Oceano pacifico

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Categoria:Geografia
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Testo

OCEANO PACIFICO

Superficie
166 milioni di km²
Profondità massima
10.924 m
Profondità media
4.280 m
Numero di isole
30.000

L'Oceano Pacifico, la più vasta configurazione geografica del mondo, copre più di 166 milioni di km², circa un terzo della superficie terrestre. La superficie del Pacifico è più grande di quella di tutti i continenti messi insieme e corrisponde a circa la metà della superficie occupata dagli oceani. L'Oceano Pacifico confina con l'Asia e l'Oceania a ovest, l'America del Nord e l'America del Sud a est e l'Antartide a sud. Alcuni dei principali mari ai margini del Pacifico sono il Mare di Bering, il Mare di Ohotsk, il Mare del Giappone, il Mar Cinese Orientale, il Mar Cinese Meridionale, il Mar dei Coralli, il Mare di Tasman, il Mare di Ross e il Golfo della California. Il Pacifico contiene anche più di 30.000 isole, un numero di gran lunga superiore al totale delle isole nel resto del mondo. Molte di queste isole formano arcipelaghi che in realtà sono cime di dorsali oceaniche sommerse, come le Aleutine nel nord del Pacifico. Il Pacifico non è solo l'oceano più vasto e più antico del mondo, ma anche il più profondo, con una media di 4.280 m e un massimo di 10.924 m, nella Fossa delle Marianne, vicino a Guam. Il fondale dell'oceano possiede inoltre vaste piane abissali e un'estesa dorsale centrale maggiore chiamata Rilievo orientale del Pacifico. La maggior parte dell'attività tellurica del Pacifico si verifica intorno ai suoi margini. Il Pacifico, detto anche "anello di fuoco", contiene più dell'80% dei vulcani attivi presenti sulla Terra, responsabili di buona parte della sua attività sismica. La distesa di questo oceano copre numerose placche della crosta terrestre. Le calde bocche vulcaniche e i geyser che si innalzano dal limitare delle placche costituiscono l'habitat favorito di flora e fauna sottomarine molto ricche. Il nome dato al Pacifico deriva dalle sue acque calme, che solo occasionalmente vengono agitate da tifoni, mentre forti correnti circolano sotto la superficie. L'influenza del vicino continente antartico e il piccolo rapporto esistente tra terra e mare, abbassano solo lievemente le temperature dell'acqua nel Pacifico del sud rispetto al Pacifico del nord. Le correnti di acqua fredda, generate intorno al Polo Sud, scendono in profondità per poi circolare in direzione nord fino a formare una fredda e profonda corrente che va dall'Antartide al Giappone. Il fenomeno atmosferico e oceanico di El Ni(o crea nel Pacifico condizioni oceaniche insolitamente calde, provocando alterazioni climatiche di varia gravità. La corrente calda diretta a sud, spesso accompagnata da pressione atmosferica oscillante e da alcune configurazioni di venti, si verifica ogni dicembre ma è eccezionalmente intensa ogni sette-dieci anni. Le violente manifestazioni di El Niño nel 1982 e nel 1983 furono tra le più gravi mai registrate nel corso del XX secolo. Il fenomeno di El Niño influenza il clima di tutto il mondo per più di un anno. Periodi di siccità affliggono alcune zone, mentre altre sono battute da piogge incessanti. Uccelli e pesci muoiono o sono obbligati ad abbandonare il loro habitat naturale durante il fenomeno. L'importanza commerciale dell'Oceano Pacifico è aumentata in modo significativo fin dall'apertura del Canale del Panama nel 1920, che permise di collegare il Pacifico all'Oceano Atlantico. La pesca lungo le coste orientali e vicino all'Equatore costituisce un'attività economica rilevante. Da qualche tempo, il Pacifico viene anche sfruttato per le sue vaste risorse minerarie. È stato scoperto che le piattaforme continentali al largo delle coste di California, Alaska, Cina e dell'area indonesiana, contengono grandi riserve di petrolio. Alcune aree del fondo oceanico sono coperte di noduli di manganese, concrezioni di ossido di ferro e di manganese di dimensioni notevoli che talvolta contengono anche rame, cobalto e nickel. Una serie di progetti atti ad esaminare le possibilità di estrazione all'interno di questi giacimenti naturali è attualmente in fase di valutazione. Alcuni ricercatori hanno recentemente sperimentato un progetto per controllare il riscaldamento globale delle acque dell'Oceano Pacifico. Secondo l'opinione di un gruppo internazionale di oceanografi, si sarebbe scoperto che aggiungendo grandi quantitativi di solfato di ferro alle acque dell'oceano si stimolerebbe la crescita di alghe, che a loro volta assorbirebbero quantità significative di anidride carbonica dall'aria, trasferendole nell'oceano. L'anidride carbonica è considerata uno dei principali gas atmosferici con maggiore influenza sul riscaldamento terrestre.

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