Le muse omeriche

Materie:Appunti
Categoria:Epica

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Le Muse
Divinità della mitologia greca, erano le nove figlie di Zeus e Mnemosine (la memoria), dimoranti sulle vette dell’Elicona o del Parnaso, il monte sacro ad Apollo, il dio che guidava i loro canti e le loro danze.
In origine erano venerate come ninfe delle sorgenti; del canto e della musica e, in seguito, di ogni manifestazione del pensiero, del pensiero, dell’arte e della scienza. Ciascuna di esse aveva un attribuzione particolare:
• Calliope (dalla bella voce) era la musa della poesia epica e dell’eloquenza;
• Clio (colei che celebra), della storia;
• Euterpe (colei che allieta), della poesia lirica e della musica;
• Melpomene (colei che canta), del canto e poi della tragedia;
• Tersicore (lieta della danza), del canto corale e della danza;
• Erato (l’amabile), della poesia amorosa;
• Urania (la celeste), dell’astronomia;
• Polinnia (dai molti inni), della poesia religiosa;
• Talia (la fiorente), della commedia.
A loro si rivolgevano i poeti dell’antichità, per ottenere l’ispirazione, a cominciare da Omero che le invoca all’inizio dell’Iliade e dell’Odissea; tale tradizione continuò anche in età posteriore presso i poeti cristiani.
A Roma le Muse si identificarono con le Camene, il cui nome significa .

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