 1857, la formazione di governi responsabili dei vari Stati (Vittoria, Nuova Galles del Sud e Tasmania, 1856; Australia Meridionale, 1857) e, superate le difficoltà iniziali, anche la creazione di regimi parlamentari regolari. In questo medesimo periodo la madrepatria concesse le costituzioni agli Stati australiani resisi indipendenti, e gelosi di salvaguardare la propria autonomia. Dopo il 1880, in seguito al pericolo dell'espansione tedesca nel Pacifico e dell'ondata immigratoria cinese e giapponese, i singoli Stati cominciarono però a rendersi conto della necessità di un'unione più stretta, e di un mutamento della politica australiana. Allorché il Queensland, in risposta all'iniziativa della Germania che aveva organizzato una compagnia per la colonizzazione della Nuova Guinea, decise di annettersi l'isola, suscitò le proteste tedesche, determinando un intervento dell'Inghilterra, la quale spartì il territorio con Germania e Olanda (1885).
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 Il Commonwealth

Di fronte all'atteggiamento del Colonial Office britannico che, anche nelle altre isole del Pacifico, permetteva la penetrazione dei Tedeschi, dei Francesi e degli Americani, gli Stati australiani sentirono la necessità di un'azione comune: già nel 1883 la conferenza di Sydney propose un consiglio federale (che fu costituito mediante un Atto del parlamento britannico, nel 1885); e nel 1891, a Sydney, venne elaborato un progetto di costituzione, al di fuori del consiglio federale il quale, sprovvisto di mezzi finanziari e di poteri esecutivi, ebbe vita difficile e si riunì per l'ultima volta nel 1899. Dopo varie discussioni in questo stesso anno fu indetto un referendum che, sanzionato anch'esso da un Atto del parlamento britannico (9 luglio 1900), approvò la creazione (1° gennaio 1901) del Commonwealth of Australia, ossia della Confederazione australiana, Dominion dell'Impero britannico comprendente tutti i sei vecchi Stati (Nuovo Galles del Sud, Vittoria, Australia Meridionale, Australia Occidentale, Queensland e Tasmania), la cui autonomia, peraltro, fu conservata assai più ampiamente che nella Confederazione canadese del 1867. Il nuovo governo federale, diretto a più riprese dal capo del partito conservatore e protezionista Deakin, si limitò in un primo tempo a difendere il paese dalle influenze estranee, decretando l'espulsione degli immigranti di colore (1901), stabilendo diritti di dogana molto alti, organizzando la difesa navale e l'esercito australiano. I laburisti, al potere dal 1908, accentuarono ancor più la politica protezionistica dei conservatori, che si erano sbarazzati, fin dall'inizio del secolo, dei liberali, fautori del libero scambio
Il problema più importante per l'Australia fu alla fine della guerra la liquidazione delle colonie tedesche. In seguito all'alleanza anglo- giapponese, Hughes, primo ministro laburista e poi nazionalista, dovette, alla conferenza di Versailles, dividere con la Nuova Zelanda i soli domini tedeschi situati nel Pacifico a sud dell'equatore, mentre gli altri divenivano nipponici. Da qui trasse origine l'evoluzione della politica estera australiana, indirizzata verso più stretti rapporti con gli Stati Uniti, pure allarmati dall'insediamento giapponese nelle isole Marianne, nelle Caroline e nelle Marshall, soprattutto in seguito alla denuncia del patto navale di Washington (1936).
I conservatori del Liberal Party, giunti al potere nel 1939 con Robert Gordon Menzies, dopo gli insuccessi dei laburisti, dovettero far fronte al conflitto militare che si annunciava e inviarono ancora una volta, come nel 1914, un corpo di spedizione nel Medio Oriente; ma poi, proprio alla vigilia dell'attacco giapponese, dovettero cedere il governo ai laburisti (primo ministro Curtin). Port Darwin, sulla costa settentrionale, fu bombardata nel febbraio 1942, e le forze giapponesi riuscirono a sbarcare nella Nuova Guinea e nelle isole Salomone. La battaglia navale del mar dei Coralli fermò l'avanzata giapponese e il paese poté prendere parte attiva alla controffensiva organizzata dal generale MacArthur. Le necessità del momento avevano intanto spinto a sviluppare le industrie, che si moltiplicarono per sostenere lo sforzo bellico, mentre un rigoroso dirigismo economico assicurò durante le operazioni la stabilità dei prezzi e la regolarità dei rifornimenti.
L'Australia, con una densità di popolazione di 1,5 ab. per km², si trovò sotto la minaccia costante della pressione demografica dei popoli asiatici e la seconda guerra mondiale ne fu la prova.
Nello stesso tempo vennero rafforzati i vincoli tra l'Australia e gli Stati Uniti, considerati come il solo paese capace di mantenere l'equilibrio politico nel Pacifico. Ma, mentre gli Americani orientavano i loro sforzi verso la costituzione di una barriera anticomunista, il Commonwealth australiano si preoccupava soprattutto di consolidare le posizioni conquistate dai bianchi. (luglio 1984) insediatosi in Nuova Zelanda, che a una precisa vocazione di quello australiano. Più probabilmente il disegno di Canberra ha contorni più vasti: interesse rivolto non tanto all'alleanza “ristretta” (Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti), quanto a quella più vasta dell'ASEAN (Indonesia, Thailandia, Filippine, Malaysia e Singapore): vale a dire, una chiara scelta “asiatica” verso l'area del Sud-Est in profonda evoluzione ma sempre più ricca di promesse per il futuro.
Le elezioni del 1987 hanno riconfermato il successo di Bob Hawke,(la persona che ha contribuito per 'ASEAN) così come quelle del 1990, avvallate sicuramente dall'impegno assunto nel 1988 a firmare entro dieci anni un accordo con gli aborigeni per mettere fine alla ghettizzazione degli stessi. Le misure d'austerità imposte dalle difficoltà economiche, aprirono conflitti anche all'interno degli stessi laburisti vinto dal ministro delle finanze Paul Keating, che nel 1991 ha assunto la guida del partito e del governo. I laburisti riuscirono a mantenere un buon elettorato, nonostante il diffuso malcontento verso il loro operato, grazie al progetto di far diventare l'Australia una repubblica federale libera dai legami con la Gran Bretagna integrata nella regione dell'Asia orientale (la transizione è prevista per il 2001). Le consultazioni del 1993 si espressero così ancora a favore del partito al potere. L'integrazione regionale proseguì con la realizzazione di rapporti più vincolanti con l'Associazione di libero scambio tra i paesi dell'ASEAN (AFTA), con il CER (trattato commerciale tra Australia e Nuova Zelanda) e l'APEC. Il logoramento del lungo predominio e la mancata soluzione di alcuni problemi dell'economia ha però penalizzato il partito laburista nelle elezioni anticipate del 1996, vinte dalla coalizione conservatrice. J Haward, alla guida del partito liberale dal 1995, è stato nominato primo ministro, a capo di un esecutivo che ha ritrattato parte delle concessioni previste per gli aborigeni facendosi promotore di una politica economica decisamente liberista con ricadute sulle fasce più deboli della popolazione. Imponenti sono state le manifestazioni di protesta nei mesi successivi i provvedimenti.

 Costituzione
La costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1901, è basata su uno Stato federale o Confederazione di sei Stati e due territori ed è ispirata a quella degli Stati Uniti. Capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito, rappresentato da un governatore generale. Il potere legislativo federale appartiene al parlamento federale. Questo è composto da due camere: il senato federale, di settantasei membri, che si occupa dei problemi comuni a tutto il Commonwealth, e la camera dei rappresentanti (148 membri, eletti a suffragio diretto per 6 anni). Il potere esecutivo spetta a un consiglio esecutivo federale, presieduto dal primo ministro, e responsabile davanti al parlamento federale. L'alta corte, formata da sette giudici, è arbitra delle divergenze tra il governo federale e gli Stati. Questi, eccettuato il Queensland, sono governati da due camere: il consiglio legislativo o camera alta, e l'assemblea legislativa o camera bassa. Il potere esecutivo è tenuto da un governatore.
 Storia militare
Quando, nel 1870, l'Inghilterra ritirò le forze stanziate nelle sei colonie australiane, ebbe inizio la formazione delle prime unità militari del futuro Commonwealth, dapprima costituite da volontari. Esse collaborarono con le forze inglesi nel Sudan (1885), e contro i Boeri (1900), prima di essere riunite sotto l'autorità di un ministro federale della difesa (1901). Dotato, grazie ai consigli del generale Kitchener, di una solida organizzazione, l'esercito australiano inviò, dal 1914 al 1918, 330.000 uomini oltremare; il corpo di spedizione, riunito ai contingenti neozelandesi sotto il nome di Anzac (Australian and New Zealand Army Corps), lasciò sui campi di battaglia di Francia e del Vicino Oriente (soprattutto ai Dardanelli) 59.000 morti. Alle unità terrestri, costituite dal 1921 da una Forza permanente di volontari e da una Milizia, reclutata tra gli uomini dai diciotto ai quarant'anni d'età, si aggiunse nel 1927 una forza aerea autonoma che, impegnata in Europa e nel Pacifico, ebbe una parte importante nella seconda guerra mondiale. Il servizio militare obbligatorio, istituito nel 1940, permise negli anni seguenti, fino al 1945, il reclutamento di 891.000 uomini, che combatterono in Africa del Nord, in Italia e nel Pacifico (Nuova Guinea) dove difesero direttamente il territorio nazionale; le perdite ammontarono a 28.000 morti. La marina australiana, creata nel 1909, partecipò alle operazioni navali dei due conflitti mondiali (affondamento, nel 1914, dell'incrociatore corsaro tedesco Emden a opera dell'incrociatore australiano Sydney, operazioni combinate nel Pacifico fra il 1942 e il 1945). Contingenti australiani (16.000 uomini) parteciparono inoltre alla guerra di Corea (1950- 1953). L'Australia ha messo a disposizione della difesa britannica la base di Woomera come centro sperimentale di missili per ricerche spaziali e per scopi militari. Nel 1987 le spese militari ammontarono al 3,2% del prodotto nazionale lordo; all'epoca la consistenza delle forze armate era: per l'esercito di 32.800 uomini alle armi e 24.500 riservisti, con una disponibilità di 103 carri armati; per la marina gli uomini erano, rispettivamente, 17.000 e 6.600; per l'aviazione 22.700 e 1.200. Esercito e marina dispongono di una propria aviazione; quella dell'esercito ha 110 elicotteri e 25 aerei di collegamento e appoggio; quella della marina è articolata in tre squadroni: uno di elicotteri per la lotta antisom e due per la ricognizione marittima (16 aerei). La flotta dispone di 3 cacciatorpediniere e 10 fregate, tutti lanciamissili, 6 sommergibili e altro naviglio minore. L'aviazione (RAAF, Royal Australian Air Force) dispone di 24 cacciabombardieri, di 58 caccia e di numerosi aerei da trasporto.
asean, sigla dell'ASSOCIATION OF SOUTH -EAST ASIAN NATIONS (Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico). Associazione fondata durante la conferenza di Bangkok nel 1967 da Filippine, Indonesia, Malaysia, Singapore e Thailandia, cui si è aggiunto nel 1984 il Brunei, col proposito di creare un mercato comune sul modello della CEE.

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