Ricerca su Sofocle

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Ricerca su Sofocle.

Sofocle (Colono, Atene 496 ca. - Atene 406 ca. a.C.), tragediografo greco. Figlio di Sofilo, ricco produttore di armi, Sofocle poté ricevere un'ottima educazione. Distintosi nella danza e nella musica, fu chiamato a suonare la lira nel peana che celebrò la vittoria ateniese dopo la grande battaglia di Salamina (480 a.C.). Nel 468 a.C., in uno dei tradizionali concorsi poetici e drammatici che si tenevano ogni anno ad Atene, sconfisse Eschilo, allora il maggiore tragediografo dell'epoca. In seguito, Sofocle si aggiudicò il primo premio una ventina di volte, e nel 441 a.C. fu a sua volta battuto da Euripide. La sua vita coincise con il periodo della massima fioritura di Atene. Fu amico dello storico Erodoto e di Pericle e, sebbene non coltivasse ambizioni politiche e militari, almeno due volte fu eletto stratega.

Sofocle scrisse più di cento opere teatrali, delle quali rimangono sette tragedie complete, i frammenti di altre ottanta o novanta e il lungo frammento del dramma satiresco I segugi, scoperto in un papiro al principio del Novecento. Le sette tragedie pervenuteci sono: Antigone, Edipo tiranno o Edipo re, Elettra, Aiace, Trachinie, Filottete e Edipo a Colono (rappresentato postumo nel 401 a.C.). Secondo la cronologia più attendibile, l'Aiace fu composto intorno al 451-444 a.C.; seguirono Antigone e Trachinie (dopo il 441 a.C.); Edipo re ed Elettra risalgono al periodo dal 430 al 415 a.C.; il Filottete è probabilmente del 409 a.C.

ANTIGONE E EDIPO
Di queste sette tragedie, tutte di altissimo valore artistico per la struttura dell'intreccio e l'intensità drammatica dello stile, tre sono considerate fra i grandi capolavori della letteratura di tutti i tempi: Antigone, Edipo re ed Edipo a Colono. L'Antigone affronta il tema del contrasto fra le leggi degli uomini e la legge divina: per rispettare le leggi degli dei e rendere le rituali onoranze funebri al fratello Polinice, ucciso in battaglia dall'altro fratello Eteocle, la giovane Antigone trasgredisce il divieto di Creonte, re di Tebe. Condannata a morte, Antigone si toglie la vita, e con lei anche l'amato Emone, figlio di Creonte. Il tema dell'Antigone ritorna in forme diverse nell'Aiace, nell'Elettra e nelle Trachinie.

L'Edipo re, considerata da Aristotele una tragedia perfetta per struttura e potenza drammatica, racconta il mito di Edipo, il quale, quando scopre di aver inconsapevolmente ucciso il padre Laio e di aver sposato la madre Giocasta, vinto dall'orrore e dalla disperazione si acceca. Nell'Edipo a Colono il vecchio re cieco si riconcilia con il destino e incontra una morte sublime e misteriosa dopo anni di esilio, durante il quale è stato sostenuto dall'amore della figlia Antigone.

LE INNOVAZIONI DRAMMATURGICHE
Gli studiosi moderni tendono a ritenere Sofocle il maggiore dei tre tragici greci per l'equilibrio dell'espressione, priva del pesante simbolismo di Eschilo e del lucido razionalismo di Euripide. A Sofocle si attribuiscono due importanti innovazioni nel teatro greco: l'aggiunta del terzo attore sulla scena, che consentì di sviluppare un intreccio più complesso e di mettere in evidenza conflitti di personalità, e il superamento della trilogia, tipica di Eschilo: in tal modo, svincolando l'opera dal mito e dalle esigenze di un tema, Sofocle conferì autonomia psicologica ai personaggi e unità drammatica all'azione, trasformando lo spirito della tragedia.

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