l'illuminismo

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Testo

L’illuminismo
È un movimento culturale che parte dalla Francia anche se le radici culturali sono inglesi, l’elemento unificante del movimento è la razionalità, non come principio metafisico ma come strumento di critica all’esperienza.
L’illuminismo è l’espressione della nuova società borghese che si sta affermando, infatti per una società mercantile sono necessarie libertà eguaglianza e tolleranza.
Gli illuministi prediligono indagini particolari si scrivono quindi monografie al posto di grandi trattati In politica gli illuministi negano la giustificazione divina dell’assolutismo e propongono delle forme di governo alternative: moderati: assolutismo illuminato
radicali: repubblica democratica
sulla religione gli illuministi si dividono in deisti, che pensano che la ragione ben guidata possa arrivare a un Dio, e atei, che ritengono la religione sia un inganno dei preti e che Mosè Gesù e Maometto abbiano diffuso idee false al solo scopo di esercitare potere e che le chiese nate da loro siano solamente degli strumenti di potere.
Per gli illuministi la conoscenza comincia con le sensazioni che sono passate a setaccio dalla ragione.
Teoria della statua di Stefano di Pendigliac: spiega come partendo da un solo senso (olfatto) si possano spiegare tutti gli aspetti della vita (sensismo)
Per gli illuministi la storia sono eventi tessuti di lacrime e di sangue infatti l’uomo si faceva guidare dai sentimenti e non dalla ragione, disprezzo completo per il medioevo che viene detto i secoli bui, vogliono che la storia del futuro sia un processo evolutivo che garantisca un progresso costante per fare ciò bisogna educare la gente e diffondere i lumi.
Monteschiau
È un nobile però di interessi borghesi, scrisse molti saggi tra cui “Lo spirito delle leggi” dove spiegagli stretti fattori che legano l’ordinamento politico al clima ambientale (es. in climi temperati liberismo, in climi estremi dispotismo) è il padre della sociologia.
Distingue tre tipi di ordinamento: Repubblica
Monarchia
Tirannide
La repubblica è per quei popoli pieni di virtù che partecipino attivamente alla vita dello stato ed è solo per piccoli popoli.
La monarchia è per quei popoli che pur non avendo virtù hanno l’onore ci deve essere un codice di comportamento nel quale la classe dominante si identifica.
La tirannide è per quei popoli che non hanno ne virtù ne onore e a cui serve solo un padrone che li comandi e che li metta al riparo da se stessi.
Distingue poi i tre ordini del potere: Esecutivo
Giudiziario
Legislativo
Voltaire
È uno scrittore e un pessimista fa della grande satira è filo inglese e pensa che ognuno debba coltivare il suo orto.
Vede i limiti dell’uomo, ma ritiene che i limiti devono essere accettati e l’uomo non deve aggiungere alle sofferenze altre sofferenze derivanti dall’ignoranza. Dice che la guerra è la follia di pochi che trascinano il popolo in folli azioni.
Voltaire fu contro la non tolleranza e contro la superstizione, ma ha anche molte contraddizioni infatti fu antigiudaico e fortemente razzista.
Voltaire è un deista e scrisse un saggio dopo il terremoto di Lisbona. Pensa anche che nella storia quando la ragione emerge l’uomo può costruire cose belle e che appena può la razionalità tenda a esprimersi tutte le volte possibili

La morale illuministica
Quelle pensate da Lametrì, Dulbac e Delsius portano a una concezione materialistica dell’uomo
Lametrì
Parte dal presupposto che l’uomo sia un corpo e perciò come tutti gli altri corpi tende alla conservazione di se stesso e al proprio piacere. L’uomo è indotto a rinunciare alla ricerca del piacere per questioni sociali, ma la felicità si raggiunge solamente liberandosi delle sovrastrutture e seguendo le inclinazioni del proprio corpo,chi vuol essere felice deve guardarsi da Gendarmi e dal rimorso. Lametrì è l’anti-Socrate spazza via secoli di morale tradizionale.
Marchese De Saad
La libertà è il bene più alto a cui l’uomo può arrivare, ma se esasperato l’uomo tende ad avere tutto ciò che vuole. La libertà più assoluta porta a una guerra tutti contro tutti e anche se il più debole ha gli stessi diritti del più forte è destinato a soccombere.
Rimase in carcere per 30 anni perché predicava una morale contraria a quella dell’epoca, morì nel 1814 in un ospedale psichiatrico
Dulbac
Teorizza l’ateismo.
Helvétius
“L’uomo morale è colui che la più forte passione è conforme all’interesse generale”. Sia il buono che il cattivo cercano la propria felicità, il primo trova piacere a fare del bene agli altri mentre il secondo trova piacere facendo il bene a se stesso a discapito degli altri.
Helvetius non nega la necessità di cercare la felicità, ritiene che i governanti debbano promuovere con premi le azioni socialmente utili che magari non corrispondono al bene e al male.

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