"Amore e' l cor gentile sono una cosa"

Materie:Appunti
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Testo

DANTE ALIGHIERI
Amore e’ l cor gentile sono una cosa
Analisi testuale
PARAFRASI:
L’amore e il cuore gentile sono una sola cosa
così come il sommo poeta afferma in una sua poesia
e così l’uno può stare senza l’altro
come l’anima razionale può esistere senza la ragione
La natura li fa quand’è innamorata (e pone)
Amore come re e il cuore come sua sede
Dentro cui (Amore) dormendo si riposa
A volte per poco tempo a volte per molto tempo
La bellezza si manifesta in seguito nella donna valente
Che piace agli occhi in modo tale che dentro al cuore
Nasce un desiderio della cosa che piace
E dura tento(il desiderio) nel cuore(costui),
che fa risvegliare lo spirito dell’Amore.
E lo stesso effetto fa un uomo valente nella donna.
LIVELLO INTRATESTUALE:
Il sonetto è tratto della “VITA NOVA”, e dalle tematiche emergenti si può ben capire che siamo ancore al primo stadio dell’amore dantesco:l’amore intra nos. Vediamo, infatti, che, ancora, il poeta prova gioia dagli elementi esteriori dell’amore e in questo sonetto si sofferma appunto nell’analisi degli effetti che l’amore stesso provoca nell’uomo e dal rapporto tra l’amore e il cuore gentile, prendendo spunto dalla poesia guinizzelliana “ Al cor gentile rempaira sempre amore”.
La struttura del sonetto è, chiaramente, lineare.Tutto il testo è infatti un lento e pacato fluire,principalmente, delle stesse due tematiche:
1. rapporto cuore gentile-amore ;
2. effetti di quest’ultimo sull’uomo.
Dal punto di vista linguistico non notiamo differenze con lo stile del resto della “Vita Nova”.Anche qui, infatti, abbiamo l’uso del volgare, senza dubbio molto colto, aulico.Ciò si può riscontrare nella presenza di termini siciliani ,di provenzalismi , e soprattutto di latinismi. L’uso di questi era chiaro segno di cultura e di voglia di adoperare un linguaggio forbito, ricercato.Notiamo quindi le parole “dittare”(v. 2), “alma”(v.4),” magione”(v.6), “bieltate” (v. 9),” disio” (v. 11),”piacente” (v. 11),”costui” (v. 12).
Possono essere considerate parole-chiave del testo nella prima quartina “Amore” ( v. 1), “cor gentile”(v. 1) da cui nasce la tematica sopradetta del rapporto tra cuore gentile e amore che è una chiara ripresa delle tematiche cavalcantiane e di cui parleremo più avanti.Altre parole-chiave degne di essere notate sono “bieltate” (v. 9), “occhi”(v.10) ,” disio” (v. 11),”cosa piacente” (v. 11).Da queste nasce, invece,la seconda tematica: studio degli effetti che l’amore provoca sull’amante e di conseguenza il rapporto tra amante e ” cosa piacente”.
Sintatticamente il testo è piuttosto fluido sebbene presenti delle forti pause alla fine di ogni strofa, quasi a scandire bene ciò che si è detto. Queste forti pause sono date dall’uso di segni di punteggiatura forti, quali il punto e il punto e virgola comunque presenti soltanto alla fine di ogni strofa (senza ragione. (v.4)/lunga stagione. (v. 8)/ cosa piacente; (v.11), omo valente. (v.14)). Nel resto dei versi invece prevalgono la virgole (dittare pone,(v. 2), l’altro osa, (v. 3), etc..). Siamo di fronte, quindi , a un testo prevalentemente costituito da asindeti e comunque ipotattico .L’uso delle subordinate è infatti ben visibile e crea una sorta di gerarchizzazione. All’apice abbiamo la Natura che pone nel cuore l’Amore quasi fosse un re, di seguito c’è l’Amore stesso, poi la donna e infine l’uomo che ama..
Anche la presenza di inversioni ed ellissi rallenta un po’ la lettura del sonetto.Vediamo ad esempio “così esser l’uno senza l’altro osa” (v. 3) la cui normale struttura dovrebbe essere “e così l’un osa esser senza l’altro” o ancora “ e simil face in donna omo valente “(v.14) che dovrebbe essere “ e simil omo valente face in donna”, etc…Come ellissi vediamo “Amor per sire e ’l cor suo per magione”(v.6) in cui manca all’inizio il verbo porre.
Dal punto di vista metrico il sonetto è costituito da endecasillabi e le rime sono alternate nelle due quartine e parallele nelle due terzine.
Così come nella struttura e nel lessico anche a livello fonetico c’è una ripresa stilnovista .I fonemi prevalenti sono infatti a ed e , entrambi suoni dolci e aperti tipici del “dolce stil novo”.Notiamo ad esempio cosa, pone,osa,ragione ,amorosa, magione,riposa, stagione,etc… Fa eccezione la terza rima delle terzine(piacente/ valente) è invece un po’ diversa .Quest’unione della n, fonema rimbombante e della t , fonema percussivo,duro non è soft, leggera come nelle rime di sopra ma più duro, martellante.Scandisce quasi un ritmo.Si può vedere un leggero rotacismo solamente nel 13° verso ( svegliar, spirito, Amor ) ad evidenziare il tremore provocato dallo svegliarsi dello spirito d’Amore che vede la donna. Molto presente è anche la s, fonema soffiante che si insinua lentamente nella mente di chi legge ( sono, cosa, si, saggio, osa, esser,amorosa ,sire ,etc… ) .Essa è presente soprattutto nella prima quartina e poi va piano piano ,sfumando.Ci rimanda all’idea del sibilo, del sussurro, del soffio, a qualcosa,in ogni nodo, di molto delicato, soft.Infine , nel 4° verso notiamo una piccola allitterazione tra “razional” e “ragione”
L’intero testo è , inoltre, arricchito dalla presenza di figure di significato. Abbiamo personificazione dell’Amore e l’utilizzo di similitudini e metafore come tra il verso 3 e il 4 (e così esser l’una senza l’altro osa / com’alma razional senza ragione)e tra il 5 e l’8( Falli natura quand’è amorosa / Amor per sire e’ l core per sua magione/dentro la qual dormendo si riposa/tal volta poca e tal lunga stagione) )che viene ripresa nel verso 13° dalla parola svegliar.
Notiamo per ultimo la presenza di enjambement che ammorbidiscono il fluire del testo( osa com’alma , v.3-4 e al core nasce v.10-11).
LIVELLO INTRATESTUALE:
Il sonetto fa parte della Vita Nova di Dante e appartiene al primo stadio dell’amore:l’amore extra nos.Il poeta prova amore da elementi a lui esterni come il saluto,lo sguardo, la visione della donna.Qui è presente proprio quest’ultima forma d’amore.Il vedere la donna amata suscita in lui grandi emozioni.Egli parla addirittura di risveglio dell’Amore.Infatti afferma che l’amore va a prendere posto nel cuore nobile e qui rimane addormentato sino a quando non appare “la cosa piacente” che lo desta..é per Dante la cosa piacente, seppur non lo dice esplicitamente ,è Beatrice.
LIVELLO EXTRATESTUALE:
Come già detto sopra il sonetto è una ripresa chiara della canzone “Al cor gentile rempaira sempre Amor” di Guinizzelli.Lo stesso Dante afferma di ispirarsi a questa dicendo “si come il saggio in un suo dittare pose”(v.2). Il “saggio” di cui parla è Guinizzelli, suoi grande maestro e ispiratore, e il “dittare” e appunto la canzone sopradetta .Lì Guinizzelli parla di una stretta corrispondenza biunivoca tra Amore e cuore gentile.Egli afferma che l’Amore torna(“rempaira”, v 1)sempre nel cuore gentile perché è il luogo a lui più adatto (“Amor in gentil core prende rivera per suo consimel loco”, v .28-30).Lo stesso dice Dante qui, seppure in maniera più sintetica.Entrambi usano lo stesso stile molto dolce e la visione dell’Amore è , per entrambi, positiva.
A differenza di Guinizzelli, però ,Dante ,oltre alla corrispondenza tra amore e cuore gentile , tratta degli effetti dell’amore sull’amante, tematica già presente in “Voi che per li occhi mi passaste il core” di Cavalcanti. In Cavalcanti però troviamo uno stile più sofferto, più duro, con suoni e termini più aspri proprio perché devastanti sono gli effetti che l’Amore ha sull’amante .Dante, che invece usa suoni più dolci , leggeri, vuole dare una visione positiva dell’Amore.Dante parla infatti di “disio della cosa piacente”(v.11)mentre Cavalcanti parla di “angosciosa vita mia che sospirando la distrugge Amor”,v3-4 e di “vertù d’amor che m’ha disfatto”, v 9.
Giuseppe Ferrato IIIC
06/03/01

Esempio



  


  1. Denim

    The genius store called, they're runnig out of you.

  2. Marianna

    nella seguente parafrasi c'è un errore,come si può notare nelle note della poesia sul libro vita nova la parafrasi "e così l’uno può stare senza l’altro come l’anima razionale può esistere senza la ragione" è sbagliata, il modo giusto di parafrasarla è il seguente: e così l’uno NON può stare senza l’altro come l’anima razionale NON può esistere senza la ragione.