New Economy: nuove linee di sviluppo per l'economia mondiale

Materie:Tesina
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Testo

New Economy:
nuove linee di sviluppo per l’economia mondiale
Sommario
Il presente lavoro, realizzato in forma multimediale, è indirizzato nella trattazione delle materie scolastiche di natura economico-giuridica; pertanto la tesina è ripartita in quattro capitoli essenziali. La prima parte ha per argomento “L’evoluzione del settore bancario dalla “Old” alla “New economy”: l’obiettivo è evidenziare i mutamenti operativi dei servizi bancari avvenuti per effetto della nuova economia. Nel secondo capitolo è sviluppato un nuovo concetto, strettamente collegato a Finanze, e in seguito a Diritto: l’e-commerce. Definirò il nuovo termine (e-commerce), evidenziando, in Finanze, i relativi problemi fiscali e in Diritto il ruolo dell’OCSE come organizzazione internazionale. In Geografia economica rappresento la terza parte di questo lavoroa. In Essa è riportata la rivoluzione dei trasporti fino ai giorni nostri, i flussi di informazioni e quindi l’importanza e la necessità delle telecomunicazioni nella nostra era. Infine nella quarta ed ultima parte è rappresentato in lingua inglese le caratteristiche della borsa e dei soggetti che lavorano in essa, per poi cercare di introdurre un altro fenomeno che sta rivoluzionando i mercati borsistici di tutto il mondo: il trading on-line.
Introduzione
Questa tesina è rivolta innanzitutto alle materie di natura economica e giuridica. Essa, infatti, introduce un argomento del tutto nuovo, desumibile certamente dal titolo, ossia la New Economy. Cercherò di definire il concetto di Nuova Economia, rapportarlo con la cosiddetta “Vecchia Economia”; introdurrò diverse parole legate alla New Economy, quali e-commerce, trading on-line, home banking, ecc., ma soprattutto, tale ricerca, si prefigge come obiettivo quello di analizzare i mutamenti avvenuti nelle banche e nelle società, evidenziando, nelle singole materie scolastiche e quindi in precisi argomenti svolti, la loro evoluzione futura non solo nella scuola, ma soprattutto nel mercato del lavoro.
Definizione di New Economy
La New Economy si può definire come un insieme di cambiamenti qualitativi e quantitativi che, durante gli ultimi 15 anni, hanno trasformato la struttura, le funzioni e le regole dell’economia. La nuova economia è una conoscenza basata su un’idea dove la tecnologia ed Internet rappresentano gli strumenti essenziali per svilupparla.
Capitolo Primo:
ECONOMIA AZIENDALE
Economia Aziendale è strutturata in tre parti:
1. L’origine dell’attività bancaria;
2. L’organizzazione e le funzioni bancarie;
3. L’attività bancaria proiettata nella New Economy.
L’obiettivo consiste nel tracciare l’evoluzione delle funzioni della banca, nel tempo, fino ad arrivare ai giorni nostri, con una piccola previsione verso la trasformazione di questo settore.
Parte Prima
L’origine dell’attività bancaria
L'attività bancaria ebbe origine nell'antichità, tra le popolazioni che praticavano il commercio, ossia in Mesopotamia e Babilonia. Le prime espressioni di attività bancaria si localizzarono presso i templi, che erano custoditi dai sacerdoti. La nascita delle banche, derivò dalla continua esigenza, di alcuni cittadini ricchi di depositare in custodia i loro beni, per evitare il brigantaggio. Già allora si delineava la prima forma di attività bancaria.
In seguito, con l'intensificarsi degli scambi monetari e l'incremento del commercio, ci fu la nascita di altre banche, e di cambiavalute, che incrementarono le loro attività imponendo percentuali sul deposito. Tuttavia l 'evolversi del settore bancario si arrestò nel periodo successivo al dominio romano e solo con il declino dell'economia curtense e la ripresa dei traffici e degli scambi riapparvero i cosiddetti operatori bancari, detti campsores. L'attività bancaria, in pieno sviluppo, dopo aver attraversato l'Italia e in particolare la Toscana, subì un periodo di declino a partire dal XV secolo che portò alla nascita di banche a carattere nazionale.
Si delineava così un'attività bancaria di tipo moderno con l’introduzione di nuovi metodi di pagamento, quali la cambiale, che facilitava i pagamenti a distanza e il regolamento di affari internazionali senza il trasporto del denaro; certificati di deposito (fedi di deposito, polizze, ecc.), il giroconto, attraverso il giro dei depositi da un conto all'altro, senza ricorrere a monete metalliche. Successivamente ci fu l'introduzione dei biglietti di banca che assunsero ben presto valore legale.
Anche in Italia si assistette ad un lento sviluppo del sistema bancario. Il periodo più importante, in Italia, per lo sviluppo di diversi enti creditizi, fu a partire dal 1880, che vide la nascita del Banco di Roma, oggi Banca di Roma, la Banca Commerciale Italiana e il Credito Italiano. Nel XXI secolo, le banche sono i primi organismi a subire dell’influenza di questa nuova economia, legata ad Internet e alle nuove tecnologie informatiche, tanto che, a seconda dell’esigenze dei tempi, è cambiato il modo di concepire la banca e le sue funzioni, oramai sempre più virtuali.
Parte seconda
L’organizzazione e le funzioni bancarie
Definizione di banca
La banca è un’impresa che opera nel settore del credito e dei regolamenti monetari, esercitando delle attività di intermediazione e delle attività finanziarie che affiancano e si intrecciano alla prestazione di numerosi servizi.
Le funzioni della banca
In questi ultimi anni le banche hanno sviluppato la gamma delle operazioni che possono offrire alla clientela, riguardo alla raccolta dei mezzi monetari, all’impiego degli stessi, ma soprattutto ai servizi di vario tipo. Le banche, svolgendo nel sistema finanziario un ruolo importante sia per le aziende sia per i singoli e le famiglie, devono essere in grado di rispondere alle loro esigenze, quindi, si può sinteticamente suddividere le funzioni fondamentali della banca in sei punti:
1. funzione monetaria: per indicare l’intervento delle banche all’interno del sistema economico, in quanto ciascuna banca: emette assegni bancari e circolari, sostitutivi della moneta legale, limitandone, quindi, la quantità in circolazione, gestisce, con una pluralità di intervento, il complesso sistema dei pagamenti.
2. Funzione creditizia: per realizzare il corretto collegamento tra i flussi di risparmio con i flussi d’investimento.
3. Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria per fungere da meccanismo di trasmissione della politica monetaria impostata dal governo e dagli altri organi a ciò preposti, prima fra tutti la Banca d’Italia.
4. Funzione di investimento per destinare una parte delle somme raccolte all’acquisizione di titoli emessi da enti pubblici, a scadenza protratta nel medio -lungo termine.
5. Funzione di sviluppo: economico-sociale per garantire un’equilibrata evoluzione del sistema economico e sociale dell’intero paese.
6. Funzione di servizi per offrire una gamma sempre più vasta e differenziata di servizi, in parte complementari all’attività di intermediazione e creditizia (i servizi tradizionali di incasso, di pagamento, di custodia di valori e simili), in parte nuovi (nel settore delle assicurazioni, della previdenza, ecc).
Struttura organizzativa della banca
La struttura organizzativa della banca, deve rispondere a precise esigenze operative. Essa, infatti, differisce da una banca all’altra, in base alle scelta strategiche operate ed agli obiettivi che il management ha fissato. Tale struttura si è evoluta nel tempo per consentire alla banca di seguire i cambiamenti socio-economico e ambientali e di adattarsi ad essi. La struttura organizzativa della banca si può configurare in base alle aree funzionali ed alle aree di responsabilità ( l’area commerciale, l’area finanziaria, l’area delle risorse e l’area amministrativa).
Sistema informativo bancario
Il sistema informativo è strettamente collegato alla struttura organizzativa della banca. Oggi le banche, hanno ritenuto necessario rendere efficiente ed efficace il proprio sistema informativo, attivando un sistema automatizzato. Le spinte in tal senso sono da ricercare nelle necessità di elaborare dati per ottenere informazioni in tempo reale, di strutturare un sistema efficiente di circolazione dei dati e delle informazioni per l’intera rete degli sportelli mediante i quali la banca svolge la propria attività; infine, di fornire alla clientela prodotti-servizi sempre più efficaci offerti per via telematica. Attualmente, in Italia, sono operanti tre o quattro grandi sistemi informatici, utilizzati dalla maggior parte delle banche.
Le operazioni bancarie
La gestione delle banche si manifesta attraverso una serie di operazioni che possono essere svolte direttamente oppure indirettamente (attraverso società partecipate). Le operazioni bancarie si possono classificare in base alle loro caratteristiche che devono essere tra loro omogenee. Perciò avremo: operazioni di intermediazione creditizia, attraverso le quali la banca raccoglie e impiega fondi, agendo da intermediaria tra coloro che offrono capitali e coloro che li utilizzano; operazioni di investimento finanziario,con cui la banca acquista per conto proprio titoli pubblici e privati, valute estere e gestisce le sue partecipazioni azionarie (in compagnie assicurative, ecc); operazioni di intermediazione in valori mobiliari e valute, con cui la banca acquista e vende direttamente titoli di Stato o garantiti dallo Stato, banconote straniere; operazioni complementari,con le quali la banca fornisce una varietà di servizi alla clientela; operazioni collaterali,con le quali la banca fornisce servizi alla clientela direttamente oppure servendosi di società controllate o collegate.
L’attività bancaria si svolge sostanzialmente su due tipi di mercati, quelli diretti (mercati dei depositi, dei prestiti a breve termine, ecc), caratterizzati dalla negoziazione diretta delle condizioni (tassi di interesse, valute, commissioni ), ed il mercato dei servizi.
Il bilancio d’esercizio della banca
Le numerose innovazioni che in questi ultimi tempi hanno riguardato il settore del credito, non hanno risparmiato i bilanci d’esercizio. Infatti, l’Italia ha recepito le due direttive europee, n.635/1986 e n.117/1989, la prima relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche, la seconda circa gli obblighi in materia di pubblicità dei documenti contabili delle succursali, in paesi membri della Comunità europea, di banche. La nuova normativa, contenuta nel D. legislativo n.87/1992, che realizza l’armonizzazione su scala europea delle norme in materia di bilanci delle banche, assicura uniformità e trasparenza ai conti annuali e consolidati e ne rende possibile la lettura e l’interpretazione in tutta l’Unione europea secondo modalità identiche e con risultati confrontabili. Con un provvedimento successivo, la Banca d’Italia, su mandato del ministro del Tesoro, ha definito il contenuto e gli schemi dello Stato patrimoniale, del Conto economico e della Nota integrativa che insieme alla Relazione sulla gestione, alla Relazione del collegio sindacale ed agli altri documenti previsti dalla legge, compongono il bilancio d’esercizio della banca.
Parte terza
L’attività bancaria proiettata nella New Economy
I cambiamenti del mercato sono caratterizzati dalla diffusione delle reti e dallo sviluppo dei sistemi di comunicazione che coinvolgono direttamente il settore bancario.
Negli ultimi anni si è visto in tutto il mondo ed anche nel nostro Paese una lenta ma progressiva trasformazione delle banche, indirizzate verso l'erogazione di servizi. Uno dei canali in forte espansione, tanto per l'utente che per la banca, è sicuramente rappresentato dal Virtual Banking (o Home Banking). Con il termine "Banca Virtuale" si individua un istituto di credito che presenta i suoi prodotti/servizi alla clientela senza la necessità di un rapporto personale diretto, senza quindi bisogno di aprire filiali, di disporre di casse e di cassieri e senza bisogno di provvedere a contare banconote o trattare grossi volumi di materiale cartaceo.
Siamo di fronte ad una destrutturazione della banca tradizionale e ad una sua ridefinizione in base a nuove logiche di organizzazione e di finanziamento, con il prevalere delle relazioni a distanza con la clientela. Vi si ricomprendono, quindi, nuovi canali distributivi quali il phone banking, il remote banking e il trading ondine ecc.
A favorire la realizzazione delle cosiddette banche virtuali hanno contribuito determinati fattori, quali: a) la crescente disponibilità all'uso di strumenti informatici, b) la liberalizzazione delle reti telematiche, c) l’abbassamento dei costi di trasmissione dei dati e d) la diffusione delle tecnologie in modo efficiente e sicuro, tali da consentire l'utilizzo direttamente da casa e dall'ufficio. La Banca propone, quindi, al cliente, servizi in grado di interagire da casa attraverso il telefono o il PC collegato su di una rete informatica con appositi canali di accesso diretto alla banca. Tuttavia, i canali tradizionali non sono, comunque, destinati a scomparire. I servizi che potenzialmente sono distribuibili per via telematica, e quindi attraverso un pc (= personal computer), possono ricondursi a "quattro macro aree:
1. servizi di tipo informativo;
2. servizi di incasso/pagamento;
3. servizi di investimento;
4. servizi di finanziamento.
Il gestire i rapporti con il cliente attraverso le reti telematiche, comporta una serie di vantaggi e di oneri. Per la banca elettronica vi è l'indubbio vantaggio dell'operatività più estesa la quale può coprire l'intero arco della giornata per tutti i giorni dell'anno.
Per la banca elettronica, quindi, si stimano costi per le transazioni minori rispetto a quelli impiegati allo sportello tradizionale.
Si ritiene che il servizio erogato, tramite l'utilizzo delle reti telematiche, sul PC del cliente, sia un servizio qualitativamente buono.
Infine vi è per la banca un ulteriore vantaggio: qualora essa operi su di una rete pubblica, quale è la rete internet, la banca assume una visibilità sull'intero pianeta, in quanto il sito della banca sarà facilmente accessibile da ogni parte del globo e da qualsiasi utente della rete.
Se molti sono i vantaggi dell'operare in rete, uno degli svantaggi derivanti dall’utilizzazione dei servizi bancari per via telematica, consiste nella sicurezza, di poter effettuare le normali operazioni, senza dover essere intercettati, da i cosiddetti hacker, ossia i pirati informatici. In Italia, la rivoluzione dei sistemi bancari ha causato un impatto piuttosto intenso sul personale, perché l’eliminazione di una serie di attività, ha causato la necessità di evolvere la figura del bancario da dipendente a imprenditore; la domanda di consulenza specializzata aumenterà costituendo un business importante e l’offerta potrà venire solo da persone preparate e motivate: saranno richieste competenze, conoscenze condivise, ma anche autonomie decisionali e innovazioni costanti. La rivoluzione di Internet abbatte le barriere spazio-temporali, aumenta il grado di concorrenza, riduce i prezzi e dunque comporta un serie di problemi per i conti economici delle aziende bancarie.Vi sono degli effetti macroeconomici indiretti che agiscono in questa direzione: con la New economy il ruolo della Borsa è destinato a crescere, il che significa disintermediazione crescente sia dal lato della raccolta che da quello degli impieghi. È vitale, quindi, per le singole aziende individuare una strategia che consenta di competere nella società odierna, ormai sempre più globale.
Capitolo Secondo:
FINANZE E DIRITTO
In Finanze è sviluppato il concetto di e-commerce, dal punto di vista fiscale e giuridico; parlerò quindi dei principi e problemi fiscali dell’e-commerce, per poi passare ad illustrare in diritto le varie organizzazioni internazionali, in particolare l’OCSE.
Definizione di E-commerce
E-commerce è parte integrante della New Economy e può essere definito come lo svolgimento di attività commerciali e di transazioni per via elettronica. Le parti interagiscono elettronicamente e, la conclusione dei contratti, avviene direttamente da un computer all’altro, senza alcun contatto fisico, ed in totale assenza del tradizionale supporto cartaceo.
Le parti che partecipano ad un'operazione di commercio elettronico definiscono la tipologia di quest'ultimo. Nel dettaglio possiamo affermare che il commercio elettronico si suddivide in:
1) commercio elettronico business to consumer, che si stabilisce tra un’impresa ed il consumatore finale;
2) commercio elettronico business to business nel quale le parti coinvolte sono due imprese distinte.
Inoltre se le operazioni di commercio elettronico avvengono all'interno della stessa impresa od organizzazione, possiamo definire tale attività commercio elettronico di tipo intrabusiness.
Sviluppo
Prima di passare a parlare dei problemi fiscali inerenti il commercio elettronico è necessario definire il concetto di imposte, tasse e tributi.
Entrate derivate (o tributi)
Sono sottrazioni di ricchezza alle economie private, operate dallo Stato in virtù della sua sovranità, o dagli enti pubblici a cui lo Stato ne ha attribuito la facoltà (regioni, province, comuni, ecc), allo scopo di soddisfare i bisogni pubblici.

Caratteri generali dell’imposta e tassa:
L’imposta consiste in un prelevamento coattivo di ricchezza, effettuato dallo Stato e dagli altri enti pubblici allo scopo di ottenere i mezzi necessari alla produzione di servizi pubblici indivisibili, cioè servizi pubblici che avvantaggiano la collettività nel suo insieme.
I fini dell’imposta possono essere fiscali o extrafiscali: i primi rispondo alla funzione fondamentale di coprire il costo del servizio, mentre i secondi, si propongono scopi diversi, dalla tutela ambientale, alla tutela sanitaria, ecc. .
Le imposte si distinguono in dirette e indirette. Le prime colpiscono il reddito che si consegue e il patrimonio che si possiede. Le imposte indirette, invece, colpiscono i consumi e i trasferimenti di ricchezza. Oggetto dell’imposta è il reddito complessivo del contribuente. Le principali imposte indirette in Italia sono: le imposte di fabbricazione, l’imposta sul lotto, lotterie, l’imposta sui tabacchi, le imposte di registro e di bollo, le imposte di circolazione per gli autoveicoli, le imposte delle successioni e donazioni, l’Iva.
A differenza dell’imposta, nella tassa il carattere di coattività è molto attenuato, in quanto esiste un rapporto fra ciò che il contribuente riceve e ciò che paga. Pertanto la tassa si può definire come una controprestazione in denaro di un servizio speciale prestato dalla Stato e dagli altri enti pubblici a un privato, generalmente dietro sua richiesta.
L’applicazione di un sistema tributario in qualsiasi paese è molto complesso. In Italia, per giungere ad un sistema tributario semplificato, efficiente e coordinato è passato circa un secolo dall’unificazione del 1861. Stessa cosa potrebbe avvenire per il commercio elettronico. Pertanto ho voluto illustrare le principali problematiche per attuare un corretto sistema tributario analizzando le direttive iniziali dell’OCSE per l’e-commerce, in vista di una maggiore regolamentazione.
E-commerce: principi e problemi fiscali
Nel nuovo millennio, lo sviluppo delle tecnologie ed Internet hanno rivoluzionato anche il modo di concepire il commercio, tanto che le varie organizzazioni internazionali (OCSE, WTO, UE) sono alle prese con i problemi fiscali derivanti dallo sviluppo delle attività commerciali sulla Rete.
Il commercio elettronico, non si esaurisce nella semplice conduzione della transazione ma, può anche abbracciare le altre fasi del rapporto commerciale. Questo non costituisce un fenomeno del tutto nuovo, infatti, già da diversi anni le grandi imprese effettuano interscambi di dati a carattere economico con il loro indotto di clienti e fornitori utilizzando reti chiuse di tipo proprietario.
Il processo di tassazione, nell’e-commerce è estremamente complesso, e diversi sono i tentativi per poterlo attuare. I problemi che possono sorgere riguardano la localizzazione del luogo di produzione del reddito, la qualificazione di tale reddito e, di non secondaria importanza, la determinazione della residenza fiscale dell’entità che svolge l’attività di commercio elettronico. Infatti, il carattere di immaterialità della Rete pone difficili problemi per l’applicazione della norma fiscale, soprattutto per la facilità di spostare da una parte all’altra del globo il server su cui canalizzare le transazioni commerciali. Di conseguenza determinare il luogo di produzione del reddito è la prima e fondamentale questione per l’applicazione di qualsiasi tipo di norma. Pertanto, l’OCSE, ha esaminato a più riprese la questione e con la conferenza di Ottawa (ottobre 1998) ha fissato alcuni importanti principi:
neutralità: effettiva parità fiscale tra forme di commercio tradizionale ed elettronico. certezza e semplicità: chiara comprensione e facile applicazione delle norme fiscali attraverso adeguati strumenti correttivi; efficacia ed equità: prevenzione dell’elusione e dell’evasione fiscale; flessibilità: le regole devono essere sufficientemente dinamiche da adeguarsi facilmente ai rapidi mutamenti dell’evoluzione tecnologica; efficienza: il costo fiscale delle operazioni deve essere ridotto al minimo;
stabilendo che i proventi conseguiti da persone fisiche, o persone giuridiche, per la cessione di beni e prestazioni di servizi effettuate via Internet, costituiscono reddito imponibile ai fine IRPEF ed IRPEG, nel paese in cui l’attività ha la sede principale.
L’applicazione della normativa vigente però, risulta difficile sul piano pratico, poiché la PA (Pubblica Amministrazione) non è ancora in grado di accertare fiscalmente l’operato dell’impresa, non essendo ancora attrezzata per fornire il servizio.
Inoltre in base all’art. 3 del D.L. 446/97 stabilisce che anche i redditi prodotti da commercio elettronico per mezzo di stabili organizzazioni sono soggetti all’applicazione dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) Maggiori problemi potranno derivare dalla ripartizione territoriale della base imponibile Irap, essendo quasi impossibile che ne ricorrano i presupposti. Per quanto riguarda le imposte indirette occorre rilevare che alla Conferenza di Ottawa sul commercio elettronico sono stati fissati due principi fondamentali che dovranno essere applicati in futuro: tutte le operazioni effettuate per mezzo del Web dovranno essere sempre considerate come prestazioni di servizi e il luogo di tassazione sarà quello in cui avviene la consumazione del bene o del servizio.
Tuttavia la normativa in tema di imposizione indiretta riferita al commercio elettronico, sia a livello internazionale che nazionale, è tutta da costruire.
Gli orientamenti suggeriti dall'OCSE e dalla Ue, che pure costituiscono un importante indirizzo, devono trovare una opportuna collocazione all'interno delle legislazioni comunitarie e nazionali. L'esigenza fondamentale di un coordinamento per conseguire una definizione normativa omogenea ed esportabile a paesi terzi comporterà tempi di produzione legislativa abbastanza lunghi.
Da Notare che nell’ambito del commercio elettronico, non è possibile osservare l’obbligo fiscale della registrazione su libri e scritture contabili ai fini della verifica delle dichiarazioni dei redditi, poiché tutte le transazioni avvengono elettronicamente. Furono elaborate diverse proposte, tra cui l’idea di un gruppo di esperti dell’Unione Europea che volevano applicare la “bit tax” cioè una tassazione che riguardasse non solo le transazioni commerciali in rete, ma anche il semplice accesso ad un sito. Naturalmente è stata respinta.
Il commercio elettronico, che nel frattempo affinerà le sue tecnologie operative e conquisterà nuovi settori di mercato, resta in attesa di un corpo normativo che riesca a regolarne l'attività nell'interesse generale dei consumatori e delle imprese, senza per questo incidere in maniera negativa sul suo sviluppo, e sulla ricchezza che questo sviluppo può generare.
DIRITTO
In Diritto riprenderò l’ordinamento internazionale, (argomento ampiamente svolto durante l’anno scolastico), parlerò delle varie organizzazioni internazionali, tra cui l’OCSE, per poi analizzare il diritto internazionale.
OCSE
L’OCSE (Organizzazione Europea per lo sviluppo economico) è un organismo internazionale cui partecipano 29 paesi membri, intenzionati a coordinare le proprie politiche economiche e sociali stringendo rapporti di cooperazione permanente, rendendo disponibili le informazioni indispensabili perché ogni paese formuli le proprie politiche nei principali settori economici
Gli obiettivi dell’OCSE sono di promuovere l’occupazione, la crescita economica e il miglioramento della qualità della vita negli stati membri; in secondo luogo, di contribuire ad una solida espansione economica di tutti i paesi; infine, di stimolare l’estensione del commercio mondiale in conformità con gli obblighi internazionali.
Questo tipo di cooperazione, motivata anche dalla crescente interdipendenza delle economie nazionali, ha preso avvio nell’aprile 1948, quando 16 paesi europei costituirono l’Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE) per coordinare l’attuazione dell’European Recovery Programme (ERP), meglio conosciuto come Piano Marshall.
L’OCSE venne formalmente il 30 settembre 1961, con l’intenzione di ampliare la portata degli interventi di cooperazione.
Gli stati firmatari dell’atto istitutivo furono Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia.
In seguito aderirono all’OCSE anche l’Australia, Corea, Finlandia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.
L’organo direttivo è il consiglio composto dai delegati di tutti paesi membri, elegge i 14 rappresentanti del comitato esecutivo e costituisce commissioni di studio incaricate di elaborare proposte da sottoporre ai governi soprattutto in materia di politica economica, scambi commerciali e assistenze allo sviluppo.
Le relazioni che si stabiliscono tra gli stati costituiscono un particolare tipo di società che viene chiamata società internazionale o comunità internazionale. I soggetti che vi partecipano non sono costituiti da persone fisiche, ma dagli stati in quanto tali. Poiché ogni stato è un’entità sovrana e indipendente, le relazioni sono regolate da norme giuridiche e basate su un piano di parità. L’insieme di queste norme costituisce il diritto internazionale.
C’è pero una differenza essenziale tra i due tipi di società: mentre nelle società interne a una nazione esiste un’autorità superiore e centralizzata (l’apparato statale) che è in grado di imporre, anche con la forza, il rispetto delle norme e quindi di assicurare il mantenimento della pace e dell’ordine nel paese, nella società internazionale non esiste nessuna autorità superiore agli stati, che abbia il potere di emanare le leggi e di farle rispettare con la forza.
Le norme di diritto internazionale possono derivare da due fonti diverse:
La consuetudine
Si tratta di norme non scritte generalmente riconosciute da tutti gli stati. La norma consuetudinaria fondamentale, ossia la pacta sunt serranda, è quella che stabilisce l’obbligo di rispettare i patti. Negli ultimi 40 anni si è cercato di attuare la completa codificazione delle suddette norme, ma essendo necessario il consenso di un gran numero di stati, procede a rilento.
I trattati
Sono accordi tra due o più stati che regolano questioni di interesse comune. Si tratta perciò di accordi bilaterali o multilaterali. A differenza delle norme consuetudinarie che hanno una portata generale, le norme contenute nei trattati vincolano soltanto gli stati che li hanno sottoscritti. La sottoscrizione del trattato è preceduta dalle negoziazioni (trattative), dirette dai ministri degli esteri di ciascun stato e dall’accordo. Successivamente alla firma del trattato si procede alla sua ratifica (approvazione) che nei paesi democratici viene posta dal parlamento.
GEOGRAFIA ECONOMICA
Introduzione
In Geografia economica parlerò del progresso dei mezzi di trasporto dagli inizi del 1800 fino ad arrivare ai giorni nostri concludendo con un analisi dei nuovi metodi di comunicazione e dei flussi informativi che condizionano in parte i trasporti stessi.
1800: I mezzi di trasporto
Agli inizi del XIX secolo, venivano usate come mezzi di trasporto le diligenze e le carrozze trainate da cavalli che viaggiavano ad una velocità di 15-20 km all’ora, mentre per le merci, si utilizzavano carri trainati da buoi, che procedevano ad una velocità di 5 km all’ora. L’evoluzione delle tecniche di navigazione aveva reso più veloce e sicuro il trasporto per via mare rispetto a quello per via terra, quindi, il trasporto via mare presentava dei vantaggi, quali: la velocità delle navi; il basso costo dei noli; ed infine, maggiore capacità di carico. Tuttavia, i venti e le correnti contrarie, condizionavano tale tipo di trasporto, infatti, da New York a Liverpool, occorrevano 33 giorni mentre per il ritorno, si impiegavano circa 40 giorni. Inizialmente, la ferrovia fu considerata più un mezzo di supporto che un’ alternativa alla navigazione, perciò , fu principalmente utilizzata per il trasporto del carbone dalle miniere al mare. In un primo momento, la trazione sui binari era quella animale, ma, dal 1829, con la locomotiva a vapore, si scoprirono i vantaggi che derivavano dall’uso della stessa. Infatti, diversi erano i fattori positivi quali la velocità, la maggiore capacità di carico e la sua sicurezza. Il vapore fu utilizzato anche nel trasporto via mare e inizialmente venne impiegato solo da velieri, chiamati clipper sotto forma di supporto, poiché il combustibile comportava una riduzione di spazio per le merci. In seguito, la regolarità del vapore ebbe successo e fu applicato a battelli con le pale mosse dal vapore. Da questo momento, la navigazione a vapore sostituì completamente quella a vela sia nelle brevi sia nelle lunghe distanze.
Le tecnologie, i trasporti e i flussi di informazione
Nuovi mezzi di trasporto, il miglioramento tecnico dei collegamenti ,hanno determinato, nel XX secolo, una vera e propria rivoluzione dei trasporti, che ha coinvolto l’intero sistema economico, caratterizzata da una forte riduzione dei costi e da un notevole incremento delle velocità e dei traffici. Ciò avviene soprattutto nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, parallelamente alla mondializzazione dell’economia e alla forte crescita del commercio internazionale.
Le innovazioni tecnologiche occupano un posto importante nella rivoluzione dei trasporti, perché consentono il superamento degli ostacoli naturali negativi. Si veda ad esempio, la costruzione dei trafori ferroviari alpini, che ha permesso il superamento di ostacoli derivanti dalla presenza di catene montuose; l’azione delle navi rompighiaccio che ha aperto rotte nei mari gelati ; la comunicazione via satellite tra punti lontanissimi della Terra, che può, infine, rappresentare l’ultimo esempio di superamento del “fattore distanza”. Inoltre, con le innovazioni tecniche, si è cercato di ottenere una notevole riduzione dei costi. Quindi, la velocità dei mezzi ha avuto significativi miglioramenti per gli aerei di linea, per le automobili e, più recentemente, anche per i treni. Non meno indicativi, sotto l’aspetto tecnico, sono stati l’incremento delle portate dei mezzi di trasporto e la tendenza alla loro specializzazione. Nel trasporto marittimo, ad esempio, si è assistito a una corsa al gigantismo delle navi. Per quanto riguarda la riduzione dei consumi di carburante, i progressi sono stati più limitati, addirittura insufficienti per l’aereo, che resta molto oneroso rispetto agli altri mezzi. Dal punto di vista tecnologico-organizzativo, è importante l’utilizzo di imballaggi standardizzati come i container, in quanto hanno consentito un eccezionale sviluppo ai trasporti intermodali soprattutto di merci sfuse e solide. Accanto all’intermodalità, troviamo il trasporto combinato, il cosiddetto roll-on-roll-off che consente, di trasferire direttamente un mezzo di trasporto, con o senza motrice, su un altro, per poi scaricarlo a destinazione. Quest’ultimo, pur essendo un sistema che permette, rispetto al container, di risparmiare tempo, ha l’inconveniente di occupare un maggiore spazio e di avere un costo superiore. Le innovazioni tecnologiche hanno avuto profonde ripercussioni sull’organizzazione del territorio, provocando sia l’intensificazione delle relazioni spaziali,su scala mondiale, sia il conseguente ampliamento delle aree di mercato, di produzione e di approvvigionamento, sia ancora, l’aumento del grado di specializzazione geografica della produzione. L’espansione delle aree urbane e metropolitane, è anch’essa avvenuta grazie alla possibilità di accedere al centro in tempi relativamente brevi , soprattutto con le vie ferrate, e alle periferie in tempi ancor più rapidi, attraverso autostrade e tangenziali. La diffusione di sistemi telematici, ha conseguenze rilevanti sull’organizzazione del territorio. All’interno delle grandi città le divisioni oggi esistenti tra quartieri residenziali e quartieri destinati ai servizi, tendono a ridursi.
Infatti, lo spazio-casa, sta diventando sempre più luogo di abitazione e di lavoro. La telematica, consentendo di ricevere istruzioni di ogni genere, anche a grande distanza, è considerata da alcuni, un futuro fattore di crescita per le regioni in via di sviluppo. Per altri, invece, rappresenta un elemento di pericolo, perché alcune grosse società private, che operano nel settore delle telecomunicazioni, in futuro potrebbero aumentare fortemente il loro potere economico, fino ad arrivare al controllo dell’informazione.Questa grande rivoluzione sta cambiando non soltanto le nostre abitudini e le nostre possibilità di comunicare, ma anche il modo di lavorare e di produrre nelle nostre società industriali. Il mondo degli addetti ai servizi nel settore dell’informazione, sta aumentando ogni anno di più e stiamo assistendo a un fenomeno analogo a quello della rivoluzione industriale, quando cominciò la progressiva diminuzione degli addetti all’agricoltura. Mestieri e professioni consolidati stanno scomparendo e nascono professionalità nuove.
INGLESE
What is The Stock Exchange?
Also known as Stock Market, it is a market where securities (a general term for shares and bonds) are bought and sold that is, a place where companies can raise capital for investment and people can invest their savings either to get an income or to make capital gains (that is, make money by selling shares). There are Stock Exchanges in many major cities including New York, Tokyo, Hong Kong, Paris, Milan, London as well as in other important centres. Among the biggest and most famous are Wall Street (New York Stock Exchange) and the International Stock Exchange in London.
What is traded on the Stock Exchange
Two basic types of security are traded here:
• fixed interest with which the investor knows the amount of interest he will receive prior to investment;
• shares where nothing is fixed and dividends and value of the shares depend on the company's results - if it does well the value of, and demand for shares go up and the shareholder receives a dividend; if it does badly the shareholder may not even receive a return for his investment.
Securities include:
Government stocks and bonds (titoli di stato) - also known as «gilt-edged securities» in GB and «Treasuly bills» in the USA, they are issued by the govemment to finance govemment projects. They are backed by govemment resources, therefore they are considered a safe form of investment. They are issued for a fixed period of time and have a fixed rate of interest known in advance.
Local authority bonds (obbligazioni emesse da enti locali) - they are issued by local authorities; they have a fixed rate of interest and a fixed date of repayment; they are considered safe as they are backed by local authorities.
Debentures (obbligazioni) - they are a form of a loan to a company. They have a fixed rate of interest which must be paid even if the company does not make a profit and are redeemable at a fixed date or before. They are secured by a mortgage on all or specified assets of the company (that is, the person who has lent the money to the company has legal right to take possession of these assets if the money is not repaid). Debenture holders are creditors of the company and have no involvement in its management.
Shares (azioni) - they represent a part of the company's capital. The shareholders are the owners of the company: if they have ordinary shares (azioni ordinarie) they have voting rights at the Company's General Annual Meeting, if they have preference shares (azioni privilegiate) they have no voting rights. Preference shareholders, however, have a priority call on the distribution of profits of the company, after debenture holders but before ordinary shareholders. Preference shares usually pay a fixed rate of dividend (a percentage of the nominal value of the share) while ordinary shares pay a dividend which is determined each
year by the Board of Directors and depends on the profitability of the company. «Blue chips»
are the most highly-regarded shares, considered to be a rather safe investment because they
are the shares of the companies with the highest capital in the country.
People involved in a Stock Exchange
Only Member Firms of the Stock Exchange (who are its shareholders) can buy and sell shares on the trading floor (or via computer terminals as is more common today). Member Firms are associations of stockbrokers specialized in different areas of the market (shipping, oils, property, etc) and working under a very strict code of practice. Member Firms are called Broker/dealers (Brokers) act as agents buying and selling on behalf of their clients or as principals working for their own account with other Member Firms. They often give their clients advice on best shares and charge them a commission based on the value of each transaction. Market makers are Broker/dealers specialized in a particular range of securities. They cannot sell directly to the public but they can buy or sell shares at any time to and from Broker/dealers in the securities in which they are registered. They quote a double price for each share, one indicating the price at which they are willing to buy, the other indicating the price at which they are willing to sell. Their profit comes from the difference between thesq two prices. A Market maker alters the price of each share according to the demand for it. The Broker/dealer interested in buying or selling a particular range of shares, can compare various Market makers' prices and choose the best deal. Quotations from Market makers appear on the screens of SEAQ (Stock Exchange Automatic Quotation), a Stock Exchange computer system with terminals in all Market makers' and Broker/dealers' offices.
Thus 95% of trading today takes place over the telephone and computer terminals instead of the Stock Exchange's trading floors.
New Economy: trading on-line
Speaking about trading online means speaking about the most virtual shape of e-commerce in which not only the transition is electronic, but also the exchange estate can not be defined as concrete.
Therefore with Internet it is possible not only buying estates and services, but it is also possible operating on a financial level. The trade of the shares by the data transmission is an available practice for every Internet navigator nowadays. The online trading boom follows the general evolution of the market to the phenomena of the internationalism and the global village that are revolutionizing the way of understanding economy and finance.
Therefore, it is through the computer net, and in particular the Internet one, that the trading online has entered the houses of all the world to offer a fast, reliable and economical service, consenting therefore to operate in the worldwide financial trade. A progressive and continued decrease of the intermediate commissions corresponds to the spread of the online trading systems. Nowadays, in the United States, then on-line trading systems are commonly used, while in Europe this is still a new phenomenon continually spreading. Also in Italy we can observe this trading online boom which is revolutionizing and more and more people are interested in the offered services by some banks and Italian SIM as Fineco sim, IMIWEB, Banca sella ,ecc.
It is difficult to say which the future will be; for sure the battle about trading will be harder and harder and for the time being two seem to be the weapons that the banks and Sim are sharpening: commissions on lower and lower transitions and higher and higher interests on current account, thanks to the lack of fixed costs eliminated by the use of Internet.


New Economy:
nuove linee di sviluppo per l’economia mondiale
Sommario
Il presente lavoro, realizzato in forma multimediale, è indirizzato nella trattazione delle materie scolastiche di natura economico-giuridica; pertanto la tesina è ripartita in quattro capitoli essenziali. La prima parte ha per argomento “L’evoluzione del settore bancario dalla “Old” alla “New economy”: l’obiettivo è evidenziare i mutamenti operativi dei servizi bancari avvenuti per effetto della nuova economia. Nel secondo capitolo è sviluppato un nuovo concetto, strettamente collegato a Finanze, e in seguito a Diritto: l’e-commerce. Definirò il nuovo termine (e-commerce), evidenziando, in Finanze, i relativi problemi fiscali e in Diritto il ruolo dell’OCSE come organizzazione internazionale. In Geografia economica rappresento la terza parte di questo lavoroa. In Essa è riportata la rivoluzione dei trasporti fino ai giorni nostri, i flussi di informazioni e quindi l’importanza e la necessità delle telecomunicazioni nella nostra era. Infine nella quarta ed ultima parte è rappresentato in lingua inglese le caratteristiche della borsa e dei soggetti che lavorano in essa, per poi cercare di introdurre un altro fenomeno che sta rivoluzionando i mercati borsistici di tutto il mondo: il trading on-line.
Introduzione
Questa tesina è rivolta innanzitutto alle materie di natura economica e giuridica. Essa, infatti, introduce un argomento del tutto nuovo, desumibile certamente dal titolo, ossia la New Economy. Cercherò di definire il concetto di Nuova Economia, rapportarlo con la cosiddetta “Vecchia Economia”; introdurrò diverse parole legate alla New Economy, quali e-commerce, trading on-line, home banking, ecc., ma soprattutto, tale ricerca, si prefigge come obiettivo quello di analizzare i mutamenti avvenuti nelle banche e nelle società, evidenziando, nelle singole materie scolastiche e quindi in precisi argomenti svolti, la loro evoluzione futura non solo nella scuola, ma soprattutto nel mercato del lavoro.
Definizione di New Economy
La New Economy si può definire come un insieme di cambiamenti qualitativi e quantitativi che, durante gli ultimi 15 anni, hanno trasformato la struttura, le funzioni e le regole dell’economia. La nuova economia è una conoscenza basata su un’idea dove la tecnologia ed Internet rappresentano gli strumenti essenziali per svilupparla.
Capitolo Primo:
ECONOMIA AZIENDALE
Economia Aziendale è strutturata in tre parti:
1. L’origine dell’attività bancaria;
2. L’organizzazione e le funzioni bancarie;
3. L’attività bancaria proiettata nella New Economy.
L’obiettivo consiste nel tracciare l’evoluzione delle funzioni della banca, nel tempo, fino ad arrivare ai giorni nostri, con una piccola previsione verso la trasformazione di questo settore.
Parte Prima
L’origine dell’attività bancaria
L'attività bancaria ebbe origine nell'antichità, tra le popolazioni che praticavano il commercio, ossia in Mesopotamia e Babilonia. Le prime espressioni di attività bancaria si localizzarono presso i templi, che erano custoditi dai sacerdoti. La nascita delle banche, derivò dalla continua esigenza, di alcuni cittadini ricchi di depositare in custodia i loro beni, per evitare il brigantaggio. Già allora si delineava la prima forma di attività bancaria.
In seguito, con l'intensificarsi degli scambi monetari e l'incremento del commercio, ci fu la nascita di altre banche, e di cambiavalute, che incrementarono le loro attività imponendo percentuali sul deposito. Tuttavia l 'evolversi del settore bancario si arrestò nel periodo successivo al dominio romano e solo con il declino dell'economia curtense e la ripresa dei traffici e degli scambi riapparvero i cosiddetti operatori bancari, detti campsores. L'attività bancaria, in pieno sviluppo, dopo aver attraversato l'Italia e in particolare la Toscana, subì un periodo di declino a partire dal XV secolo che portò alla nascita di banche a carattere nazionale.
Si delineava così un'attività bancaria di tipo moderno con l’introduzione di nuovi metodi di pagamento, quali la cambiale, che facilitava i pagamenti a distanza e il regolamento di affari internazionali senza il trasporto del denaro; certificati di deposito (fedi di deposito, polizze, ecc.), il giroconto, attraverso il giro dei depositi da un conto all'altro, senza ricorrere a monete metalliche. Successivamente ci fu l'introduzione dei biglietti di banca che assunsero ben presto valore legale.
Anche in Italia si assistette ad un lento sviluppo del sistema bancario. Il periodo più importante, in Italia, per lo sviluppo di diversi enti creditizi, fu a partire dal 1880, che vide la nascita del Banco di Roma, oggi Banca di Roma, la Banca Commerciale Italiana e il Credito Italiano. Nel XXI secolo, le banche sono i primi organismi a subire dell’influenza di questa nuova economia, legata ad Internet e alle nuove tecnologie informatiche, tanto che, a seconda dell’esigenze dei tempi, è cambiato il modo di concepire la banca e le sue funzioni, oramai sempre più virtuali.
Parte seconda
L’organizzazione e le funzioni bancarie
Definizione di banca
La banca è un’impresa che opera nel settore del credito e dei regolamenti monetari, esercitando delle attività di intermediazione e delle attività finanziarie che affiancano e si intrecciano alla prestazione di numerosi servizi.
Le funzioni della banca
In questi ultimi anni le banche hanno sviluppato la gamma delle operazioni che possono offrire alla clientela, riguardo alla raccolta dei mezzi monetari, all’impiego degli stessi, ma soprattutto ai servizi di vario tipo. Le banche, svolgendo nel sistema finanziario un ruolo importante sia per le aziende sia per i singoli e le famiglie, devono essere in grado di rispondere alle loro esigenze, quindi, si può sinteticamente suddividere le funzioni fondamentali della banca in sei punti:
1. funzione monetaria: per indicare l’intervento delle banche all’interno del sistema economico, in quanto ciascuna banca: emette assegni bancari e circolari, sostitutivi della moneta legale, limitandone, quindi, la quantità in circolazione, gestisce, con una pluralità di intervento, il complesso sistema dei pagamenti.
2. Funzione creditizia: per realizzare il corretto collegamento tra i flussi di risparmio con i flussi d’investimento.
3. Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria per fungere da meccanismo di trasmissione della politica monetaria impostata dal governo e dagli altri organi a ciò preposti, prima fra tutti la Banca d’Italia.
4. Funzione di investimento per destinare una parte delle somme raccolte all’acquisizione di titoli emessi da enti pubblici, a scadenza protratta nel medio -lungo termine.
5. Funzione di sviluppo: economico-sociale per garantire un’equilibrata evoluzione del sistema economico e sociale dell’intero paese.
6. Funzione di servizi per offrire una gamma sempre più vasta e differenziata di servizi, in parte complementari all’attività di intermediazione e creditizia (i servizi tradizionali di incasso, di pagamento, di custodia di valori e simili), in parte nuovi (nel settore delle assicurazioni, della previdenza, ecc).
Struttura organizzativa della banca
La struttura organizzativa della banca, deve rispondere a precise esigenze operative. Essa, infatti, differisce da una banca all’altra, in base alle scelta strategiche operate ed agli obiettivi che il management ha fissato. Tale struttura si è evoluta nel tempo per consentire alla banca di seguire i cambiamenti socio-economico e ambientali e di adattarsi ad essi. La struttura organizzativa della banca si può configurare in base alle aree funzionali ed alle aree di responsabilità ( l’area commerciale, l’area finanziaria, l’area delle risorse e l’area amministrativa).
Sistema informativo bancario
Il sistema informativo è strettamente collegato alla struttura organizzativa della banca. Oggi le banche, hanno ritenuto necessario rendere efficiente ed efficace il proprio sistema informativo, attivando un sistema automatizzato. Le spinte in tal senso sono da ricercare nelle necessità di elaborare dati per ottenere informazioni in tempo reale, di strutturare un sistema efficiente di circolazione dei dati e delle informazioni per l’intera rete degli sportelli mediante i quali la banca svolge la propria attività; infine, di fornire alla clientela prodotti-servizi sempre più efficaci offerti per via telematica. Attualmente, in Italia, sono operanti tre o quattro grandi sistemi informatici, utilizzati dalla maggior parte delle banche.
Le operazioni bancarie
La gestione delle banche si manifesta attraverso una serie di operazioni che possono essere svolte direttamente oppure indirettamente (attraverso società partecipate). Le operazioni bancarie si possono classificare in base alle loro caratteristiche che devono essere tra loro omogenee. Perciò avremo: operazioni di intermediazione creditizia, attraverso le quali la banca raccoglie e impiega fondi, agendo da intermediaria tra coloro che offrono capitali e coloro che li utilizzano; operazioni di investimento finanziario,con cui la banca acquista per conto proprio titoli pubblici e privati, valute estere e gestisce le sue partecipazioni azionarie (in compagnie assicurative, ecc); operazioni di intermediazione in valori mobiliari e valute, con cui la banca acquista e vende direttamente titoli di Stato o garantiti dallo Stato, banconote straniere; operazioni complementari,con le quali la banca fornisce una varietà di servizi alla clientela; operazioni collaterali,con le quali la banca fornisce servizi alla clientela direttamente oppure servendosi di società controllate o collegate.
L’attività bancaria si svolge sostanzialmente su due tipi di mercati, quelli diretti (mercati dei depositi, dei prestiti a breve termine, ecc), caratterizzati dalla negoziazione diretta delle condizioni (tassi di interesse, valute, commissioni ), ed il mercato dei servizi.
Il bilancio d’esercizio della banca
Le numerose innovazioni che in questi ultimi tempi hanno riguardato il settore del credito, non hanno risparmiato i bilanci d’esercizio. Infatti, l’Italia ha recepito le due direttive europee, n.635/1986 e n.117/1989, la prima relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche, la seconda circa gli obblighi in materia di pubblicità dei documenti contabili delle succursali, in paesi membri della Comunità europea, di banche. La nuova normativa, contenuta nel D. legislativo n.87/1992, che realizza l’armonizzazione su scala europea delle norme in materia di bilanci delle banche, assicura uniformità e trasparenza ai conti annuali e consolidati e ne rende possibile la lettura e l’interpretazione in tutta l’Unione europea secondo modalità identiche e con risultati confrontabili. Con un provvedimento successivo, la Banca d’Italia, su mandato del ministro del Tesoro, ha definito il contenuto e gli schemi dello Stato patrimoniale, del Conto economico e della Nota integrativa che insieme alla Relazione sulla gestione, alla Relazione del collegio sindacale ed agli altri documenti previsti dalla legge, compongono il bilancio d’esercizio della banca.
Parte terza
L’attività bancaria proiettata nella New Economy
I cambiamenti del mercato sono caratterizzati dalla diffusione delle reti e dallo sviluppo dei sistemi di comunicazione che coinvolgono direttamente il settore bancario.
Negli ultimi anni si è visto in tutto il mondo ed anche nel nostro Paese una lenta ma progressiva trasformazione delle banche, indirizzate verso l'erogazione di servizi. Uno dei canali in forte espansione, tanto per l'utente che per la banca, è sicuramente rappresentato dal Virtual Banking (o Home Banking). Con il termine "Banca Virtuale" si individua un istituto di credito che presenta i suoi prodotti/servizi alla clientela senza la necessità di un rapporto personale diretto, senza quindi bisogno di aprire filiali, di disporre di casse e di cassieri e senza bisogno di provvedere a contare banconote o trattare grossi volumi di materiale cartaceo.
Siamo di fronte ad una destrutturazione della banca tradizionale e ad una sua ridefinizione in base a nuove logiche di organizzazione e di finanziamento, con il prevalere delle relazioni a distanza con la clientela. Vi si ricomprendono, quindi, nuovi canali distributivi quali il phone banking, il remote banking e il trading ondine ecc.
A favorire la realizzazione delle cosiddette banche virtuali hanno contribuito determinati fattori, quali: a) la crescente disponibilità all'uso di strumenti informatici, b) la liberalizzazione delle reti telematiche, c) l’abbassamento dei costi di trasmissione dei dati e d) la diffusione delle tecnologie in modo efficiente e sicuro, tali da consentire l'utilizzo direttamente da casa e dall'ufficio. La Banca propone, quindi, al cliente, servizi in grado di interagire da casa attraverso il telefono o il PC collegato su di una rete informatica con appositi canali di accesso diretto alla banca. Tuttavia, i canali tradizionali non sono, comunque, destinati a scomparire. I servizi che potenzialmente sono distribuibili per via telematica, e quindi attraverso un pc (= personal computer), possono ricondursi a "quattro macro aree:
1. servizi di tipo informativo;
2. servizi di incasso/pagamento;
3. servizi di investimento;
4. servizi di finanziamento.
Il gestire i rapporti con il cliente attraverso le reti telematiche, comporta una serie di vantaggi e di oneri. Per la banca elettronica vi è l'indubbio vantaggio dell'operatività più estesa la quale può coprire l'intero arco della giornata per tutti i giorni dell'anno.
Per la banca elettronica, quindi, si stimano costi per le transazioni minori rispetto a quelli impiegati allo sportello tradizionale.
Si ritiene che il servizio erogato, tramite l'utilizzo delle reti telematiche, sul PC del cliente, sia un servizio qualitativamente buono.
Infine vi è per la banca un ulteriore vantaggio: qualora essa operi su di una rete pubblica, quale è la rete internet, la banca assume una visibilità sull'intero pianeta, in quanto il sito della banca sarà facilmente accessibile da ogni parte del globo e da qualsiasi utente della rete.
Se molti sono i vantaggi dell'operare in rete, uno degli svantaggi derivanti dall’utilizzazione dei servizi bancari per via telematica, consiste nella sicurezza, di poter effettuare le normali operazioni, senza dover essere intercettati, da i cosiddetti hacker, ossia i pirati informatici. In Italia, la rivoluzione dei sistemi bancari ha causato un impatto piuttosto intenso sul personale, perché l’eliminazione di una serie di attività, ha causato la necessità di evolvere la figura del bancario da dipendente a imprenditore; la domanda di consulenza specializzata aumenterà costituendo un business importante e l’offerta potrà venire solo da persone preparate e motivate: saranno richieste competenze, conoscenze condivise, ma anche autonomie decisionali e innovazioni costanti. La rivoluzione di Internet abbatte le barriere spazio-temporali, aumenta il grado di concorrenza, riduce i prezzi e dunque comporta un serie di problemi per i conti economici delle aziende bancarie.Vi sono degli effetti macroeconomici indiretti che agiscono in questa direzione: con la New economy il ruolo della Borsa è destinato a crescere, il che significa disintermediazione crescente sia dal lato della raccolta che da quello degli impieghi. È vitale, quindi, per le singole aziende individuare una strategia che consenta di competere nella società odierna, ormai sempre più globale.
Capitolo Secondo:
FINANZE E DIRITTO
In Finanze è sviluppato il concetto di e-commerce, dal punto di vista fiscale e giuridico; parlerò quindi dei principi e problemi fiscali dell’e-commerce, per poi passare ad illustrare in diritto le varie organizzazioni internazionali, in particolare l’OCSE.
Definizione di E-commerce
E-commerce è parte integrante della New Economy e può essere definito come lo svolgimento di attività commerciali e di transazioni per via elettronica. Le parti interagiscono elettronicamente e, la conclusione dei contratti, avviene direttamente da un computer all’altro, senza alcun contatto fisico, ed in totale assenza del tradizionale supporto cartaceo.
Le parti che partecipano ad un'operazione di commercio elettronico definiscono la tipologia di quest'ultimo. Nel dettaglio possiamo affermare che il commercio elettronico si suddivide in:
1) commercio elettronico business to consumer, che si stabilisce tra un’impresa ed il consumatore finale;
2) commercio elettronico business to business nel quale le parti coinvolte sono due imprese distinte.
Inoltre se le operazioni di commercio elettronico avvengono all'interno della stessa impresa od organizzazione, possiamo definire tale attività commercio elettronico di tipo intrabusiness.
Sviluppo
Prima di passare a parlare dei problemi fiscali inerenti il commercio elettronico è necessario definire il concetto di imposte, tasse e tributi.
Entrate derivate (o tributi)
Sono sottrazioni di ricchezza alle economie private, operate dallo Stato in virtù della sua sovranità, o dagli enti pubblici a cui lo Stato ne ha attribuito la facoltà (regioni, province, comuni, ecc), allo scopo di soddisfare i bisogni pubblici.

Caratteri generali dell’imposta e tassa:
L’imposta consiste in un prelevamento coattivo di ricchezza, effettuato dallo Stato e dagli altri enti pubblici allo scopo di ottenere i mezzi necessari alla produzione di servizi pubblici indivisibili, cioè servizi pubblici che avvantaggiano la collettività nel suo insieme.
I fini dell’imposta possono essere fiscali o extrafiscali: i primi rispondo alla funzione fondamentale di coprire il costo del servizio, mentre i secondi, si propongono scopi diversi, dalla tutela ambientale, alla tutela sanitaria, ecc. .
Le imposte si distinguono in dirette e indirette. Le prime colpiscono il reddito che si consegue e il patrimonio che si possiede. Le imposte indirette, invece, colpiscono i consumi e i trasferimenti di ricchezza. Oggetto dell’imposta è il reddito complessivo del contribuente. Le principali imposte indirette in Italia sono: le imposte di fabbricazione, l’imposta sul lotto, lotterie, l’imposta sui tabacchi, le imposte di registro e di bollo, le imposte di circolazione per gli autoveicoli, le imposte delle successioni e donazioni, l’Iva.
A differenza dell’imposta, nella tassa il carattere di coattività è molto attenuato, in quanto esiste un rapporto fra ciò che il contribuente riceve e ciò che paga. Pertanto la tassa si può definire come una controprestazione in denaro di un servizio speciale prestato dalla Stato e dagli altri enti pubblici a un privato, generalmente dietro sua richiesta.
L’applicazione di un sistema tributario in qualsiasi paese è molto complesso. In Italia, per giungere ad un sistema tributario semplificato, efficiente e coordinato è passato circa un secolo dall’unificazione del 1861. Stessa cosa potrebbe avvenire per il commercio elettronico. Pertanto ho voluto illustrare le principali problematiche per attuare un corretto sistema tributario analizzando le direttive iniziali dell’OCSE per l’e-commerce, in vista di una maggiore regolamentazione.
E-commerce: principi e problemi fiscali
Nel nuovo millennio, lo sviluppo delle tecnologie ed Internet hanno rivoluzionato anche il modo di concepire il commercio, tanto che le varie organizzazioni internazionali (OCSE, WTO, UE) sono alle prese con i problemi fiscali derivanti dallo sviluppo delle attività commerciali sulla Rete.
Il commercio elettronico, non si esaurisce nella semplice conduzione della transazione ma, può anche abbracciare le altre fasi del rapporto commerciale. Questo non costituisce un fenomeno del tutto nuovo, infatti, già da diversi anni le grandi imprese effettuano interscambi di dati a carattere economico con il loro indotto di clienti e fornitori utilizzando reti chiuse di tipo proprietario.
Il processo di tassazione, nell’e-commerce è estremamente complesso, e diversi sono i tentativi per poterlo attuare. I problemi che possono sorgere riguardano la localizzazione del luogo di produzione del reddito, la qualificazione di tale reddito e, di non secondaria importanza, la determinazione della residenza fiscale dell’entità che svolge l’attività di commercio elettronico. Infatti, il carattere di immaterialità della Rete pone difficili problemi per l’applicazione della norma fiscale, soprattutto per la facilità di spostare da una parte all’altra del globo il server su cui canalizzare le transazioni commerciali. Di conseguenza determinare il luogo di produzione del reddito è la prima e fondamentale questione per l’applicazione di qualsiasi tipo di norma. Pertanto, l’OCSE, ha esaminato a più riprese la questione e con la conferenza di Ottawa (ottobre 1998) ha fissato alcuni importanti principi:
neutralità: effettiva parità fiscale tra forme di commercio tradizionale ed elettronico. certezza e semplicità: chiara comprensione e facile applicazione delle norme fiscali attraverso adeguati strumenti correttivi; efficacia ed equità: prevenzione dell’elusione e dell’evasione fiscale; flessibilità: le regole devono essere sufficientemente dinamiche da adeguarsi facilmente ai rapidi mutamenti dell’evoluzione tecnologica; efficienza: il costo fiscale delle operazioni deve essere ridotto al minimo;
stabilendo che i proventi conseguiti da persone fisiche, o persone giuridiche, per la cessione di beni e prestazioni di servizi effettuate via Internet, costituiscono reddito imponibile ai fine IRPEF ed IRPEG, nel paese in cui l’attività ha la sede principale.
L’applicazione della normativa vigente però, risulta difficile sul piano pratico, poiché la PA (Pubblica Amministrazione) non è ancora in grado di accertare fiscalmente l’operato dell’impresa, non essendo ancora attrezzata per fornire il servizio.
Inoltre in base all’art. 3 del D.L. 446/97 stabilisce che anche i redditi prodotti da commercio elettronico per mezzo di stabili organizzazioni sono soggetti all’applicazione dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) Maggiori problemi potranno derivare dalla ripartizione territoriale della base imponibile Irap, essendo quasi impossibile che ne ricorrano i presupposti. Per quanto riguarda le imposte indirette occorre rilevare che alla Conferenza di Ottawa sul commercio elettronico sono stati fissati due principi fondamentali che dovranno essere applicati in futuro: tutte le operazioni effettuate per mezzo del Web dovranno essere sempre considerate come prestazioni di servizi e il luogo di tassazione sarà quello in cui avviene la consumazione del bene o del servizio.
Tuttavia la normativa in tema di imposizione indiretta riferita al commercio elettronico, sia a livello internazionale che nazionale, è tutta da costruire.
Gli orientamenti suggeriti dall'OCSE e dalla Ue, che pure costituiscono un importante indirizzo, devono trovare una opportuna collocazione all'interno delle legislazioni comunitarie e nazionali. L'esigenza fondamentale di un coordinamento per conseguire una definizione normativa omogenea ed esportabile a paesi terzi comporterà tempi di produzione legislativa abbastanza lunghi.
Da Notare che nell’ambito del commercio elettronico, non è possibile osservare l’obbligo fiscale della registrazione su libri e scritture contabili ai fini della verifica delle dichiarazioni dei redditi, poiché tutte le transazioni avvengono elettronicamente. Furono elaborate diverse proposte, tra cui l’idea di un gruppo di esperti dell’Unione Europea che volevano applicare la “bit tax” cioè una tassazione che riguardasse non solo le transazioni commerciali in rete, ma anche il semplice accesso ad un sito. Naturalmente è stata respinta.
Il commercio elettronico, che nel frattempo affinerà le sue tecnologie operative e conquisterà nuovi settori di mercato, resta in attesa di un corpo normativo che riesca a regolarne l'attività nell'interesse generale dei consumatori e delle imprese, senza per questo incidere in maniera negativa sul suo sviluppo, e sulla ricchezza che questo sviluppo può generare.
DIRITTO
In Diritto riprenderò l’ordinamento internazionale, (argomento ampiamente svolto durante l’anno scolastico), parlerò delle varie organizzazioni internazionali, tra cui l’OCSE, per poi analizzare il diritto internazionale.
OCSE
L’OCSE (Organizzazione Europea per lo sviluppo economico) è un organismo internazionale cui partecipano 29 paesi membri, intenzionati a coordinare le proprie politiche economiche e sociali stringendo rapporti di cooperazione permanente, rendendo disponibili le informazioni indispensabili perché ogni paese formuli le proprie politiche nei principali settori economici
Gli obiettivi dell’OCSE sono di promuovere l’occupazione, la crescita economica e il miglioramento della qualità della vita negli stati membri; in secondo luogo, di contribuire ad una solida espansione economica di tutti i paesi; infine, di stimolare l’estensione del commercio mondiale in conformità con gli obblighi internazionali.
Questo tipo di cooperazione, motivata anche dalla crescente interdipendenza delle economie nazionali, ha preso avvio nell’aprile 1948, quando 16 paesi europei costituirono l’Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE) per coordinare l’attuazione dell’European Recovery Programme (ERP), meglio conosciuto come Piano Marshall.
L’OCSE venne formalmente il 30 settembre 1961, con l’intenzione di ampliare la portata degli interventi di cooperazione.
Gli stati firmatari dell’atto istitutivo furono Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia.
In seguito aderirono all’OCSE anche l’Australia, Corea, Finlandia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.
L’organo direttivo è il consiglio composto dai delegati di tutti paesi membri, elegge i 14 rappresentanti del comitato esecutivo e costituisce commissioni di studio incaricate di elaborare proposte da sottoporre ai governi soprattutto in materia di politica economica, scambi commerciali e assistenze allo sviluppo.
Le relazioni che si stabiliscono tra gli stati costituiscono un particolare tipo di società che viene chiamata società internazionale o comunità internazionale. I soggetti che vi partecipano non sono costituiti da persone fisiche, ma dagli stati in quanto tali. Poiché ogni stato è un’entità sovrana e indipendente, le relazioni sono regolate da norme giuridiche e basate su un piano di parità. L’insieme di queste norme costituisce il diritto internazionale.
C’è pero una differenza essenziale tra i due tipi di società: mentre nelle società interne a una nazione esiste un’autorità superiore e centralizzata (l’apparato statale) che è in grado di imporre, anche con la forza, il rispetto delle norme e quindi di assicurare il mantenimento della pace e dell’ordine nel paese, nella società internazionale non esiste nessuna autorità superiore agli stati, che abbia il potere di emanare le leggi e di farle rispettare con la forza.
Le norme di diritto internazionale possono derivare da due fonti diverse:
La consuetudine
Si tratta di norme non scritte generalmente riconosciute da tutti gli stati. La norma consuetudinaria fondamentale, ossia la pacta sunt serranda, è quella che stabilisce l’obbligo di rispettare i patti. Negli ultimi 40 anni si è cercato di attuare la completa codificazione delle suddette norme, ma essendo necessario il consenso di un gran numero di stati, procede a rilento.
I trattati
Sono accordi tra due o più stati che regolano questioni di interesse comune. Si tratta perciò di accordi bilaterali o multilaterali. A differenza delle norme consuetudinarie che hanno una portata generale, le norme contenute nei trattati vincolano soltanto gli stati che li hanno sottoscritti. La sottoscrizione del trattato è preceduta dalle negoziazioni (trattative), dirette dai ministri degli esteri di ciascun stato e dall’accordo. Successivamente alla firma del trattato si procede alla sua ratifica (approvazione) che nei paesi democratici viene posta dal parlamento.
GEOGRAFIA ECONOMICA
Introduzione
In Geografia economica parlerò del progresso dei mezzi di trasporto dagli inizi del 1800 fino ad arrivare ai giorni nostri concludendo con un analisi dei nuovi metodi di comunicazione e dei flussi informativi che condizionano in parte i trasporti stessi.
1800: I mezzi di trasporto
Agli inizi del XIX secolo, venivano usate come mezzi di trasporto le diligenze e le carrozze trainate da cavalli che viaggiavano ad una velocità di 15-20 km all’ora, mentre per le merci, si utilizzavano carri trainati da buoi, che procedevano ad una velocità di 5 km all’ora. L’evoluzione delle tecniche di navigazione aveva reso più veloce e sicuro il trasporto per via mare rispetto a quello per via terra, quindi, il trasporto via mare presentava dei vantaggi, quali: la velocità delle navi; il basso costo dei noli; ed infine, maggiore capacità di carico. Tuttavia, i venti e le correnti contrarie, condizionavano tale tipo di trasporto, infatti, da New York a Liverpool, occorrevano 33 giorni mentre per il ritorno, si impiegavano circa 40 giorni. Inizialmente, la ferrovia fu considerata più un mezzo di supporto che un’ alternativa alla navigazione, perciò , fu principalmente utilizzata per il trasporto del carbone dalle miniere al mare. In un primo momento, la trazione sui binari era quella animale, ma, dal 1829, con la locomotiva a vapore, si scoprirono i vantaggi che derivavano dall’uso della stessa. Infatti, diversi erano i fattori positivi quali la velocità, la maggiore capacità di carico e la sua sicurezza. Il vapore fu utilizzato anche nel trasporto via mare e inizialmente venne impiegato solo da velieri, chiamati clipper sotto forma di supporto, poiché il combustibile comportava una riduzione di spazio per le merci. In seguito, la regolarità del vapore ebbe successo e fu applicato a battelli con le pale mosse dal vapore. Da questo momento, la navigazione a vapore sostituì completamente quella a vela sia nelle brevi sia nelle lunghe distanze.
Le tecnologie, i trasporti e i flussi di informazione
Nuovi mezzi di trasporto, il miglioramento tecnico dei collegamenti ,hanno determinato, nel XX secolo, una vera e propria rivoluzione dei trasporti, che ha coinvolto l’intero sistema economico, caratterizzata da una forte riduzione dei costi e da un notevole incremento delle velocità e dei traffici. Ciò avviene soprattutto nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, parallelamente alla mondializzazione dell’economia e alla forte crescita del commercio internazionale.
Le innovazioni tecnologiche occupano un posto importante nella rivoluzione dei trasporti, perché consentono il superamento degli ostacoli naturali negativi. Si veda ad esempio, la costruzione dei trafori ferroviari alpini, che ha permesso il superamento di ostacoli derivanti dalla presenza di catene montuose; l’azione delle navi rompighiaccio che ha aperto rotte nei mari gelati ; la comunicazione via satellite tra punti lontanissimi della Terra, che può, infine, rappresentare l’ultimo esempio di superamento del “fattore distanza”. Inoltre, con le innovazioni tecniche, si è cercato di ottenere una notevole riduzione dei costi. Quindi, la velocità dei mezzi ha avuto significativi miglioramenti per gli aerei di linea, per le automobili e, più recentemente, anche per i treni. Non meno indicativi, sotto l’aspetto tecnico, sono stati l’incremento delle portate dei mezzi di trasporto e la tendenza alla loro specializzazione. Nel trasporto marittimo, ad esempio, si è assistito a una corsa al gigantismo delle navi. Per quanto riguarda la riduzione dei consumi di carburante, i progressi sono stati più limitati, addirittura insufficienti per l’aereo, che resta molto oneroso rispetto agli altri mezzi. Dal punto di vista tecnologico-organizzativo, è importante l’utilizzo di imballaggi standardizzati come i container, in quanto hanno consentito un eccezionale sviluppo ai trasporti intermodali soprattutto di merci sfuse e solide. Accanto all’intermodalità, troviamo il trasporto combinato, il cosiddetto roll-on-roll-off che consente, di trasferire direttamente un mezzo di trasporto, con o senza motrice, su un altro, per poi scaricarlo a destinazione. Quest’ultimo, pur essendo un sistema che permette, rispetto al container, di risparmiare tempo, ha l’inconveniente di occupare un maggiore spazio e di avere un costo superiore. Le innovazioni tecnologiche hanno avuto profonde ripercussioni sull’organizzazione del territorio, provocando sia l’intensificazione delle relazioni spaziali,su scala mondiale, sia il conseguente ampliamento delle aree di mercato, di produzione e di approvvigionamento, sia ancora, l’aumento del grado di specializzazione geografica della produzione. L’espansione delle aree urbane e metropolitane, è anch’essa avvenuta grazie alla possibilità di accedere al centro in tempi relativamente brevi , soprattutto con le vie ferrate, e alle periferie in tempi ancor più rapidi, attraverso autostrade e tangenziali. La diffusione di sistemi telematici, ha conseguenze rilevanti sull’organizzazione del territorio. All’interno delle grandi città le divisioni oggi esistenti tra quartieri residenziali e quartieri destinati ai servizi, tendono a ridursi.
Infatti, lo spazio-casa, sta diventando sempre più luogo di abitazione e di lavoro. La telematica, consentendo di ricevere istruzioni di ogni genere, anche a grande distanza, è considerata da alcuni, un futuro fattore di crescita per le regioni in via di sviluppo. Per altri, invece, rappresenta un elemento di pericolo, perché alcune grosse società private, che operano nel settore delle telecomunicazioni, in futuro potrebbero aumentare fortemente il loro potere economico, fino ad arrivare al controllo dell’informazione.Questa grande rivoluzione sta cambiando non soltanto le nostre abitudini e le nostre possibilità di comunicare, ma anche il modo di lavorare e di produrre nelle nostre società industriali. Il mondo degli addetti ai servizi nel settore dell’informazione, sta aumentando ogni anno di più e stiamo assistendo a un fenomeno analogo a quello della rivoluzione industriale, quando cominciò la progressiva diminuzione degli addetti all’agricoltura. Mestieri e professioni consolidati stanno scomparendo e nascono professionalità nuove.
INGLESE
What is The Stock Exchange?
Also known as Stock Market, it is a market where securities (a general term for shares and bonds) are bought and sold that is, a place where companies can raise capital for investment and people can invest their savings either to get an income or to make capital gains (that is, make money by selling shares). There are Stock Exchanges in many major cities including New York, Tokyo, Hong Kong, Paris, Milan, London as well as in other important centres. Among the biggest and most famous are Wall Street (New York Stock Exchange) and the International Stock Exchange in London.
What is traded on the Stock Exchange
Two basic types of security are traded here:
• fixed interest with which the investor knows the amount of interest he will receive prior to investment;
• shares where nothing is fixed and dividends and value of the shares depend on the company's results - if it does well the value of, and demand for shares go up and the shareholder receives a dividend; if it does badly the shareholder may not even receive a return for his investment.
Securities include:
Government stocks and bonds (titoli di stato) - also known as «gilt-edged securities» in GB and «Treasuly bills» in the USA, they are issued by the govemment to finance govemment projects. They are backed by govemment resources, therefore they are considered a safe form of investment. They are issued for a fixed period of time and have a fixed rate of interest known in advance.
Local authority bonds (obbligazioni emesse da enti locali) - they are issued by local authorities; they have a fixed rate of interest and a fixed date of repayment; they are considered safe as they are backed by local authorities.
Debentures (obbligazioni) - they are a form of a loan to a company. They have a fixed rate of interest which must be paid even if the company does not make a profit and are redeemable at a fixed date or before. They are secured by a mortgage on all or specified assets of the company (that is, the person who has lent the money to the company has legal right to take possession of these assets if the money is not repaid). Debenture holders are creditors of the company and have no involvement in its management.
Shares (azioni) - they represent a part of the company's capital. The shareholders are the owners of the company: if they have ordinary shares (azioni ordinarie) they have voting rights at the Company's General Annual Meeting, if they have preference shares (azioni privilegiate) they have no voting rights. Preference shareholders, however, have a priority call on the distribution of profits of the company, after debenture holders but before ordinary shareholders. Preference shares usually pay a fixed rate of dividend (a percentage of the nominal value of the share) while ordinary shares pay a dividend which is determined each
year by the Board of Directors and depends on the profitability of the company. «Blue chips»
are the most highly-regarded shares, considered to be a rather safe investment because they
are the shares of the companies with the highest capital in the country.
People involved in a Stock Exchange
Only Member Firms of the Stock Exchange (who are its shareholders) can buy and sell shares on the trading floor (or via computer terminals as is more common today). Member Firms are associations of stockbrokers specialized in different areas of the market (shipping, oils, property, etc) and working under a very strict code of practice. Member Firms are called Broker/dealers (Brokers) act as agents buying and selling on behalf of their clients or as principals working for their own account with other Member Firms. They often give their clients advice on best shares and charge them a commission based on the value of each transaction. Market makers are Broker/dealers specialized in a particular range of securities. They cannot sell directly to the public but they can buy or sell shares at any time to and from Broker/dealers in the securities in which they are registered. They quote a double price for each share, one indicating the price at which they are willing to buy, the other indicating the price at which they are willing to sell. Their profit comes from the difference between thesq two prices. A Market maker alters the price of each share according to the demand for it. The Broker/dealer interested in buying or selling a particular range of shares, can compare various Market makers' prices and choose the best deal. Quotations from Market makers appear on the screens of SEAQ (Stock Exchange Automatic Quotation), a Stock Exchange computer system with terminals in all Market makers' and Broker/dealers' offices.
Thus 95% of trading today takes place over the telephone and computer terminals instead of the Stock Exchange's trading floors.
New Economy: trading on-line
Speaking about trading online means speaking about the most virtual shape of e-commerce in which not only the transition is electronic, but also the exchange estate can not be defined as concrete.
Therefore with Internet it is possible not only buying estates and services, but it is also possible operating on a financial level. The trade of the shares by the data transmission is an available practice for every Internet navigator nowadays. The online trading boom follows the general evolution of the market to the phenomena of the internationalism and the global village that are revolutionizing the way of understanding economy and finance.
Therefore, it is through the computer net, and in particular the Internet one, that the trading online has entered the houses of all the world to offer a fast, reliable and economical service, consenting therefore to operate in the worldwide financial trade. A progressive and continued decrease of the intermediate commissions corresponds to the spread of the online trading systems. Nowadays, in the United States, then on-line trading systems are commonly used, while in Europe this is still a new phenomenon continually spreading. Also in Italy we can observe this trading online boom which is revolutionizing and more and more people are interested in the offered services by some banks and Italian SIM as Fineco sim, IMIWEB, Banca sella ,ecc.
It is difficult to say which the future will be; for sure the battle about trading will be harder and harder and for the time being two seem to be the weapons that the banks and Sim are sharpening: commissions on lower and lower transitions and higher and higher interests on current account, thanks to the lack of fixed costs eliminated by the use of Internet.

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