Sviluppo affettivo fino alla latenza

Materie:Appunti
Categoria:Psicologia

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Testo

Lo sviluppo affettivo
Lo stadio orale: conquista della fiducia (primo anno)
In questa fase la zona della bocca viene considerata, oltre che mezzo per la soddisfa-zione dei bisogni alimentari, anche come strumento di mediazione cognitiva e comuni-cativa con il mondo esterno. L’atto de succhiare, anche quando non è rivolto verso il cibo, produce nel bambino una fonte di piacere.
La qualità della relazione tra madre e bambino è molto importante, perché si instaura un legame per la gratificazione dei bisogni a livello fisico e psicologico. Questo rapporto è la base per la conquista della fiducia (riconoscersi nell’altro e credere che l’altro si prende cura di me), risultato finale di:
• superamento del processo di separazione – individuazione
• relazione specifica con la persona che si prende cura del bambino (aiuta a sviluppare nel bambino le sue capacità, le potenzialità, le abilità, le risorse e le competenze)
• feed-back relazionale fondato sull’empatia (presupposto per la nascita dell’imprinting)
Attraverso lo svezzamento (6 mesi), il bambino supera la sua condizione di passività. In questo periodo di distacco dalla madre nascono i primi conflitti, in quanto il bambino passa dal calore del seno materno al metallo freddo di un cucchiaino. A queste privazioni il bambino potrebbe reagire con un atteggiamento di rifiuto, ad esempio sputando il cibo diverso dal latte.
In tutto questo periodo se la figura materna (o comunque chi si prende cura del bambino) soddisfa i bisogni del bambino con una certa coerenza e prevedibilità, se avrà una presenza sicura e stimolante allo stesso tempo e se sarà sicura di sé senza cedere ai capricci del figlio, allora il bambino sentirà di essere fondamentalmente accettato e riuscirà a costruirsi la fiducia negli altri.
Lo stadio anale: conquista dell’autonomia contro il dubbio e la vergogna (secondo anno)
Durante questa fase, c’è uno spostamento della zona erogena dalla bocca alla zona anale, che diventa una fonte di piacere. Il bambino è in grado di camminare e parlare e quindi inizia ad assumere un maggiore controllo
• su se stesso: decide lui quando trattenere abbandonare qualcosa
• sulle proprie emozioni: assume comportamenti di ambivalenza con i genitori, in quanto iniziano ad esserci le prime proibizioni nonostante la voglia di esplorare del bambino, che si sentirà frustrato se la relazione non è fondata sull’empatia
• sugli oggetti: (MIO) si rende conto di possedere qualcosa di prezioso che gli altri non hanno e quindi inizia ad accumulare oggetti solo per il piacere di averli, scopre le varie possibilità di utilizzo e le funzioni degli oggetti, nasce l’dea del possesso e dello scambio e di conseguenza l’idea del rispetto delle cose degli altri
• sull’ambiente: inizia ad avere sempre maggiori conoscenze e cerca di impadronirsi sempre di più del mondo esterno
• sulle persone: (NO) cerca di attirare l’attenzione afferrando i vestiti delle persone o facendole aspettare
Secondo Spitz, un fenomeno particolarmente importante in quest’età è rappresentato dal “no – mio”.
Il no è una parola simbolica per esprimere la propria volontà, le emozioni e gli stati d’animo e per imporsi. Lo scuotimento della testa è nel bambino il primo concetto astratto che viene a formarsi.
Ogni “no” della madre rappresenta per il bambino una frustrazione emotiva, quindi si trova ancora una volta in un conflitto, in quanto c’è ancora il legame libidico che lo spinge verso la madre, ma c’è anche l’aggressività provocata dalle frustrazioni che lei stessa gli impone. Quindi il “no” viene utilizzato come un meccanismo di difesa nell’identificazione con l’aggressore e rivolto contro l’oggetto libidico.
Se i genitori si dimostrano sufficientemente sereni ed equilibrati, se sapranno graduare incoraggiamenti e frustrazioni, tutte queste manifestazioni saranno più rare e il bambino diventerà in grado di gestire la propria autonomia.
Lo stadio edipico: iniziativa contro il senso di colpa (età prescolare)
Questo periodo è contraddistinto da un conflitto che dura almeno per tre anni, dove il bambino prova dei sentimenti libidici verso il genitore del sesso opposto e da un atteggiamento di ambivalenza affettiva verso il genitore dello stesso sesso, caratterizzato da affetti positivi e dalla tenenza di identificazione sia da ostilità e gelosia.
Nella femmina il complesso edipico consiste nel soffrire della mancanza dell’organo sessuale maschile. Inizialmente la bambina può fingere di avere anche lei un pene e sperare che capiti davvero un cambiamento. Successivamente si convince di questa “mancanza” e si identifica con tutte le femmine, specialmente con la madre. Una volta accettata questa condizione, rivolge tutta la sua attenzione al padre, quindi entra in rivalità con la madre, che tuttavia è il modello da imitare per assumere la propria identità femminile. E sarà proprio attraverso una sempre maggiore identificazione con la madre che supererà positivamente questo periodo delicato.
Nel maschio c’è una grande ammirazione verso il padre e quindi il bambino tende a identificarsi con lui. Allo stesso tempo prova un forte interesse di tipo affettivo verso la madre e questi due sentimenti coesistono per un erto periodo senza contrastarsi tra di loro. Ad un certo punto il padre viene visto come un “ostacolo” e il bambino inizia a viverlo come un rivale e ne teme le ritorsioni, temendo una privazione dei suoi genitali, dei quali va orgoglioso.
L’età prescolare è anche l’epoca in cui i bambini prendono iniziative e si prefiggono degli scopi che poi portano a termine. In genere sono attività di gioco, ma potrebbero anche essere rivolte all’aiuto dell’adulto. Quindi emerge la sua voglia di fare da solo, anche se con il rischio che rompa qualcosa. I genitori devono permettergli questi spazi di libertà, per dargli la possibilità di espandere il suo mondo fisico e sociale.

Il periodo di latenza: industriosità contro il senso di inferiorità (età scolare)
In questo periodo il bambino rafforza le proprie capacità di dominio della pulsione sessuale. Le energie pulsionali vengono ripiegate verso attività intellettuali, sociali e scolastiche.
I meccanismi di questa sublimazione, della forma

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