La crisi del Trecento

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Testo

Crisi del trecento
In cosa consiste la crisi del '300
Tipica crisi che si ripete ciclicamente nell'Europa preindustriale:
CRISI
Caduta dell'Impero Romano d'Occidente
|
RIPRESA
|
CRISI
Crisi del trecento → → → → → → → Fu quindi una CRISI ANNUNCIATA
Demografia
Ci avvaliamo di statistiche perché non furono mai fatti censimenti, il primo si ebbe solo con Napoleone (Età prestatistica).
Per formulare queste ipotesi ci avvaliamo di indizi: _ Dimensione dell'area boschiva;
_ Consumi/ Produzione agricola;
_ Estensione cinta murarie;
_ Sviluppo urbano;
_ Registri parrocchiali
(battesimi, matrimoni e funerali).
Regime demografico dell'Europa preindustriale.
|
Studio della variazione del numero di persone.
OGGI
Italia: 57 milioni;
Europa: 766 milioni;
XIV SECOLO (1301)
Europa: 73 milioni;
XV SECOLO (1401)
Europa: 45 milioni;
XVI SECOLO (1550)
Europa: 73 milioni.
In tutto il '300 si evidenzia un forte decremento demografico (aumento mortalità, diminuzione natalità).
CAUSE (tutte correlate tra loro): _ Crisi dell'agricoltura;
_ Carestie;
_ Pestilenze;
_ Peggioramento climatico;
_ Continuo stato di belligeranza
Prima dell'inizio della crisi, l'Europa stava vivendo un periodo di incremento demografico e per poter sfamare un numero sempre maggiore di bocche si rese necessario un aumento della produzione agricola e quindi un ampliamento delle aree coltivabili; questo bisogno unito al susseguirsi ininterrotto di guerre, battaglie e saccheggi, in quanto si combatteva per lo più nelle campagne, portò però ad una pericolosa crisi dell'agricoltura
Si cercò di sfruttare eccessivamente i terreni già in uso, ma ciò causò un impoverimento del suolo e una diminuzione della fertilità; si provò allora a cercare nuove terre a discapito di boschi e pascoli, causando però un calo dell'allevamento, il quale fece venir meno un'importante risorsa per i terreni, cioè i concimi animali.
Tutto ciò, a causa anche di un progressivo peggioramento climatico, portò progressivamente ad avere raccolti sempre peggiori e sempre più scarsi.
Rendimento agrario 1: 4
Nel 1800 1: 11
Questo circolo vizioso (- resa, - semina, - produzione) portò ad incrinarsi definitivamente il rapporto POPOLAZIONE - RISORSE anche causa di sempre più frequenti carestie; la popolazione, sempre più mal nutrita, fu così sempre più facile bersaglio di pestilenze ed epidemie che attecchirono facilmente sulla popolazione indebolita, prima di tutte, la Peste.
Il decremento demografico che fu conseguenza di tutto ciò, andò a sua volta a peggiorare la condizione dell'agricoltura in quanto andava anche a scomparire molta forza lavoro.
La fame e le malattie causarono anche una diminuzione della fertilità femminile e di conseguenza un abbassamento del tasso di natalità: _ Si allunga notevolmente il tempo tra una gravidanza e
l'altra;
_ Maggiore mortalità infantile;
_ Meno matrimoni (uomini muoiono in guerra).
Il decremento demografico causò anche degli scompensi dal punto di vista economico, perché inevitabilmente comportò una diminuzione della domanda che ebbe come conseguenza un ribasso dei prezzi.
Si cominciò ad importare cereali dalle regioni baltiche e dall'Oriente a prezzi molto alti, per convertire le proprie culture ad altri prodotti più redditizi del grano.
Meno persone significava sì meno lavoratori, ma ciò permise ai contadini superstiti di poter avanzare maggiori richieste economiche in quanto la loro manodopera acquisiva un valore superiore, e i proprietari terrieri che non potevano permettersi di lasciare le proprie terre incolte si videro costretti a concedere un generale aumento dei salari.
Vi fu anche un esodo di massa da parte della manodopera superstite verso le terre che appartenevano alle famiglie falcidiate dalla peste.
Il crollo del prezzo del grano portò ad una crisi della grande proprietà e ad un calo dei guadagni dei grandi signori terrieri i quali rinunciarono alle entrate delle tasse sulla macinazione, delle gabelle e dei pedaggi, perché le epidemie e le carestie avevano ridotto al minimo sia le quantità di cereali da macinare, sia il numero di persone che si spostavano.
Per cercare di ostacolare questa progressiva decadenza la Nobiltà terriera cercò di adottare alcune soluzioni, come: _ Sfruttare maggiormente i contadini;
_ Trasformare la gestione delle terre da "Conduzione diretta" ad una sorta di
"Mezzadria";
_ Attaccare le terre del clero, sia con la violenza che comprando cariche
religiose (farsi nominare vescovi o abati);
_ Attuare una "Riconversione produttiva" (vite, lino, cotone);
_ Introdurre e adottare innovazioni tecnologiche.
Thomas Malthus (1766 - 1834) e il Maltusianesimo
Analizzando i secoli precedenti individua il ripetersi ciclico di periodi di crisi che lui definisce CHECKS PREVENTIVI, cioè catastrofi, carestie ed epidemie tramite le quali la natura periodicamente ristabilizza il numero della popolazione.
Lui li reputa giusti e necessari in quanto abitualmente la popolazione cresce a ritmo esponenziale mentre le risorse crescono solo con progressione aritmetica e puntualmente dopo un certo periodo non sono più sufficienti a sfamare la popolazione stessa.
Secondo Malthus ciò avviene per lo stesso motivo per cui abitualmente gli anziani muoiono per lasciare posto ai giovani.
Popolazione: n n*n n*n*n n*n*n*n n*n*n*n*n
Risorse: n n*2 n*3 n*4 n*5
Esempio con n=3
Popolazione: 3 9 27 81 243
Risorse: 3 6 9 12 15
La ripresa economica
In seguito alla crisi che sconvolse l'Europa nel '300 l'economia non ritornò al livello di quella del primo medioevo, ma sviluppò attività manifatturiere e intensi scambi commerciali che fornirono all'Europa stessa un'economia solida.
Le epidemie, e quelle di peste in particolare, avevano fatto diminuire notevolmente le bocche da sfamare, ristabilendo l'equilibrio tra popolazione e risorse; questa condizione favorì a partire dal '400 un nuovo incremento demografico, dando il via ad un periodo di espansione, ripresa e slancio sia in campo agricolo che in campo manifatturiero.
Agricoltura
Si concentrarono gli sforzi lavorativi sulle terre più fertili, indirizzandoli in particolar modo alle coltivazioni specializzate, ottenendo così una produzione più abbondante e avendo la possibilità di utilizzare i terreni lasciati incolti per il pascolo, dando così nuovo impulso all'allevamento (ovini e bovini) che garantiva una produzione più diversificata che in passato (Carni, formaggi, lana, cuoio). Si veniva così a costituire un mercato dei prodotti agricoli aperto e dinamico che richiamava così anche capitali cittadini.
Commercio
Si volle diversificare la produzione, indirizzandola soprattutto in due direzioni, cioè sulle merci di lusso, molto costose per la loro alta qualità, e sui oggetti di uso comune, prodotti anche sfruttando il lavoro a domicilio che garantiva un aumento della produttività, in quanto il guadagno per questo genere di oggettistica non era dato dalla qualità ma dalla quantità.
Una nuova condizione di lavoro: il lavoratore salariato
Fino al '200 la maggior parte delle operazioni dell'industria (quella tessile in particolare) erano svolte da artigiani, o comunque lavoratori indipendenti, che svolgevano l'intero processo produttivo in proprio, utilizzando macchinari e materie prime acquistate con i propri soldi e svolgendo mansioni che richiedevano un lungo apprendistato.
Tra il '300 e il '400 si affermò invece una figura di lavoratore che vendeva solamente la propria forza lavoro, in cambio della quale riceveva un salario.
Il mercante - imprenditore che gestiva il processo produttivo e che poi avrebbe dovuto immettere il prodotto sul mercato, cominciò ad affidare a questi operai salariati le lavorazioni più semplici che non richiedevano particolare specializzazione, in questo modo riuscirono a ridurre i tempi di lavoro aumentando i margini di profitto in quanto non c'era più la figura dell'artigiano a fungere da intermediario, influendo quindi anche sul prezzo.

Chi erano i mercanti medievali? Di Antonio Ivan Pini, pag 65
Mercante del periodo "eroico" (XII secolo)
• Viaggiava con le proprie merci;
• Il proprio arricchimento corrispondeva alla prosperità e gloria della propria città;
Mercante medioevale
• Imprenditore;
• Trasportatore;
• Mercante;
• Cambio e usuraio;
• Impresario agricolo;
• Assicuratore;
Mercante tardo medioevale
• Sedentario;
• Sempre più colto, cerca di combinare e sfruttare a favore dei propri traffici le mutevoli condizioni politiche e le diverse strutture economiche;
• Abile ed efficiente amministratore;
• Adotta innovazioni tecniche (contabilità a partita doppia, chèque, lettere di cambio);
• Inventa e sviluppa nuovi metodi di guadagno più sicuri (filiali stabili e assicurazioni a premio);
Piccolo mercante
• Giro d'affari limitato, sia per volume che per raggio geografico;
• Operava principalmente nel settore della distribuzione;
Grande mercante
• Gestiva grossi capitali;
• Commerciava anche su grandi distanze (cercava di far incontrare domande ed offerte provenienti anche da aree geografiche molto distanti tra loro);
• Era abile a speculare su: _ Dislivello dei prezzi;
_ Frequenza e ineluttabilità delle carestie;
_ Diversità dei sistemi monetari e daziari;
_ Impulso al consumo di beni di lusso;
_ Mancanza di un mercato stabile a lungo raggio.
Sia il grande che il piccolo mercante non tendevano a specializzarsi in nulla in quanto cercavano di speculare e guadagnare in ogni ambito.
Crisi: i mutamenti sociali
L'incremento dei salari dovuto alla scarsità di manodopera aggravò la crisi dei grandi patrimoni signorili; già a partire dal '200 la nobiltà di campagna cominciò a trasferirsi nelle città continuando però a sfruttare le proprie terre grazie a contratti di affitto o mezzadria.
Intanto nelle campagne venne via via meno l'uso comunitario di boschi, pascoli e paludi che in Inghilterra vennero addirittura privatizzati e recintati.
Nelle città vi fu un nuovo sviluppo della manifattura, in particolare nel settore tessile, grazie soprattutto alla figura emergente del mercante - imprenditore, colui che acquistava direttamente le materie prime su vasta scala e che andava poi a ricollocare il prodotto finito sul mercato, ma che non partecipava direttamente alla fase produttiva, affidandola o a lavoratori a domicilio o a salariati i quali spesso sostituivano gli artigiani, o addirittura erano gli stessi artigiani di un tempo che avevano ritenuto più utile vendere la propria manodopera, la propria esperienze e la propria abilità.
Agitazioni sociali
La crisi economica del '300 aveva portato i signori fondiari, attanagliati dal calo delle rendite e dalle difficoltà dei tempi, a cercare di sfruttare al massimo i propri patrimoni terrieri.
Questo ulteriore tentativo di sfruttamento ai danni dei contadini si andò a sommare con i disagi e iproblemi che già rendevano estremamente dura la vita agreste e fece nascere numerose agitazioni che sconvolsero le campagne di tutta Europa.
Queste rivolte, anche se furono quasi sempre represse nel sangue, riuscirono almeno a frenare le richieste signorili.
-1323 - 1328- Rivolte contadine e urbane nelle Fiandre (stroncate dall'esercito francese);
-1340- Rivolta contadina in Danimarca;
-1358- Jacquerie nelle campagne francesi e sommossa di Etienne Marcel a Parigi.
Rivolte nelle campagne nella seconda metà del XIV secolo
Sommosse nelle campagne francesi → → → → → → JACQUERIE
I contadini francesi, ridotti al livello di servi, schiacciati dalle tasse sempre maggiori, organizzati in bande cominciarono a compiere saccheggi ai danni delle grandi proprietà terriere, appoggiati da Etienne Marcel, il capo della associazione di mercanti di Parigi.
Il re di Navarra, preoccupato per le proprie terre, soffocò la ribellione nel sangue.
Sommosse nelle campagne inglesi
Contro la Poll-tax , una tassa imposta dallo Stato per rifondare le spese sostenute per la guerra contro la Francia.
I contadini e i comuni si sollevarono chiedendo oltre all'abolizione di questa tassa anche:
_ Abolizione delle leggi che regolamentavano il lavoro dipendente e bloccavano i salari;
_ Ridistribuzione, in particolare ai più poveri, dei beni ecclesiastici che non erano indispensabili per
il loro sostentamento;
_ Il libero utilizzo dei boschi sia come pascolo che per attingervi legna;
_ L'abolizione di ogni tipo di servitù.
Anche questa rivolta fu repressa duramente dalle autorità inglesi.
La statistica medievale (fotocopia)
I.1. Quali sono i due testi letterari qui menzionati a cui possiamo riferirci per avere informazioni sulla Milano e sulla Firenze basso - medioevali?
I due testi citati sono "De Magnalibus urbis Mediolani" di Bonvesin de la Riva (1250-1313) e la "Cronica" di Giovanni Villani (1280-1348), rispettivamente per Milano e Firenze.
"Nuova Cronica" di Giovanni Villani
I.2. Quali fonti utilizzano i due i due autori per ricostruire i dati sulla popolazione di Milano e Firenze?

Gli autori di questi due testi, anche se in modo leggermente diverso (Villani ha accesso ad alcuni dati comunali), utilizzano le stesse fonti, cioè i consumi (in particolare di grano), la quantità e l'importanza delle botteghe artigiane e l'espansione delle cinta murarie.
I.3. Come utilizzano gli storici di oggi questi due testi letterari?

Gli storici moderni li usano mettendoli a confronto con altre fonti e dati per dare verosimiglianza storica a ciò che essi riportano.
II.1. Come si chiama la scienza che studia l'andamento della popolazione?

Demografia.
II.2. Quali fonti storiche possiamo utilizzare per ricostruire l'andamento della popolazione nella cosiddetta età prestatistica?

Tutte quelle riportate al punto I.2. ma in particolare i registri parrocchiali sui quali erano annotati battesimi, matrimoni e funerali.
II.3. Da cosa era influenzato il tasso di mortalità?

Il tasso di mortalità era influenzato in particolare dalle condizioni igienico - sanitarie e dalle scarse conoscenze mediche di quel periodo, e nei periodi di carestia, veniva incrementato notevolmente dalle epidemie, di peste in particolare, che attecchivano facilmente sulla popolazione indebolita dalla fame e dagli stenti, causata dalla crisi dell'agricoltura dovuta tra le altre dal continuo stato di belligeranza e dal peggioramento climatico.
Questi fattori influivano anche sulla fertilità femminile e sulla speranza di vita dei bambini, andando così ad influire anche sul tasso di natalità, ampliando il baratro che in certi periodi si veniva a creare tra i due fattori.
II.4. Qual era l'indice di mortalità durante la crisi e nell'Europa preindustriale? Spiega il significato di questi dati.

Indice di mortalità dell'Europa preindustriale: 35 - 45 %°;
Indice di mortalità durante la crisi del '300: 200 - 300 %°;
Ciò significa che ogni 1000 persone ne morivano 35 - 45 (o 200 - 300) all'anno, in media.
III.1. Sintetizza ciò che viene detto a proposito degli effetti che la crisi ebbe sulla fecondità femminile.
Fecondità femminile: 14 - 49 anni
|
Femmine feconde = 1/4 della popolazione
|
Posto che avessero un figlio all'anno → → → → Natalità = 250 %°
|

_ 9 mesi di gestazione
|
_ Sterilità temporanee post parto (allattamento)
|
_ Periodi di separazione sessuale tra coniugi
(motivi religiosi e sociali, lavoro)
|
30 mesi ← ← ← ← ← ← ← ← ← ← ← ← ←
|
_ Dopo 35 anni fertilità diminuisce
|
_ Natalità dell' 80 - 90 %°
|
=
12 figli per donna → → → → → → _ Mortalità elevata (fine prematura matrimoni)
|
_ Persone non sposate
|
_ Fertili da 14 anni ma matrimonio a circa 25
|
NATALITA' = 40 - 50 %° ← ← ← ← ← ← ← ← ← ← ←
III.2. Cos'è il saldo demografico?

Il saldo demografico è la differenza aritmetica tra il tasso di natalità e quello di mortalità: rappresenta l'incremento della popolazione.
III.3. Com'era l'indice di accrescimento nell'Europa pre industriale?

L'indice di accrescimento nell'Europa pre industriale era attorno all'1% ma bastava un anno di carestia o un'epidemia a portare sotto zero questo dato.
IV.1. Confronta i dati riguardanti la popolazione europea nel XV e nel XX secolo.

1401: 45 milioni.
1966: 766 milioni.
In meno di 600 anni la popolazione europea è più che decuplicata, e questo per varie ragioni, prime di tutte le scoperte fatte in campo scientifico, in particolare medico e tecnologico: la medicina ci ha permesso di allungare la lunghezza media della vita, mentre la tecnologia ci aiuta ogni giorno a rendere questa vita più sicura e più "comoda" (almeno dovrebbe, poi a volte fa anche il contrario!). In oltre l'aver diminuito il tasso di mortalità, non ostante la diffusione di metodi contraccettivi che fanno si che nascano meno neonati che nel 1400, stimola comunque a formare nuove famiglie e ad avere figli che però, soprattutto in Europa, hanno una speranza di vita molto alta; così se nel XV secolo una famiglia media aveva 10 figli di cui solo 2 arrivavano alla maggiore età, ora le famiglia media ha 3 figli che però, in genere, arrivano tutti alla maggiore età, e in sei secoli con l'aumento progressivo di bambini sopravvissuti all'infanzia, si è avuto un conseguente aumento delle famiglie, e a sua volta di nuovo di neonati, e quindi di popolazione visto anche che gli anziani sono sempre di più dato che la vita media si è allungata di molto, se non quasi raddoppiata.
IV.2. Tabelle 2,5: confronta le due piramidi di popolazione e descrivi cosa ti suggeriscono.

La tabella 5, che fa riferimento all'India (1951), mette in evidenza come in un paese economicamente poco industrializzato e sviluppato, la mortalità anche prima dei 40 anni sia molto elevata, non ostante una grande natalità dovuta alla scarsa diffusione di metodi contraccettivi; le cause principali di questo fenomeno sono probabilmente la mancanza di igiene, prevenzione, medicinali e istuzione.
La tabella 2 invece mostra come in Europa (1961) il generale benessere e la possibilità di vivere e lavorare in abienti igienicamente non pericolosi, l'eventuale possibilità di curarsi e la diffusione di campagne preventive soprattutto contro malattie trasmissibili sessualmente come l'Aids, facciano si che la struttura piramidale sia in realtà quasi verticale fino almeno ai 35 anni, e probabilmente se si facesse con dati attuali, lo sarebbe fino quasi ai 60, visto che gran parte della popolazione che nel 1961 avrebbe avuto tra i 40 e i 60 anni era stata falcidiata dal secondo conflitto mondiale.
Vari tipi di reddito
|
Somma dei beni che affluiscono nelle mani di un individuo.
Rendita: beni ottenuti dai proprietari dei fattori di produzione per il solo fatto di esserne proprietari.
Es: denaro che riceve il proprietari di una terra che viene lavorata da altri.
Salario: remunerazione corrisposta alla vendita della propria forza lavoro.

Profitto: reddito ottenuto da chi impiega i propri beni per compiere un investimento.
Colui che investe si assume un rischio ma può anche aumentare il proprio profitto.
Proprietario terriero: _ Puro: Si limita a farsi pagare i canoni di affitto e non
interviene attivamente nei processi produttivi.
_ Imprenditore: Investe sulla terra acquistando materiali, organizzando il lavoro, ecc, con il fine di aumentare la produttività del terreno.
Mercante: _ Puro: Si limita a comprare un bene e a rivenderlo.
_ Imprenditore: Amplia il proprio raggio d'azione ed entra nel
| processo produttivo (es: affida fasi di lavoro a
Grande mercante lavoratori a domicilio o salariati).
Sintesi
Periodo pre crisi
Incremento demografico;
|
Maggiore richiesta di beni;
|
Maggiore sfruttamento dei terreni;
|
Diminuzione della fertilità degli stessi;
|
Diminuzione delle risorse disponibili;
+
Peggioramento climatico;
+
Continuo stato di belligeranza;
=
Rottura del rapporto popolazione - risorse.
Periodo di crisi
Calo della produzione
|
Crisi dell'agricoltura + Guerre + Carestie + Pestilenze + Peggioramento climatico
| ! !
Abbandono dei campi ← ← ← _ Diminuiscono coloro che lavorano la terra
| _ Aumento del tasso di mortalità → → → Cala fertilità femminile
| _ Diminuisce tasso di natalità ← ← ← ← ← ← ← '
| |
Diminuisce la manodopera Meno domanda → → → Calo dei prezzi → → Crolla prezzo
| | del grano
Aumento dei salari Introduzione di nuove culture più redditizie |
| Decadono redditi e
Il grano viene importato proprietà signorili
Periodo post crisi
Riequilibrio del rapporto Popolazione - risorse
Non vi è un ritorno alle condizioni del primo medioevo: _Economia solida e capace di ripresa
_ Intensi scambi commerciali
Cambiamenti e innovazioni nel settore agrario
|
Decade la grande proprietà signorile
Sviluppo del settore manifatturiero che utilizza manodopera salariata
Centralità della figura del mercante - imprenditore grande speculatore
Nasce un nuovo ceto sociale povero e disunito che raccoglie gran parte degli operai
Storiografia
Storiografia: Ricerca e studio della storia del passato.
Religione: Insieme di dogmi e regole. → → Credo - Dottrina.
Religiosità: Modo in cui ogni individuo vive la propria religione.
Von Ranke → → → → Storiografia positivista (1800)
| |
| Niente documenti = Niente storia
|
Lucien Febvre
& → → → → Nouvelle Historie - Scuola delle Annales
Marc Bloch |
("Apologia della Storia" o Rivoluzione documentaria → → Documento ⇔ Tutto
"Mestiere dello storico", |
1949, Pubblicato postumo) Necessità di allargare il campo di indagine:
_ Indagine sui marginali (es: donne, contadini);
_ Indagine sulle mentalità (strutture);
_ Storia sociale.
Religiosità popolare tra '300 e '400
"Un corteo di flagellanti" dalla "Cronaca" di Mattia di Neueburg, secolo XIV pag. 21
Nel 1349 arrivo in Germania un'epidemia di peste che falcidiò la popolazione, questo testo in particolare ci parla della situazione che si presentò nella città di Spira.
Qui la peste fu interpretata come una punizione divina a cui gli uomini cercarono di porre rimedio tramite la mortificazione della carne: molte persone appartenenti ad ogni livello sociale cominciarono ad andare per strada, di città in città, flagellandosi a vicenda.
"Vi erano fra loro sacerdoti e persone dotte, nobili e non nobili, donne e bambini"
Durante il loro rito violento pregavano il Signore perché avesse misericordia degli uomini, buoni e cattivi, vivi o defunti, allo scopo di ottenere il perdono divino.
Sostenevano che per giungere al perdono dei propri peccati ognuno dovesse flagellarsi per 34 giorni.
"Le immagini della morte" pag.22
"L'autunno del medioevo" di Johan Huizinga
Essendo epidemie e peste nera un pericolo perennemente latente, gli uomini del 1400 cominciarono a concentrare maggiormente la loro attenzione sulla debolezza e la precarietà della vita umana e sulla costante minaccia rappresentata dalla morte.
Lo studioso inglese J.C. Russell calcolò la speranza di vita in Inghilterra dalla fine del '200 alla metà del secolo XV.
Fine '200: 33 anni
1326 - 1346: 27 anni
Periodo grande peste: 17 anni
1400: 20 anni
1425: 24 anni
1450: 33 anni
Nel periodo che corrispose alla grande epidemia di peste si diffuse un grande terrore della morte, che sfociò anche in eclatanti reazioni di panico e disperate invocazioni al cielo da parte della popolazione.
Vi fu un notevole aumento dei lasciti testamentari alla chiesa, forse con la speranza che questo potesse servire per rappacificarsi con Dio, in oltre si sviluppò una nuova attenzione verso tutti i rituali che precedevano e seguivano la morte, come il funerale.
Le opere d'arte prodotte in questo periodo (come affreschi, arazzi, vetrate e miniature) manifestano un evidente riaffiorare delle paure riguardanti l'Apocalisse e il Giudizio Universale.
Contemporaneamente anche nella letteratura la morte divenne uno dei temi principali, con la comparsa di soggetti macabri che fungono da ammonimento verso gli uomini del destino che li attende.
La morte non fa distinzioni e travolge tutti, in Italia viene rappresentata trionfante, nell'area franco - tedesca come danzante.
Nella prima metà del '300 la morte venne rappresentata con immagini demoniache (demone, drago, vampiro) e successivamente assunse anche rappresentazioni più particolareggiate, tetre e terrificanti come: _ Donna a cavallo che irrompe devastatrice mietendo vittime;
_ Scheletro a cavallo in corsa sfrenata;
_ Scheletro con chioma femminile su un carro trainato da una coppia di animali molto lenti;
_ Scheletro in pose distaccate, solenni e regali.
Si susseguirono diverse definizioni e modi di definire l'ineluttabilità della morte, prima come legge inesorabile cui tutti devono sottostare, poi come colei che regna sovrana sul destino dei viventi.
"La peste manufatta" di Carlo Ginzburg pag. 47
In seguito alle epidemie di peste del XV secolo, l'ignoranza e l'impotenza dinanzi al contagio portarono a formulare le più disparate spiegazioni (cause):
_ Spiegazione colta: Corruzione dell'aria determinata da fenomeni celesti ed emanazioni putride;
_ Spiegazione popolare: Vi erano dei propagatori colpevoli della diffusione del contagio che dovevano essere individuati e colpiti (bruciati);
_ Spiegazione ecclesiastica: Era un frutto dell'ira divina di fronte ai peccati degli uomini e quindi richiedeva grandi penitenze ( bolla di Papa Clemente IV).
Mentre per la propagazione l'unico colpevole venne individuato nel contatto fisico.
Il non poter in realtà spiegare questo fenomeno aveva generato un'aggressività collettiva nei confronti dei diversi come: _ Ebrei;
_ Emarginati;
_ Stranieri;
_ Non integrati;
_ Mendicanti;
_ Pericolosi;
_ Nemici;
_ Lebbrosi
i quali erano individuati come i responsabili del contagio, dando al popolo l'illusione di poter fare qualcosa per fermarlo.
Le autorità sfruttarono questi capri espiatori per cercare di sedare la rabbia popolare, offrendo finte prove e confessioni estirpate con barbare torture che permettessero di incarcerare o condannare a morte qualche pseudo colpevole.
"Una nuova devozione" di Jacques Verger pag. 81
Molti individui, davanti alle stragi provocate da epidemie e carestie, cominciarono ad avvertire i limiti di una religiosità ridotta solamente alla pratica esteriore guidata da pastori distratti, ignoranti e indegni e, in generale, da una Chiesa più attenta al potere temporale che alla salvezza spirituale dei fedeli.
Si fece sempre più forte il senso di inquietudine e pressante il problema della salvezza ultraterrena, ragione per cui si cominciò ad invocare un ritorno alla "spiritualità", cercando di sviluppare un'esperienza religiosa più intima e profonda, di un impegno vivo, concreto e partecipe.
A questo scopo nacquero o si svilupparono confraternite e terzi ordini, aggregazioni religiose o sociali con funzioni caritative.
Queste confraternite predicavano un più diretto rapporto tra il fedele e Dio, vissuto interiormente grazie alla meditazione e alla lettura personale del testo sacro, e favorito da una vita austera di raccoglimento e lavoro comunitario.
Questa forma di religiosità assume il nome di Devotio moderna e gli unici ecclesiastici che cercarono di attuarla pienamente furono gli ordini mendicanti.

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