La filosofia di Newton

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

Voto:

1.5 (2)
Download:891
Data:19.04.2007
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
filosofia-newton_1.zip (Dimensione: 4.69 Kb)
trucheck.it_la-filosofia-di-newton.doc     28 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

LE RICERCHE SULLA LUCE
Le prime ricerche di Newton sono relative all’ ottica, nel cui ambito egli perviene ad alcune importanti conclusioni: la luce bianca è comporta da raggi di colori diversi; i raggi dei diversi colori hanno differenti angoli di rifrazione; la diversità cromatica è ricondotta a una caratteristica matematica, quindi il colore può essere trattato come fenomeno fisico, distinto dalla percezione soggettiva. Formula poi l’ ipotesi della teoria corpuscolare.
METODO INDUTTIVO
In queste ricerche newton segue il metodo induttivo sperimentale, già definito da Bacone e Galilei: il punto di partenza è costituito da osservazioni ed esperimenti, i cui dati vengono poi generalizzati per formulare ipotesi da sottoporre quindi a controllo sperimentale. Aspetto centrale di questo metodo è la possibilità di trattare in modo matematico i dati: essi devono essere qualificabili nel momento osservativo-sperimentale; inoltre le leggi devono essere espresse come rapporti matematici costanti trai i fenomeni. La matematica costituisce per Newton, come per Galilei, lo strumento e il modello della scienza della natura.
I PROBLEMI DELL’ INDUZIONE
Newton è consapevole dei problemi posti dal metodo induttivo: il passaggio da un numero limitato di casi osservati a una legge avente carattere universale è fondato su una necessità logica. Per superare tale difficoltà integra il proprio metodo con alcune regole del filosofare che stabiliscono, tra l’ altro la possibilità di riferire a tutti i corpi le proprietà dei corpi sui quali è possibile impiantare esperimenti e di ricondurre effetti simili a cause simili. Le regole non sono però dimostrate ma assunte come postulati.
IL METONO INDUTTIVO-DEDUTTIVO
-Le regole del filosofare sono contenute nell’ opera principale di Newton, i Principi matematici della filosofia naturale. In quest’ opera Newton costruisce un completo sulla base di un metodo induttivo deduttivo: dall’ osservazione sperimentale si perviene alla formulazione di leggi universali, cui si accompagnano definizioni e assiomi; da questi si deducono poi i fenomeni osservabili, in modo da dimostrare la necessità d’ essere.
-Ad esempio, Newton deduce dai principi generali le leggi di Keplero, senza modificarne la formulazione, ma spiegandone alla luce delle leggi generali del moto e della legge gravitazionale.
-Tra le definizioni generali che Newton pone a fondamento del proprio sistema, sono particolarmente importanti quelle relative al tempo assoluto e allo spazio assoluto, concepiti come riferimenti invarianti delle durate e dei moti. E’ inoltre importante la definizione del concetto di massa, distinto da quello di peso.
LA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE
Tra le leggi generali la principale è quella di gravitazione universale, che stabilisce che tutti i corpi si attraggono con una orza direttamente proporzionale alle masse e inversamente proporzionale al quadrato delle distanze. Tale legge vale allo stesso modo per i corpi celesti e per quelli terrestri. In questo modo Newton perviene a un’ unificazione della meccanica celeste e di quella terrestre.
L’ ATOMISMO
La legge di gravitazione è applicabile anche alla struttura elementare della materia. Secondo Newton, essa è composta da atomi , tenuti insieme dalla forza di gravitazione o da una forza della stessa natura di quella gravitazionale. La composizione atomica e le leggi del moto spiegano anche le proprietà chimiche dei corpi. Il processo di unificazione della fisica si completa, riducendosi a una serie limitata di assiomi, definizioni e leggi a partire dalle quali è possibile dedurre qualsiasi fenomeno di natura fisica.
LA RELIGIONE
La finisca può però spiegare solo i fenomeni e i rapporti quantitativi fra essi; non può dare risposta alle domande relative alla natura delle leggi nè al senso del mondo e al teologismo che esso rivela. E’ perciò necessario supporre al di là delle cause studiabili scientificamente, una causa ultima e un principio razionale ordinatore identificato con Dio. Anche gli aspetti fisici dell’ universo presuppongono non solo l’ esistenza, ma l’ intervento di Dio. In particolare, la quantità di movimento tende progressivamente a decadere (entropia), per cui occorre presupporre l’ intervento di un essere superiore che ristabilisca periodicamente l’ equilibrio. Al problema religioso Newton dedica una parte consistente della proprio produzione, rimasta però inedita. Questi scritti ancora in corso di pubblicazione arricchiscono di elementi nuovi la figura di Newton, testimoniandone l’ interesse per l’ esegesi biblica e anche per temi alchimistici o ermetici.

Esempio