Libano

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Testo

Libano (Stato)
(arabo Lubnan)

Repubblica (Al-Jumuhriya al-Lubnaniya) dell'Asia occidentale, nel Vicino Oriente.
Superficie: 10.400 km2.
Popolazione: 2.800.000 ab.
Capitale: Beirut.
Lingua: ufficiale l'arabo, ma diffusi sono anche il francese e l'inglese.
Religione: la popolazione è per ca. la metà cristiana di varie confessioni, per il resto musulmana.
Unità monetaria: lira libanese.
Confini: il Libano si affaccia a ovest sul Mare Mediterraneo e confina a nord e a est con la Siria, a sud con Israele.
Ordinamento: una nuova Costituzione deve essere redatta sulla base dell'accordo di Taif del 1989; il presidente della Repubblica (cristiano-maronita) cede il potere esecutivo a un Governo costituito da cristiani e musulmani in ugual misura.

GEOGRAFIA
Il territorio presenta quattro distinte regioni geografiche: la fascia costiera, articolata in promontori rocciosi; la catena del Libano; la Békaa, fossa di sprofondamento, continuazione verso nord della depressione del Mar Rosso e del Giordano; infine la catena dell'Antilibano, parallela a quella del Libano. Il clima è mediterraneo lungo la fascia costiera, di transizione all'interno. I fiumi principali sono il Nahr el Asi (Oronte) e il Litani (Leonte). La popolazione si addensa per lo più nella fascia costiera, ove sorgono i centri più importanti: Beirut, Tripoli, Saida (Sidone), Sur (Tiro), e sul versante interno dei rilievi del Libano: Zahlé e Baàlbek. Principali risorse sono l'agricoltura (vite, agrumi, olivi, sesamo, tabacco, banane, cereali) e l'allevamento del bestiame. Il sottosuolo offre minerali di ferro. Il bosco è molto ridotto: i famosi cedri del Libano sono ormai pochi esemplari, severamente protetti. L'industria è attiva nei settori del cementificio, della raffinazione del petrolio, tessile e chimico.

STORIA
Abitato anticamente dai Fenici, fu poi dominato dai Macedoni e quindi dai Romani. Soggetto dal XIV sec. al XVI ai Mamelucchi, quindi ai Turchi, il Libano si costituì in Stato sotto mandato francese nel 1920. Nel 1925 il nuovo Stato si proclamò Repubblica e nel 1941 ottenne l'indipendenza dalla Francia, diventa effettiva nel 1946; il potere politico venne diviso tra cristiano-maroniti e musulmani. Gli equilibri su cui si reggeva l'inedita formula libanese entrarono in crisi dopo il 1948 con l'afflusso di decine di migliaia di profughi palestinesi fuggiti dal neocostituito Stato d'Israele. Nel 1958 scoppiò una violenta guerra civile, che si risolse con l'intervento dei marines americani. Nel 1975 scoppiò un'altra guerra civile tra fazioni cristiano-maronite, musulmane e palestinesi e che vide l'intervento della Siria; nel 1982 fu Israele ad intervenire ed occupare la parte meridionale del Paese, divenuta area di controllo palestinese. Nel 1982 fu eletto presidente Amin Gemayel, figlio di uno dei capi dello schieramento cristiano. Nel 1983 USA, Francia, Italia e Gran Bretagna inviarono in Libano un corpo di pace, ma l'anno dopo furono costrette a ritirarlo. Ritiratosi anche Israele dalla zona meridionale del Paese, dopo l'evacuazione da Beirut della dirigenza dell'OLP, il Libano tornò sotto il controllo siriano. Nel 1985 si assistette, sotto l'egida di Damasco, al tentativo di formare un governo di unità nazionale fra tutte le fazioni in campo, ma anche questo governo si dimostrò privo di ogni potere reale. La lotta tra le fazioni continuò sanguinosa e convulsa fino al 1989, quando la Siria impose un accordo (accordo di Taif, in Arabia Saudita), per la pacificazione del Paese e una redistribuzione dei poteri tra cristiani e musulmani che riconoscesse un maggior peso a questi ultimi (passaggio del potere esecutivo dal presidente della Repubblica, cristiano, al governo presieduto da un primo ministro musulmano; ripartizione paritaria dei seggi del Parlamento, mentre prima erano in maggioranza i cristiani). Battuta la resistenza delle fazioni cristiane estremiste, la Siria ha affermato il suo controllo sul Libano, ribadito da un trattato di 'fratellanza' nel 1991. Nel 1992, le elezioni sono state vinte dal filosiriano R. Hariri, che ha affrontato il problema della ricostruzione del paese e nel 1995 ha ottenuto di emendare la Costituzione e prolungare il mandato presidenziale di E. Hawri fino al 1998. Durante il 1995 sono avvenuti ancora scontri tra gli Hezbollah palestinesi, stanziati nel sud del paese, e l'esercito israeliano.

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