Rubrica Dantesca

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo


Rubrica Dantesca

Similitudini

CANTO I
vv.22-27 = E come quei che con lena affannata,uscito fuor del pelago a la riva,si volge a l' acqua perigliosa e guata,così l' animo mio ch' ancor fuggiva,si volse a retro a rimirar lo passo che non lasciò già mai persona viva.
vv.55-60 = E qual è quei che volentieri acquista,e giugne 'l tempo che perder lo face,che 'n tutti suoi pensier piange e s' attrista;tal mi fece la bestia senza pace,che, venendomi 'ncontro, a poco a poco mi ripigneva là dove 'l sol tace.
CANTO II
vv.37-40 = E qual è quei che disvuol ciò che vollee per novi pensier cangia proposta,sì che dal cominciar tutto si tolle,tal mi fec'io 'n quella oscura costa.
vv.46-48 = La qual molte fiate l'omo ingombrasì che d'onrata impresa lo rivolve,come falso veder bestia quand'ombra
vv.109-112 = Al mondo non fur mai persone ratte,a far lor pro o a fuggir lor danno,com'io, dopo cotai parole fatte,venni quaggiù del mio beato scanno.
vv.127-132 = Quali fioretti, dal notturno gelo,chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca,si drizzan tutti aperti in loro stelo,tal mi fec' io di mia virtute stanca,e tanto buono ardire al cor mi corse,ch' i' cominciai come persona franca.
CANTO III
vv.13 = Ed elli a me, come persona accorta:
vv.25-30 = Diverse lingue, orribili favelle,parole di dolore,accenti d'ira,voci alte e fioche,e suon di man con ellefacevano un tumulto,il qual s'aggira sempre in quell'aura sanza tempo tinta,come la rena quando turbo spira.
vv.112-116 = Come d'autunno si levan le foglie l'una appresso de l'altra,fin che 'l ramo vede a la terra tutte le sue spoglie,similmente il mal seme d'Adamo,gittansi di quel lito ad una ad una,...
vv.116-117 = ...gittansi di quel lito ad una ad una,per cenni come augel per suo richiamo.
vv.136 .= .. e caddi come l'uom cui sonno piglia.
CANTO IV
vv.2-3 = ..io mi riscossi come persona ch'é per forza desta.
vv.95-96 = ..quel segnor de l'altissimo canto che sovra li altri com'aquila vola.
CANTO V
vv.28-29 = Io venni in loco d'ogne luce muto,che mugghia come fa mar per tempesta
vv.40-43 = E come li stornei ne portan l'ali nel freddo tempo,a schiera larga e piena,così quel fiato li spiriti mali di qua,di là,di giù,di sù li mena.
vv.46-49 = E come i gru van cantando lor lai faccendo in aere di sì lunga riga, così vid'io venir, traendo guai,ombre portate da la detta briga
vv.82-84 = Quali colombe dal disio chiamate con l'ali alzate e ferme al dolce nido vegnon per l'aere,dal voler portate;cotali uscir de la schiera ov'è Dido, a noi venendo per l'aere maligno sì forte fu l'affettuoso grido.
vv.126 = Dirò come colui che piange e dice,
vv.142 = E caddi come corpo morto cade
CANTO VI
vv 19 = Urlar li fa la pioggia come cani
vv 28-32 = Qual é quel cane ch'a abbaiando agogna,e si racqueta poi che 'l pasto morde,chè solo a divorarlo intende e pugna,cotai si fecer quelle facce lorde dello demonio Cerbero
CANTO VII
vv.13-15 =Quali dal vento le gonfiate vele caggion avvolte , poi che l'alber fiacca, tal cadde a terra la fiera crudele
vv.22-24 =Come fa l'onda là sovra Cariddi,che si frange con quella in cui s'intoppa, così convien che qui la gente riddi.
vv.82-84 = Per ch'una gente impera ed altra langue,seguendo lo giudicio di costei,che è occulto come in erba l'angue
CANTO VIII
vv.13-16 = Corda non pinse mai da sé saetta che sì corresse via per l'aere snella, com'io vidi una nave piccioletta venir per l'acqua verso noi in quella ...
vv.22-24 = Qual é colui che grande inganno ascolta chi li sia fatto, e poi se ne rammarca, fecesi Flegiàs ne l'ira accolta.
vv.49-50 = Quanti si tengon or là su gran regi che qui staranno come porci in brago.
CANTO XI
vv4 = Attento si fermò com'uom ch'ascolta;
vv64-72 = E già venia su per le torbide onde un fracasso d'un suon, pien di spavento per cui tremavano amendue le sponde,non altrimenti fatto che d' un vento impetuoso per li avversi ardori, che fier la selva e sanz' alcun rattento li rami schianta, abbatte e porta fori; dinanzi polveroso va superbo e fa fuggir le fiere e li pastori.
vv.76-81 = Come le rane innanzi a nimica biscia per l' acqua si dileguan tutte,fin ch' a la terra ciascuna s' abbica, vid' io più di mille anime distrutte fuggir così dinanzi ad un ch' al passo passava Stige con le piante asciutte.
vv.100-103 = Poi si rivolse per la strada lorda e non fe' motto a noi, ma fe' sembiante d' omo cui altra cura stringa e morda che quella di colui che li è davante;
vv.112-117 = Sì come ad Arli, ove Rodano stagna sì com'a Pola, presso del Carnaro ch'Italia chiude e suoi termini bagna, fanno i sepulcri tutt' il loco varo così facevan quivi d' ogne parte salvo che.'l modo v' era più amaro;

CANTO X
vv.100-102 = Noi veggiam, come quei c' ha mala lucele cose, disse, che ne son lontano; cotanto ancor ne splende il sommo duce.
CANTO XI
vv.102-105 = ...tu troverai, non dopo molte carte,che l'arte vostra quella ( la natura ), quanto pote,segue, come 'l mestro fa 'l discente...
CANTO XII
vv.4-10 = Qual è quella ruina che nel fiancodi qua da Trento l'Adice percosse o per tremoto o per sostegno manco che da cima del monte,onde si mosse,al piano è sì la roccia discoscesa,ch'alcuna via darebbe a chi sù fosse:cotal di quel burrato era la scesa;
vv.14-15 = E quando vide noi, sé stesso morse sì come quei cui l'ira dentro fiacca.
vv.22-25 = Qual è quel toro che si slaccia in quella c' ha ricevuto già 'l colpo mortale che gir non sa, ma qua e là saltella, vid' io lo minotauro far cotale.
vv.55-57 = E tra 'l piè della ripa ed essa, in traccia corrìen centauri, armati di saette, come solìen nel mondo andare a caccia.
CANTO XIII
vv.7-9 = Non han si aspri sterpi nè sì folti Quelle fiere selvagge che'n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi colti.
vv.40-44 = Come d'un stizzo verde c'arso sia da l'un dei capi che da l'altro geme e cigola per vento che va via sì de la scheggia rotta usciva insieme parole e sangue.
vv.44-45 = ond'io lasciai la cima cadere,e stetti come l'uom che teme
vv.111-114 = quando noi fummo d' un rumor sorpresi similmente a colui che venire sente 'l porco e la caccia a la sua posta, ch' ode le bestie e le frasche stormire.
vv.125-126 =...nere cagne,bramose e correnti come veltri ch' uscisser di catena.
CANTO XIV
vv.13-15. = Lo spazzo era una rena arida e spessa, non d' altra foggia fatta che colei che fu da' piè di Caton già soppressa
vv.28-30 = Sovra tutto 'l sabbion, d'un cader lento, piovean di foco dilatate falde, come di neve in alpe sanza vento
vv.31-37. = Quali Alessandro in quelle parti calde d' India vide sopra 'l suo stuolo fiamme cadere infino a terra salde per ch' ei provide a scalpitar lo suolo con le sue schiere, acciò che lo vapore mei si stingueva mentre ch' ra solo: tale scendeva l' etternale ardore.
vv.38-39.= ...onde la rena s' accendea, com' esca sotto focile, a doppiar lo dolore.
vv.79-81. = Quale del Bulicame esce ruscello, che parton poi tra lor le peccatrici, tale per la rena giù sen giva quello (Flegetonte).

CANTO XV
vv.7-10 = e quali Padoan lungo la Brenta, per difendere lor ville e lor castelli, anzi che Carentana il caldo senta: a tale imagine eran fatti quelli
vv.16-19 = quando incontrammo d' anime una schiera che venian lungo l' argine, e ciascuna ci riguardava come suol da sera guardare uno altro sotto nuova luna;
vv.20-21 = e sì ver noi aguzzavan le ciglia come 'l vecchio sartor fa ne la cruna.
vv.43-44= ..ma 'l capo chino tenea com' uom che reverente vada.
vv.121-123 = Poi si rivolse, e parve di coloro che corrono a Verona il drappo verde per la campagna;
CANTO XVI
vv.22-27 = Qual sogliono i campion far nudi e unti, avvisando lor presa e lor vantaggio, prima che sien tra lor battuti e punti così, rotando, ciascuno il visaggio drizzava a me, sì che 'n contraro il collo faceva ai piè continuo viaggio.
vv.86-87 = Indi rupper la rotta, e a fuggirsi ali sembrar le gambe loro isnelle.
vv.88-89 = Un amen non saria possuto dirsi tosto così com' e' fuor spariti;
vv 94-105 = Come quel fiume c' ha proprio cammino prima da Monte Veso inver levante, dalla sinistra costa d' Apennino, che si chiama Acquaqueta suso, avante che si divalli giù nel basso letto, e a Forlì di quel nome è vacante, rimbomba là sovra San Benedetto dell'Alpe per cadere ad una scesa ove dovrìa per mille esser recetto; così, giù d'una ripa discoscesa, trovammo risonar quell'acquatinta, sì che 'n poc'ora avrìa l'orecchia offesa.
vv.130-136. = ...io vidi per quell'aere grosso e scuro, venir notando,una figura in suso, maravigliosa ad ogni cor sicuro; sì come torna,colui,che va giuso, talora, a solver l' àncora,ch' aggrappa o scoglio o altro, che, nel mare, è chiuso, che, in su, si stende, e, da piè, si rattrappa.
CANTO XVII
vv.14-17.= Lo dosso e il petto e ambedue le coste dipinte avea di nodi e di rotelle. Con più color,sommesse e soprapposte, non fer mai drappi Tartari nè Turchi...
vv.21-24 = e come là tra li Tedeschi lurchi lo bivero s'assetta a far sua guerra , così la fiera pessima si stava su l'orlo ch'è di pietra e 'l sabbion serra
vv.25-27 = Nel vano tutta sua coda guizzava, torcendo in su la venosa forca ch'a guisa di scorpion la punta armava.
vv.46-51 = Per li occhi fora scoppiava lor duolo; di quà, di là soccorien con le mani quando a' vapori, e quando al caldo suolo: non altrimenti fan di state i cani or col ceffo, or col piè, quando son morsi o da pulci o da mosche o da tafani.
vv.74-75 = Qui distorse la bocca e di fuor trasse la lingua, come bue che 'l naso lecchi.
vv.85-88 = Qual è colui che sì presso ha 'l riprezzo de la quartana, c' ha già l' unghie smorte, e triema tutto pur guardando 'l rezzo, tal divenn' io a le parole porte;
vv.100-103 = Come la navicella esce di loco in dietro in dietro, sì quindi si tolse; e poi ch' al tutto si sentì a gioco, là v' era il petto, la coda rivolse,
vv.104-105 = e quella tesa, come un'anguilla, mosse, e con le branche l' aere a sè raccolse.
vv.106-107. = Maggior paura non credo che fosse quando Fetòn abbandonò li freni per che 'l ciel,come pare ancor, si cosse;
vv.109-114. = né quando Icaro misero le reni sentì spennar per la scaldata cera, gridando il padre a lui:"Mala via tieni"! che fu la mia, quando vidi ch' i' era ne l' aere d' ogni parte, e vidi spenta ogni veduta fuor che della fera.
vv.135-136 = e, discarcate le nostre persone, si dileguò come da corda cocca.

Profezie
CANTO I
[Il riformatore] = Virgilio
vv.101-111 =

Esempio