Il cellulare

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Testo

Il Cellulare
L’idea di essere raggiungibili ovunque si concretizza prima di tutto nel cerca persone: un piccolo apparecchio che con un segnale acustico e un display avvisa che qualcuno ci sta chiamando. Questo dispositivo a radiofrequenza entra in funzione nel 1955 ma la comunicazione in questo caso resta ...a senso unico..., perchè chi riceve la segnalazione deve recarsi ad un telefono fisso per richiamare il numero indicato.
I primi telefoni mobili in realtà erano apparsi sulle auto della polizia di Detroit già nel 1921 e dal 1946 la compagnia telefonica statunitense AT&T aveva avviato un servizio commerciale. Gli apparecchi comunicavano con un’unica antenna di grande potenza installata su un grattacielo che poteva trasmettere fino a cento chilometri di distanza. Il loro costo però era molto elevato e l’installazione doveva essere fatta su misura per l’automobile: ricevitore, trasmettitore e...cervello...del telefono occupavano l’intero bagaglio, mentre il disco selettore e la cornetta venivano installati all’interno dell’abitacolo.
In Italia il servizio radiomobile venne introdotto dalla Sip nel 1973, ma l’installazione fu costosa e la diffusione lenta.
Uno dei grossi passi nello sviluppo tecnologico venne dalla costruzione di dispositivi capaci di produrre e gestire microonde1, in grado di viaggiare in fasci ristretti per grandi distanze. Questo tipo di onde venne dedicato alla trasmissione di programmi radiofonici e televisivi.
3 aprile 1973: la prima chiamata.
L’ingegnere americano Martin Cooper, che lavora alla società di elettronica Motorola, in questo giorno effettua per la prima volta una chiamata da un telefono cellulare. E telefona, da una strada di Manhattan, al suo diretto concorrente, il direttore di ricerca dei Bell Laboratories2 (AT&T).
L’apparecchio che ha in mano è il prototipo Dyna-Tac, del peso 1130 grammi, senza display3 nè altre funzioni se non quelle di parlare, ascoltare e comporre un numero. La sua batteria ha trentacinque minuti di autonomia, ma impiega più di dieci ore a ricaricarsi.
Per comunicare, il Motorola DynaTac si collega con una stazione ricevente situata a New York, che poi instrada la telefonata lungo le normali linee telefoniche. Se Motorola è stato il primo realizzatore di un telefono portatile e della stazione ricetrasmittente in una ...cellula4... grossolanamente, ognuna con una stazione ricetrasmittente. In questa rete ciascuna stazione è collegata attraverso normali linee telefoniche.
Quando l’utente fa una chiamata utilizza uno dei canali disponibili nella cella (roaming), lasciando libero il precedente per altre telefonate. Questa soluzione permette di superare i problemi di sovraffollamento delle linee riscontrati negli esperimenti precedenti.
Il primo servizio pubblico di telefonia cellulare si avrà nel 1979 in Giappone e negli Usa a Chicago.
1983: il telefonino è in vendita.
Nel 1983 veniva lanciato sul mercato il primo telefono cellulare: si tratta di un Motorola DynaTac 8000X, pesante quasi otto etti e soprannominato “il mattone”. Fu messo in vendita a 3.995 dollari: a questi prezzi le vendite non esplosero immediatamente.
Ma erano stati necessari quindici anni di ricerche a dieci anni di faticosi accordi per la concessione delle licenze commerciali, prima di poter mettere in vendita il primo modello.
In Europa la commercializzazione dei primi telefoni cellulari sarebbe arrivata nel 1986.
Una rapida evoluzione.
Nel 1991 viene lanciato in tutta Europa il sistema di telefonia mobile digitale battezzato GSM, che gradualmente sostituirà i vari sistemi analogici presenti in ogni Paese (in Italia la rete TACS). L'adozione di un'unica rete per tutti i cittadini della Comunità permette di spostarsi da un Paese all'altro senza dover cambiare telefonino ad ogni frontiera, mentre negli Stati Uniti non vi è un sistema che riesce a prevalere sugli altri e ancora oggi convivono diverse tecnologie di trasmissione concorrenti. Il sistema digitale, anche di spedire messaggi di testo, notizie, immagini, e di collegare il telefono al computer. E dunque nel dicembre 1992 nascono gli SMS (Short Message Service), pensati inizialmente come sistema di comunicazione di servizio per gli operatori della telefonia mobile e diventati poi un fenomeno di costume. Nel 1997, nascono i telefoni dual band. Il presente e l'immediato futuro sono i telefonini ...di terza generazione..., l'UMTS (Universal Mobile Telecommunication System), con una capacità di trasferire dati tale (la cosiddetta banda larga) da poter trasmettere anche video e filmati. E la rivoluzione, non solo tecnologica ma soprattutto sociale, dei cellulari si è compiuta: nel 1999 la telefonia mobile ha battuto quella fissa e oggi solo in Italia ci sono circa quarantatre milioni di apparecchi, praticamente uno per individuo se si escludono anziani e bambini. Per fare un esempio del cambiamento di costume che questo aggeggio ha trascinato con sè riflettete su questo fatto: se all'inizio si dava agli amici il numero di cellulare e a tutti gli altri quello di casa, oggi succede il contrario. Sul cellulare autorizziamo chiunque a chiamarci, mentre la casa torna ad essere uno spazio riservato.
Annamaria Ecclesia
I D

1microonde: onde di frequenza maggiore rispetto alle onde radio.
2Bell Laboratories: Bell Laboratories Incorporated Settore dell'azienda statunitense American Telephone & Telegraph (AT&T), rinomato per la ricerca ad alto livello nel campo delle telecomunicazioni e dell'informatica. I Bell Laboratories sono noti come luogo di nascita del transistor, del linguaggio di programmazione C e del sistema operativo UNIX. Nel periodo in cui la ricerca era concentrata nel settore delle comunicazioni radio, presso i Bell Laboratories furono compiute inoltre scoperte storiche per l'astronomia: furono osservate le prime sorgenti radio galattiche (vedi Radioastronomia) e fu individuata la radiazione cosmica di fondo. Oggi, tra i principali progetti di ricerca in corso si citano quelli riguardanti la messa a punto di nuovi sistemi operativi per computer, di sistemi per la gestione di database, di navigazione e di gestione delle reti di comunicazione e di integrazione dei diversi sistemi di telecomunicazione.
3display: dispositivo o apparecchiatura che presenta visivamente i dati in uscita da un sistema. ETIMOLOGIA: voce inglese, da (to) display “esporre, mettere in mostra”.
4cellula: cellula fotoelettrica, apparecchio che sfrutte l’effetto fotoelettrico, erogando corrente quando è illuminato.

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