Il pensiero fondamentale che sta alla base della concezione pedagogica di Owen è individuabile nella sua visione dell’educazione come «condizionamento». Secondo Owen, infatti, l’ambiente in cui il soggetto vive e le circostanze occasionali con le quali viene in contatto condizionano profondamente la formazione della sua personalità.
Se l’ambiente so
Pedagogia
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L’educazione viene così ad essere il risultato di tre momenti interconnessi: attività, esercizio, abitudine: non vi è educazione senza abitudine, ne’ abitudine senza esercizio, e questo presuppone a sua volta l’attività.
Alla base di tutto il processo educativo sta dunque l’attività, la quale esige degli stimoli la cui ricerca è compito importante d
Metodologia
“La scuola”
La scuola è un istituzione e una forma di organizzazione che nasce per raggiungere una serie di obiettivi formativi che la collegano con la società nel suo complesso. Nella nostra società uno dei tratti caratteristici della modernità è stato proprio l’espansione dell’attività della scuola
Roberto Ardigò nasce a Casteldidone nel 1828 in una famiglia benestante che si impoverì e si trasferì a Mantova dove muore nel 1920. Nel 1851 divenne sacerdote, ma l’anno seguente segna l’inizio di quel processo che porterà Ardigò nel 1871 a lasciare la veste di sacerdote poiché non condivideva più la fede cattolica, forse per la cultura e le idee posit
-solitaria, realizzata in spazi chiusi, ripetitiva, condotta in compagnia di un giocattolo che riproduce qualche aspetto della realtà o è derivato da altri prodotti, veicolati soprattutto dalla TV;
-collettiva, sono i giochi all’aperto, strutturati secondo regole a volte molto antiche o dettate sul momento dall’organizzazione spontanea.
Le attua
Questa impostazione teorica di base permette di spiegare il parallelismo esistente fra le caratteristiche che il gioco assume col progredire dell’età e le caratteristiche dei processi mentali di cui il bambino diviene via via capace, e quindi di distinguere varie fasi nell’evoluzione del gioco infantile: 1) dall’età di un anno a quella dei diciotto mesi
Il metodo spartano (pag. 12)
Il metodo ateniese (pag. 13)
L’educazione ateniese presentava le caratteristiche proprie dell’educazione classica, che si preoccupa di sviluppare le qualità fisiche, morali e intellettuali dell’uomo (educazione umanistica).
L’educazione ateniese aveva il difettosi essere riservata a una classe privilegiata e di
Ciascun essere umano ha potenzialmente l’intelligenza che lo conduce alla conoscenza graduale del mondo circostante e all’impiego di certi mezzi per impadronirsene e affermare se stesso. Ha già delle energie affettive da esprimere e delle naturali attitudini.
Dipenderà in gran parte dall’educazione, dagli stimoli ambientali che quelle energie potenz
Platone pensava che uno stato migliore si sarebbe potuto avere soltanto quando i governanti fossero diventati filosofi o i filosofi stessi si fossero posti a governare.
Dopo la morte di Socrate, Platone lasciò Atene, si recò a Megera, in Egitto, a Cirene, a Taranto (dove conobbe il pitagorico Archita), ed infine a Siracusa, dove Dionigi “il vecchio”
DEWEY
Successivamente un ruolo fondamentale è assunto dalla scuola;una posizione importante è data da Dewey,il quale ritiene che la scuola faccia parte della società poiché l’educazione è un processo sociale.Nella scuola devono essere presenti tutti gli strumenti che servono alla persona per essere partecipe dei beni ereditati dalla cultura.La scuol