In questo periodo tenta anche la via della poesia comica e burlesca, di cui è documento la “tenzone” con l’amico Farese Donati. Si tratta di sonetti pieni di insulti in un linguaggio basso e plebeo, sperimentazione che gli servirà poi per parlare meglio nell’Inferno della Commedia.
Contemporaneamente si interessa al trobar clus e scrive il gruppo de
Dante
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Nel II libro definisce gli argomenti per cui occorre uno stile tragico: le armi, l’amore e la virtù. La forma poetica in cui si deve concretare questo stile è la canzone.
Nel De vulgari eloquentia Dante allarga il campo poetico della nuova lingua letteraria, spostandolo dall’amore a tutti gli argomenti morali ed epici. Egli interrompe questo tratta
Che piace agli occhi in modo tale che dentro al cuore
Nasce un desiderio della cosa che piace
E dura tento(il desiderio) nel cuore(costui),
che fa risvegliare lo spirito dell’Amore.
E lo stesso effetto fa un uomo valente nella donna.
LIVELLO INTRATESTUALE:
Il sonetto è tratto della “VITA NOVA”, e dalle tematiche emergenti si p
per cui ne ha lode e beatitudine chi la vide per primo.
Quello che sembra quando sorride
non si può dire ne tenere a mente
così è un miracolo mai visto e gentile.
ANALISI LIVELLO INTRATESTUALE
Il sonetto è tratto dalla “Vita Nova” e, anche da una veloce lettura, possiamo capire che siamo ancora nel 1° stadio dell’amore , l’amo
Il tema centrale del canto è evidente nel dialogo di Dante con Oderisi da Gubbio, miniatore del XIII secolo.
L’incontro si apre con il riconoscimento di Oderisi, “l’onor d’Agobbio e l’onor di quell’arte ch’alluminar chiamata è in Parisi”.
L’anima evidenzia subito il suo stato di pentimento, rifiutando con umiltà le lodi del poeta, poiché in Ter
volsi lo sguardo in alto, e vidi i declivi presso la cima già illuminati dai raggi dell’astro (il sole) che guida secondo verità ciascuno nel suo cammino. Allora la paura che, per tutta la notte da me trascorsa in così compassionevole affanno, mi aveva attanagliato nel profondo del cuore, placò in parte la sua violenza,
E con l’aspetto del naufrago
Dante fa un’invettiva violenta e crudele nei confronti dei primi, invocando una punizione terribile su Pisa, senza risparmio di vittime; i Pisani, infatti, sono gli artefici della morte del Conte Ugolino e dei suoi figli: questi apparteneva ad una nobile e potente famiglia ghibellina e, dopo essersi accordato col genero e col nipote, riuscì a far preval
Ed è proprio così che si apre il I canto e l’opera. Dante racconta di essersi smarrito in una “selva oscura” che sta a rappresentare il peccato, e di aver perso la via del bene. Questa selva lo terrorizza, lo angoscia, ma riesce ad uscirne, ed intravede un colle luminoso che lo rincuora e lo rassicura, tanto che quando si volta a riguardare la selva, s
Francesca è la protagonista assoluta del canto infernale: l’attenzione di Dante è subito catturata da quest’anima, che procede nella bufera dei lussuriosi ancora abbracciata al suo amato. Il racconto di Francesca è lungo e appassionato, e i suoi ricordi del mondo terreno sono ancora forti: l’anima prova odio per il suo uccisore e per il modo brutale in