L'Illuminismo

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Testo

L’ILLUMINISMO
IL SECOLO DEI LUMI

L’Illuminismo è stato un grande movimento di idee, che cercò di valorizzare l’uomo al massimo grado ponendolo come centro di interesse di ogni cosa esistenziale. Esso, nato in Inghilterra verso la fine del XVII secolo, arrivò in Francia e da qui, grazie ai suoi filosofi e letterati, si diffuse per tutta l’Europa. Tale secolo fu chiamato “Il secolo del lumi”, nel senso che, alla base del sapere, fu posto l’uomo con i lumi della sua ragione. Per questo motivo l’Illuminismo proclamava per l’umanità e per la vita di ogni singolo uomo la necessità che fosse aperta una nuova via al progresso, attraverso la valorizzazione di un ordine razionale come reazione e contrapposizione alla storia umana del Medioevo e per ultimo al periodo dell’oscurantismo operato dalla Controriforma, seguita allo scisma protestante del Cinquecento. Con l’Illuminismo si ebbe l’aperta ribellione al vecchio modo di ragionare e al rifiuto da parte dell’uomo di ogni sapere che non fosse ridotto al solo lume della sua ragione. E tale fu la finalità che ebbero i filosofi e i letterati francesi come Diderot, Voltaire, Rousseau e molti altri ancora che scrissero “L’Enciclopedia”, l’opera colossale che assolvette in pieno allo scopo che essi si erano prefissi e che consisteva nel divulgare le nuove idee le quali dovevano agire profondamente nella formazione del popolo onde dare ad esso una coscienza rivoluzionaria che lo portasse al rifiuto di un passato sbagliato e dove il tutto doveva dipendere dalla sua intelligenza e dal suo ragionare. Questo modo di pensare investì ogni settore dello scibile umano ed ognuno di questi grandi uomini contribuì, per parte sua, a creare questo nuovo indirizzo del pensiero filosofico. Ci fu, infatti, chi sosteneva l’uguaglianza originaria degli uomini e chi, come Voltaire, che combatté contro il principio divino dell’assolutismo monarchico. Ci fu poi chi argomentò che il potere appartiene al popolo che p sovrano e che ogni carica sociale la si esercita solo per delega dello stesso, che ne è l’arbitro assoluto e indiscusso. Ci fu, inoltre, il Montesquieu che volle vedere la società democraticamente strutturata nei tre poteri: il potere legislativo, l’esecutivo e il giudiziario. E ci fu il Rousseau che sostenne che tutta la società dell’epoca, ed in particolare quella francese, era da ripudiarsi e che bisognava tornare a riservare la storia dell’umanità partendo dalla natura onde rifare su nuove basi l’uomo, la famiglia e lo Stato. Sempre il Rousseau affermò che l’uguaglianza e la libertà di ogni individuo sono diritti e beni umani innati, inalienabili e universali e che, a garanzia di ciò, deve essere stretto, tra i sudditi e l’autorità che li governa, un patto sociale senza che nessuna delle due parti possa prevalere sull’altra. Sul terreno economico, poi, l’Illuminismo sostenne la teoria del libero scambio e che fosse riconosciuto un primato all’industria e al commercio in quanto essi sono l’anima di ogni progresso umano e civile. Dopo quanto detto appare evidente che l’Illuminismo, propugnando tutte queste nuove idee per una società più giusta e umana, contribuì veramente a dare un senso alla vita dell’uomo. E non vi è alcun dubbio che tutta questa dottrina innovativa influenzò in modo determinante e positivamente la Rivoluzione Francese. Questi sono gli aspetti positivi di questa moderna corrente filosofica. Ma se questi furono i suoi grandi meriti è pur vero che essa ebbe anche aspetti negativi e ciò dipese dal fatto che incentrò tutta la sua dottrina nella ragione umana al punto di deificarla, cosa che avvenne poi al tempo del “Terrore” con Robespierre. E ciò fu certamente un male perché l’Illuminismo, delegando tutto il problema della conoscenza alla sola ragione umana, poiché essa, per quanto evoluta, è sempre una qualche cosa di finito e di soggettivo, finì per trasmettere tutti quelli altri valori spirituali che sono innati nella natura umana. Niente quindi religione o, comunque, una qualsiasi fede religiosa che possa assicurare all’uomo un ben altro destino che non è quello di finire nel nulla. Per l’Illuminismo non esiste alcunché di soprannaturale come l’anima che vivifica la materia, come la virtù che dà un senso alla nostra vita e, infine, l’esistenza di un Dio a cui noi uomini sentiamo di essere protesi attraverso la ricerca costante del vero e del buono in tutta questa natura che ci circonda.

Esempio



  


  1. CAROLA

    SAGGIO BREVE SULL'ILLUMINISMO LICEO CLASSICO