programmazione aziendale

Materie:Riassunto
Categoria:Economia Aziendale
Download:861
Data:18.05.2005
Numero di pagine:7
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
programmazione-aziendale_2.zip (Dimensione: 9.04 Kb)
trucheck.it_programmazione-aziendale.doc     46 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

PROGRAMMAZIONE AZIENDALE

Per sistema si intende un insieme di elementi correlati per il raggiungimento di un determinato scopo.
La definizione si adatta all’azienda, che grazie al coordinamento dei suoi elementi riesce a raggiungere lo scopo di fondo, cioè la realizzazione di un livello di redditività soddisfacente nel medio-lungo periodo, mantenendo un buon equilibrio dal punto di vista economico, finanziario e patrimoniale.

L’azienda, intesa come sistema, si avvale di risorse umane, tecniche e finanziarie che vengono reperite sul mercato e immesse nel ciclo economico-finanziario.
Il sistema azienda è caratterizzato dal fatto di essere profondamente calato nell’ambiente, inteso come contesto in cui opera. Per poter agire, infatti, esso deve porre in atto una serie continua di scambi con ciò che le sta intorno, sia in termini di comunicazione che di assunzione di semplici informazioni, e ancora in termini di elementi materiali e fattori produttivi in entrata (input) o in uscita (output).
Tale concetto viene riassunto nell’affermazione secondo la quale l’azienda è un sistema aperto.

L’azienda può inoltre essere considerata come un sistema dinamico: essa interagisce con gli altri sistemi che formano l’ambiente e che sono tra di loro collegati in modo da influenzarsi reciprocamente. Gli altri sistemi sono: il mercato, le conoscenze e gli sviluppi della tecnologia, il settore in cui si opera, lo Stato, il sistema economico nazionale e internazionale, le istituzioni, le strutture sociali.
L’equilibrio dinamico dell’azienda può essere considerato da un punto di vista interno ed esterno:
• L’equilibrio interno si modifica in quanto l’azienda reagisce agli stimoli per mantenersi competitiva e per espandersi;
• L’equilibrio esterno varia in quanto le modificazioni a livello politico, economico nazionale e internazionale, di mercato, di ricerca e sviluppo, di cultura determinano un adattamento dell’organizzazione produttiva.

Per direzione d’impresa (management) si intende l’attività di determinazione degli obiettivi strategici (a medio-lungo termine) e operativi (a breve termine), di individuazione dei processi e degli strumenti (strategie, piani, budget) da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi e di controllo dei risultati.

Il controllo della gestione (management) è il processo attraverso il quale gli organi aziendali definiscono gli obiettivi di breve periodo da perseguire, raggiungono un accordo sull’utilizzo e la distribuzione delle risorse disponibili, analizzano le differenze tra obiettivi e risultati allo scopo di misurare le prestazioni di ogni organo e di migliorare i futuri processi decisionali.

Le previsioni sono la base per la pianificazione della gestione: è indispensabile prevedere per attuare il processo di direzione e controllo della gestione. Le previsioni sono possibili solo se si possiedono dati precisi sull’attività passata, che consentono di valutare il comportamento in relazione alle variabili future che si dovranno affrontare.
Senza un’attività di previsione, non è possibile effettuare alcuna pianificazione e programmazione.

Il processo di direzione e controllo della gestione si articola secondo diverse fasi:
• definizione degli obiettivi generali;
• individuazione delle linee di azione per il raggiungimento degli obiettivi;
• stesura di piani e programmi;
• reporting, attività costante di rilevazione di risultati;
• riscontro, confronto tra risultati consuntivi e dei reports con i valori di budget;
• analisi degli scostamenti per individuare cause ed eventuali responsabilità;
• interventi di rettifica, sia nei confronti degli obiettivi sia dei programmi.

Fanno parte della direzione le seguenti fasi: definizione degli obiettivi, individuazione delle linee di azione, budget, interventi di rettifica.
Fanno invece parte dell’attività di controllo della gestione: budget, reporting, analisi degli scostamenti e rettifica.

La pianificazione è il processo attraverso il quale si definiscono gli obiettivi di medio-lungo periodo e si individuano le azioni e gli strumenti per raggiungerli.
Con la pianificazione si definiscono gli obiettivi, le risorse, le politiche aziendali.
Lo scopo essenziale della pianificazione è quello di permettere all’azienda il miglior sfruttamento possibile delle sue potenzialità, per raggiungere i risultati che vengono indicati come obiettivi, compatibilmente con i mezzi di cui si dispone.

La pianificazione aziendale si articola su due livelli:
• pianificazione globale, che riguarda l’azienda nel suo complesso;
• pianificazione settoriale, che riguarda singoli settori e funzioni aziendali, ma che è parte integrante della pianificazione globale, della quale rappresenta l’articolazione necessaria per il coinvolgimento di tutta la struttura dell’azienda.

Per quanto concerne l’estensione temporale, la pianificazione può riferirsi a:
• medio-lungo termine (pianificazione strategica), in un arco di tempo che va da 3 a 5 anni, e che si traduce in piani strategici;
• breve termine (programmazione) riferita all’esercizio amministrativo e articolata a livello infrannuale (semestrale, trimestrale, mensile…), che si traduce in piani costituenti il budget.

1. Nella fase di definizione degli obiettivi è importante individuare il traguardo al quale vuole giungere l’attività aziendale: dove si vuole arrivare.
2. L’individuazione delle linee d’azione è parte del processo decisorio e si attua mediante la selezione delle migliori soluzioni possibili per il raggiungimento del fine voluto.

Per strategia si intende la linea d’azione che viene ritenuta più idonea per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, con particolare riferimento al medio-lungo periodo.
Le scelte delle strategie dell’impresa dipendono da:
• I valori fondanti di cui l’impresa è portatrice, ovvero i principi fondamentali a cui l’impresa si ispira. Tali valori, secondo l’economista Vittorio Coda, possono essere di tipo economico, i bisogni del cliente, l’innovazione, il rispetto dell’ambiente e delle leggi;
• Il ruolo che l’impresa assume nell’ambiente economico e sociale in cui opera: perché fare impresa? Dove? Come? Ovvero quanto si riassume nella missione aziendale.

La definizione degli obiettivi rappresenta la prima fase del processo di pianificazione e ha lo scopo di quantificare i risultati che l’azienda intende raggiungere attraverso la gestione.
La determinazione degli obiettivi è interpretata come sistema incentivante nei confronti dell’intera struttura aziendale.
Gli obiettivi dell’azienda possono essere rappresentati su due diversi livelli:
• Obiettivi globali: sono detti anche istituzionali e rappresentano il fine ultimo per il quale l’azienda si costituisce e prosegue la sua attività;
• Obiettivi speciali: sono gli obiettivi operativi o strumentali e rappresentano le linee che guidano la gestione; sono indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi globali. Possono riferirsi ai mercati o ai prodotti (obiettivi reali) oppure al reddito o al fatturato (obiettivi monetari).
Il processo di decisione si concretizza nella impostazione della strategia (o delle strategie).
La strategia viene formalizzata e resa operativa per mezzo della elaborazione dei piani, programmi e budget.

Il business plan (o piano di impresa) è il documento nel quale vengono sintetizzati gli elementi del progetto imprenditoriale che si intende sviluppare.
Per svolgere la sua funzione, il business plan deve rispondere a due esigenze fondamentali:
• Descrivere l’idea imprenditoriale;
• Formulare i preventivi patrimoniali, economici e finanziari.
Il business plan è formato da due parti: una descrittiva e una numerica.

La parte descrittiva deve rappresentare la sintesi del progetto o dell’idea imprenditoriale e deve contenere i seguenti elementi essenziali:
- tipo di attività o progetto specifico;
- soggetti da coinvolgere nel progetto;
- analisi e descrizione del mercato;
- analisi e descrizione della concorrenza;
- posizionamento dell’impresa e descrizione del prodotto o servizio da realizzare;
- ubicazione dell’impresa;
- decisioni in merito alle leve di marketing e formulazione del piano di marketing relativo all’impresa o al progetto.

La parte numerica del business plan è costituita da una serie di budget, nei quali vengono riportate le proiezioni economico-finanziarie relative all’attività da interpretare o al progetto da iniziare.
Tali budget sono i seguenti:
-
- budget degli investimenti;
- budget economico;
- budget patrimoniale;
- budget finanziario;
- analisi dei flussi finanziari;
- analisi del punto di pareggio.

Il sistema di controllo è un insieme di procedure per mezzo delle quali si verifica il raggiungimento o meno degli obiettivi mediante un impiego efficiente ed efficace delle risorse dell’azienda. Il sistema di controllo si articola in due fasi:
• verifica del raggiungimento degli obiettivi: si attua per mezzo della determinazione degli scostamenti tra i risultati attesi e i risultati effettivi; è il cosiddetto controllo di efficacia;
• verifica del consumo di risorse: per raggiungere gli obiettivi, sono state impiegate delle risorse e si tratta di valutare se tale consumo è accettabile o meno; è la fase denominata controllo di efficienza.

Il semplice controllo non ha senso se non permette l’applicazione di successivi interventi di regolazione dell’intero sistema di pianificazione. I requisiti del sistema di controllo sono:
-
- localizzato;
- approfondito;
- tempestivo;
- sistematico;
- concomitante;
- rapido;
- economico.

Per attuare il controllo di gestione è necessario disporre di un particolare ed evoluto sistema informativo, che prende il nome di sistema informativo direzionale.
Il sistema informativo del controllo di gestione (direzionale) è il processo con cui si raccolgono i dati e si rappresentano, analizzano, elaborano e interpretano al fine di indirizzare le decisioni degli organi aziendali.
In particolare, il sistema informativo direzionale, che origina la contabilità direzionale, si avvale di
- budget (operativo e funzionale)
- contabilità generale
- contabilità gestionale
- reporting, inteso come insieme di relazioni e di rapporti, per comunicare i risultati del controllo

Oltre ai problemi legati ai costi e alla qualità, occorre tenere in considerazione due nuove variabili competitive molto importanti: il tempo e l’innovazione.
In precedenza, il problema essenziale era quello di tenere sotto controllo la qualità del prodotto e il costo delle strutture, oggi le imprese devono essere molto attente alle nuove richieste provenienti dal mercato (innovazione) e in grado di soddisfare queste richieste nel minor tempo possibile.

Il controllo strategico è il nuovo controllo di gestione che per poter tenere sotto controllo le nuove variabili, le aziende devono disporre di nuovi strumenti di controllo, che permettono di gestirle in un continuo confronto con i concorrenti (competitors).

Il controllo di gestione (management control) è il processo attraverso il quale i dirigenti influenzano gli altri membri di un’organizzazione al fine di rendere esecutive le strategie dell’impresa.

Esempio