Illuminismo

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ILLUMINISMO

L’illuminismo è una corrente letteraria che matura in Francia nel ‘700 e che si diffonde in Europa fino alla rivoluzione francese. Le premesse di questa cultura rivoluzionaria vanno ricercate nella filosofia inglese. Newtoon, Locke e la prima esperienza parlamentare nella vita inglese alla fine del ‘600.
Illuminismo vuol dire età dei lumi.
Infatti gli illuministi pensavano che fosse necessario, per mezzo della luce della ragione, eliminare la superstizione, l’ignoranza e i pregiudizi del medioevo.
Immanuel Kant alla fine del ‘700 disse: “L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stadio di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di avvalersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di fare uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro”.
“Sapere aude”, avere il coraggio di servirsi della propria intelligenza. E’ questo il motto dell’illuminismo.
Si può perciò affermare che venne distrutto il vecchio mondo feudale e la vecchia cultura, per cui furono criticati e abbattuti, attraverso la ragione, i principi del passato.
Infatti autorità, intolleranza, schiavitù, disuguaglianza tra gli uomini, ingiustizie sociali, barriere doganali, religioni rivelate vennero sostituiti da libertà, uguaglianza, tolleranza, cosmopolitismo, fratellanza e antistoricismo (la storia passata è un cumulo di errori, non sono conquiste progressive).
L’epoca condannata dagli illuministi è dunque il medioevo.
L’illuminismo, ideologia della classe borghese, rivoluzionò tutti i campi della vita dell’uomo.
FILOSOFICO - RAZIONALISMO, poiché il pensiero si basava sulla dea Ragione, il razionalismo illuminato è lo sviluppo dell’EMPIRISMO di Newtoon, del RAZIONALISMO di Cartesio (Cogito ergo sum)

ECONOMICO – Si segue la teoria di Adam Smith secondo cui l’economia doveva seguire le leggi di natura e per questo i mercati dovevano potersi sviluppare, abbattendo le barriere doganali (FISIOCRAZIA)

RELIGIOSO – Gli illuministi non sono atei, ma rifiutano le religioni rivelate, il loro aspetto interiore, rituale, formale e sviluppano la teoria razionalistica del DEISMO (ipotizzare un ente all’origine del mondo)

SOCIALE –Nasce completamente una nuova società.
Viene combattuta la nobiltà e il clero, protetto dall’assolutismo monarchico. Si afferma la classe borghese. Si affermano libertà, uguaglianza, solidarietà perché in base alla ragione si pensa che tutti gli uomini sono uguali (Cosmopolitismo)

POLITICO – Rivoluzione profonda favorita dal pensiero di Locke che alla fine del ‘600 teorizzò che il potere di un sovrano non è di origine divina, poiché il potere risiede solo nel popolo che delega la sovranità ad un rappresentante, appunto il “sovrano” o il parlamento, ma afferma che se i rappresentanti del popolo tradiscono le masse non rappresentano in modo corrispondente le loro idee e questi hanno la possibilità di ribellarsi. I teorici illuministici sviluppatisi nel ‘700 in Francia sono Voltaire, Montesquieu e Rousseau.
- Voltaire riteneva che il sovrano doveva essere il popolo, però sapeva anche che il popolo non può comandarsi da solo e perciò affermò che tutto doveva essere fatto per il popolo, ma non attraverso il popolo.
Fu perciò teorico del DISPOTISMO ILLUMINATO (necessità di una monarchia assoluta, in cui il sovrano, illuminato dalla luce della ragione, si avvalga della collaborazione dei migliori intellettuali del paese). Furono sovrani illuminati Maria Teresa d’Austria, Caterina II di Russia, Federico II di Russia, Leopoldo Granduca di Toscana.
- Montesquieu è considerato il teorico delle costituzioni liberali di fine ‘800, infatti prese l’Inghilterra come esempio da imitare per il suo stato politico. Poggiava lo stato parlamentare ed era convinto che in uno stato democratico i 3 poteri, legislativo, economico e giudiziario, dovevano essere separati.
- Russeau si mantenne su posizioni estreme, infatti teorizzò la necessità di una sovranità popolare e di una democrazia diretta, pur sapendo che questo è realizzabile solo in uno stato piccolo come la polis greca, infatti pensava che qualunque rappresentante scelto dal popolo, possa tradire il popolo stesso. Inizialmente illuminista R. si allontanò sempre più da questo pensiero. Credeva che l’uomo per natura è buono, ma è corrotto dalla società. Credeva inoltre che la proprietà privata creava disuguaglianza tra gli uomini. I suoi tre principi fondamentali erano uguaglianza, fratellanza, libertà; i principi che hanno dato vita alla rivoluzione francese, che portò la nascita di una repubblica borghese, eliminata da Napoleone prima, e dal con grasso di Vienna poi.

CULTURALE – Gli illuministi sapevano che ci vuole un uomo nuovo per un mondo nuovo. Per questo l’arte deve essere utile e finalizzata alla denuncia degli errori, alle ingiustizie passate, alla divulgazione delle nuove idee. Nacquero settimanali, quotidiani, enciclopedie e romanzi. Viene redatta per 20 anni da Diderot e D’Alambert “L’Enciclopedia” (delle scienze, delle arti, dei mestieri). Gli illuministi non si chiudono nello studio individuale nella loro biblioteca, ma sono inseriti nella civiltà, sono operatori culturali che si propongono di divulgare della nuove idee. L’arte deve essere utile, deve giovare all’uomo, deve cambiare il mondo.
ANTISTOICISMO – l’illuminismo rifiuta tutta la storia prima dell’illuminismo, e solo con il romanticismo si riscoprono valori positivi nel medioevo. I romantici infatti affermano che in questa epoca si devono ricercare le radici dell’Europa attuale.

STORICO – Si svolge una lunga serie di rivoluzioni armate dal ‘700 al 1848, data della rivoluzione francese.
L’ottimismo illuministico è dovuto alla fiducia nella ragione e nella scienza, che in questo periodo è caratterizzata da scoperte importantissime che vennero applicate nel sistema produttivo (spoletta automatica, macchina a vapore, telaio idraulico…) e che trasformano anche il settore dei trasporti e la vita quotidiana dell’uomo.
Le idee degli illuministi coinvolsero molti sovrani che li convocarono affascinati da questa filosofia.
Tuttavia il dispotismo illuminato non poté eliminare i conflitti sociali e il malcontento delle classi minori poiché i sovrani continuavano a favorire la nobiltà.

Nel frattempo in Italia c’era una situazione politica frammentaria, e il paese rimaneva arretrato economicamente e socialmente, perciò l’illuminismo si diffuse solo nelle grandi città come Milano, Napoli, Firenze. Quindi ci furono solo grandi studiosi.
Milano era il centro dell’illuminismo in Italia grazie alla politica illuminata di M. Teresa d’Austria che chiamo a collaborare illuministi come C. Beccarla (scrisse “Dei diritti e delle pene”).
Altri famosi illuministi italiani furono i fratelli Verri, redattori de “Il Caffè”.
Naturalmente l’ottimismo illuministico naufragò con il fallimento della rivoluzione francese che segnò la nascita di una repubblica borghese, cancellata prima da Napoleone e poi dal Congresso di Vienna.
Quindi l’illuminismo che mostrò i limiti della ragione fu seguito da una corrente nuova fondata sui sentimenti: Il Romanticismo

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