Cina: geografia fisica, economica e storia

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Testo

CINA
DATI GENERALI:
Cina: repubblica Popolare
Superficie : 9.536.499 km² (Italia 301.302)
Popolazione : 1.158.230.000 abitanti (57.870.000)
Densità : 118 ab. km² (Italia 192 7 Europa 68)
Lingua : CINESE – Viguro, Tibetano, Mongolo
Religione : Confuciana – Buddista – Musulmana.
Moneta: Yuan Renminbi
INDICI DI SVILUPPO/SOTTOSVILUPPO.
Popolazione attiva: 679.565.000 di cui il 67% dedito all’agricoltura
Medici: 1 ogni 120 abitanti
Posti letto ospedalieri: 1 ogni 430 ab.
Università: 8
Prodotto nazionale lordo per abitante: 360$ USA
Analfabeti : 15%
La Cina : lo ha detto Confucio: per conoscerla ci vorrebbero cento vite.
La Cina ha 22 secoli di storia, è quindi la nazione più antica della terra senza contare che le origini della sua civiltà risalgono al 2° millennio A.C.. Eppure fra le grandi potenze nessuna appare tanto “nuova” come la Repubblica nata nel 1943 dopo guerre nazionali e civili.
GEOGRAFIA FISICA
La Cina con un confine terrestre di 14 mila km è posta a diretto contatto con 12 stati indipendenti e si estende dalla gelida vallata alla tropicale isola di Hainan; dai ghiacciai del Pamir fino ai mari dell’estremo oriente.
La catena occidentale dell’Himalaya, del Tien Scian e dell’Atai fanno da limite con le regione indiana a sud e con i bassopiani dell’Asia Russa a nord.
A nord la catena montuosa del Tsin Ling succede una regione piatta costituita da tavolati coperti da un ampio strato di löss e di pianure alluvionali verso il mare.
E’ la regione solcata dal fiume giallo che colora le sua acque appunto con il löss materiale trasportato dal deserto dei Gobi, che accumulatosi forma un terreno molto fertile.
LE COSTE E LE ISOLE
Alte rocciose, incise da molte insenature sono le coste a sud dell’estuario del fiume Azzurro.
Quelle settentrionali sono invece basse, paludose.
Le isole costiere sono piccole ma sono numerosissime: circa 3.400. Grandi sono invece l’isola meridionale di Hai Nen sia Taiwan (Formosa) che però non appartiene alla Repubblica Popolare Cinese, ma dal 1949 costituisce il territorio della Cina Nazionalista.
IL CLIMA
Le condizioni climatiche sono complesse. Perché risentono delle diverse altitudini, della lontananza del mare, dei territori più interni, della circolazione monsonica, dell’influenza del clima Siberiano (freddo e asciutto) e di quello tropicale (caldo e umido). A occidente le precipitazioni sono scarse, gli inverni rigidi e le estati calde (salvo che sul Tibet). A oriente l’estate è calda e piovosa. D’inverno invece si hanno a nord venti siberiani a sud clima umido e piovoso. Una caratteristica del clima cinese sono i tifoni la cui velocità del vento arriva anche a 200 km orari e più e i rovesci di pioggia fanno danni spaventosi.
I TRE FIUMI GIGANTI
I tre fiumi giganti per l’irrigazione delle campagne, per la navigazione interna e per il potenziale idroelettrico sono vere e proprie fonti di vita, purtroppo per le loro piene sono anche molto disastrose.
Lo Huang-ho (Fiume Giallo) scende dal Tibet con molta acqua ma poi si impoverisce attraversando la arida steppa quindi poi è poco navigabile è lungo 4.845 km.
Più a sud scorre il fiume Yangtze Kiang (Fiume Azzurro) lungo 5.800 km. raccoglie acque di un bacino vasto sette volte l’Italia nel quale vive quasi la metà della popolazione cinese.
Anche il Fiume Azzurro va soggetto a piene che ne raddoppiano la portata e provocano grandi inondazioni, attraversa molte città cinesi e all’imbocco del suo estuario si trova Shangai.
Il fiume Si Kiang o Fiume dell’Occidente si trova presso la latitudine del tropico è lungo circa 2.100 km anche questo fiume costituisce una importante arteria navigabile e al suo sbocco troviamo Hong Kong e Macao. I maggiori laghi si trovano nell’ampia vallata del Fiume Azzurro.
LA FLORA E LA FAUNA
Le zone più ricche di manto forestale sono quelle di Nodr-Est con foreste d’abeti, pini, larici, olmi e betulle e quella tropicale che si estende nella zona intorno al Golfo del Tonchino costituito soprattutto da bambù, querce e da cedri. La flora è stata sacrificata perché dove vi erano le migliori condizioni climatiche c’è un’altissima densità di popolamento dove le colture sono state estese al massimo con conseguente impoverimento della flora.
Per quanto riguarda la fauna in Cina ci sono numerose specie d’animali selvatici animali da pelliccia come: marmotte, lontre, scoiattoli; felini come: tigri e leopardi, scimmie, rettili nella zona tropicale, camosci e orsi sugli altopiani.
Nelle regioni interne troviamo cervi, cinghiali, gazzella abbondanti gli uccelli.
Le acque del mare e quelle interne sono ricche di pesci, che con il riso rappresentano la principale fonte d’alimentazione.
GEOGRAFIA UMANA E CITTA’
La popolazione cinese si è formata per millenarie fusioni tra gruppi umani che si trovavano fin dal III millennio, sulle pianure dell’Huang He, si organizzavano genti nomadi dedite alla pastorizia all’agricoltura e al commercio.
Ancora oggi la popolazione e in gran parte contadina, ma la migrazione verso le città è stata negli ultimi decenni massiccia.
Si è anche avuta la nascita di città nuove. L’urbanesimo in senso moderno è nato in Cina con la penetrazione commerciale occidentale. La città cinese era invece all’origine centro amministrativo, militare, recintata da muro, con al centro il palazzo del sovrano, il tempio degli antenati, i giardini, intorno poi c’erano i quartieri mercantili. L’espansione urbanistica di questo secolo ha distrutto la struttura antica, che in parte si conserva solo a Pechino e in poche altre città, mentre i grandi centri portuali come Shangai, Tientsin, Canton assumono gli aspetti delle grandi città occidentali.
Pechino che è la capitale, deve la sua fortuna alla posizione geografica. Si trova sulla grande strada per la Mongolia e la Manciuria, punto d’arrivo della “Via della Seta”, da secoli celebre centro storico culturale e artistico (oggi anche industriale) è il centro politico amministrativo della Cina.
Shanghai è la capitale economica del Paese, Tientsin è un porto attivo e città commerciale e industriale do primo rango.
GEOGRAFIA ECOMONICA
Con l’enorme numero di potenziale umano e le molteplici risorse sia agricole sia minerarie la Cina negli ultimi decenni ha un buon peso sulla scena economica mondiale.
L’agricoltura occupa circa il 67% della popolazione attiva, contribuisce per oltre un terzo alla formazione del prodotto nazionale e data le varietà climatiche del vasto territorio ha una gamma completa di colture, anche se la meccanizzazione e lo scarso impiego di fertilizzanti nel complesso si stima che il Paese realizzi un sesto della produzione agricola mondiale.
La Cina si presta ottimamente alla risicoltura (anche tre raccolti annui) seguita da colture tropicali quali canne da zucchero, agrumi ananas ecc.
Detiene il primato mondiale naturalmente per il riso, si trova al 2° posto per il mais e al terzo per il frumento e la soia. E’ il primo produttore mondiale di tabacco, al secondo posto per il tè ma è in costante aumento anche la frutticoltura, la produzione di legumi e ortaggi, notevole è anche la produzione di cotone.
Allevamento e Pesca
Anche per l’attività zootecnica il paese si pone ai primi posti nella graduatoria mondiale, anche se i bovini sono ancora destinati ai lavori dei campi cui sono adibiti anche 21 milioni di bufali. Assai più elevato è il numero di suini fondamentali per l’alimentazione, la Cina supera un terzo dell’intero patrimonio mondiale. Nelle regioni aride è diffuso l’allevamento di ovini e caprini, ma la Cina detiene anche il primato mondiale per la produzione della seta. Anche per la pesca la Cina è uno dei maggiori produttori del mondo, l’organizzazione è ancora in larga parte tradizionale, ma non mancano battelli modernamente attrezzati, impianti frigoriferi.
INDUSTRIA E COMMERCIO
L’industria occupa solo il 15% della popolazione attiva, partecipa per circa Il 45% alla formazione del reddito nazionale.
Se dal punto di vista quantitativo le produzioni non riescono a coprire le richieste di un mercato di un miliardo d’abitanti, dal punto di vista qualitativo le tecnologie cinesi possono competere con le giapponesi e americane. Già dal 1965 la Cina produceva il primo elaboratore, nel ’68 i primi missili balistici, nel ’70 un proprio veicolo spaziale, seguivano reattori nucleari e armi atomiche.
La siderurgia (acciaio) rappresenta la base dell’apparato industriale cinese, che si affianca alla metallurgia (rame, alluminio, zinco) entrambi i settori alimentano un’industria meccanica (macchine industriali, agricole e minerarie, motori e apparecchiature elettriche). Industria: in rapida espansione è quella chimica, in particolare per le materie plastiche. Fra le attività propriamente manifatturiere prevale quella tessile, essa lavora essenzialmente cotone e seta ma anche lana, fibre tessili artificiali. Tra le industrie alimentari infine prevalgono quelle relative alla brillatura del riso e alla mellitura del frumento, la manifattura del tabacco.
Per quanto riguarda il commercio la Cina nel volgere di mezzo secolo le correnti con il commercio estero hanno subito drastici cambiamenti. Dopo il 1960 la crisi politica tra Cina ed URSS comportò la quasi totale chiusura di questa fondamentale corrente di scambi; ne derivò una radicale inversione di tendenza che portò per un decennio, a limitare l’interscambio con i paesi del terzo mondo. Con gli anni ’70 dopo l’ammissione della Cina all’ONU è avvenuta una nuova svolta in base alla quale l’assoluta maggioranza del commercio estero si svolge in particolare con il Giappone, la Germania e gli Stati Uniti. Le importazioni riguardano impianti industriali apparecchiature tecnologiche. Le esportazioni riguardano soprattutto prodotti agricoli, tessuti, prodotti minerari e infine sempre maggior importanza è il turismo.
LA STORIA
La storia della Cina ,si può far risalire ad un’epoca antichissima che va da 500.000 a 1.000.000 d’anni fa, come sembra dimostrare il ritrovamento dei resti dell’ ”uomo di Pechino”, anche se le prime notizie della civiltà cinese risalgono al 2.500 a.c.
In quell’epoca l’organizzazione della società cinese era di tipo feudale; al vertice c’era l’imperatore e intorno a lui numerosi potenti “signori” legati al sovrano da vincoli personali di fedeltà e di convenienza.
In quell’età incominciò a formarsi lo spirito religioso cinese che è rimasto molto anche nell’età successive e fino ai nostri giorni, basandosi sulla reverenza della stirpe familiare è il culto degli antenati. Tuttavia dopo secoli di consolidamento del sistema feudale. Questo cominciò a provocare una inarrestabile disgregazione e generò un lungo e travagliato periodo di lotta tra i grandi signori feudali che si ribellavano agli imperatori.
Da questa crisi nacque, come reazione una fioritura del pensiero e della civiltà cinese che trovavano espressione soprattutto in due personaggi Lao Tzu e Confucio. Il primo diffuse il tao e il secondo si occupò della preparazione e della formazione dei “Mandarini” e in genere di tutti i funzionari imperiali fino al 1912, anno della caduta dell’impero.
IL PERIODO IMPERIALE
I feudatari che si erano ribellati agli imperatori avevano costituito dei regni in perenne guerra tra di loro. Tra il 255 e il 206 a.c. emerse e si affermò però una nuova ed energia dinastia imperiale che gettò le basi essenziali della struttura del futuro impero cinese classico. Il primo imperatore di questa dinastia (il terribile Huang Ti) fece erigere la grande muraglia per scongiurare la perenne minaccia di invasione da parte dei barbari mongoli e delle altre tribù del continente.
In questo periodo viene anche eliminato l’antiquato sistema feudale e creato uno stato fortemente centralizzato basato sui mandarini e cioè su una moltitudine di funzionari imperiali scelti e fidatissimi, il popolo irrigimentato in una ferrea disciplina e la divisione in classi era rigida. Nonostante la grande muraglia e l’efficiente organizzazione dello stato imperiale nel 1210 i Mongoli guidati da Gengis Khan invasero la Cina e dopo anni di guerra si insediarono sul trono imperiale dando inizio a una nuova dinastia quella degli Yuan che Marco Polo conobbe durante il suo viaggio. La nuova dinastia trasportò la capitale a Pekino e divise rigidamente il popolo in classi etniche, ma fu anche molto tollerante in fatto di religione verso la metà del 1300 però i Mongoli furono sconfitti durante una rivolta di un monaco figlio di contadini che fu acclamato imperatore e che diede inizio a una nuova dinastia imperiale quella dei Ming che dominò per circa 3 secoli fino a quando non venne travolto da una nuova invasione proveniente questa volta dalla Manciuria. I nuovi invasori dettero origine all’ultima dinastia imperiale che fu poi deposta dalla rivoluzione repubblicana scoppiata all’inizio del ‘900.
LA CINA MODERNA
Nell’ottocento la Cina entrò in contatto con l’effervescente mondo Occidentale desideroso di impossessarsi delle sue ricchezze. Fu così che in conseguenza di varie guerre e liti diplomatiche la Cina dovette accettare una serie di trattati commerciali per lei svantaggiosi. Il contatto con l’occidente non fu però solo negativo. Parecchi giovani delle classi più benestanti avevano potuto recarsi a studiare all’estero e così le nuove idea di repubblica , democrazia, nazionalismo e indipendenza avevano cominciato a circolare.
Esse costituirono la miccia della rivoluzione che travolse l’impero e occidentalizzò violentemente il paese,(attraverso la rivolta dei “Boxer” 1899-1900) e la rivolta del 1911, guidata da Sun Yat-Sen, che portò alla costituzione della prima Repubblica cinese.
LA REPUBBLICA CINESE
I primi anni della repubblica furono molto agitati Sun Yat Sen non riuscì a dominare gli scontri e venne deposto da presidente. La Cina si divise in due tronchi: al nord alcuni generali famosi per la spietatezza (i cosiddetti “signori della guerra”), s’impadronirono del potere e se lo contesero sanguinosamente, finche prevalse uno di essi. Questi “signori della guerra” erano appoggiati ciascuno da eserciti mercenari pagati dalle varie potenze occidentali. Questa fase provocò grandi distruzioni e grandi sofferenze per il popolo cinese. Proprio per questo nel 1921 al sud delle Cina fu rimandato al potere Sun Yat Sen alla testa del partito che egli aveva fondato nel 1912 il Kuamintang e cioè il partito nazionale del popolo.
Nello stesso anno entrò nel Kuamintang il partito comunista cinese nel quale spiccava la personalità di Mao Tze Tung. Alla morte di Sun Yat Sen la direzione del partito fu però assegnata al capo delle forze armate del sud, il generale Chiang Kay Shek. Questi iniziò una spedizione contro i signori della guerra del nord per sottrarre il controllo di quella parte della Cina all’influenza straniera. Ma un anno dopo interruppe l’avanzata verso il nord dopo essersi alleato con l’alta finanza cinese e occidentale e aver allontanato i comunisti dalla vita politica. Chiang Kay Shek massacrò i comunisti in varie città cinesi e accentrò tutti i poteri in un ristretto governo da lui presieduto, assoggettandosi completamente al comando degli inglesi e degli americani. Finì così per provocare molti malcontenti tra le masse popolari e soprattutto fra i contadini tra i quali trovarono fertile terreno le idee comuniste. Nel 1930 si era già in piena guerra civile. Dapprima l’armata rossa di Mao sconfitta più volte dall’esercito regolare, per sfuggire all’annientamento dovette compiere la celebre “lunga marcia” attraverso le montagne. Nel 1937 però il Giappone invase la Cina e i comunisti e il Kuamintang si allearono per combatterlo. La guerra Cino-Giapponese confluì poi nella seconda guerra mondiale che si concluse con la definitiva sconfitta del Giappone. Subito dopo il 1945 ripresero le ostilità tra i due vecchi nemici: il Kuaminiang e il partito comunista cinese. Il primo instaurò una rigida dittatura militare ma dovette poi fuggire sull’isola di Formosa dopo aver subito pesanti sconfitte a opera dell’armata popolare di Mao .
Così, l’1/10/1949, fu proclamata la repubblica Popolare Cinese e da quel giorno il movimento della società cinese è stato rapidissimo. La Cina si legò all’URSS ma il comunismo cinese si rivelò subito molto diverso da quello russo. Infatti si appoggiò soprattutto sui contadini e realizzò una profonda riforma agraria insieme alla progressiva industrializzazione del paese. La Cina infatti ha percorso una via autonoma e originale rispetto al modello socialista tipico dell’Unione Sovietica e dei paesi ad essa legati.
Oggi la Cina è considerata una dei paesi più potenti del mondo e destinata ad un intenso sviluppo in tutti i campi.
I GRANDI MAESTRI DEL PENSIERO CINESE
La struttura feudale dell’antichissimo Impero cinese, si consolidò ma portò anche la disgregazione e intorno al 400 a.c,si frazionò in una serie di stati “in lotta tra loro, ma l’inquietudine politica e sociale di quei tempi provocò un risveglio della coscienza e un’autentica fioritura del pensiero e della civiltà cinese e tra i molti grandi personaggi del pensiero e dell’arte, diede i due pilastri della civiltà cinese: LAO TZU e, soprattutto Confucio, il più noto pensatore cinese.
LAO TZU
LAO TZU cioè LAO “il Maestro” è un personaggio mitico vissuto nel VII A.C., la sua dottrina è il Taoismo: l’espressione mistica dell’anima cinese. Misticismo che s’identifica con l’anelito religioso dell’unione al TAO. Definire il TAO è quasi impossibile, esso è potenza originaria della vita e dell’essere, è l’origine della divinità e del cosmo, perdersi, confondersi annullarsi in esso: questa è la via dell’immortalità, che si raggiunge attraverso la meditazione, che sa dimenticare il mondo e i suoi problemi per cercare di elevarsi all’assoluto.
CONFUCIO
Se l’opera di LAO TZU è stata rilevante quella di Confucio è stata decisiva.
Il Confucianesimo non è una religione. E’ una dottrina, anzi piuttosto “laica”. Razionalistica e scettica, che sostituisce alle credenze religiose convinzioni di carattere morale, polito e sociale. Tuttavia pur non presentandosi come religione, non parlando di divinità in senso stretto, ma di “cielo”, perché il cielo è una razionale armonia che regna nel cosmo E solo l’uomo dirige la propria vita che il cielo gli ha prefissato, se l’uomo devia dalla retta via causa calamità sconvolgenti, occorre quindi badare bene e mantenere l’equilibrio, di non turbarlo mai di Tramandare, non innovare, come voleva la massima cinese della saggezza

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