Il romanzo e i suoi temi: Il fu Mattia Pascal

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura
Download:262
Data:16.02.2001
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
romanzo-suoi-temi-fu-mattia-pascal_1.zip (Dimensione: 44.92 Kb)
trucheck.it_il-romanzo-e-i-suoi-temi:-il-fu-mattia-pascal.doc     79 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Luigi Pirandello e
Il fu Mattia Pascal
Il romanzo e i suoi temi
LA TRAMA
Il romanzo ha sia la numerazione progressiva, sia una titolazione dei vari capitoli, che riporto, in quanto testimonia abbastanza lo spirito dell'autore:
I
Premessa
II
Premessa seconda (filosofica) a mo' di scusa
III
La casa e la talpa
IV
Fu così
V
Maturazione
VI
Tac tac tac...
VII
Cambio treno
VII
Adriano Meis
IX
Un po' di nebbia
X
Acquasantiera e portacenere
XI
Di sera, guardando il fiume
XII
L'occhio e Papiano
XIII
Il lanternino
XIV
Le prodezze di Max
XV
Io e l'ombra mia
XVI
Il ritratto di Minerva
XVII
Rincarnazione
XVIII
Il fu Mattia Pascal
Avvertenza sugli scrupoli della fantasia
Mattia si fa convincere a raccontare il suo strano caso. Miragno, dove lui fa da bibliotecario, è un paese ligure dalle caratteristiche molto siciliane. Come siciliani sono l'ambiente e le caratteristiche dei personaggi. La famiglia Pascal aveva beni e case, ma quando Mattia - occhio strabico che guarda "altrove" - il fratello e la madre vedova subiscono l'amministrazione e le ruberie di Batta Malagna, le cose volgono al peggio, in quanto il personaggio è viscido e ladro. Con Malagna, la talpa, Mattia avrà contrasti anche per causa di donne... finché il nostro eroe non "maturerà", come ironicamente dice il titolo del V capitolo: Mattia entrerà in contrasto con la famiglia della moglie oltre che con quella dell'amministratore, e vivrà alcuni anni di sofferente agonia: gli muoiono le due gemelle, gli muore la madre. Niente più lo lega a Miragno... Pensa di rifarsi una vita, in qualche modo, magari all'estero.
Finché, di passaggio a Montecarlo, non gli capita una grossa vincita, che gli fa assaporare una nuova vita e la libertà. Anche perché casualmente dal giornale apprende la notizia del suo suicidio, avvenuto nella gora del mulino della sua proprietà. Se Mattia è morto, può ora ben diventare qualcun altro.Con il nome di Adriano Meis, i primi tempi, diversi viaggi gli fanno assaporare esperienze nuove, ma ben presto si accorge che senza stato civile, la sua nuova esistenza non è piena, anzi è misera...
A Roma, si stabilisce in una casa, dove ha modo di sperimentare ancora diversi tipi di umanità diversi modi di pensare, attraverso colloqui più o meno leggeri, più o meno filosofici e fra esperienze esoteriche, si fa convincere ad operarsi l'occhio strabico e si innamora persino di una dolce donna di nome Adriana, ma sente che non potrà vivere questa esperienza fino in fondo. Viene anche derubato di una congrua cifra, ma non potrà sporgere denuncia... perché non esiste.
Sente allora che l'unico modo per uscire da questa situazione è quello di distruggere il personaggio che ha cercato di creare, e inscena un finto suicidio, quello di Adriano Meis. Se ne torna a Miragno, col proposito di vendicarsi di quanti lo hanno fatto soffrire, ora che è ricco e che non ha nulla da perdere. Ma la tenerezza suscitatagli dalla nuova figlia della sua ex moglie lo induce a rimanere nell'ombra, consapevole di essere per sempre "il fu Mattia Pascal".

I TEMI
Il fu Mattia Pascal è stato definito uno dei romanzo di formazione...
Ma vediamone i temi sviluppati nelle diverse parti in cui si può articolare la struttura del romanzo.
1. L'infanzia e la maturazione (capitoli I-IV)
Identità

"Una delle poche cose , anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal."
nome e collocazione
essere-apparire

"se un usignolo dà via le penne della cosa, può dire: mi resta il dono del canto; ma se le fate dar via a un pavone, le penne della coda, che gli resta?"

amore
Pomino, Romilda, Oliva, Mattia
inetto
"ero inetto a tutto"
lavoro e società

solitudine
"mi trovai qui solo, mangiato dalla noia"
nella chiesetta-biblioteca
occhio strabico

lo sguardo "altrove"

2. Cerniera: da Mattia ad Adriano (capitoli VI-VII)
gioco
"e quanto tempo dunque avevo giocato?... ci tornai per dodici giorni di fila"
Tac tac tac...
essere-apparire
"Gli abiti che indossiamo, il loro taglio, il loro colore, possono far pensar di noi le più strane cose"
la barba, il nome soprattutto
morte
suicidio del giocatore, anticipatore del proprio
ricerca dell'identità
"Un nome, almeno, un nome, bisogna che me lo dia subito"
abiti, nome, ecc.
libertà agognata
"Libero! Libero! Libero!"
la via d'uscita...
3. Adriano a Roma (capitoli VIII-XVI)
viaggi
"...seguitai ancora per qualche tempo a viaggiare"
in viaggio verso una nuova esistenza
libertà-solitudine
"ero più niente io..."
specchio
lo specchio, come prima ombra
vita-morte-lanternino...
"A noi uomini ... nascendo, è toccato un tristo privilegio: quello di sentirci vivere: di prendere cioè come una realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna... un lanternino che proietta tutt'intorno a noi un cerchio più o meno ampio di luce, di là dal quale è l'ombra nera, l'ombra paurosa che non esisterebbe, se il lanternino non fosse acceso in noi...."
le digressioni di Adriano con vari personaggi ricalcano temi cari a Pirandello...
buio-luce

"Poi... vedrai!"
quaranta giorni per guarire l'occhio
amore
Adriana, come impossibile doppio di Adriano
escluso
non può neanche denunciare il furto
ombra
di Mattia per le vie di Roma...
4. Il Fu Mattia Pascal (capitoli XVII-XVIII)

vendetta

"volevo vendicarmi e non mi vendico"
pietà
"la bimba si tacque"
identità/
non-identità
"lo sono il fu Mattia Pascal"

Esempio