Agamennone Pretende In Compenso Un Dono Altrettanto Importante
Ma anche in queste condizioni consento a renderla, se questo è meglio; io voglio un esercito sano e non che perde. Però preparate subito un dono per me; non solo io devo restare senza un dono dai greci, non è conveniente. Dunque guardate tutti quale altro dono tocchi a me”
La Pretesa
Epica
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-Menelao muore ucciso da Ettore
-Ettore, dopo aver ucciso Patroclo, si rende conto che in realtà lui non è Achille come voleva far credere, e si pente di ciò che ha fatto.
-Dopo la morte di Patroclo, Achille arriva da solo fin sotto le mura di Troia, a reclamare un duello con ettore.
-briseide, dopo che lo zio priamo era andato a reclamare
oppure è andata al tempio di Atena, dove pure le altre troiane dalle belle chiome placano la dea terribile con la pregherà?».
La dispensiera fidata gli rispondeva:
«Ettore, se proprio comandi cheti diciamo la verità, ne a casa di una delle tue sorelle o delle tue cognate,
e neanche è andata al tempio di Atena, dove pure le altre troiane dall
era aguzzo sulla sua cima, ed i capelli erano radi.
Era odiosissimo, soprattutto ad Achille e a Odisseo,
poiché parlava sempre di loro, ma allora diceva ingiurie
contro il glorioso Agamennone, vociando stridulo; certo che i Greci ce
l'avevano con Agamennone, lo odiavano, però solo nel loro cuore;
ma Tersite con parole, accusava Agame
Femio e Demodoco sono i due cantori presenti nell’Iliade; anche Omero forse era un aedo perché le suo opere non sono firmate, quindi potrebbe essere la risultante del lavoro di più aedi.
A noi i due poemi sono giunti scritti, ma al suo tempo non esisteva la scrittura, le opere vennero riscritte con Pisistrato, tiranno di Atene nel VI secolo a.C., i
Ma Patroclo, vinto dal colpo infertogli da Apollo e dalla lancia di Euforbo, cercò di riparare tra i compagni per evitare la morte.
Ettore, come vide Patroclo nascondersi ferito dal bronzo, gli saltò addosso e lo trafisse al basso ventre. Cadendo fece un rumore sordo che straziò il cuore dell’esercito acheo. Come quando un leone vince un cinghiale i
Astolfo con sua grande sorpresa, vide l’ampolla che conteneva quella piccolissima parte de suo senno che aveva perduto e con l’assenso di San Giovanni Evangelista, ne annusò il contenuto e tutto a un tratto pareva che ogni cosa fosse tornata al proprio posto.
Turpino racconta che da ora in poi Astolfo visse per lungo tempo con molta saggezza, ma rac
Le rispose saggiamente Telemaco: “ Madre mia, perché non vuoi che il fedele cantore ci allieti come la mente lo ispira? I cantori non sono colpevoli, responsabile è Zeus, che assegna a ciascun uomo il destino che vuole. Femio non va biasimato se canta la sfortunata sorte dei greci: gli uomini ammirano il canti più nuovo. Il tuo cuore e il tuo animo sopp
Guardandolo bieco Zeus gli rispose: “ Non stare qui seduto a piangere, banderuola! Per sei il più odioso tra tutti i numi: sempre ti è gradita contesa, guerra e battaglia. Hai lo stesso furore indomito di tua madre Era; anch’ella a fatica posso domare con le parole. Sono sicuro che soffri perché hai ascoltato i suoi consigli. Non posso volere che tu pat
L’eroe con la spada inseguiva Afrodite, sapendo che non è una dea guerriere e quindi non è Atena o Eniò. Raggiunse la dea a scagliò la lancia che la ferì il polso; l’asta penetrò nella pelle attraverso al peplo divino, a cui lavorarono le Grazie, all’altezza del polso, il sangue immortale della dea sgorgò, l’icore, quello che scorre negli dei. Essi non