L'isola del giorno prima

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Testo

L'ISOLA DEL GIORNO PRIMA
di Umberto Eco
Il riassunto
Roberto de la Grive, tra il luglio e l'agosto del 1643, a seguito di un naufragio, vaga per giorni su una zattera finchй trae salvezza arrampicandosi su una nave, sulla Daphne che si trova in una baia a circa un miglio da un'isola.
La nave и apparentemente deserta. Man mano che procede nell'ispezione, osservando l'ambiente circostante, riprende le sue forze e scrive lettere ad una signora, narrando le vicende presenti e ricordando episodi passati.
И sofferente agli occhi, quindi si muove ed agisce solo dopo il crepuscolo. Non sa nuotare sicchй si trova nella situazione di "aver fatto naufragio su una nave deserta". A dire il vero la Daphne sembra abbandonata da poco: и ricca di viveri e ha una buona scorta d'acqua.
La Daphne si trasforma in un Teatro della Memoria, ogni tratto gli ricorda un episodio antico o recente della sua storia. Il nuovo mondo и in contrapposizione con il mondo conosciuto; in una sospensione del tempo si avvicendano i ricordi dell'assedio e della battaglia di Casale. Questa и ambientata nella vicenda della successione al ducato di Mantova (1630 circa) che portт molti guai al Monferrato con una contrapposizione di forze francesi e spagnole.
La conquista di nuove terre, che и nello spirito dell'epoca, viene paragonata alla conquista della signora. Ne scaturisce il quesito "и amore quello che aspira alla conquista?"; questo alimenta ulteriori riflessioni.
Nei ricordi di Roberto emerge la realtа della vita parigina relativa al periodo tra Richelieu e Mazarino, e nelle discussioni di salotto trapelano cognizioni, filosofia, usanze, costumi e letteratura dell'epoca.
Roberto scopre un'uccelliera con una notevole varietа di pennuti, tra cui provvidenziali galline che depongono uova. Sulla Daphne c'и anche un orto. Gradualmente riesce a sostenere la luce del giorno e ad osservare il mondo circostante.
Si rende conto anche che la nave non и deserta perchй qualcuno, a sua insaputa, bagna le piante, trafuga le uova ... In un ripostiglio trova numerosi orologi. Poichй и consapevole della strenua lotta fra stati per la ricerca del punto fijo, ovvero dell'antimeridiano di Greenwich, Roberto si fa cauto.
La Daphne, come la nave su cui egli viaggiava, potrebbe essere stata inviata allo scopo di risolvere un problema tanto importante per gli stati colonizzatori, ovvero il problema delle longitudini.
Seguendo i suoi ricordi, Roberto ricostruisce il viaggio fatto sulla nave Amarilli.
Tali reminiscenze sono ricche di informazioni riguardo alle tecniche, ai metodi e ai problemi della navigazione. In particolare ricorda di aver trovato un cane ferito, nascosto alla vista dei passeggeri, oggetto di grave tortura nel tentativo di misurare la longitudine."... il cane era stato ferito in Inghilterra e Byrd poneva cura a che esso rimanesse sempre piagato. Qualcuno a Londra, ogni giorno e a un'ora fissa e convenuta, faceva qualcosa all'arma colpevole, o ad un panno imbevuto del sangue della bestia, provocandone la reazione - forse di sollievo, forse di pena anche maggiore, poichй il dottor Byrd aveva pur detto che con il Weapon Salve si poteva anche nuocere".
Finalmente Roberto incontra l'uomo che condivide la sua esistenza sulla Daphne: и un vecchio gesuita, padre Caspar.
Riceve la conferma che la nave era partita dal Mediterraneo, circumnavigando l'Africa, per raggiungere le Isole Salomone. Nel suo tragitto aveva raggiunto l'Australia; infine era approdata alla baia. Poichй padre Caspar aveva subito la puntura di un insetto, riportandone una pustola e una gran febbre, l'equipaggio era fuggito sull'isola per timore di un contagio e aveva lasciato il vecchio solo sulla nave. I selvaggi dell'isola avevano successivamente sterminato i marinai ed il capitano.
Padre Caspar и dunque rimasto solo.
Il suo obiettivo и raggiungere la Specola Melitense che и stata in precedenza montata sull'isola.
Buon discepolo di tale maestro, Roberto scopre il mondo nuovo, con i suoi animali, la sua vegetazione, le sue caratteristiche.
Capisce gradualmente che la Specola Melitense и un dispositivo completo di strumenti che forniscono un sicuro metodo per misurare la longitudine sulla terraferma. Si tratta di una sorta di Mega Orologio, un Libro Animato capace di rivelare tutti i misteri dell'Universo (la descrizione и a pag. 285/286).L'Instrumentum Arcetricum и invece un arnese solo abbozzato da Galileo e realizzato da padre Caspar, sicuro metodo per misurare la longitudine da bordo.
Nei vari discorsi emergono ricche informazioni sulle scoperte di Galileo, sulla teoria copernicana e su quella tolemaica.
Seguono vari tentativi di raggiungere l'Isola, per i due naufraghi che non sanno nuotare e che inutilmente si avvalgono di oggetti e stratagemmi.
L'ultimo и la Campana Acquatica: il vecchio si immerge all'interno della campana.
Roberto cerca invano di vederlo riemergere; formula ansioso varie ipotesi poi si trova a pensare.
"Ma certo, padre Caspar glielo aveva ben detto, l'Isola che egli vedeva davanti a sй non era l'Isola di oggi, bensм quella di ieri. Al di lа del meridiano c'era ancora il giorno prima! Poteva ora attendersi di vedere ora su quella spiaggia, che era ancora ieri, una persona che era scesa in acqua oggi? Certamente no. Il vecchio si era immerso nel primo mattino di quel lunedм, ma se sulla nave era lunedм su quell'Isola era ancora domenica, e quindi egli avrebbe potuto vedere il vecchio che vi approdava solo verso il mattino del suo domani, quando sull'Isola fosse, appena allora, lunedм ..."
"..." ma sono io che debbo aspettare un giorno, lui и semplicemente rientrato nella domenica non appena ha varcato la linea del meridiano ... ma allora l'Isola che vedo и quella di domenica" ...".
"Siccome tutto il prodigio del meridiano antipodo si gioca tra lo ieri e il domani, non tra ieri e dopodomani, o domani e l'altro ieri", и "ormai certo che da quel mare padre Caspar non sarebbe uscito mai piщ".
Roberto solo e scoraggiato capisce che "l'unico modo di uscire dalla sua reclusione deve cercarlo non nello Spazio invalicabile, ma nel Tempo".
Deve raggiungere l'Isola per "arrestare l'orrido incedere del proprio domani".
Ripete dunque vari tentativi per imparare a nuotare.
Ripensa ancora alle sue vicissitudini e attribuisce le cause di ogni sua sventura al fratello Ferrante; sente acuto il dolore per la separazione dall'amata.
Ritiene liberatorio scrivere un romanzo sulle sue vicende, mentre intercala le prove natatorie e in esse progredisce. Pensa Ferrante chiuso su un'isola a guardare una Daphne seconda che non avrebbe mai raggiunto, separato dalla signora cosм come Roberto stesso ne era separato. In un secondo momento immagina la liberazione di Ferrante e il suo ricongiungimento con la signora su una nave veloce alla volta del Pacifico alla scoperta di isole sempre nuove, con mondi possibili solo nei sogni.
Frattanto raggiunge la barriera corallina presente tra la Daphne e l'Isola.
In una escursione и ferito da un pesce.
La febbre molto alta lo induce ancor piщ a farneticare e a sognare: immagina l'inferno, Giuda e le connessioni possibili con il paradosso del cambiamento di data. Identifica, nel delirio, Giuda e Ferrante.
Ripresosi dalla febbre, riflette sul senso della morte e asserisce: "sono entrato nella vita, sapendo che la legge и di uscirne". Si rende conto che и finito sulla Daphne per poter riflettere sulla esistenza e sull'unica domanda che ci libera dalla paura del "non essere".
Gradualmente si snoda il romanzo pensato da Roberto e numerose sono le riflessioni dell'autore sulla tipologia del romanzo.
Ormai conscio della sua imminente morte, Roberto libera gli uccelli della Daphne, getta a mare gli orologi per cancellare il tempo, dа fuoco alla nave e si getta in mare.
L'ultimo capitolo и una duplice ipotesi di U. Eco sulla reale fine di una storia che ha lasciato solo le carte di Roberto come unica traccia di sй:
a) Tasman, lo scopritore della terra detta poi Tasmania, punta su una serie di isolette, registrandole a 17,19 gradi di latitudine sud e 201,35 gradi di longitudine. Trova le carte di Roberto e le consegna alla Compagnia delle Indie Olandesi perchй и presente il problema delle longitudini. Solo dopo la scoperta del cronometro marino di Harrison le carte sono rese pubbliche.
b) Nel 1789 il capitano, che gli ammutinati del Bounty hanno calato in una Scialuppa, giunge sul luogo. Scopre le carte e ne и interessato perchй riguardano le Isole Salomone.
Tutto il libro riporta situazioni psicologiche, teorie filosofiche, concezioni del mondo in contrasto dialettico e la conclusione di U. Eco, esaminate le ipotesi a) e b) и che la sua narrazione non abbia una fine degna d'essere narrata.

La Navigazione
Pag. 13: "... con le carte stavano variamente disposti dei cannocchiali, un bel notturlabio ... una sfera armillare ... fogli ricoperti di calcoli e una pergamena ... riproduzione delle eclissi lunari del Regiomontano".
Pag. 15: perchй l'acqua da trasportare durante la navigazione non imputridisse era trattata con zolfo.
Pag. 21: la vicinanza delle terre ancora sconosciute era riconosciuta spesso "da un sorvolare d'atomi odorosi trasportati dai venti ..."
Pag. 42: "... una nave non va per i mari dell'opposto sud senza riportare alle corti o alle accademie testimonianze di quei mondi" come la notevole varietа di uccelli presenti sulla Daphne.
Pag. 100: sul ponte "... piante levigate da carpentieri d'Anversa, fiumi di tela greggia al vento, caverne calafatate, stelle d'astrolabi ...".
Pag. 101: "... volse gli occhi nell'ampia conca del cielo punteggiata da costellazioni indecifrabili" ..."... quasi a filo del mare ... scorse un grumo di stelle ... era la Croce del Sud".
Pag. 121: a proposito di cartografia
"... era grande, colorata e incompiuta perchй allora molte carte erano non finite per necessitа: il navigante, di una nuova terra, disegnava le coste che aveva visto, ma lasciava incompleto il contorno ... le mappe del Pacifico apparivano ... accenni di perimetri, ipotesi di volumi ... vi apparivano soltanto i pochi isolotti circumnavigati, e il corso dei venti conosciuto per esperienza ...".
Pag. 140: a proposito della misura del tempo e di orologi
"orologi ad acqua, a sabbia, orologi solari abbandonati contro le pareti, ma soprattutto orologi meccanici disposti su vari ripiani e cassettoni, orologi mossi dal lento discendere di pesi e contrappesi, da ruote che mordevano altre ruote, e queste altre ancora, sino a che l'ultima mordicava le due palette diseguali di una bacchetta verticale, facendole compiere due mezzi giri in direzioni opposte, cosм che essa in questo suo indecente sculettare muovesse a bilanciere una sbarra orizzontale legata all'estremitа superiore; orologi a molla dove un conoide scanalato svolgeva una catenella, trainata dal movimento circolare di un bariletto che se ne impadroniva maglia per maglia".
Pag. 174/176: a proposito di longitudine.
Discorso di Colbert e di Mazarino (anno 1642): "... in Inghilterra, Portogallo e Spagna non v'и famiglia nobile che non abbia uno dei suoi a far fortuna sul mare; non cosм in Francia ... sappiamo forse abbastanza del Nuovo Mondo, ma poco del Novissimo ... Parlo dell'oceano detto Pacifico ... e della Terra Australe ... presumiamo che il primo a por piede sulla Terra Australe sia stato un francese ..." che non potй registrare sulle carte il luogo dove era approdato perchй non sapeva risolvere il problema della longitudine.
"Per la soluzione di questo problema del Punto Fijo, giа settant'anni fa Filippo II di Spagna offriva una fortuna, e piщ tardi Filippo III prometteva 6000 ducati di rendita perpetua e 2000 di vitalizio e gli Stati Generali d'Olanda 30000 fiorini ...".
Pag. 177: la misura della latitudine.
"Signori, nell'oceano - dove anche se si incontra una terra non si sa quale sia, e se si va verso una terra nota si deve procedere per giorni e giorni in mezzo alla distesa delle acque - il navigante non ha altri punti di riferimento oltre agli astri. Con strumenti che giа resero illustri gli antichi astronomi, di un astro si fissa l'altezza sull'orizzonte, se ne deduce la distanza dallo Zenit e, conoscendone la declinazione, dato che distanza zenitale piщ o meno declinazione danno la latitudine, si sa istantaneamente su quale parallelo si trovi, ovvero quanto a nord o a sud di un punto noto.".
Pag. 177/178: il problema della valutazione della longitudine.
"Dovrebbe ritenersi, che similmente si possa determinare anche quanto si sia a oriente o a occidente dello stesso punto, e cioи a quale longitudine, ovvero su quale meridiano.
Come dice il Sacrobosco, il meridiano и un circolo che passa per i poli del nostro mondo, e allo zenit del capo nostro. E si chiama meridiano perchй, ovunque un uomo stia e in qualsiasi tempo dell'anno, quando il sole perviene al suo meridiano, ivi и per quell'uomo mezzogiorno.
Ahimи, per un mistero della natura, qualsiasi mezzo escogitato per definire la longitudine, si и sempre rivelato fallace.
Quanto importa, potrebbe domandare il profano?
Assai." ... "Quindici gradi di meridiano, circa, separano Parigi da Praga, poco piщ di venti Parigi dalle Canarie. Che cosa direste del comandante di un esercito di terra che credesse di battersi alla Montagna Bianca e invece di ammazzare protestanti trucidasse i dottori della Sorbona alla Montagne Sainte-Genиvieve?" ... "Ma il dramma и che errori di tal portata si fanno con i mezzi che ancora usiamo per determinare le longitudini.
E cosм accade quel che и accaduto quasi un secolo fa a quello spagnolo Mendana, che ha scoperto le Isole Salomone, terre benedette dal cielo per i frutti del suolo e l'oro del sottosuolo.
Questo Mendana ha fissato la posizione della terra che aveva scoperto, и tornato in patria ad annunciare l'evento, in meno di vent'anni gli si sono apprestate quattro navi per tornarvi e instaurarvi definitivamente il dominio delle loro maestа cristianissime, come si dice laggiщ, e cosa и accaduto? Mendana non и piщ riuscito a trovare quella terra." ...
"Non vi elenco i metodi proposti, signore, da quello basato sulle eclissi lunari a quello che considera le variazioni dell'ago magnetico ...".
Pag. 179: come risolvere il problema della longitudine.
"Naturalmente, un mezzo sicuro vi sarebbe:
tenere a bordo un orologio che mantenga l'ora del meridiano di Parigi, determinare in mare l'ora del luogo, e dedurre dalla differenza lo scarto di longitudine.
Questo и il globo sul quale viviamo, e potete vedere come la saggezza degli antichi lo abbia suddiviso in 360 gradi di longitudine, facendo di solito partire il computo dal meridiano che attraversa l'Isola di Ferro nelle Canarie.
Nella sua corsa celeste il sole (e che sia esso a muoversi o, come si vuol oggi, la terra, poco importa a tal fine) percorre in un'ora quindici gradi di longitudine, e quando a Parigi и, come in questo momento, mezzanotte, a 180 gradi di meridiano da Parigi и mezzogiorno. Dunque, purchй sappiate di certo che a Parigi gli orologi segnano, poniamo, mezzogiorno, determinate che nel luogo ove vi trovate sono le sei del pomeriggio, calcolate la differenza oraria, traducete ogni ora in quindici gradi, e saprete che siete a 90 gradi da Parigi, e dunque piщ o meno qui - e fece ruotare il globo indicando un punto del continente americano -Ma se non и difficile determinare l' ora del luogo del rilievo, и assai difficile tenere a bordo un orologio che continui a dare l' ora giusta dopo mesi di navigazione su una nave scossa dai venti, il cui movimento induce all'errore anche i piщ ingegnosi tra gli strumenti moderni, per non dire degli orologi a sabbia e ad acqua, che per funzionare bene dovrebbero riposare su di un piano immobile".
Pag. 197: "... accanto alla bussola che galleggiava nel suo olio di balena stava una tavoletta su cui il pilota, partendo dalle ultime rilevazioni, segnava la posizione e l'ora presunta ... poi andava a capovolgere il suo oriolo a sabbia e ritornava a farlo quando gli sembrava che l'ora fosse per finire ..."
Pag. 199: ancora sulla longitudine.
Il metodo delle eclissi. "... sapreste che и impossibile sapere su che meridiano ci si trova ... Siccome и possibile prevedere il giorno e l'ora esatta delle eclissi future, e basta avere con sй le tavole del Regiomontano, supponete di sapere che una data eclissi dovrebbe prodursi a Gerusalemme a mezzanotte, e che voi l'osserviate alle dieci. Saprete allora che da Gerusalemme vi separano due ore di distanza e che quindi il vostro punto di osservazione и trenta gradi di meridiano a est di Gerusalemme ... ma questo calcolo funziona fino a un certo punto.
Il grande Colombo, nel corso del suo secondo viaggio calcolт su un'eclisse mentre stava ancorato al largo di Hispaniola, e commise un errore di 23 gradi a ovest, vale a dire di un'ora e mezza di differenza! E nel quarto viaggio, di nuovo con un'eclisse, sbagliт di due ore e mezzo! ... su una nave, che si muove sempre anche quando sta all'ancora, и difficile fare rilevazioni perfette."
Il metodo delle fasi lunari. "E le distanze lunari? Hanno avuto gran voga negli ultimi cent'anni. L'idea aveva (come posso dire?) del Wit.
Durante il suo corso mensile la luna fa una completa rivoluzione da ovest a est contro il cammino delle stelle, e quindi и come la lancetta di un orologio celeste che percorra il quadrante dello zodiaco. Le stelle muovono attraverso il cielo da est a ovest di circa 15 gradi all'ora, mentre nello stesso periodo la luna muove di 14 gradi e mezzo.
Cosм la luna scarta, rispetto alle stelle, di mezzo grado all'ora. Ora gli antichi pensavano che la distanza tra la luna e una fixed sterre, come si dice, una stella fissa in un particolare istante, fosse la stessa per qualsiasi osservatore da qualsiasi punto della terra. Quindi bastava conoscere, grazie alle solite tavole o Ephemerides, e osservando il cielo con la astronomers staffe, the Crosse..."
"La balestriglia?" "Appunto, con questa cross uno calcola la distanza della luna da quella stella in una data ora del nostro meridiano di origine e si sa che, all'ora della sua osservazione in mare, nella cittа tale и l'ora tale. Conosciuta la differenza del tempo, la longitudine и trovata. Ma ... c'и la Parallaxes. И una cosa molto complessa che non oso spiegarvi, dovuta alla differenza di rifrazione dei corpi celesti a diverse altitudini sull'orizzonte. Or dunque con la parallaxes la distanza trovata qui non sarebbe la stessa che troverebbero i nostri astronomi laggiщ in Europa."
Pag. 201: Il metodo delle variazioni dell'ago magnetico
"...l'ago della bussola dovrebbe puntare sempre a nord, e dunque in direzione della Stella Polare. Eppure, tranne che sul meridiano dell'Isola di Ferro, in tutti gli altri luoghi si discosta dal retto polo della Tramontana, piegandosi ora dalla parte di levate ora da quella di ponente, a seconda dei climi e delle latitudini. Se per esempio dalle Canarie vi inoltrate verso Gibilterra, qualsiasi marinaio sa che l'ago piega di piщ di sei gradi di rombo verso Maestrale, e da Malta a Tripoli di Barbaria vi и una variazione di due terzi di rombo alla sinistra - e sapete benissimo che il rombo и una quarta di vento. Ora queste deviazioni, si и detto, seguono delle regole fisse secondo le diverse longitudini. Dunque con una buona tavola delle deviazioni potreste sapere dove vi trovate. Ma ci sono buone ragioni per supporre che l'ago non vari in modo uniforme a seconda della longitudine ..."
Pag. 203: "...avrete visto qualche volta a poppa un marinaio che getta in acqua una fune con una tavoletta assicurata a un'estremitа. И il loch o, come alcuni dicono, la navicella.
Si fa scorrere la corda, la corda ha dei nodi la cui distanza esprime misure fisse, con un orologio accanto si puт sapere in quanto tempo si sia coperta una data distanza. In tal modo, se tutto procedesse regolarmente, si saprebbe sempre a quante miglia si и dall'ultimo meridiano noto, e di nuovo con calcoli opportuni si conoscerebbe quello su cui si sta passando."..."... il loch и qualcosa che si usa se non c'и niente di meglio, visto che potrebbe davvero dirci quanta strada si и fatta solo se la nave andasse in linea retta. Ma siccome una nave va come vogliono i venti ..."
Pag. 204: la cartografia e Mercatore.
"... quest'altro signore pone Roma al quarantesimo grado! E questo manoscritto contiene anche la relazione di un fiammingo che la sa lunga, il quale avverte il re di Spagna che non c'и mai stato accordo sulla distanza tra Roma e Toledo, por los errores tan enormes, como se conoce por esta lмnea, que muestra la diferencia de las distancias eccetera eccetera.
Ed ecco la linea: se si fissa il primo meridiano a Toledo (gli spagnoli credono sempre di vivere al centro del mondo), per Mercatore Roma sarebbe venti gradi piщ a est, ma и ventidue per Ticho Brahe, quasi venticinque per Regiomontanus, ventisette per il Clavius, ventotto per il buon Tolomeo, e per l'Origanus trenta. E tanti errori solo per misurare la distanza tra Roma e Toledo."
Pag. 210: la ricerca del punto fijo.
"Al momento cruciale, qui eravamo prossimi alla mezzanotte, e da Londra ci segnalavano che era mezzogiorno. Siamo sull'antimeridiano di Londra, e quindi sul centonovantottesimo delle Canarie. Se le Isole di Salomone sono, come vuole la tradizione, sull'antimeridiano dell'Isola di Ferro, e se siamo alla latitudine giusta, navigando verso ovest con un buon vento in poppa dovremmo approdare a San Christoval, o come ribattezzeremo quella maledetta isola.
Avremo trovato quello che gli spagnoli cercano da decenni e avremo in mano al tempo stesso il segreto del Punto Fijo."
Pag. 230: libri dell'epoca.
"L'arte del navegar" di Medina, "Typhis Batavus" dello Snellius e "De rebus oceanicis et orbe novo decades tres" di Pietro d'Anghiera "Libro dei globi" di Coronelli sulla navigazione, noti all'epoca in Italia.
Pag. 237: il primo meridiano.
"... il primo meridiano lo ponevano Eratostene alle Colonne d'Ercole, Martino di Tyr alle Isole Fortunate, Tolomeo nella sua Geografia ha seguito la stessa opinione, ma nei suoi Libri d'Astronomia l'ha passato per Alessandria d'Egitto.
Tra li moderni, Ismaele Abulfeda lo segna a Cadiz, Alfonso a Toledo, Pigafetta et Herrera hanno fatto il medesimo. Copernico lo pone a Fruemburgo; Reinoldo a Monte Reale, o Kцnisberg; Keplero a Uraniburgo; Longomontano a Kopenhagen; Lansbergius a Goes; Riccioli a Bologna. Gli atlanti di Iansonio e Bleau a Monte Pico.
Per continuare l'ordine della mia Geografia ho posto in questo Globo il Primo Meridiano nella parte piщ occidentale dell'Isola di Ferro, com'anche per seguire il Decreto di Luigi XIII, che col Consiglio de Geo, nel 1634 lo determinт in questo stesso luogo."
Pag. 239/240: " ...Dio crea il sole, e quando il sole и creato...incomincia a muoversi. Ebbene, nel momento in cui il sole inizia il suo corso per non fermarsi piщ, in quel Blitz, in quel bacchio baleno prima che muova il primo passo, esso sta a picco su una linea precisa che divide verticalmente la terra in due."
"E il Primo Meridiano и quello su cui all'improvviso e mezzogiorno!..."
"Nein! Tu credi che Dio и cosм stupido come te? Come puт il primo giorno della Creatione a mezzogiorno iniziare?...
No, certamente. Sul Primo Meridiano la corsa del sole avrebbe dovuto iniziare al lume delle stelle, quando era mezzanotte piщ un briciolo, e prima era il Non - Tempo."
Pag. 240: "Restava da definire quale fosse il Primo Meridiano. E padre Caspar riconosceva che quello dell'Isola di Ferro era ancora il miglior candidato visto che - Roberto l'aveva giа saputo dal dottor Byrd - lм l'ago della bussola non fa deviazioni, e quella linea passa per quel punto vicinissimo al Polo dove piщ alte sono le montagne di ferro. Il che и certamente segno di stabilitа."
Pag. 267: "Se i capitani avevano imparato a usare l'astrolabio, ... avrebbero pur imparato a usare il cannocchiale."
Pag. 268: "Nй con l'astrolabio nй con la balestriglia" si possono effettuare misure "nei momenti di gran commozione del mare".
Pag. 269: un orologio.
"Il perpendicolo era sostenuto da un piccolo castello in metallo, che faceva da forca a una bacchetta di rame terminante con un pendolo circolare.
Nel punto piщ basso dove il pendolo passava, c'era una ruota orizzontale, su cui erano posti dei denti, ma fatti in modo che un lato del dente fosse dritto a squadra sopra il piano della ruota, e l'altro obliquo.
Reciprocando di qua e di lа, il pendolo - andando - urtava, con uno stiletto che ne sporgeva, una setola, la quale a sua volta toccava un dente dalla parte diritta, e muoveva la ruota; ma quando il pendolo ritornava, la setoletta toccava appena il lato obliquo del dente, e la ruota stava ferma. Contrassegnando i denti con dei numeri, quando il pendolo si arrestava si poteva contare la quantitа dei denti spostati, e quindi calcolare il numero delle particelle di tempo trascorse.

La Filosofia e la Psicologia
Pag. 62: "Per cui vedendo, ed essendo sicuro di vedere, Roberto aveva l'unica sicurezza su cui i sensi e la ragione potessero contare, e cioи la certezza che egli vedeva qualcosa: e quel qualcosa era l'unica forma d'essere di cui si potesse parlare, l'essere non essendo altro che il gran teatro del visibile disposto nella conca dello Spazio - il chй ce la dice lunga su quel secolo bizzarro."
Pag. 78: Roberto parla oscuramente del fratello Ferrante che sente come costante avversario per tutto l'arco della sua vita.
"Ma vedete come anche l'uomo sia macchina e basti attivare una ruota in superficie per far girare altre ruote all'interno: il Fratello e l'inimicizia altro non sono che il riflesso del timore che ciascuno ha di sй, e dei recessi dell'animo proprio, dove covano desideri inconfessati, o come si sta dicendo a Parigi, concetti sordi e non espressi." ...
"Spesso gli uomini, per non dire a se stessi che sono gli autori del loro destino, vedono questo destino come un romanzo, mosso da un autore fantasioso e ribaldo".
Pag. 129: posizioni contrapposte sul tema dell'infinito.
"Provate a pensare che le stelle siano dei mondi con altri animali minori, e che gli animali minori servano reciprocamente di mondo ad altri popoli - e allora non troverete contraddittorio pensare che anche noi, e i cavalli, e gli elefanti siamo mondi per le pulci e i pidocchi che ci abitano.
Essi non ci percepiscono, per la nostra grandezza, e cosм noi non percepiamo mondi piщ grandi, per la nostra piccolezza ..."
Pag. 130: "Alzate il capo signor abate, guardate la luna, e riflettete che se il vostro Dio avesse saputo far l'anima immortale avrebbe ben potuto fare il mondo infinito.
Ma se il mondo и infinito, lo sarа tanto nello spazio quanto nel tempo, e dunque sarа eterno, e quando vi sia un mondo eterno, che non bisogna di creazione, allora sarа inutile concepire l'idea di Dio.
Pag. 239: la religione e la misura del tempo.
Secondo la Bibbia ..."il quarto giorno vengono creati la luna e il sole e le stelle ... E' in quel giorno che si ordina il cerchio dei cieli, dal Primo Mobile e dalle Stelle Fisse fino alla Luna, con la terra al centro..."
..."Stabilendo essi il nostro giorno e la nostra notte, il sole e la luna furono il primo e insuperato modello di tutti gli orologi a venire i quali, scimmie del firmamento, segnano il tempo umano sul quadrante zodiacale, un tempo che non ha nulla a che vedere con il tempo cosmico: esso ha una direzione, un fiato ansioso fatto di ieri oggi e domani, e non il calmo respiro dell'Eternitа."
Pag. 240: "Il Libro Sacro non ci dice che il sole sia apparso come d'incanto, e che non gli spiaceva pensare che Dio avesse creato il sole facendolo procedere nel cielo, per le prime ore, come una stella spenta, che si sarebbe accesa passo per passo nel trascorrere dal primo meridiano ai suoi antipodi. Forse esso si era infiammato a poco a poco ..."
..."Non era forse bello immaginare il Padre dell'Universo che soffiava su quella palla ancora verde, per portarla a celebrare la sua vittoria, dodici ore dopo la nascita del Tempo, e proprio sul Meridiano Antipodo su cui essi si trovavano proprio in quel momento?".
Pag. 293: esistono infiniti mondi?
"... con infiniti mondi non si riesce piщ a dar senso alla Redenzione, ... si и costretti a pensare o a infiniti Calvari o alla nostra aiuola terrestre come a un punto privilegiato del cosmo ... mentre agli altri mondi non ha concesso tanta grazia."
Pag. 295: "... che gli infiniti mondi fossero effetti di un turbinare d'atomi nel moto, e che questo non escludeva affatto che ci fosse una Divinitа provvidente che a questi atomi conferiva comandi e li organizzava ..."
Pag. 297: "... la natura come un grandioso teatro, dove noi vediamo solo ciт che l'autore ha messo in scena"...
"Dal nostro posto noi non vediamo il teatro come realmente и: le decorazioni e le macchine sono state predisposte per fare un bell'effetto da lontano, mentre le ruote e i contrappesi che producono i movimenti sono stati nascosti alla nostra vista. Eppure se in platea ci fosse un uomo dell'arte, sarebbe capace di indovinare come si и ottenuto che un uccello meccanico si elevasse improvvisamente a volo.
Cosм dovrebbe fare il filosofo di fronte allo spettacolo dell'universo.
Pag. 314: "I paradossi del tempo fanno perdere il senno anche a noi"
Pag. 337: "...Un nuovo linguaggio capace di nascere da un nuovo contatto con le cose. E con esso sarebbe sorta l'unica vera e nuova scienza, dall'esperienza diretta della natura, senza che alcuna filosofia l'adulterasse"
Pag. 340: "... il geloso non и capace, nй ha la volontа, di immaginarsi l'opposto di ciт che teme ..."
Pag. 342/343: "Come la medicina insegna anche i veleni, la metafisica turba con inopportune sottigliezze i dogmi della religione, l'etica raccomanda la magnificenza (che non giova a tutti), l'astrologia patrocina la superstizione, l'ottica inganna, la musica fomenta gli amori, la geometria incoraggia l'ingiusto dominio, la matematica l'avarizia - cosм l'Arte del Romanzo, pur avvertendoci che ci provvede finzioni, apre una porta nel Palazzo dell'Assurditа, oltrepassata per leggerezza la quale, essa si rinchiude alle nostre spalle."
Pag. 397: "Stolto, dicono alcuni: puoi parlare dell'infinitа di Dio perchй non sei chiamato a concepirla con la tua mente, ma soltanto a credervi, come si crede a un mistero. Ma se vuoi parlare di filosofia naturale, questo mondo infinito dovrai pure concepirlo, e non puoi."
Pag. 399: "il vuoto и il non essere, ma il non essere non и, ergo il vuoto non и"
Pag. 400: "... come definireste l'essere? Per definirlo, occorrerebbe dire che и qualcosa. Dunque per definire l'essere bisogna dire и, e cosм usare nella definizione il termine da definire ..."
Pag. 419: l'Inferno ...
"altre sono le pene dell'inferno perchй non nascono dalla nostra mente finita, ma da quella infinita di un Dio ... costretto a palesare che, come ebbe grande la misericordia in assolvere, non ha minor giustizia nel castigare! Dovranno essere quelle pene tali, che in esse possiamo scorgere la disuguaglianza che scorre tra la nostra impotenza e la sua onnipotenza!" ...
Pag. 423: Giuda e il meridiano antipodo.
"Tu non sai che a non molta distanza da qui corre il meridiano antipodo. Oltre quella linea, sia nel tuo universo che nel mio, c'и il giorno prima.
Se io, ora liberato, potessi oltrepassare quella linea, mi ritroverei nel mio giovedм santo, poichй questo scapolare che mi vedi sulle spalle и il vincolo che obbliga il mio sole ad accompagnarmi come la mia ombra, e a far sм che dovunque vada ogni tempo duri come il mio.
Potrei allora raggiungere Gerusalemme viaggiando per un lunghissimo giovedм, e arrivarvi prima che la mia fellonia fosse compiuta.
E salverei il mio Maestro dalla sua sorte."
Pag. 429: "E poteva un tal Dio, maestro di geometria, produrre il disordine dell'inferno ..."
Pag. 433: "Ciт che assilla il filosofo non и la naturalezza della fine, и il mistero dell'inizio."
Pag. 441: il tempo.
"Aver memoria significa aver nozione del prima e del dopo, altrimenti anch'io crederei sempre che la pena o la gioia di cui mi ricordo siano presenti nell'istante che le ricordo. Invece so che sono percezioni passate perchй sono piщ deboli di quelle presenti.
Il problema и dunque avere il sentimento del tempo. Il che forse neppure io potrei avere, se il tempo fosse qualcosa che si impara.
Ma non mi dicevo giorni, o mesi fa, prima della malattia, che il tempo и la condizione del movimento, e non il risultato? Se le parti della pietra sono in moto, questo moto avrа un ritmo che, anche se inaudibile, sarа come il rumore di un orologio. La pietra, sarebbe l'orologio di se stessa.
Sentirsi in moto significa sentire il proprio tempo che batte.
La terra, grande pietra nel cielo, sente il tempo del suo moto, il tempo del respiro delle sue maree, e quello che essa sente io lo vedo disegnarsi sulla volta stellata: la terra sente lo stesso tempo che io vedo."
Pag. 454: ancora sull'Inferno.
"Noi credevamo in vita che l'inferno fosse il luogo delle eterna disperazione, perchй cosм ci hanno detto.
Ahimи no, chй esso и il luogo di una inestinguibile speranza, che rende ogni singolo giorno peggiore dell'altro, poichй questa sete, che ci vien tenuta viva, non viene mai contentata.
Avendo sempre un barlume di corpo, e ogni corpo tendendo alla crescita o alla morte, non cessiamo di sperare - e solo cosм il nostro Giudice ha sentenziato che noi potessimo soffrire in saecula."

Le scienze: medicina, fisica, biologia, ...
Pag. 23: in caso di ferita da spada, l'arma veniva cosparsa di una polvere detta unguento armario perchй si credeva che tale medicamento... "saldamente aderendo alla spada, attirava quelle virtщ del ferro che la spada aveva lasciato nella ferita e che ne impedivano la guarigione".
Questo fenomeno si asseriva del tutto simile alla capacitа di un magnete. Anche "le grandi montagne di ferro, che coprono il sud del nostro pianeta ... attirano l'ago della bussola".
Pag. 37: "... lame di sole in cui si vedevano agitarsi infiniti corpuscoli ... prova evidente della composizione stessa del nostro universo, d'altro non composto che da corpi prima brulicanti nel vuoto."
Pag. 62: il problema della visione.
"Le mie pupille soffrono per la tempesta d'atomi che, come da un gran vascello da battaglia, mi bombardano da quella riva, e altro non и la visione che questo incontro dell'occhio con il polverio della materia che lo colpisce. Certo, non и che gli oggetti da lontano ti inviino, come voleva Epicuro, dei simulacri perfetti che ne rivelino e la forma esterna e la natura occulta. Tu ricavi solo segnacoli, indizi, per trarne la congettura che chiamiamo visione."
Pag. 84: si parla di Galileo.
"Avrai sentito parlare di quell'Astronomo fiorentino che per spiegare l'Universo ha usato il Cannocchiale, iperbole degli occhi, e col Cannocchiale ha visto quello che gli occhi solo immaginavano. Io molto rispetto quest'uso di Strumenti Mechanici per capire, come oggi si suol dire, la Cosa Estesa.".
Pag. 156: la fisica della luce.
"E' evidente che la luce, uscendo incessantemente dal sole, e lanciandosi a gran velocitа da ogni lato in linee rette, dove incontra qualche ostacolo sul suo cammino per l'opposizione di corpi solidi e opachi, si riflette ad angulos aequales, e riprende un altro corso, finchй devia da un altro lato per l'incontro con un altro corpo solido, e cosм continua sino a quando si spegne.
Come nel gioco della palla a corda, dove la palla spinta contro una parete rimbalza da questa contro la parete di fronte, e spesso compie un intero circuito, tornando al punto da cui era partita.
Ora che accade quando la luce cade su un corpo? I raggi ne rimbalzano staccandone degli atomi, delle piccole particelle, come la palla potrebbe portar seco parte dell'intonaco fresco della parete.
E poichй questi atomi sono formati dai quattro Elementi, la luce col suo calore incorpora le parti vischiose, e le trasporta lontano.
Prova ne sia che se provate ad asciugare un panno umido al fuoco vedrete che i raggi che il panno riflette portano con sй una sorta di nebbia acquosa.".
Pag. 157/158: la teoria atomica a fondamento della medicina.
"... и proprio in virtщ di tali corpuscoli che si verificano i fenomeni di attrazione che alcuni celebrano come Azione a Distanza, che a distanza non и, e quindi non и magia, ma si dа per il continuo commercio d'atomi.
E cosм avviene ... con l'attrazione della calamita sul ferro, o l'attrazione per filtrazione, come quando mettete una striscia di cotone in un vaso pieno d'acqua, ...
E l'ultima attrazione и quella che ha luogo tramite il fuoco, che attira l'aria circostante con tutti i corpuscoli che vorticano in essa ..."
" Allora negate il vuoto?"
"Per nulla. Dico che, non appena ne incontra, la natura cerca di riempirlo di atomi, in una lotta per conquistarne ogni regione...Il fuoco provoca con la sua azione un costante flusso d'aria e il divino Ippocrate purificт dalla peste una intera provincia facendo accendere ovunque grandi falт. Sempre in tempo di peste si uccidono gatti e piccioni e altri animali caldi che trasudano spiriti di continuo, affinchй l'aria prenda il posto degli spiriti liberati nel corso di quell'evaporazione, facendo sм che gli atomi appestati si attacchino alle piume e al pelo di quegli animali"
Pag. 176: ancora su Galileo.
"... proprio gli olandesi, visti esitanti gli spagnoli, hanno iniziato a trattare con Galilei ...".
Pag.206: "In Inghilterra, quando un uomo viene morso da un cane, si uccide l'animale, anche se non и rabbioso. Potrebbe diventarlo, e il lievito della rabbia canina, rimasto nel corpo della persona che и stata morsa, attirerebbe a sй gli spiriti dell'idrofobia..."
"...questo unguento armario и cosa utile alla medicina, ma ... potrebbe essere usato per fare del male ... Un'arma opportunamente tratta provoca sollievo alla ferita ... ma ... ponete la stessa arma accanto al fuoco e il ferito, anche se fosse a miglia di distanza, urlerebbe di dolore"
"...la disputa sull'unguento o sulla polvere di Simpatia, o su quello che noi inglesi chiamiamo Weapon Salve, и ricca di controversie ..."
Pag. 229: "... la peste и certamente prodotta da arie fetide che salgono dalle paludi, dal disfarsi dei molti cadaveri durante le guerre, o persino da invasioni di locuste che annegano a frotte nel mare e poi rifluiscono sulle rive. Il contagio sa ha appunto attraverso quelle esalazioni, che entrano nella bocca e dai polmoni, e attraverso la vena cava raggiungono il cuore ..."
Pag. 261: "i vari metodi per trovare le longitudini...sbagliati se presi uno per uno, presi tutti insieme si potevano bilanciare i vari risultati e compensare i singoli difetti"...
"E questa est mathematica!"
Pag. 265/267: Galilei e le sue scoperte.
La concezione geocentrica e quella eliocentrica (da pag. 289 a pag. 295) sono esposti argomenti a favore e argomenti contrari in forma dialettica.
Pag. 296: "La grandine cade talora per un'ora intera ma ... non copre mai la campagna per piщ di ventiquattro o trenta miglia. Ma se la Terra girasse, ... bisognerebbe che grandinasse per almeno trecento o quattrocento miglia di campagna".
Pag. 299: la cicloide.
"Immagina tu la ruota di un carro ... e che sul cambio di quella ruota ci sta un chiodo ... il carro va e la ruota gira ... Ha una trochoides compiuto, e perchй tu capisci dico che quasi и come il movimento di una palla che tu lanci davanti a te, poi tocca terra, poi fa un altro arco di cerchio ... il chiodo archi sempre regolari farа, se la ruota sempre alla medesima velocitа va ...".
" E che cosa vuol dire questo?"...
"Questo vuol dire che tu dimostrare tanti vortici et infiniti mondi vuoi, et che la terra gira, et ecco che tua terra non gira piщ, ma va per l'infinito cielo come una palla tumpf, tumpf, tumpf - ah che bel movimento per questo nobilissimo pianeta !"..."Difficile replicare ad un argomento cosм sottile e geometricamente perfetto..."

I principi di vita e i comportamenti
Pag. 32: episodio dell'assedio di Casale Monferrato.
"... gli spagnoli sono gente con cui si puт trattare ..."
"Signore - disse il Pozzo - ci faccia la grazia di darci strada, con ciт sia cosa che dobbiamo andare a metterci nel posto giusto per poi spararle addosso.". L'ufficiale si tolse il cappello, fece una riverenza e un saluto da spazzar la polvere due metri davanti a sй, e disse: "Senor, no es menor gloria vencer al enemigo con la cortesмa en la paz que con las armas en la guerra."
Poi, in un buon italiano: "Passi, signore, se un quarto dei nostri avrа la metа del suo coraggio, vinceremo. Che il cielo mi conceda il piacere di rincontrarla sul campo, e l'onore di ucciderla.".
Pag. 103: "Oggi a Madrid si vedono gentiluomini che la spada non l'hanno mai snudata...lascerebbero la cittа in mano a borghesi danarosi e a una nobiltа di roba che oramai anche un monarca tiene in gran conto ..."
Pag. 105: "Ogni vittoria produce odio nel vinto, e se la si riporta sul proprio signore, o и sciocca o и dannosa.
I prмncipi desiderano essere aiutati ma non superati.
Ma sarete prudente anche con gli uguali. Non umiliateli con le vostre virtщ.
Non parlate mai di voi stesso: o vi lodereste, che и vanitа, o vi vituperereste, che и stoltezza. Lasciate piuttosto che gli altri vi scoprano qualche pecca veniale, che l'invidia possa roder senza troppo vostro danno."...
" ... il saggio deve imparare a dissimulare ..."
... "Si simula quello che non и, si dissimula quello che и.
Se voi vi vantate di ciт che non avete fatto, siete un simulatore.
Ma se voi evitate, senza farlo notare, di palesare appieno quello che avete fatto, allora dissimulate.
И virtщ sovra la virtщ dissimulare la virtщ."
Pag. 106: "Dissimulare и tendere un velo composto di tenebre oneste, dal che non si forma il falso ma si dа qualche riposo al vero.
La rosa pare bella perchй a prima vista dissimula d'esser cosa tanto caduca, e benchй della bellezza mortale sia solito dirsi di non parer cosa terrena, essa non и altro che un cadavere dissimulato dal favore dell'etа.
In questa vita non sempre si ha da essere di cuore aperto, e le veritа che piщ c'importano vanno sempre dette a mezzo.
La dissimulazione non и frode. И una industria di non far vedere le cose come sono. Ed и industria difficile: per eccellervi occorre che gli altri non riconoscano la nostra eccellenza. Se qualcuno andasse celebre per la sua capacitа di camuffarsi, come gli attori, tutti saprebbero che non и quel che finge di essere.
Ma degli eccellenti dissimulatori, che sono stati e sono, non si ha notizia alcuna."
Pag. 159: "L'uomo di scienza non deve prestar fede a qualsiasi superstizione".
Pag. 315: "... come talora accade a chi rimane orbato di una persona cara, a poco a poco non pianse piщ la sventura di quella, ma la propria, e la propria solitudine ritrovata."
Pag. 344: "... quando non ci si puт vestire della pelle del leone ci si veste di quella della volpe, perchй dal Diluvio si sono salvate piщ volpi che leoni."
Pag. 345: "... chi non scopre subito le proprie carte lascia gli altri in sospeso; in tal modo ci si circonda di mistero e quello stesso arcano provoca l'altrui rispetto."
Pag. 386: a Roma. "...i Pitocchi, una societа di torva canaglia che vive di malefici, ladronecci e tristizie ... furfanterie e nefandigie, mentre finge di trarre profitto dalla cristiana caritа!".
Pag. 431: Consigli su come vivere felice e tranquillo
"E sarа bene che non dimentichi di provvederti di carne insalata di bue, di pecora o montone, di vitello e di porco, perchй si conservano a lungo e sono di gran uso. Taglia le pezze di carne non molto grandi, mettile in vasello con sopra molto sale, lasciale otto giorni, poi appendile alle travi della cucina presso al camino, che s'asciughino al fumo, e fa' questo in tempo asciutto, freddo e di tramontana, passato il san Martino, che si conserveranno quanto desideri.
Poi a settembre vengono gli uccelletti, e gli agnelli per tutto l'inverno, oltre ai capponi, alle galline vecchie, alle anitre e simili.
Non sprezzare neppure l'asino che si rompe una gamba, chй ci si fanno delle salsiccette tonde che poi incidi col coltello e metti a friggere, e son cose da signori".
Pag. 432: "... di solito riflettiamo sempre e soltanto sulla morte degli altri ... Poi viene il momento che si pensa alla morte quando il male и nostro, e allora ci si accorge che nй il sole nй la morte si possono guardare fissi. A meno che non si abbiano avuti dei buoni maestri."

Appunti
* Scissione tra: 1. dimensione corpo e dimensione essere spontaneo
2. bene e male
3. linguaggio tra i due aspetti di un'unica personalitа
* Tema della colpa e del mistero
* Contesto: assedio di Casale
gesuiti
scienza che si sta sviluppando
* Specula Melitense
macchina in senso pascaliano e non meccanico
elementi di calcolo (recenti nel '600) astronomico accanto a codificazioni (calendari)
domenica: codificazione di costume e di religione
Feste Mobili-->Pentecoste
quadratura-->calcolo attraverso quadranti relativo al moto del Sole e della luna
Primo Mobile-->S. Tommaso
Dottrina delle stelle fisse-->Tolomeo
farmacologia: dai latini due scuole
Legata ai farmaci (Alexipharmaci-->Alessandria)
Fondata sullo studio dell'anatomia-->riportare il corpo al suo equilibrio (il corpo malato non ha piщ equilibrio)
Galeno-->medicina Ensaulachio-->farmacologia
-->| logica aristoltelica (principio di non contraddizione)
* Punto Fijo
punto al di fuori dello spazio e del tempo-->и per questo che и immisurabile (tutti gli eventi si misurano in relazione al tempo e allo spazio)
servono tutte le conoscenze possibili, che sono riunite nella Specula Melitense (segna il potere di andare al di fuori del tempo e dello spazio) ma deve essere oggetto di pochi perchй puт generare caos
si puт fermare il tempo-->cambiare la storia-->Giuda
modellizzazioni
* Amarilli e Daphne sono nomi arcadi (Virgilio-->Bucoliche) donna buona e donna cattiva
* Gara di sonetti
* Tema dello specchio (vedere se stesso, parte conosciuta di sй)-->gemello
* Orologio
stanza nascosta
forma convenzionale del tempo: и l'orologio a determinare il tempo e non viceversa (rovesciamento causa e effetto)
* Ciт che и reale e ciт che и essenza-->filosofia

Roberto de la Grive e l'Amarilli
p. 5
Descrizione della Daphne
p. 6-7-11-12
Malattia di Robert (fotofobo)
p. 9-10
Roberto sogna il naufragio
p. 17-18
Nave =Casale Isola
p. 20-21
Famiglia e adolescenza
p. 22
Ferrante-fratello immaginario
p. 24-25
Saint-Savin
p. 74-56-57 __descr.
Morte del padre di Roberto
p. 71
Macchina aristotelica di padre Emanuele (mobile libreria)
p. 87-88-89
Casale=isola della solitudine
p. 118-119
Peste
p. 121
Morte di Saint-Savin
p. 133
La Signora
p. 148
Igby
p. 151
Polvere di Simpatia
p. 155-156
Mazzarino
p. 170
Proposta di Mazzarino-Polvere di Simpatia
p. 175
Il meridiano
p. 177
Amarilli e passeggeri
p. 191
Abitudini di Byrd
p. 195
Longitudini e meridiani
p. 205
Padre Caspar e la Specule Melitense
p. 225
Descrizione Padre Caspar
p. 251
Instrumentum arceticum
p. 265
Descrizione Specula Melitense
p. 285-286-287
Dibattiti filosofici
p. 289 a p. 296
Campana acquatica
p. 303

1.
1. ° Arrivo sulla Daphne e prima descrizione. Scoperta della peste (p. 13)
2. * Descrizione della vita a Casale (introduzione di un altro). Inizio del viaggio verso Casale dove c'era la guerra
3. ° Scoperta del "giardino" sulla nave
4. * Battaglia di Casale
5. * Battagila di Casale
6. ° Scopre l'intruso e pensa che sia Ferrante
7. * Morte del padre di Roberto a Casale
8. * (p. 77)
9. * "Il cannocchiale delle parole" di padre Emanuele-->Aristotele e le categorie
10. Isola=Signora
11. * Guerriero prudente (p. 105)
12. * Virtщ
13. * Peste a Casale
14. * Fine della guerra a Casale
15. ° Roberto trova gli orologi che servivano a misurare l'ora del punto Fijo, lo stesso che stava cercando un olandese a bordo dell'Amarilli, spiato da Roberto
16. * Racconto del signor d'Igby sugli effetti della polvere di simpatia nella guarigione delle ferite
17. * Racconto della cattura di Roberto per tradimento e della sua "spedizione"
18. ° Scoperta dell'intruso
19. ° Descrizione degli esperimenti per la ricerca del punto Fijo sull'Amarilli-->cane
20. ° Incontro con l'Intruso: un gesuita, padre Caspar
21. ° Descrizione della vita a bordo prima della peste. Morte dell'equipaggio sull'isola
22. ° Racconto di padre Caspar sugli animali dell'isola, in particolare sulla colomba color arancio
23. ° Descrizione dei metodi per trovare le longitudini
24. ° Flusso e riflusso
25. ° La campana acqutica-scomparsa di padre Caspar
26. ° Significato della Colomba Color Arancio
27. ° (p.337)-->Significato dell'Isola del giorno prima
28. °** Inizio del romanzo su Ferrante
29. ** Storia di Ferrante dopo Casale
30. ° Roberto si ferisce mentre tenta di nuotare
31. ° Cattura di Ferrante scambiato per Roberto
32. ° Roberto scopre un "giardino" sott'acqua-->barriera corallina
33. ** Liberazione di Ferrante
34. °** Discussione sul vuoto, sul tempo e sullo spazio
35. ** Narrazione del viaggio di Ferrante
36. °** Roberto immagina l'inferno, Giuda e le connessioni con il paradosso del cambiamento di data-->Giuda=Ferrante
37. ° Roberto si riprende dalla febbre e riflette su come pensano le pietre (essere e non essere)
38. ** Fine di Ferrante e Lilia
39. ° Roberto conscio della sua morte libera gli uccelli, getta a mare gli orologi (per cancellare il tempo), dа fuoco alla nave e si getta in mare
40. Duplice ipotesi di Eco: 1) Tasman; 2) ammutinati del Bounty-->indegna fine del romanzo

Legenda
° Eventi sulla nave
**Eventi di Casale
** Romanzo su Ferrante
°** Romanzo Ferrante+eventi nave

Esempio



  


  1. marco carboni

    Pensiero filosofico di Fernando Savater