Echinodermi

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Categoria:Biologia

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Testo

GLI ECHINODERMI
Caratteristiche fondamentali
Tipo di invertebrati marini ricco di specie e diffuso in ogni mare.
Rappresentativi di questo phylum sono il riccio, la stella, il cetriolo di mare.
Nella scala zoologica gli Echinodermi occupano una posizione privilegiata, a causa dei seguenti motivi:
• sono deuterostomi, ovvero la loro bocca non si forma in coincidenza del blastoporo.
• hanno uno scheletro d’origine formato da placche che, in molti casi, formano un vero e proprio guscio d’origine mesodermica.
Gli Echinodermi, nello stadio adulto, presentano una simmetria radiale pentaraggiata, ovvero il loro corpo può essere suddiviso in cinque "spicchi" di eguali dimensioni. Sono inoltre privi di metameria, anche se nello stadio larvale è presente una simmetria bilaterale, così come in alcune specie viventi e in resti fossili. Questo dato fa pensare che in origine gli Echinodermi fossero tutti dotati di una simmetria bilaterale e che la simmetria attuale sia una conseguenza della vita sedentaria.
Nella larva si può notare un'organizzazione a tre metameri che va perduta durante lo sviluppo.
Evoluzione
La presenza di formazioni scheletriche, che appaiono talvolta come piastre saldate tra loro, ha fatto sì che giungesse ai nostri giorni un notevole numero di fossili, che hanno consentito di datare l'origine del phylum.
Le prime forme fossili attribuibili al phylum echinoderma sono provenienti dal Precambriano, ma solo nel Cambriano, ovvero in un periodo compreso tra 570 e 500 milioni di anni fa, sono comparse forme di sicura appartenenza a questo gruppo.
In tali specie, ormai estinte, è possibile riconoscere un duplice orientamento evolutivo:
da una parte vi sono forme con simmetria pentaraggiata (Stromatocystis), mentre dall'altra forme con chiara simmetria bilaterale (Cothurnoystis).
Questa distinzione, come già detto, è tuttora presente, come si può vedere dal passaggio dallo stadio larvale a quello adulto.
L'orientamento evolutivo degli Echinodermi ha portato anche ad un diverso stile di vita.
Si possono infatti distinguere fossili sessili, ovvero fissati al substrato, e fossili mobili, in grado di spostarsi sul fondale.
L'evoluzione ha portato gli Echinodermi ad avere forme prevalentemente mobili, con le seguenti differenziazioni dalle specie fisse:
• faccia orale rivolta verso il basso e faccia aborale rivolta verso l'alto. Nelle specie fisse avviene il contrario.
• pedicelli ambulacrali con funzione prevalentemente locomotoria, mentre nelle specie fisse questi hanno il compito di afferrare il cibo.
Suddivisione
A causa della varietà di specie appartenenti al phylum, gli Echinodermi sono stati inseriti in cinque gruppi:
• Echinoidei: (dal greco "echinos", riccio) sono simili a palle munite di aculei.
La specie principale è il riccio di mare.
• Asteroidei: (dal latino "aster", stella) hanno il corpo simile ad una stella con cinque punte. Rappresentativa di questo gruppo è la stella di mare.
• Ofiuroidei: (dal greco "ofis", serpente) sono simili ai precedenti, ma con braccia nettamente differenziate dal corpo centrale.
• Oloturoidei: hanno simmetria raggiata, ma non è visibile in quanto il corpo è allungato e simile ad un cetriolo. Molto nota l'Oloturia o cetriolo di mare.
• Crinoidei: hanno una forma simile ad un fiore con cinque petali.
Caratteristiche morfologiche
Il corpo degli Echinodermi può essere diviso in dieci settori, a loro volta raggruppati in due categorie.
Vi sono settori di dimensioni maggiori, detti settori radiali o ambulacrali, poiché sono dotati di una piastra ossea con due file di fori ambulacrali e settori minori, che intervallano i settori radiali, detti settori interradiali o interambulacrali.
Nel corpo degli Echinodermi sono inoltre presenti due facce o regioni. Vi è una regione orale, solitamente rivolta verso il basso, in cui si apre la bocca, e vi è una regione aborale, in cui si trova l'ano, che è diametralmente opposta alla bocca.
Nella regione orale sono individuabili tre settori che formano il trivio, mentre nella regione aborale ne sono presenti solo due, costituenti il bivio.
Lo scheletro, come già detto, è formato da piastre, che formano il dermascheletro.
Caratteristiche anatomiche
Qui di seguito saranno elencati e spiegati i principali apparati degli Echinodermi.
apparato digerente: ha inizio con la bocca, che è costituita da una struttura molto complessa, detta Lanterna di Aristotele. Questa struttura è costituita da cinque denti, ognuno articolato su di una propria impalcatura. Dalla bocca si passa all'esofago e da esso allo stomaco, che in alcune specie può essere estroflesso per intaccare il cibo prima di inghiottirlo.
L'intestino non ha un percorso rettilineo, ma forma anse e spirali prima di giungere nell'ano. Esso si apre nel periprocto, ossia nella regione aborale.
Questo apparato, come altri, può partecipare ad altre funzioni vitali, come quella respiratoria.
sistema acquifero: è formato da una serie di vasi di origine celomatica, al cui interno circola acqua marina arricchita di sostanze proteiche. Riassumendo, lo si può rappresentare nel seguente modo:
esso è costituito da un canale circolare che comunica con l'esterno tramite un canale, detto canale pietroso o della sabbia. Questo canale termina nella piastra madreporica. Dal canale circolare si dipartono cinque canali radiali, che attraversano le regioni ambulacrali, ed anche alcuni "vicoli ciechi”, detti Vescicole del Poli.
Il canale pietroso non presenta particolarità ed ha un percorso principalmente rettilineo. Le vescicole hanno il compito di compensare gli squilibri della pressione interna dell'animale: questo è importante in quanto il guscio è difficilmente dilatabile.
I canali radiali presentano, ad intervalli regolari, due coppie di diverticoli: due interni e due esterni.
Quelli esterni sono detti pedicelli, mentre quelli interni ampolle. Il compito dei pedicelli è la locomozione: il liquido contenuto nelle ampolle passa ai pedicelli e viceversa. I pedicelli hanno anche altri compiti, uno su tutti facilitare la respirazione.
apparato emale: ha funzionalità circolatoria, anche se il liquido contenuto in esso non ha un vero moto, ma si muove grazie a contrazioni "casuali".
apparato riproduttivo: gli Echinodermi sono principalmente a sessi separati, con gonadi disposte simmetricamente nei settori interradiali che sboccano in fori singoli situati in posti diversi a seconda della specie.
Nelle specie ermafrodite è possibile l'autofecondazione.
sistema nervoso: il sistema nervoso è costituito da tre sistemi principali. Vi è un primo sistema formato da nervi che corrono sotto l'epitelio e che convergono verso un anello periorale superficiale, con funzione sensitiva e motoria. Il secondo sistema è situato nell'altro polo e dirama nervi nei cinque raggi. Il terzo sistema, che si dirama da un anello periorale profondo, possiede funzionalità locomotoria.
Riproduzione
Gli Echinodermi sono animali a fecondazione esterna e gli elementi germinali vengono espulsi nell'ambiente esterno dove avviene l'incontro tra spermatozoi e uova.
La larva di Echinodermi conduce la propria vita facendosi trasportare dalla corrente. E' priva di scheletro ma è munita di bande cigliate e ha un evidente simmetria bilaterale.
Da notare la possibilità di riproduzione agamica: un braccio di stella di mare dotato di parte del corpo centrale può rigenerare l'intera stella.
Diffusione
Gli Echinodermi possono vivere in diversi ambienti e modi: le specie primitive conducono la loro vita fisse al substrato tramite un peduncolo. Le specie mobili preferiscono vivere in fondali bassi, ma non è raro incontrarli a profondità elevate.
Gli Echinodermi
Caratteristiche fondamentali:
Tipo d’invertebrati marini assai ricco di specie e diffuso in ogni mare.
Rappresentativi di questo phylum sono: le stelle, i ricci, i cocomeri di mare.
Gli Echinodermi sono deuterostomi, ovvero la loro bocca non trae origine dal blastoporo.
Questo è il primo foro che si forma nell’embrione; gli animali la cui bocca ha origine dal blastoporo sono detti protostomi. Per questo motivo gli Echinodermi occupano una posizione privilegiata nella scala zoologica.
Un’altra loro caratteristica fondamentale è la presenza di un vero e proprio guscio di origine mesodermica, detto endoscheletro e munito di spine protettive.
Nella maggior parte delle specie degli Echinodermi l’endoscheletro è costituito da minuscole piastre separate contenenti calcio, tenute unite da muscoli e da tessuti epidermici.
Gli Echinodermi inoltre presentano nello stadio adulto una simmetria raggiata, mentre nelle larve è presente una simmetria bilaterale; nella larva degli Echinodermi inoltre, è presente un’organizzazione a tre metameri che va perduta durante lo sviluppo.
Nei fossili degli Echinodermi è lampante un duplice orientamento evolutivo, cosicché vi erano gruppi con forme fisse sul fondo ed altri composti da organismi mobili; oggigiorno, salvo qualche rara eccezione, gli Echinodermi sono in larga maggioranza mobili: in seguito a ciò si sono avute altre modificazioni come l’apertura orale rivolta verso il basso e l’utilizzo dei pedicelli come strumento locomotorio.
Inoltre gli Echinodermi hanno una notevole capacità di rigenerazione; un solo braccio di una stella di mare, insieme ad una piccola parte centrale, può riformare tutto l’animale.
Gli Echinodermi si dividono in:
- Echinoidi (dal greco “echinos” = riccio): sono degli Echinodermi il cui corpo ha l’aspetto di una palla, munita di aculei. L’echinoide più noto e diffuso è il riccio di mare, il quale da il nome alla classe;
- Asteroidi (dal latino “aster” = stella): sono gli Echinodermi che, come dice il nome, hanno forma di stella. La stella di mare è l’asteroide più conosciuto.
- Ofiuroidi (dal greco “ofis” = serpente): sono simili ai precedenti, ma possiedono braccia nettamente differenziate dal disco centrale. Inoltre esse sono più sottili ed a sezione circolare, così da far sembrare questi animali dei serpentelli.
- Oloturoidi: hanno forma raggiata come tutti gli altri Echinodermi, ma essa non è visibile esternamente; infatti il corpo degli Oloturoidi appare allungato, simile ad un cetriolo. L’oloturoide più conosciuto è il cetriolo di mare.
- Crinoidi: hanno una forma stellata che li fa assomigliare a fiori con cinque petali ramificati. Il “giglio di mare” è la specie più conosciuta.
Caratteristiche morfologiche:
Come già detto gli Echinodermi hanno una simmetria raggiata, detta pentaradiale. Questo significa che nel loro corpo è possibile individuare un certo numero di settori: cinque settori principali ed intervallati ad essi, cinque settori secondari. I cinque settori principali sono detti radiali, ed i cinque secondari interradiali. I settori radiali presentano una doppia fila di fori ambulacrali, e per questo possono essere detti settori ambulacrali.
Una caratteristica tipica di questo phylum è il sistema acquifero, che è formato da una serie di vasi di origine celomatica, in cui circola acqua di mare arricchita da sostanze proteiche e che negli stadi giovanili ed in quelli adulti comunica con l’esterno tramite un poro o un insieme di pori: tipicamente è formato da un anello circolare da cui partono dei canali radiali per ognuno dei cinque raggi dell’Echinoderma.
Da questi canali radiali si dipartono verso l’esterno delle piccole proiezioni contrattili, cave, dette pedicelli ambulacrali o podia; esse svolgono una funzione locomotoria.
Caratteri distintivi:
- simmetria pentaradiale negli adulti, ma bilaterale nelle larve; la struttura del corpo non è segmentata;
- presenza del sistema ambulacrale, adibito alla locomozione. Si tratta di un sistema di canali di origine celomatica e di appendici contenti un fluido acquoso. Quando l’echinoderma aumenta la pressione del fluido, le appendici, chiamate pedicelli ambulacrali, si estendono all’esterno. Il coordinato movimento di estensione e contrazione dei pedicelli consente lo spostamento del corpo e, in alcuni Echinodermi come le stelle marine, permette anche la cattura della preda;
- corpo caratterizzato dall’assenza del capo;
- sistema nervoso diffuso che presenta tre anelli nella regione orale; dai tre anelli si diramano radialmente grossi cordoni nervosi;
- respirazione mediante minuscole branchie;
- scheletro interno rivestito da un sottile strato epidermico e spesso dotato di piastre di protezione e di spine;
- apparato escretore assente;
- sessi separati; fecondazione esterna.
I ricci e le stelle di mare:
locomozione:
il riccio e la stella di mare, come tutti gli Echinodermi, posseggono una caratteristica che manca in qualsiasi altro animale acquatico: il cosiddetto “sistema acquifero”. Esso è costituito da un canale principale che circonda ad anello l’esofago, e da altri cinque canali che si diramano a raggiera. Da questi canali partono tanti tubolini, detti pedicelli, che escono dalla superficie del corpo e terminano con una ventosa. Il canale ad anello, posto attorno all’esofago, è in comunicazione con l’esterno mediante una piastra bucherellata di sostanza calcarea, detta piastra madreporica o madreporite, che si trova sul dorso dell’animale. Attraverso questa piastra l’acqua marina può penetrare nel “sistema acquifero”. Apposite valvole fanno affluire e refluire l’acqua fino all’estremità dei “pedicelli”. L’afflusso dell’acqua fa dilatare le ventose; il reflusso le fa invece contrarre.
Sul corpo dei ricci e delle stelle di mare sono presenti anche le “pedicellarie”, piccole pinzette a tre branche che provvedono alla cattura delle prede ed alla pulizia del corpo. Quando le ventose sono dilatate, gli Echinodermi possono fissarsi con i pedicelli sul fondo marino; se ne distaccano invece quando esse si contraggono. Il succedersi di questi due movimenti permette agli Echinodermi di spostarsi sul fondo marino. Nei ricci di mare la funzione motrice dei pedicelli è svolta dagli aculei.
gli aculei:
simili a grossi aghi (solo alcune specie li hanno appiattiti) e vuoti internamente, gli aculei del riccio contengono una sostanza che provoca forti irritazioni alla pelle dell’uomo, e talvolta possono essere muniti di “dentini” che uncinano la carne.
Oltre che per difendersi dagli assalti dei nemici, gli aculei servono al riccio per la locomozione.
il guscio:
come tutti gli Echinodermi, i ricci e le stelle di mare possono considerarsi animali “corazzati”. Essi hanno infatti la caratteristica di avere il corpo ricoperto da un guscio che fa loro da corazza. Quest’ultimo è formato da tante placchette calcaree, avvicinate le une alle altre come le pietre di un mosaico.
Come se questa “corazza” non fosse sufficiente, parecchi Echinodermi sono anche muniti di aculei. Questa particolarità spiega la denominazione del tipo a cui appartengono. “Echinodermi” significa appunto “pelle a punte, a spine”.
i ricci:
questi Echinodermi sono così chiamati perché assomigliano proprio ai ricci delle castagne. Infatti il loro corpo è tutto ricoperto da aculei, che nelle specie più grosse raggiungono la lunghezza di 75 centimetri.
Oltre 700 sono le specie di ricci esistenti, svariatissime di forma (a palla, a disco, ovali, a forma di cuore), di colore (neri, rossicci, bruni, verdastri, ecc.) e di dimensioni (da un centimetro di diametro ad un massimo di 15-18 centimetri).
Alcune di esse, per la loro squisitezza, sono ricercate dai buongustai dei frutti di mare.
la bocca:
la bocca del riccio è costituita da cinque mascelle a forma di piramidi triangolari, affiancate le une alle altre e con le basi rivolte verso l’esterno. Le mascelle sono vuote internamente e ciascuna di esse porta un robusto dente che sporge fuori dalla bocca. Oltre che per triturare alghe ed erbe, i denti servono al riccio anche per scavarsi delle nicchie nella roccia nelle quali va poi ad abitare.
le stelle di mare:
per la caratteristica forma e per i vari colori le stelle di mare sono i più belli tra gli Echinodermi.
Se ne conoscono circa 2000 specie di diversissime dimensioni: da un minimo di 10-12 millimetri di diametro fino ad un massimo di oltre 70 centimetri. Anche la forma varia da specie a specie.
Alcune specie hanno braccia appuntite, altre arrotondate ed altre invece ne sono completamente prive.
Nelle stelle di mare i pedicelli sporgono da una specie di solco che attraversa per tutta la lunghezza ciascuna delle braccia.
Pochi altri Echinodermi sono voraci come le stelle di mare; molluschi, spugne, crostacei e pesci sono le prede preferite.
È veramente interessante il modo in cui le stelle di mare divorano le ostriche: aperte le valve dell’ostrica per mezzo delle ventose, vi introducono lo stomaco, che possono far uscire dalla bocca, ed assorbono la carne della vittima.
le stelle comete:
vengono così chiamate quelle stelle marine in cui un braccio è molto più lungo degli altri.
Questa singolare forma a cometa è dovuta alla strana capacità delle stelle marine di rigenerare l’intero corpo anche da un solo braccio mutilato.
APPROFONDIMENTO
GLI ECHINOIDEI
Classe di invertebrati marini appartenenti al phylum degli Echinodermi.
La specie più nota e meglio conosciuta è sicuramente il riccio di mare.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE ED ANATOMICHE
Il riccio di mare ha forma rotondeggiante con la superficie orale rivolta verso il basso e piatta e quella superiore a volta emisferica.
Se si tolgono gli aculei si può notare come le piastre dello scheletro siano saldate tra di loro a costituire un solido guscio.
Le piastre si dividono in:
- ambulacrali, ossia dotate di due file di fori:
- interambulacrali, ossia prive di fori.
Al centro della faccia orale si apre un’apertura, la bocca, circondata da piastre formanti il peristomio. Dal lato opposto (dalla regione aborale) si apre l’ano, attorno al quale vi è una regione, il periprocto, alla quale si attacca la piastra madreporica. Inoltre in questa zona vi sono le piastre genitali, nelle quali si trovano gli orifizi degli organi di riproduzione, e le piastre terminali, con le terminazioni dell’apparato ambulacrale.
Sulle piastre dello scheletro vi sono inoltre dei tubercoli sui quali si articolano gli aculei, che sono molto mobili e di varie forme: tozzi o lunghi, resistenti o fragili. Essi costituiscono una specie di feltro.
La maggior parte della cavità delimitata dal dermascheletro è occupata dall’apparato digerente; esso inizia con la bocca, la quale è munita di un complicato sistema di masticazione, noto come Lanterna di Aristotele.
Questo apparato è formato da cinque denti, ognuno articolato ad una propria impalcatura, a forma di doppia semipiramide, che ne garantisce il movimento.
Questo apparato è messo in movimento da robusti muscoli.
Dopo vi è l’esofago, seguito dall’intestino, il quale ha un andamento caratteristico: compie un giro in senso orario, fa un ansa e segue lo stesso percorso all’incontrario per terminare nel periprocto.
Il riccio di mare non possiede un cervello, ma un sistema nervoso facente capo ad un anello periorale dal quale si dipartono i nervi radiali ed un sistema più interno con lo stesso schema.
Il primo ha funzioni varie, mentre il secondo puramente motorie.
Il sistema ambulacrale segue lo schema classico degli Echinodermi.
RIPRODUZIONE
In estate i maschi e le femmine emettono dagli orifizi genitali i loro prodotti germinali.
Dal loro incontro si forma la larva caratteristica del riccio, il pluteus, munito di cinque o sei paia di braccia e d’una appendice apicale.
ECOLOGIA
Si trovano facilmente lungo le coste, ma si spingono anche in profondità.
I CRINOIDEI
Classe di animali appartenenti al phylum degli Echinodermi; presenti in ogni mare e ad ogni profondità. I Crinoidei, viventi al giorno d’oggi, possono essere considerati dei “relitti”; essi risalgono infatti al Triassico. Sono molto primitivi, essendo l’unica classe di Echinodermi fissi al substrato.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE ED ANATOMICHE
Il loro aspetto può essere esemplificato in questo modo: in cima ad un peduncolo, lungo fino a 15m,
è situato il corpo, a forma di calice, dal quale si dipartono cinque braccia, ramificate e dotate, alternativamente a destra ed a sinistra, di appendici, dette pinnule.
Sono animali di dimensioni non troppo modeste: oltre ad un lungo peduncolo hanno anche braccia non molto mobili, che possono essere lunghe parecchi decimetri. Il corpo non supera, se non raramente, i dieci metri.
Come tutti gli Echinodermi anche i Crinoidei posseggono uno scheletro calcareo, formato da piastre saldate od articolate tra loro.
Anche questi Echinodermi hanno una struttura pentaradiale ed agli apici del corpo due regioni, una orale ed una aborale.
La prima regione si trova nella parte del corpo detta tegmen, che chiude la parte superiore del calice.
La regione aborale si trova all’estremità inferiore del peduncolo o capsula. Sia la bocca che l’ano si trovano sul tegmen. La bocca è situata al centro di essa, mentre l’ano, molto vicino ad essa, si trova in posizione interradiale. Da questa disposizione deriva il fatto che l’ano è ripiegato ad U.
Le pareti del calice formano la teca. Esistono due tipi di teche, in base alla disposizione delle piastre scheletriche.
Vi sono le teche monocicliche, con cinque o tre piastre disposte nei settori interradiali e cinque in quelli radiali. Il secondo tipo è quello delle teche dicicliche, con tre o cinque piastre disposte più internamente rispetto a quelle radiali, dando origine ad una seconda teca.
Le piastre che formano il calice o disco sono tra loro fisse, ovvero non hanno articolazioni che le legano.
Le braccia hanno uno scheletro costituito da anelli, che possono essere solamente affiancate oppure possono essere articolate, ed in questo la loro struttura è alquanto complessa. Ognuno di questi anelli è a sua volta formato da strutture più piccole e presenta un canale ricoperto da sporgenze cuneiformi.
Questi canali sono il proseguimento di quelli che sono invece presenti sul tegmen, i quali hanno la funzione di convogliare il cibo alla bocca dell’animale.
Anche il peduncolo dei Crinoidi è formato da pezzi cavi e si articola con la piastra dorsale dell’animale. Il peduncolo si chiude con una punta o con una base larga, a seconda del modo con cui l’animale si articola sul fondo.
Nelle forme prive di peduncolo sono presenti dei cirri che sostituiscono le braccia, dotati di uno scheletro derivante dal peduncolo. Questi hanno funzione locomotoria.
Gli organi di senso sono situati su papille munite di ciglia.
Si suppone che abbiano un sistema ottico.
RIPRODUZIONE
Hanno sessi separati. L’uovo fecondato da’ vita ad una larva, detta doliolaria, con una forma allungata e dotata di bande cigliate.
La larva si fissa sul fondo ed inizia una profonda trasformazione interna, una vera e propria metamorfosi, la quale passa per vari stadi, fino all’esemplare adulto. In alcuni casi la crescita avviene nelle pinnule della madre.
ECOLOGIA
I Crinoidei sono diffusi su tutti i fondali, fino a considerevoli profondità (200-800m).
Le forme apeduncolate sono frequenti lungo i bassi fondali.
GLI ASTEROIDEI
Classe di Echinodermi suddivisa in due ordini, conosciuti sotto il nome di stelle di mare a causa della loro forma.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE ED ANATOMICHE
Il loro corpo è piatto, ed è formato da una parte centrale detta disco, da cui si dipartono cinque o più braccia (fino a venti).
In alcune specie il corpo è pentagonale.
La superficie del corpo è ruvida, spesso colorata di rosso o giallo; le braccia sono dotate spesso di spine.
Tutto il corpo è protetto da una corazza, o meglio, da uno scheletro di natura calcarea.
Le piastre dello scheletro, non sono saldate tra di loro, per permettere all’animale di flettere il corpo. Se si seziona una stella di mare, si può notare che tutti gli organi sono disposti secondo la simmetria pentaradiale. La bocca si apre al centro della regione orale, e tramite un corto esofago immette nello stomaco. Molti Asteroidei sono privi dell’ano, e la funzione escretoria è svolta dalla bocca.
Nel liquido contenuto nel sistema ambulacrale, sono presenti gli amebociti, con il compito di eliminare tutte le sostanze nocive all’animale.
La cavità generale del corpo presenta spesso delle estroflessioni che sporgono dorsalmente, aventi la funzione di favorire la respirazione. Queste sporgenze sono dette papule.
Gli organi di senso di questi animali, sono piuttosto semplici e servono:
• Percepire la presenza di luce
• Percepire i gusti
• Svolgere funzioni tattili
RIPRODUZIONE
Gli asteroidei sono per la maggior parte a sessi separati. Dall’uovo nasce una larva detta bipinnaria, che dopo aver subito notevoli mutamenti, diventa bentonica, e completa sul fondo la sua evoluzione.
ECOLOGIA
Gli asteroidei vivono perlopiù in bassi fondali e in prossimità delle spiagge.
Lo stomaco delle stelle, può essere estroflesso per avviluppare la conchiglia dei molluschi di cui si cibano. Con questa tecnica costringe l’ostrica ad aprire le valve, e quindi può digerirla.
GLI OFIUROIDEI
Classe di Echinodermi suddivisa in tre ordini, che vive sui fondali marini e sui litorali scogliosi largamente diffusa nel mondo.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE ED ANATOMICHE
L’aspetto esterno delle ofiure ricorda molto quello delle stelle di mare, tanto che spesso vengono dette stelle serpentine.
Il carattere che le differenzia dalle cugine risiede nelle braccia, che hanno sezione circolare e sono sempre ben differenziate dal disco. Inoltre le braccia sono ramificate in modo fantasioso, facendole sembrare un groviglio di serpenti o formazioni arborescenti.
Manca nelle Ofiure la piastra madreporica, presente invece nelle altre classi.
Caratteristico di questa classe lo scheletro delle braccia che è formato da “vertebre” che assolvono la funzione di quelle dei vertebrati.
Questi animali, sono dotati di una gran numero di aculei, ognuno articolato su un proprio tubercolo e dotato di un proprio legamento.
L’apparato digerente di questi animali è privo di ano, quindi lo stomaco non ha sbocchi se non verso l’apertura orale.
RIPRODUZIONE
Le Ofiure sono principalmente a sessi separati, ma vi sono anche specie ermafrodite.
In queste specie non è possibile l’auto-fecondazione, in quanto la maturazione dei gameti è sfasata.
La larva di questi animali è detta ofiopluteo, ha un corpo conico alla cui base si ha una depressione circondata da ciglia.
Quello che caratterizza questa larva è la presenza di quattro paia di appendici assai sviluppate.
Tramite complicate metamorfosi la larva giunge allo stadio adulto.
ECOLOGIA
Questi animali sono bentonici, vivono tra le alghe o sui polipai, spesso mettendo una vivida luce qualora siano minacciati.
GLI OLOTUROIDEI
Classe di Echinodermi suddivisa in cinque ordini cui appartengono animali marini che vivono su fondali sabbiosi vicino alle rive.
A questa classe di Echinodermi appartengono forme tra le meno evolute del tipo a causa della loro organizzazione, ad esempio la presenza di una gonade impari.
Sono animali piuttosto miti, ma, se molestati, sono capaci di impreviste reazioni grazie ad un’arma di difesa molto insolita, cioè l’automutilarsi delle proprie viscere che estroflettono e scagliano con imprevedibile forza contro l’aggressore.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE ED ANATOMICHE
Gli Oloturoidei differiscono dalla maggior parte degli Echinodermi per il loro corpo allungato, simile ad un cocomero; essi sono infatti nominati cocomeri o cetrioli di mare.
Esternamente l’oloturia è provvista di cinque file longitudinali di pedicelli.
Nell’oloturia manca un vero e proprio scheletro; al posto di questo ci sono alcune spicole di forma varia (a disco forellato, a bastone, a piastra traforata…).
In alcuni Oloturoidei ci sono dei dispositivi particolari che consentono all’animale di ancorarsi al terreno: si tratta di pezzi scheletrici a forma di uncini, detti ancore, ed impiantati in aree ben definite del tegumento.
L’organizzazione interna è riconducibile ad una simmetria bilaterale. Il tubo digerente inizia con l’apertura orale circondata da tentacoli, i quali non sono altro che pedicelli trasformati.
Nella cloaca sfociano i due polmoni acquiferi o organi arborescenti, i quali assolvono funzioni escretrici e respiratorie grazie al loro continuo aspirare ed espellere acqua; essi, inoltre, hanno una grandissima importanza nella regolazione della pressione idrica interna dell’animale.
Gli Oloturoidei sono in gran parte a sessi separati.
RIPRODUZIONE
La riproduzione delle oloturie è sessuale: la femmina, dopo essere stata fecondata, emette le uova che restano spesso attaccate al suo corpo. La larva ha una struttura molto semplice e solo dopo complesse e numerose metamorfosi si trasforma in adulto.
ECOLOGIA
Gli Oloturoidei sono animali che vivono sui fondali sabbiosi, in continua ricerca di cibo; qualche specie vive a grandissime profondità (fino a 4000 metri).
Echinoidei:
1. Schema della struttura di un echinoideo:
1) ano
2) madreporite
3) poro genitale
4) canale petroso
5) sifone
6) gonade
7) vescicola del Poli
8) mesenteri
9) muscolo protrattore della lanterna
10) pedicellaria
11) denti della lanterna di Aristotele
12) muscolo retrattore
13) tentacolo orale
14) nervo radiale
15) canale anulare del sistema acquifero
16) pedicello ambulacrale
17) seconda parte dell’intestino
18) stomaco
19) canale radiale
20) ampolla
21) esofago
22) retto
23) tentacolo o pedicello terminale
2. Gli Echinoidei sono Echinodermi con corpo rotondeggiante privo di braccia o raggi liberi ma irto di spine sottili od aculei mobili. Alcune forme, come i comuni ricci di mare (nella foto), presentano un’evidente simmetria pentaraggiata. Molti Echinoidei si nutrono voracemente di alghe che raschiano da rocce “pascolando” spesso in gruppi piuttosto numerosi.
Gli aculei degli Echinoidei sono costituiti da un unico cristallo di calcite (CaCo3) e vengono spesso usati nella locomozione.

Esempio