Il giorno dopo Valmy

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Testo

Il giorno dopo Valmy, che aveva dimostrato come anche sul campo di battaglia la Rivoluzione poteva rovesciare l’Ancient Regime, la Convenzione dichiarò abolita la monarchia e proclamò la Repubblica (1792). Fu proclamato anche l’inizio di una nuova era della storia dell’umanità indicata come anno I del calendario rivoluzionario.
La Convenzione era composta da 745 deputati quasi tutti repubblicani divisi in tre gruppi: a sinistra erano i MONTAGNARDI (D’Anton, Robespierre, Maran…); al centro vi era la cosiddetta PALUDE, che era il gruppo più numeroso ma anche il più incerto; a destra c’erano i GIRONDINI che rappresentavano il gruppo più moderato.
Oltre al potere legislativo la Convenzione esercitava anche quello esecutivo poiché il re era stato sospeso dalle sue funzioni in attesa di essere giudicato.
Avvenimenti che caratterizzano il periodo della Convenzione Nazionale (1792/1795):
1. Processo al re e la sua condanna a morte. Dopo il suo arresto Luigi XVI fu processato anche perché furono scoperti dei documenti che dimostravano che dopo l’inizio della guerra erano intercorsi rapporti segreti tra Francia e Austria. Fu accusato di cospirazione contro la libertà e di attentato alla sicurezza dello Stato e fu condannato a morte. I Girondini cercarono in ogni modo di salvargli la vita, ma inutilmente.
2. Si forma la prima coalizione europea contro la Francia. Questa coalizione fu la conseguenza della decapitazione di Luigi XVI L’Austria, la Prussia, l’Inghilterra, l’Olanda, la Russia, la Spagna, il Portogallo, il Regno di Sardegna, il Papa, il re di Napoli indignati per il regicidio si unirono per combattere la Francia che preoccupava anche per le conquiste militari compiute dopo la vittoria di Valmy. In effetti, accerchiata dagli eserciti nemici, la Francia dovette abbandonare i territori conquistati oltre confine e fu invasa dopo che Dumouriez, che comandava l’esercito francese, fu sconfitto.
3. Scoppia l’insurrezione della Vandea e vengono presi provvedimenti per fronteggiarla. La Vandea era una regione occidentale a sud della Loira, monarchica e molto religiosa, quindi inasprita sia per l’uccisione del re che per i provvedimenti che erano stati presi contro la Chiesa e il clero, ma anche per la coscrizione (leva) obbligatoria che era stata decretata dalla Convenzione nazionale. Sicché preti refrattari, nobili, ex- ufficiali e borghesi insorsero e iniziarono una guerriglia contro gli eserciti regolari che erano stati mandati per reprimere la rivolta. L’insurrezione della Vandea, tra l’altro, era molto pericolosa perché offriva all’Inghilterra la possibilità di sbarcare sul territorio francese. L’invasione della Francia da parte delle potenze coalizzate e l’insurrezione della Vandea costrinsero la Convenzione Nazionale a prendere delle misure di emergenza attraverso le quali la Convenzione esercitò una vera e propria dittatura. Infatti riunì nelle sue mani tre poteri:
a) fu istituito un comitato di salute pubblica che era un organo di controllo formato prima da 9 e poi da 12 membri eletti ogni mese che avevano il compito di organizzare la difesa e sorvegliare i ministri, i generali e i funzionari attraverso rappresentanti inviati in tutto il Paese. Inizialmente questo comitato fu dominato da D’Anton, poi prevalse Robespierre.
b) fu creato un comitato di sicurezza generale con incarico di polizia che indagava sulla condotta politica dei cittadini per eliminare i traditori della Rivoluzione.
c) sorse un tribunale rivoluzionario che condannava alla ghigliottina, con processi sommari, i contro –rivoluzionari veri o supposti (legge dei sospetti 1793).
Questi tre organismi costituirono il governo provvisorio rivoluzionario.
4. La caduta dei Girondini e il Terrore. Le sconfitte militari e l’insurrezione della Vandea avevano messo in evidenza
l’incapacità di governare dei Girondini e avevano creato all’interno della Convenzione un contrasto insanabile tra Girondini e Montagnardi; questi ultimi riuscirono ad avere il sopravvento e fecero arrestare, in attesa di condannarli a morte, 29 deputati Girondini. Questa fu la fine della Gironda e il trionfo della Montagna ( 2 giugno 1793) che poté disporre della Convenzione a proprio piacimento. Il regime che i Montagnardi instaurarono fu detto “governo del terrore” e continuò fino al luglio del 1794 dominato da Robespierre.
In questo periodo furono condannati a morte molti personaggi sia famosi che umili giudicati tutti nemici della Rivoluzione (regina M. Antonietta, generali…).
Inoltre si tentò di scristianizzare la Francia adottando un calendario rivoluzionario che divideva l’anno in 12 mesi che prendevano il nome dalle vicende della stagione e dalle corrispondenti attività agricole (vendemmiaio, brumaio…)
La settimana fu sostituita con una decade che aboliva la domenica e terminava con un giorno di festa civile. Furono chiuse le chiese e iniziò una nuova persecuzione contro il clero; fu imposto il culto della dea Ragione. In pratica si voleva una rottura completa con tutto ciò che ricordava le vecchie istituzioni: ci si voleva liberare da ogni legame con il passato.
5. La dittatura e la fine di Robespierre. All’interno del comitato di salute pubblica si delinearono 3 tendenze che concepirono la rivoluzione in modo diverso e facevano capo rispettivamente a Hebert che era estremista, a D’Anton moderato e a Robespierre che, ostile all’uno e all’altro, si professava incorruttibile e giusto e voleva fondare la repubblica sulla virtù morale e patriottica. Approfittando dell’ostilità tra i due, Robespierre riuscì a rimanere l’unico arbitro della situazione: era a capo del comitato di salute pubblica, capo del partito Montagnardo e Presidente della Convenzione, in una parola era il dittatore assoluto. Dalla Convenzione Robespierre fece approvare :
a) una legge religiosa che sostituiva al culto di Dio quello della dea Ragione;
b) una legge agraria che prevedeva una più equa re- distribuzione delle proprietà terriere con la confisca dei beni ai cittadini sospetti;
c) una legge giudiziaria che rendeva più rapida la procedura usata dal tribunale rivoluzionario contro i nemici del popolo, abolendo ogni garanzia giuridica per l’accusato e la difesa. Per questa legge furono pronunciate numerosissime condanne (chimico Lavoisier, il poeta Andrea Chenier…)
Questo periodo fu detto del Grande Terrore.
Ovviamente in questo clima sorse un fronte di opposizione contro Robespierre: tutti si sentivano minacciati soprattutto i proprietari terrieri. L’opposizione si concretizzò nel luglio del ’54 in una seduta della Convenzione durante la quale Robespierre fu accusato apertamente di tirannide e arrestato; fu liberato da un moto popolare, nuovamente arrestato e ghigliottinato insieme ai suoi più fedeli seguaci (rivolta del Termidoro).

6. La reazione Termidoriana: così fu chiamata la rivolta contro la dittatura di Robespierre che vide una vittoria
dei moderati, favorevoli ad un governo borghese, sugli estremisti, favorevoli ad un governo popolare. L’avvento dei moderati significò la diffusione di un senso di sollievo e un gran desiderio di vita, di godimenti; ritornò il lusso e si aprirono anche i salotti aristocratici e culturali: tra gli altri quello di Mme Destail, figlia di Necker.
Ai Termidoriani si opposero i Giacobini e i monarchici. I Giacobini tentarono di risorgere facendo leva sulle masse popolari che erano sempre in tumulto per la miseria e la fame; i monarchici ovviamente tentarono di restaurare il regime monarchico.
7. 1795 Nuova Costituzione. La Convenzione elaborò una nuova costituzione di carattere borghese che aboliva il suffragio universale; affidava a due camere il potere legislativo (consiglio dei 500 e consiglio degli Anziani ); il potere esecutivo era invece affidato a un direttorio di 5 membri. Questa costituzione fu sottoposta ad un referendum popolare e approvata a larga maggioranza; i monarchici, vedendo svanire ogni speranza di restaurare la monarchia, con luigi XVIII, insorsero con le armi. La repressione avvenne ad opera del generale napoleone Bonaparte.

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