Latino
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E’ giusto che perda ciò che gli appartiene colui che cerca l’altro. Un cane, trasportando un pezzo di carne per il fiume, nuotando vide la sua immagine nello specchio delle acque, e credendo che un’altra preda fosse portata da un altro, volle strapparla: ma in realtà l’avidità fu ingannata, e abbandonò il cibo che teneva in bocca,e si avvicinava
In seguito Nerone ordinò l’uccisione di Anneo Lucano. Egli, mentre il sangue sgorgava, quando sentì i piedi e le mani raffreddarsi e l’anima ritirarsi a poco a poco dalle estremità, con il cuore ancora caldo e padrone della mente, ricordatosi di una poesia da lui composta, in cui aveva narrato che un soldato ferito era morto in un modo simile al suo, re
La sua formazione avvenne secondo i canoni dell’età flavia: inizialmente fu indirizzato a studi di retorica (forse presso Quintiliano), poi si orientò verso gli studi giuridici e infine intraprese la carriera forense con ottimi risultati.
Il 78 d.C. fu un anno molto importante per lui, in quanto sposò la figlia di Giulio Agricola, illustre personagg
AGRICOLA: l’attività di scrittore di Tacito inizia solo dopo la fine del principato di Domiziano, a pochi mesi dell’elezione-adozione di Traiano da parte di Nerva, quando pubblica una biografia del suocero, De vita et moribus Iulii Agricolae (98). Sfortunatamente Tacito non era riuscito a tornare a Roma in tempo per commemorare l’uomo cui doveva tutto c
Per quanto riguarda la storiografia, Tacito, appare l’ultimo continuatore della più viva tradizione storiografica romana, rilevato da valutazioni negative che egli fa sia dei giudei sia dei cristiani, o perché si sta rendendo conto della forza che stanno avendo su Roma, o perché avverte, anche se in modo inconsapevole, il pericolo del destino di Roma. D
Itaque cogitandum est quanto leuior dolor sit non habere quam perdere, et intellegemus paupertati eo minorem tormentorum quo minorem damnorum esse materiam. Erras enim si putas animosius detrimenta diuites ferre: maximis minimisque corporibus par est dolor uulneris. Bion eleganter ait non minus molestum esse caluis quam comatis pilos uelli. Idem scias