Roma: dai fratelli gracchi a ottaviano

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

Tiberio Gracco

• Nel 133 Tiberio Gracco si fece eleggere Tribuno della plebe, per poter proporre una RIFORMA AGRARIA, per ricostruire la classe dei piccoli proprietari terrieri.
• La riforma prevedeva che un proprietario potesse possedere al massimo 500 iugeri o 1000 nel caso avesse più di un figlio.
• La legge di Tiberio incontra l’opposizione del senato poiché i senatori si erano appropriati del terreno pubblico e quindi consideravano la riforma come un esproprio.
• Il senato vota contro Tiberio il “senatoconsulto ultimo” dopo questa decisione ci furono dei tumulti nel quale Tiberio fu ucciso.

Caio Gracco

• Nel 123 venne eletto tribuno della plebe Caio Gracco. Egli si guadagnò il sostegno del cavalieri. Egli ripropose la LEX AGRARIA del fratello, costruì nuove strade e fondò colonie nelle province.
• Così venne rieletto anche nel 122 e propose di attribuire la cittadinanza Romana ai socii italici. Ma questa proposta fu la causa della sua rovina, perse il sostegno della plebe.
• Nel 121 non fu rieletto: tentò la via della rivolta armata invitando gli schiavi a combattere a suo fianco, ma il senato (emesso il senatoconsulto ultimo) soffocò la rivolta nel sangue.
• Caio per non essere ucciso dai soldati chiese a uno schiavo di dargli la morte.

I capi militari

• Morto Caio il potere era tornato ai senatori, e la società si era divisa in 2 partiti i popolari (plebei, cavalieri, italici) e i senatori.
• Tra questi due partiti c’erano sempre degli scontri, allora i tribuni della plebe per far fronte a questa situazione chiesero aiuto ai comandanti militari

La guerra Giugurtina: Caio Mario

• Nel 112 il senato dichiara guerra a Giugurta, re di Numidia, che aveva fatto uccidere dei commercianti italici.
• Si vede allora a quale livello si sia ridotta Roma: mentre i generali si lasciavano corrompere, i soldati vendevano le armi al nemico.
• Nel 107 i cavalieri e i popolari riuscirono a far eleggere Caio Mario (homo novus) console, probabilmente uno tra i più grandi generali di Roma
• Mario riformò l’esercito rendendo l’arruolamento volontario e aperto a tutti: per la prima volta l’esercito non era composto dai soli possidenti
• Nel 105 la Numidia venne domata.
• Mario fu rieletto console per ben 5 anni (sconfisse i cimbri, teutoni, 2 popolazioni germaniche)
• Perse l’appoggio dei suoi sostenitori, accettando l’incarico di reprimere la rivolta scoppiata.

• La classe senatoria continuava a ignorare le richieste dei socii (la cittadinanza).
• Nel 91 i socii decisero di muover guerra a Roma. Le ostilità si estesero in tutta l’Italia centro meridionale
• Il senato fu costretto a concedere la cittadinanza a tutti i socii.

• Si stava preparando una nuova guerra: Mitridate Viaveva dato inizio a una rivolta contro Roma.

• Nel 88 il senato gli dichiarò guerra. Il senato voleva che fosse condotta da Silla e il popolo da Mario.

• Silla entro a Roma a capo delle sue truppe e si apprestava a partire. Mario fu costretto alla fuga. Mario approfittando della lontananza di Silla, entrò nella capitale e la saccheggio per 5 gg

• Mario morì nel 86(riportando un po’ d’ordine).

• Il ritorno di Silla, riaccese la guerra civile, che nel 82 finì con la vittoria di Silla sui mariani e gli alleati Etruschi e Sanniti.

Riforme di Silla e fase senatoriale

• Silla fu nominato dittatore con l’incarico di scrivere le leggi e di costituire una nuova repubblica.
• I sui provvedimenti furono: vennero fatte le liste di proscrizione, riformò la costituzione raddoppiando il numero dei senatori (300-600) e stabilì che i tribuni della plebe dovessero sottoporre al parere del senato le proposte che volevano presentare
• Stabilì inoltre che nessuno poteva diventare console se era stato pretore e questore e se non aveva compiuto una certa età, e anche che nessun magistrato poteva ricoprire la stessa carica non prima dei 10 anni
• Silla riformò anche la giustizia criminale, a ciascuno dei quali spettava la competenza esclusiva di reprimere uno specifico crimine(veniva separata la giustizia penale dal potere di polizia dei magistrati).

L’ascesa di Pompeo

• Nel 79 Siila si ritira dalla vita politica ed il Senato non fu più in grado di governare Roma.
• I problemi principali erano un’insurrezione popolare nei territori spagnoli, Mitridate che aveva riaperto le ostilità in Oriente e un’insurrezione servile in Italia.
• In questa difficile situazione emerge la figura di Gneo Pompeo.

• Nel 73 era scoppiata una rivolta servile capeggiata da Spartaco (proveniente dalla Tracia) , uomo di notevole intelligenza che non accettava il principio della schiavitù.
Aveva quindi concepito un piano per rendere ai suoi compagni la libertà.
Non aveva intenzione di dar vita a una guerra, ma si trovò a capeggiare un esercito di 150 000 rivoltosi. Riuscì a trasformare una massai disperati in un esercito temibile che Roma fu costretta a chiamare 8 legioni. I ribelli vennero sconfitti e 600 superstiti vennero messi in croce sull’Appia, e quelli che erano riusciti a mettersi in fuga a nord vennero fermati da Pompeo.
• Pompeo aspirava al consolato, (non aveva ricoperto le cariche inferiori). Per forzare il senato, strinse alleanza con Crasso, e promise ai popolari che avrebbe modificato in senso democratico la costituzione Sillana. Pompeo e Crasso, con le loro truppe, e l’appoggio dei popolari, costrinsero il Senato a cadere, contro le regole, nel 70 Pompeo e Crasso divennero consoli.
• Pompeo propose e fece votare una serie di leggi che smantellavano la costituzione sillana. Egli aveva capito che la politica del senato era perdente e che la corruzione aveva raggiunto un livello inaccettabile.
• I pirati rappresentavano un grave pericolo per Roma, il senato fu costretto a nominare nel 67 dittatore Pompeo, dopo tre mesi li riuscì a sconfiggere.
• Nel 66 a Pompeo vennero affidati di nuovo i pieni poteri al fine di chiudere per sempre la partita con Mitridate. Dopo averlo isolato dai suoi alleati, nel 63, Mitridate tradito dal figlio si uccise. Quando tornò non diede alcun segno di voler abusare del proprio potere.

Lo scontro tra popolari e ottimati

• Mentre Pompeo combatteva in oriente, lo scontro tra popolari e ottimati diventava più aspro. A difendere gli ottimati erano rimasti due personaggi: Cicerone , che riteneva che gli ottimati fossero la sola forza capace di difendere le istituzioni repubblicane e Catone che difendeva per tradizione i valori e gli interessi della sua classe.
• Dalla parte dei populares : Giulio Cesare che apparteneva all’antica nobile famiglia degli Iulii. Durante la guerra civile aveva sostenuto i popolari salvandosi dalle proscrizioni soltanto grazie alle numerose amicizie aristocratiche. Si alleò con Crasso per risolvere i suoi problemi economici. Catilina proveniva da una nobile famiglia , si era candidato come console tre volte senza essere eletto .
• Catilina cominciò a pensare a un’insurrezione armata. Ma cicerone venuto a conoscenza della congiura ne svelò l’esistenza in senato. Catilina fu costretto a lasciare la città ma i congiurati rimasti a Roma decisero di prendere comunque le armi, furono arrestati e condannati a morte, senza diritto di appello. Catilina mori valoroso a Pistoia .

Cesare verso la conquista del potere

• Nel 60 Cesare tornò dalla Spagna dove era stato governatore. L’obiettivo era la carica di console e lo raggiunse grazie all’alleanza, oltre che con Crasso, con Pompeo. I tre, dunque, strinsero nella città di Lucca un accordo noto come “primo triunvirato”: Pompeo avrebbe appoggiato la candidatura di cesare al consolato per l’anno 59 a.C., Cesare avrebbe fatto approvare i provvedimenti di Pompeo, Crasso avrebbe sostenuto presso gi esponenti della classe finanziaria la distribuzione di terre ai veterani di Pompeo.

Cesare console
• Eletto console nel 59 Cesare onorò gli impegni presi con Pompeo e Crasso . Oltre alla distribuzione di terre ai veterani ottenne che si distribuissero alla plebe dei terreni, fatti acquistare allo stato utilizzando i fondi del bottino e le entrate provenienti dall’Asia . Cesare inoltre aumentò le responsabilità fiscali dei governatori delle province, stabilì che i verbali delle sedute, delle assemblee e del senato venissero resi pubblici e abolì la pratica di prendere gli auspicii prima delle assemblee legislative. All’aristocrazia venne sottratta un’arma di cui si era sempre servita, vale a dire il rinvio delle assemblee.

Le vittorie di cesare in Gallia

• Cesare si era assicurato il comando preconsolare nella Gallia Ciasalpina, in seguito ottenne il governo della Gallia Narbonese.egli ottenne il comando di 4 legioni e attese il momento per realizzare il suo piano di portar i confini di Roma sempre più a occidente nella Gallia libera.ma prima di la sciare Roma, pensò di allontanare dalla città i suoi nemici Catone e Cicerone. Allontanò Catone mandandolo nell’ isola di Cipro, e fece andare cicerone in esilio per aver privato alcuni cittadini del diritto d’appello.
• Durante l’assenza di cesare i popolari erano impegnati in continui contrasti con le bande armate di un certo Milone, Pompeo allarmato dal potere crescente di Cesare aveva ripreso i contatti con l’oligarchia senatoria, incoraggiandola a richiamare Cicerone dall’esilio. Deciso a impedirlo, cesare tornò in Italia e a Lucca strinse con Pompeo e Crasso un nuovo accordo a fini di potere personale:Cesare sarebbe stato di nuovo proconsole in Gallia, Pompeo e Crasso sarebbero stati consoli nel 55e quindi avrebbero avuto a loro volta un proconsolato. Ma l’accordo non durò a lungo. Pompeo si schierò ben presto dalla parte dell’aristocrazia senatoria. Nel 53 Crasso morì combattendo contro i parti. Pompeo per badare a Milone fu eletto dal senato console senza collega, con potere assoluto di guerra e l’incarico di reclutare un nuovo esercito.
• Tornato in Gallia Cesare aveva continuato la sua irresistibile marcia di conquista, raggiungendo la Britannia. Ma nel 53 fu di nuovo impegnato in Gallia per combattere Vercingetorige, che era deciso a riconquistare la libertà perduta. Dopo aver tenuto fronte per 2 anni alle legioni romane, asserragliato nella città di Alessia cu costretto ad arrendersi. La Gallia venne definitivamente incorporata nel mondo romano.

La seconda guerra civile

• Temendo che cesare intendesse conquistare il potere con la forza il senato stabilì che i candidati alle magistrature dovessero essere personalmente presenti in città. Cesare chiese allora che anche Pompeo sciogliesse il suo esercito, ma il senato respinse la richiesta. Allora cesare attraversò con le legioni il fiume Rubicone. Chiunque conduceva un esercito oltre il Rubicone che segnava il confine tra la Gallia e l’Italia, era considerato nemico di Roma.
• Cesare avanzò verso la capitale, incapace di organizzare una difesa Pompeo fuggì in Macedonia. Cesare sconfisse lo stesso Pompeo in Grecia, Pompeo fuggì in Egitto dove regnava Tolomeo XIII e la sorella Cleopatra. Tolomeo ordinò che Pompeo fosse ucciso, senza ottenere alcuna ricompensa da Cesare.egli costretto a lasciare l’Egitto sconfisse il re del Ponto Fornace. Recandosi in Africa invece sconfisse i pompeiani superstiti tra cui catone. Cesare era padrone di Roma

Il governo di Cesare

• Cesare si fece nominare dittatore a vita e si fece conferire l’inviolabilità tribunizia. In senato egli aveva il diritto di sedere su un seggio dorato, in suo onore vennero collocate nei templi statue che lo raffiguravano e vennero coniate monete con le sue effigie. Le istituzioni repubblicane erano ancora in vita, ma tutti i poteri erano concentrati nelle mani di Cesare. Questi non ne abusò, diede inizio ad un organica politica riformatrice: concesse agli esiliati di rientrare in patria, emanò nuove leggi che favorivano lo sviluppo dell’agricoltura, artigianato e del commercio, si impegnò a migliorare il governo delle province e razionalizzò il sistema delle distribuzioni gratuite di grano, e per diminuire la disoccupazione diede inizio a una campagna di grandi opere pubbliche e infine garantì a molti proletari una decorosa sistemazione fuori Roma nelle colonie a questo scopo.
• All’aristocrazia non importava nulla di tutto ciò, voleva riconquistare il potere perduto e dava credito alle voci secondo le quali Cesare avrebbe voluto instaurare una monarchia. In questo clima maturò la congiura che portò alla sua morte.il 15 marzo 44 cesare si reco in senato nonostante fosse stato avvertito, i 23 congiurati, capeggiati da Cassio e da Bruto lo colpirono ognuno una volta, cesare si tirò la toga sulla testa offrendo la vita agli dei e mori

L’eredità di Cesare: Antonio e Ottaviano

• A poche ore dalla morte di cesare era chiaro che l’esercito era rimasto fedele ad Antonio. Accreditandosi come il successore di Cesare Antonio propose agli anticesariani un accordo: egli avrebbe tenuto a freno l’esercito e non avrebbe aperto nessuna inchiesta sulla morte di Cesare. In cambio tutti i provvedimenti presi da Cesare sarebbero rimasti in vigore. Il senato accetto. Ma il giorno successivo quando il testamento venne aperto si scoprì che l’erede era caio Ottaviano, inoltre egli aveva lasciato alla plebe una parte del suo patrimonio. Durante i funerali Bruto e Cassio furono costretti a fuggire.
• Quando Ottaviano tornò a Roma Antonio rifiutò di consegnargli il lascito di cesare, la sua popolarità crebbe enormemente, me Ottaviano non fu cosi incauto da inimicarsi il senato. Con grande astuzia e senso politico appoggio la posizione dei conservatori guadagnandosi l’approvazione di Cicerone. Antonio pretendeva il governo della Gallia gia assegnata a Bruto. Ma Antonio non aveva ceduto ed era partito con l’esercito verso la Gallia intendendo occuparla con la forza. Il senato inviò in aiuto di Bruto le truppe raccolte da Ottaviano . Antonio fu sconfitto, e si rifugiò raggiungendo il generale Lepido. I due vennero dichiarati nemici.

• Ottaviano mal tollerava la politica dei senatori (favorevoli agli assassini di cesare) a loro volta i senatoria avevano cominciato a diffidarsi di lui. Ottaviano cominciò a pensare alla possibilità di un accordo con Antonio. Dopo essersi assicurato questa alleanza si fece eleggere console dai comizi da lui stesso convocati . i suoi primi provvedimenti furono: la revoca dell’amnistia dei cesaricidi, e dell’ editto con cui erano stati accusati Antonio e lepido.

• Nello stesso anno Ottaviano incontrò a Bologna Antonio e Lepido con i quali strinse il secondo triumvirato. Aveva una durata di 5 anni si prefiggeva di punire gli uccisori di Cesare di combattere i loro alleati e di dare allo stato una nuova costituzione. A differenza del primo che era stato solamente un accordo privato l’intesa tra Ottaviano Antonio e lepido venne resa pubblica dai comizi. Per volere popolare i triunviri ricoprivano una magistratura straordinaria il cui compito era di dare una nuova costituzione allo stato.

• Ricorsero alle liste di proscrizione. Bruto e Cassio nel frattempo avevano raccolto in macedonia un esercito, sconfitti poi da Ottaviano e Antonio, cosi bruto e Cassio si suicidarono.

La fine della repubblica

• Antonio, Ottaviano e Lepido a Brindisi strinsero un nuovo patto, Antonio avrebbe avuto le province orientali, Ottaviano quelle occidentali e Lepido l’Africa. Per rendere più stabili questi accordi Antonio sposò Ottavia, ma nn servì a tenerlo lontano dall’Egitto. Dove si innamoro di Cleopatra, e andò a vivere con lei ad Alessandria.
• Comportandosi come se le province d’oriente fossero sue. Invece di combattere i Parti

• Mentre Antonio veniva presentato al senato come un traditore che non rispettava ne i doveri pubblici ne quelli matrimoniali, Ottaviano si impegnava con grande abilità e successo a costruirsi l’immagine del difensore dello stato e dei valori familiari.dopo aver sconfitto sesto Pompeo, eliminò Lepido dalla scena politica. Era ormai padrone assoluto dell’occidente.

• In tanto Antonio voleva instaurare una monarchia orientale di tipo ellenistico.per Ottaviano era arrivato il tempo di sbarazzarsi di lui. Antonio aveva inviato a Roma una lettera di ripudio, abbandonando la fede e Ottavia. Ottaviano essendo venuto in possesso del suo testamento ne diede lettura al senato. Antonio aveva disposto che le province romane d’oriente andassero ai figli avuti da Cleopatra. Il senato cn il consenso del popolo dichiarò Antonio nemico. Ottaviano fu incaricato di muovergli guerra.

• Ottaviano dichiarò guerra a Cleopatra, egli muoveva una guerra all’Egitto per difendere il nome di Roma. L’esercito egizio era al comando si Antonio. Ottaviano blocco l’uscita del golfo di Ambracia. Quando Antonio cercò di forzare il blocco subì una durissima sconfitta .Cleopatra riuscì a fuggire, Antonio la seguì. Poi il loro esercito di terra fu sconfitto, nella terribile confusione si sparse la voce che Cleopatra fose morta, allora Antonio si suicidò, Cleopatra per non essere costretta alla schiavitù a sua volta si suicidò. Ottaviano era il padrone incontrastato e la repubblica era giunta alla fine.

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