Gli ambienti della geografia

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Categoria:Geografia

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Testo

L’ambiente equatoriale
La foresta equatoriale o pluviale si estende dai 5° di latitudine nord e sud occupando una zona prevalentemente pianeggiante e fermandosi a 1500 metri di altitudine. Questo bioma ricopre 10 milioni di km² distribuita in America meridionale, (nel bacino del Rio delle Amazzoni) in Africa centrale, (nel bacino del fiume Congo) in Indocina e nella Nuova Guinea. In queste zone le piante sono molto rigogliose, per il clima caldo umido che permette questa straordinaria crescita. In queste foreste ci sono nomadi che vivono come nel età della pietra mangiando radici e insetti e scimmie.
L’ambiente monsonico
L’ambiente monsonico si trova soprattutto in Asia ed è caratterizzato da due stagioni una piovosa ed una secca in cui i venti spirano verso il continente portando pioggia o verso l’oceano portando una stagione secca. La giungla che si è formata è meno fitta della foresta e sta diminuendo per fare spazio alle risaie.
L’ambiente tropicale
L’ambiente tropicale è compreso fra i 5° e i 15° gradi di latitudine nord e sud in queste zone la pioggia comincia a scarseggiare e non è più giornaliera e più ci si avvicina ai tropici meno durerà la stagione delle piogge. Questa zona è caratterizzata dalla savana che si divide in due tipi:
1. Savana alberata in cui sono presenti molti acacie e baobab.
2. Savana erbosa, verde durante la stagione piovosa e gialla nel periodo secco nel quale si distinguono delle strisce verdi che sono gli alberi sulle rive dei fiumi e si chiamano foreste a galleria.
L’uomo in queste zone ha creato le piantagioni in cui vengono coltivati soprattutto prodotti coloniali.
Gli ambienti tropicali aridi
Alle altezze superiori ai 15° di latitudine nord e sud non piove per parecchio tempo ed improvvisamente si rovesciano forti acquazzoni. La vegetazione è costituita da cespugli e ciuffi d’erba la cosiddetta savana spinosa. Procedendo verso i tropici la vegetazione diminuisce e si incontra la steppa e ci sono solo dei gruppi di nomadi che si spostano continuamente alla ricerca di pascoli per i loro animali.
Il deserto
Dove la pioggia diventa un fenomeno rarissimo si trova il deserto a cavallo dei tropici in queste aree c’è una forte escursione termica dalla notte da +50 °C a 0°C. Le dune sono in continuo spostamento per la forza del vento e possono confondere il senso dell’orientamento a chi vuole attraversare il deserto del Sahara in Africa che si estende per 9 milioni di km². I deserti si trovano in Asia, America ed Australia.
Le regioni mediterranee
Nella latitudine compresa nei 45° gradi circa si estendono le regioni mediterranee caratterizzate dalla presenza del mare che ne determina un clima temperato caldo, con una estate lunga e asciutta e un inverno piovoso ma mite. La coltivazione è soprattutto di viti, ulivi, agrumi e cereali.
Le foreste di latifogli
La foreste di latifoglie si trovano nelle zone più umide del clima temperato fra i 45° e i 60°, il loro clima è oceanico e la vegetazione è composta da alberi del tipo faggi e querce e in Inghilterra si chiamano brughiere e sono una grande distesa d’erba.
La foresta boreale

La foresta boreale si chiama cosi perché esiste solo nel emisfero boreale infatti alla corrispondente latitudine sud si trovano solo masse oceaniche. Le latifoglie lasciano il posto alle conifere e le foreste chiamate Taiga, si estendano per 15,5 milioni di km².
Poi emerge la tundre e una pianura ricoperta da pochi tipi di erbe e per nove mesi all’anno la temperatura è sotto lo zero e il terreno congela fino a parecchi metri sotto terra. Solo nella breve estate la vegetazione riprende un po’ vita e si vedono comparire renne e caribù. E nelle regioni più estreme si trovano giacimenti di petrolio.
L’ambiente artico e antartico
Questi ambienti sono perennemente ad una temperatura sotto lo zero e non c’è nessun tipo di vegetazione e nelle zone più vicine al polo per 6 mesi c’è la notte e per gl’altri 6 il giorno. Questa zona è compresa nel circolo polare artico e antartico.

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