Kuroi e Korai

Materie:Altro
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

SAGGIO BREVE DI STORIA DELL’ARTE
- KOUROI E KORAI
Durante il periodo arcaico, superate le fasi geometrica e orientalizzante, la statuaria greca inizia il suo autonomo percorso di ricerca. Soggetti ricorrenti e diffusi del periodo, che va dalla metà del VII alla metà del VI secolo, sono le Kuoroi e le Korai (singolare: Kouros e Kore), fanciulli rispettivamente maschi e femmine rappresentati probabilmente quali offerenti di doni alle divinità. Caso nuovo nella statuaria antica, gli artisti greci si impegnano nella rappresentazione del corpo nudo. Ricerca che caratterizza però solo il corpo maschile, in quanto quello femminile viene ancora rappresentato vestito. La motivazione è di ordine squisitamente culturale: per lo spirito estetico greco era il corpo maschile ad apparire più bello, perché era l’esaltazione del vigore e della forza acquisiti nell’esercizio ginnico ed atletico. La nascita dei nudi è ovviamente indice di un diverso indirizzo artistico, rispetto alle culture precedenti. La statua non è considerata come rappresentazione di un uomo in particolare, ma dell’uomo in generale, e come tale se ne cerca la forma essenziale e pura, depurata da qualsiasi tratto fisionomico o elemento simbolico di vestiario che lo possa far identificare con un personaggio in particolare. Tutte le statue di questo periodo presentano un altro elemento di grande uniformità: il modo come veniva scolpita la bocca. Essa viene modellata con forte accentuazione plastica. Le labbra vengono tirate in fuori, mentre si accentua la fossetta ai lati delle labbra. In questo modo la bocca acquistava una maggiore visibilità, ma le statue finivano inevitabilmente per sorridere. Questo sorrisetto, definito "arcaico", scomparirà intorno al 480 a.C., nella statuaria greca. E proprio la scomparsa di questo sorrisetto arcaico è all’origine della denominazione di stile "severo" che viene data all’arte posteriore a questa data.
- DESCRIZIONE SCULTURE
Kouros del Sounion, creato alla fine del VII secolo a.C., fatto di marmo dell’altezza di 3,40 metri e custodito ad Atene al Museo Nazionale. La figura maschile illustra chiaramente la passione per la monumentalità, in questo Kouros di monumentale non c’è solo la dimensione ma anche la concezione dell’impianto, l’imponenza viene resa dalle enormi membra in particolare dalle spalle e dalla potenza delle gambe; anche il viso appare monumentale nella sua impostazione. Anche gli Egizi scolpivano esemplari marmorei di imponenti dimensioni e da loro probabilmente deriva questo gusto dei Greci. Sembra che queste statue venisse attribuita una funzione commemorativa legata alla funzione sacrale, venivano infatti posti per ricordare un defunto o per segnalare le sepolture.
Kore di Nikandre, rinvenuta a Delos e creata nel terzo quarto del VII secolo a.C., fatta di marmo dell’altezza di 1,75 metri e custodita ad Atene al Museo Nazionale. La statua rappresenta il più antico documento di scultura monumentale greca, e la prima Kore pervenuta quasi interamente. Mancano parte del braccio sinistro e gli oggetti in metallo che ne costituivano l’ornamento. Nikandre è la fanciulla che dedica l’immagine Artemide, come recita la dedica incisa sul lato della figura: la statua molto corrosa, rappresentava probabilmente un ex-voto nel santuario della dea a Delos, antico centro di culto e luogo d’incontro del mondo greco con quello orientale. L’estremo appiattimento della figura che si rileva soprattutto nella visione di profilo, ritorna nella resa appena accennata dei volumi del busto, come pure nel modesto emergere dei piedi alla base della veste. Le proporzioni allungate e una certa morbidezza nei contorni sono caratteristiche che si ritrovano anche nelle successive realizzazioni della scultura di Naxsos.

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