I Sofisti

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

Passaggio da una fase naturalistica ad una riflessione sull’uomo
• I sofisti
• Socrate
VI secolo V espansione città ioniche Atene in confronto è arretrata (la terra è divisa fra le famiglie aristocratiche ( ) che governano senza istituzioni).
Accanto ai AAAA c’erano piccoli e medi agricoltori (mondo rurale)
Crisi economico – sociale C lo sviluppo demografico rese impossibile la sopravvivenza dei piccoli agricoltori
• La città non ha i mezzi per fondare nuove colonie
• I piccoli agricoltori sono costretti a richiedere prestiti ai cccc, ma non possono far fronte ai debiti , i proprietari prendono i terreni dei debitori, oppure riducono in schiavitù i debitori insolventi
• CONFLITTO SOCIALE
• I contadini chiedono l’abolizione dei debiti e della schiavitù e la ridistribuzione delle terre i l’aristocrazia non sarebbe in grado di far fronte ad una rivolta contadina alcuni aristocratici scelgono una politica (mediazione dei conflitti sociali) ed affidano dei poteri eccezionali a SOLONE
SOLONE aveva il prestigio per far accettare una riforma discendeva dalla famiglia degli ultimi re ed era legato al sacerdozio delfico
Era MEDIATORE perché doveva superare la condizione di dominio dei più forti sui più deboli, ma anche LEGISLATORE perché doveva imporre leggi di validità universale che definissero la natura e i limiti del potere.
Accettando la supremazia della legge l’aristocrazia rinunciava al dominio assoluto A situazione nuova
Quelli che si trovavano in posizione subordinata ora hanno la garanzia delle leggi cui devono sottostare anche gli aristocratici non mutano i rapporti economico – sociali
E’ cancellata la schiavitù per debiti, ma non si ridistribuiscono le terre
RIFORME POLITICHE:
1. Divide i cittadini in base alla ricchezza terriera
2. Ci sono quattro classi sociali (pentacosiomedimni, zeugiti, ecc.)
3. Istituiti organi di governo in cui il peso preponderante tocca ai ceti più ricchi, che governano in nome dell’intera comunità
Costituisce una CCCCC
La comunità è compatta, anche se gerarchizzata
Essere membro della EEEEE significava avere dei diritti sanciti dalla legge senso di appartenenza a questa nuova realtà.
Atene dal VI al IV secolo si muove sulle linee tracciate da Solone
D’ora in avanti il conflitto aristocrazia / ///// è politico
Anche il AAAAAAesercita un peso sulle realtà della eeeee
Tendenza a trovare una risposta ai problemi economico – sociali
V secolo V Atene si accolla il mantenimento dei cittadini poveri
• Elargizioni di cibo e di denaro
• Retribuzioni per lo svolgimento di incarichi pubblici
• Compenso per chi partecipava alla vita politica
• Compenso per la partecipazione ad eventi comunitari (assistere a rappresentazioni, ecc.)
L’uomo greco realizza pienamente il suo essere uomo essendo cittadino
Si realizza pienamente come uomo libero
Implica una possibilità di risorse della città per garantire questo meccanismo di partecipazione di tutti
RETORICA: oggetto primo dell’insegnamento dei sofisti (è una RRRRR)
Pone un problema tipico del quinto secolo: se è possibile trasmettere la virtù P se è possibile l’educazione
politica per principio deve appartenere a tutti i cittadini
Somma di competenze nuove
Fa risaltare i migliori fra i cittadini
I sofisti insegnano la virtù permettendo agli aristocratici di eccellere non solo per il nome (famiglia) ma anche per i meriti
L’LLLLL è insegnabile perché consiste in una determinata cultura
Valenza democratica di questo principio
TESI DEI SOFISTI:
• Legata alle tesi di Protagora e Gorgia (i primi sofisti)
• Fase umanistica della filosofia F l’attenzione si sposta dall’essere ad un soggetto conosciuto
• Visione soggettivistica V il metro rispetto alla realtà è l’uomo
• Le sensazioni (primo strumento con cui ci rapportiamo alla rrrrr) sono essenzialmente soggettive
Il centro della riflessione si sposta sull’uomo
“ L’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono”
1° interpretazione 1 Platone l’uomo è il singolo individuo e le cose sono gli oggetti percepiti dai sensi
2° interpretazione 2 l’uomo è l’umanità. Le cose sono la realtà in generale l’uomo giudica la realtà secondo parametri comuni
3° interpretazione 3 l’uomo è la civiltà, le cose sono i valori ideali alla base della comunità l’uomo valuta la realtà a seconda del gruppo sociale cui appartiene.
4° interpretazione 4 il linguaggio è neutrale rispetto alla realtà e ai valori
Per i sofisti NON ESISTE UNA REALTA’ ASSOLUTA
Secondo Parmenide “il linguaggio è rivelativo del carattere assoluto dell’essere”
Secondi i sofisti il linguaggio non può rivelare la verità perché è uno strumento neutrale rispetto ai valori
ATTEGGIAMENTO TIPICO DI UNA FASE GIOVANILE
I sofisti sono maestri dell’mmmmmmmmmmmmmm, si occupano della ccccccc, sono i portavoce di un novo sapere che può essere insegnato
Sono intellettuali di professione e sono stranieri
Il loro sapere è incentrato sull’uomo e sulla IIIII
Il sapere non può passare attraverso il linguaggio che, a partire dai sofisti, diventa oggetto di riflessione
Secondo Protagora il linguaggio è neutrale rispetto all’uso, alla funzione e alla ricaduta che ha
IL LINGUAGGIO NON RIVELA LA VERITA’
RELATIVISMO DEI SOFISTI R esistono tante verità quante sono le esperienze dei singoli
Individui
Si fonda sul soggettivismo del pensiero sofista
PROTAGORA: l’uomo è misura di tutte le cose
GORGIA
Rapporto tra RRRRRRe eeeee
Tendenza a codificare in un’espressione sintetica il pensiero di un filosofo
“Nulla è, se anche fosse non sarebbe conoscibile, se anche fosse conoscibile non sarebbe comunicabile”
NULLA E’N si riferisce polemicamente a Parmenides non vuol dire che nulla esiste
Vuol dire che non c’è niente che può essere riconosciuto come l’essere parmenideo (niente è ingenerato, eterno, immutabile, ecc.)
SE ANCHE FOSSE NON SAREBBE CONOSCIBILES qualcosa con le caratteristiche dell’essere è al di fuori della nostra conoscenza, perché essa è legata all’esperienzao mondo sensibile
SE ANCHE FOSSE CONOSCIBILE NON SAREBBE COMUNICABILES non potremmo esprimerlo perché possiamo comunicare attraverso le parole, la parola è ontologicamente diversa dalla cosa che esprimel ognuno interpreta in modo diverso una parola la parola non può che avere un valore persuasivol non può comunicare l’essere e la veritàn può solo avere la capacità di convincere
Per Gorgia la persuasività fa leva sulle reazioni emotive e la capacità di suscitare stati d’animo (funziona soprattutto per la folla vedi uomini politici)
Per Protagora la persuasività fa leva sulle capacità dell’altro di comprendere
Le leggi non si fondano nella divinitàL perché si devono rispettare?
Per Protagora le leggi vanno rispettate perché esprimono la giustizia che la aaaaa si è data le leggi sono il fondamento della lllll
Non esiste una verità assoluta, nemmeno un’idea di giustizia, ma le leggi individuano un orizzonte di valori e di giustizia da rispettare
• L’individuo sceglie in base al proprio utile
• La LLLLL sceglie in base all’utile, ma è un utile che si pone al di sopra di quello individuale anche se è soggettivo
• Il fondamento delle leggi è dato dalla loro utilità
TRASIMACO dice che
• “La giustizia è l’utile dei potenti”
• Le leggi sono fatte dagli uomini che hanno il potere di governare
CRIZIA sostiene che
• “la legge è un puro strumento di potere”
• “la giustizia è definita in ordine agli interessi della classe nobiliare”
Le leggi sono anche lo strumento di difesa dei deboli rispetto all’arbitrio dei potentif si impongono dei limiti al potere
ANTIFONTE ED IPIA contrappongono eeeeeee (la natura delle cose)
• Contrapposizione fra diritto naturale e diritto positivo (che si è costituito di fatto nella storia)
Non ci si deve rivolgere alla legge per trovare la giusta norma di vita, perché essa è scritta nella natura stessa dell’uomo
• POSITIVO / NEGATIVO
Positivo ha tre significati, così come negativo:
1. Buono / non buono
2. Ciò che pone (afferma) / ciò che nega
3. Ciò che è posto (si è costituito, realizzato) / naturale
Per il diritto positivo la giustizia è vivere secondo delle norme
Il diritto positivo divide (le leggi variano) , il diritto naturale accomuna tutti gli uomini
La vera patria del saggio non è la LLLLL, ma il mondo
L’atteggiamento cosmopolitico si trovava anche in Democrito
PROTAGORA P “ Intorno agli dei non ho modo di sapere né che sono né che non sono né la loro natura. Troppe sono le difficoltà che lo impediscono …”
CRIZIAC “se abbandoniamo il problema della realtà degli dei alla sfera delle opinioni soggettive ne consente un uso politico”
• “gli dei non sono altro che un’invenzione dei governanti che si servono di questo strumento per colpire i sudditi”” fanno interiorizzare il rispetto delle leggi mettendolo sotto il potere della divinità
I tipi di problemi cambiano grazie ai sofistiI l’uomo è il centro della riflessione i problemi legati alla dimensione umana sono sempre aperti
IL PROBLEMA DELLA LEGGE SI PONE SEMPRE
In questo stesso contesto stoico agiscono
• Socrate
• Platone
• Aristotele

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