L'illuminismo e i lumi

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Testo

L'illuminismo

Intorno agli anni 1730 – 1740 in Europa matura una nuova corrente di pensiero, la cultura dell'illuminismo, la filosofia dei lumi tesa a illuminare la coscienza. Che deve emancipare e illuminare l'uomo. Gl'intellettuali dell'epoca vogliono liberare l'uomo dai pregiudizi, che secondo gli illuministi, avevano dominato il medioevo.
Uno dei più grandi filosofi europei Emanuel Kant, disse che l'uomo con l'illuminismo uscì da uno stato di minorità, e che attraverso l'illuminismo l'uomo incomincia a camminare con le proprie gambe, usando la propria capacità critica. Lo scontro tra la vecchia e la nuova generazione sta nella rivalutazione della facoltà umana della ragione, viene esaltata la razionalità. Considerata come unico strumento che potesse risolvere i problemi. Una fiducia appassionata nelle possibilità della ragione. Si condanna ogni forma di pregiudizio, si rifiuta ogni dogma (verità non dimostrabili ma accettate per fede), contro ogni fanatismo religioso, contro la schiavitù, contro il potere per origine divino, contro la società divisa in classi sociali, per l'illuminismo gli uomini sono tutti uguali. Una parte dell'illuminismo è ateo, un'altra esalta Dio. Il pensiero moderno nasce in questo periodo, deve molto all'illuminismo. Alla base del movimento c'erano gli appartenenti alla borghesia, caratterizzata da un miglioramento della vita in tutte le sue forme. L'illuminismo fu l'affermazione della borghesia che voleva superare i privilegi dell'aristocrazia, fu l'espressione della classe borghese imprenditoriale. Tutto in nome della ragione viene sottoposto a revisione: il passato, la storia. Tutto viene rivisto con razionalità, si condannano i periodi storici considerati di regresso, l'illuminismo condannerà soprattutto il Medioevo, considerato la negazione della razionalità. Un secolo che ha visto l'uomo accettare passivamente le verità che gli venivano proposte, un secolo buio.
Il movimento nasce in Francia, i più importanti esponenti sono Voltaire, Rousso, Montespierre. Il più importante che si occupa di politica è Montespierre, che è fautore della divisione dei poteri dello stato è contrario cioè all'assolutismo, alla concentrazione dei 3 poteri: esecutivo, legislativo, giudiziario. Esprime tutto nell'opera “lo spirito delle leggi”: abolizione dei privilegi e delle differenze di classe. Tuttavia ammette la proprietà privata. Voltaire spinge alla guerra civile nella Francia intollerante della guerra di religioni. Il tema dell'uguaglianza dei cittadini fu però opera soprattutto di Rousso, nel suo “contratto sociale” che sosteneva che tutti gli uomini devono essere uguali, è che l'esistenza della proprietà privata faceva invece si che i cittadini non fossero uguali, ma li divideva in padroni e servitori, oppressori e oppressi. In questo nuovo stato sperato da Rousso, la sovranità doveva appartenere al popolo, i governanti dovevano essere rappresentanti del popolo che se non avessero lavorato nel modo giusto, avrebbero potuto essere mandati via.
Diderot fu fautore del sapere, l'uomo per imparare e superare i propri limiti deve viaggiare, conoscere altri popoli, e poi deve conoscere il sapere e la scienza. Il sapere viene racchiuso in un'opera unica chiamata Enciclopedia pubblicata e scritta da Diderot e ............
L'illuminismo penetra anche in Italia, i più grandi pensatori italiani, sono rappresentati da Cesare Beccaria, il quale scrisse il “trattato dei delitti e delle pene” che si inseriva nella discussione a favore o contro la pena di morte. Per Beccaria uno stato che applicava la pena di morte non era uno stato giusto. Apre la strada verso la visione moderna dello stato che deve garantire la vita di tutti i cittadini. Altri interpreti italiani furono i fratelli Alessandro e Pietro Verri, e Giuseppe Parini. Le città più importanti che si aprono all'illuminismo sono Napoli e Milano, in quest'ultima nasce la rivista intellettuale chiamata “Il cafe”.
I filosofi illuministi rispetto alla religione hanno 3 atteggiamenti: lo scetticismo, l'ateismo nero, il deismo razionalista di Voltaire. Il deismo è una concezione religiosa che ebbe grande importanza nel 700 di cui fu grande sostenitore Voltaire: L'uomo ha la predisposizione a credere in dio. Nel momento in cui nasce ne sente il bisogno. Non è una questione di fede, ma è una verità alla quale si può arrivare per ragionamento. Credono in dio creatore di tutto, ma non credono alle verità rivelate, verità accettate per fede. Accettano dio se si può spiegare razionalmente. L'ateismo è la posizione filosofica che nega l'esistenza di dio, l'universo si può spiegare senza ricorrere all'ipotesi di un dio creatore. Gli ateisti si identificavano con i materialisti, dicevano che l'universo era nato da una trasformazione della materia, nulla nasce all'improvviso ma tutto si trasforma. Foscolo fra i tanti aderisce a questa filosofia.
I filosofi illuministi sono antimetafisici? (la metafisica studia il mondo che non si può spiegare con la fisica, tutto ciò che non è fisico, spiegabile). Si, infatti rifiutano il mondo che non si può dimostrare attraverso la ragione. L'unica cosa che conta per la filosofia, è l'esperienza che ci permette di conoscere le cose. Alcuni sostenevano che l'uomo nasce come tabula rasa, cioè non conosce nulla, è il pensiero degli “entimisti” per i quali sarà l'esperienza che pian piano contribuirà alla conoscenza. A questi si oppongono i razionalisti come Cartesio che pensano che la mente umana possegga delle idee innate. L'altra corrente è il “sensismo” che sostiene che tutte le esperienze dell'uomo dipendono dalle sensazioni, che la sensazione viene prima dell'esperienza. Ma quale posizione hanno gli illuministi verso l'anima? Per i materialisti non esiste la realtà spirituale non riconducibile a una base materialista, perciò non esiste l'anima, anche le facoltà spirituali come i sentimenti, le emozioni, sono ritenute forme e manifestazioni dell'intelligenza e non manifestazioni dell'anima. L'innamoramento è espressione dei propri sensi, della propria sensibilità fisica. Per la scienza moderna i sentimenti nascono dal cervello dopo l'elaborazione di alcune sensazioni.
Dal concetto di libertà, di abolizione di confini nel mondo, ricordiamo che gli illuministi parlano di un mondo senza confini e dogane, si arriva al concetto di umanità. In questo clima nasce il liberismo economico, sostenuto da Adam Smith.
Pag. 20/21 Emanuel Kant definisce l'illuminismo

Gli stati completamente assoluti come Prussia, Russia, Austria e certi stati dell'Italia si aprono alle idee illuministe. Dando il via a un Dispotismo illuminato. Nonostante nasce in Francia le idee illuministe nella monarchia assoluta francese non poterono essere applicate, però vi furono stati dove il pensiero illuminista si diffuse nelle coscienze dei principi ch evennero detti principi illuminati, fra questi quelli già detti, in Italia Leopoldo di Toscana, l'italia settentrionale e centrale, questo grazie agli scambi culturali che c'erano tra le corti francesi e i principi illuminati. Questo porterà l'austria a conoscere un periodo di grande splendore sotto teresa d'austria sovrana illuminata che rendendosi conto dell'arrettrattezza del proprio stato, apporta ammodernamenti al sistema amministrativo austriaco legato ancora al medioevo, rinnovo anche le comunicazioni e i trasporti, strade e ferrovie, estensione della libertà di culto. Le grandi riforme si faranno sotto 2 grandi donne maria teresa d'austria e caterina II di russia, e federico II di Prussia, che hanno saputo fare tesoro della filosofia illuminista. Un'altra cosa importante è l'aumento della popolazione grazie all'innovazione dell'agricoltura, e al miglioramento della tecnica.

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