La Seconda Guerra Mondiale

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Testo

LA SECONDA GUERRA MONDIALE
L'esito della prima guerra mondiale aveva scontentato, per motivi diversi, tre grandi potenze: la Germania, principale nazione sconfitta, per le perdite territoriali e le altre pesanti condizioni imposte dal trattato di Versailles, l'Italia e il Giappone, che ritenevano insufficiente quanto ottenuto a seguito della vittoria conseguita. Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti avevano raggiunto i loro principali obiettivi: Washington la riduzione del potere militare della Germania; Parigi e Londra un ordine mondiale funzionale ai loro interessi coloniali. Ma proprio il mantenimento del nuovo quadro risultт subito problematico, dopo che gli Stati Uniti, per volere del presidente Wilson, avevano rifiutato di entrare nella Societа delle Nazioni per ritirarsi in un nuovo isolazionismo. Nel corso degli anni Venti si fecero alcuni tentativi per giungere a una pace stabile: nella conferenza di Washington (1921-22) le principali potenze navali concordarono di porre dei limiti ai potenziali delle rispettive marine militari; gli accordi di Locarno (1925) stabilirono una serie di impegni a garanzia della frontiera franco-tedesca; infine, sottoscrivendo a Parigi nel 1928 il patto Briand-Kellogg, 63 nazioni (con l'eccezione, tra le grandi potenze, dell'Unione Sovietica) rinunciarono alla guerra come strumento di soluzione delle controversie internazionali. Tuttavia, se uno degli scopi dichiarati dai vincitori era stato di "assicurare al mondo la democrazia", l'inadeguatezza dei risultati ottenuti emerse chiaramente dal fatto che negli anni Venti si assistette all'avvento e al progressivo affermarsi di forme di totalitarismo nazionalista-militaristico, giudicate piщ efficaci della democrazia nell'operare il contenimento del comunismo, da piщ parti visto come l'obiettivo politico prioritario. Il primo regime fascista fu creato da Benito Mussolini in Italia, giа nel 1922. Adolf Hitler, Fьhrer (capo) del Partito nazionalsocialista tedesco, dieci anni dopo fondт il suo progetto di Grande Reich oltre che sul richiamo a teorie basate sull'antisemitismo e sul razzismo, esaltatrici della presunta superioritа della razza ariana, sulla prospettiva politica di abolire l'"ordine di Versailles" e assicurare lo spazio vitale (vedi Lebensraum) al regime totalitario che avrebbe dovuto raccogliere tutti i tedeschi. La Grande Depressione, inoltre, affliggeva in maniera particolarmente grave la Germania, quando Hitler, dopo aver vinto le elezioni ed essere stato nominato Cancelliere, in breve assunse pieni poteri. Quanto al Giappone, pur non esistendovi formalmente un regime fascista, il ruolo svolto dalle forze armate nel governo civile del paese era preponderante e si ispirava alla volontа di rimettere in discussione gli equilibri internazionali sin lм definiti. Nel marzo del 1936, dopo aver annunciato il riarmo nazionale in violazione del trattato di pace di Versailles, Hitler occupт militarmente la Renania (il cui status di zona smilitarizzata era stato definito sia a Versailles sia dagli accordi di Locarno), ricevendone solo una flebile protesta da parte di Londra e Parigi. Seguм un altro passaggio preparatorio all'applicazione del programma espansionistico, segnato dall'intervento nella guerra civile spagnola (1936-1939) al fianco dei ribelli franchisti e in collaborazione col futuro alleato Mussolini, fondatore in quegli anni dell'impero coloniale italiano in Etiopia (vedi guerra d'Etiopia). Tra il 1936 e il 1937, una serie di accordi tra Germania, Italia e Giappone formalizzт lo stabilirsi di un Asse Roma-Berlino-Tokyo che univa in alleanza i tre regimi "forti" della scena internazionale (vedi Potenze dell'Asse). L'annessione dell'Austria nella primavera del 1938 (vedi Anschluss) fu il primo passo verso la realizzazione del progetto hitleriano di ricostituzione della Grande Germania. Mussolini appoggiт l'alleato, mentre britannici e francesi ancora una volta mancarono di intervenire con decisione, liquidando la vicenda come una questione interna tedesca. Nel settembre successivo fu la volta delle rivendicazioni naziste sulla regione dei Sudeti, al confine occidentale della Cecoslovacchia, abitata da una popolazione a maggioranza tedesca. Il primo ministro inglese Neville Chamberlain, sostenuto anche dal governo francese, nel corso della conferenza di Monaco convinse le autoritа ceche a cedere, in cambio dell'impegno da parte di Hitler a non avanzare ulteriori rivendicazioni territoriali (politica di appeasement). In realtа nel marzo 1939 Hitler occupт tutta la Cecoslovacchia, spingendo Londra a siglare un accordo di garanzia con la Polonia, successivo obiettivo dichiarato dell'espansionismo nazista. Uno sviluppo inatteso si ebbe il 23 agosto 1939 con la firma a Mosca di un trattato di non aggressione tra Germania e URSS (accordo Molotov-Ribbentrop), che peraltro in un protocollo segreto concordavano di spartirsi l'Europa centrorientale, attribuendo all'Unione Sovietica Finlandia, Estonia, Lettonia, Polonia orientale e Romania. Il 1° settembre 1939 i tedeschi invasero la Polonia. Due giorni dopo Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania; trincerati dietro la linea Maginot, i francesi non erano in realtа nella condizione di attaccare l'opposta linea Sigfrido tedesca, che pure non era coperta a sufficienza dalle truppe, impegnate sul fronte polacco.
Il 1° settembre cominciarono i bombardamenti delle reti ferroviarie polacche. Dopo quattro giorni due gruppi armati, uno proveniente dalla Prussia orientale e un altro dalla Slesia, attraversarono le frontiere indirizzandosi verso Varsavia e Brest. La macchina bellica tedesca aveva realizzato la Blitzkrieg (guerra-lampo) impiegando mezzi corazzati, aerei e fanteria autotrasportata. Tra l'8 e il 10 settembre i tedeschi avanzarono verso Varsavia. Il 17 l'Armata Rossa varcт il confine occupando la Polonia orientale. Il 20 settembre la Polonia tutta era nelle mani dei tedeschi e dei sovietici.
Il 30 novembre, l'Unione Sovietica dichiarт guerra alla Finlandia. I finlandesi, guidati dal maresciallo Mannerheim, opposero una strenua resistenza, che durт sino all'anno seguente. L'aggressione alla Finlandia fu condannata dall'opinione pubblica mondiale, ma nello stesso tempo offrм a Francia e Gran Bretagna il pretesto per impossessarsi di una delle principali fonti di rifornimento di metalli ferrosi della Germania occupando il porto norvegese di Narvik. L'ammiraglio tedesco Erich Raeder decise allora di invadere la Norvegia sbarcando simultaneamente in otto cittа portuali, da Narvik a Oslo. Le truppe avrebbero dovuto essere trasportate con navi da guerra. La Danimarca, che non rappresentava un problema militare, era utile per la vicinanza dei suoi aeroporti alla Norvegia. Temendo l'intervento di altre potenze al fianco della Finlandia, Stalin concluse la pace l'8 marzo, assicurando all'URSS concessioni territoriali; la Finlandia perт rimase indipendente. Il 2 aprile Hitler ordinт di attaccare la Norvegia e la Danimarca. La Danimarca si arrese immediatamente.
I norvegesi, aiutati da 12.000 soldati britannici e francesi, resistettero nella zona tra Oslo e Trondheim fino al 3 maggio. A Narvik contrattaccarono, sostenuti dalla flotta britannica. Nella prima settimana di giugno i tedeschi furono obbligati a ritirarsi fino al confine svedese, ma le sconfitte militari in Francia obbligarono francesi e britannici a ritirare da Narvik le loro truppe. Il 26 maggio, inglesi e francesi (un contingente alleato di 338.226 uomini ) furono respinti a Dunkerque e riuscirono a trovare scampo solo grazie a una gigantesca operazione di evacuazione della regione costiera ripiegarono drammaticamente per scampare alla cattura. Intanto Leopoldo III, re del Belgio, firmava la resa due giorni dopo.
La linea Maginot era intatta, ma la manovra tedesca aveva spiazzato il comandante francese, generale Maxime Weygand, che non riuscм a difendere Parigi. Il 10 giugno il governo abbandonт la capitale; lo stesso giorno anche l'Italia dichiarт guerra alla Francia. Il 17 giugno il maresciallo francese Henri-Philippe Pйtain chiese l'armistizio che, firmato il 22 giugno, assicurava ai tedeschi il controllo del nord della Francia e della costa atlantica. Pйtain stabilм a Vichy, nel sud, un governo collaborazionista (vedi Governo di Vichy), che rimase fedele all'Asse sino alla fine della guerra. La Gran Bretagna, ora sotto la guida del primo ministro Winston Churchill, succeduto a Chamberlain, era rimasta sola ad affrontare la Germania.
Nell'estate 1940 l'aviazione tedesca (Luftwaffe) avviт l'offensiva aerea nel tentativo di annientare la Royal Air Force (RAF), scatenando la battaglia d'Inghilterra. Nell'agosto 1940 iniziarono i bombardamenti dei porti e degli aeroporti inglesi e, nel mese di settembre, quelli di Londra. L'aviazione e la popolazione civile inglesi non cedettero e Hitler dovette rinunciare all'invasione. Fu la prima sconfitta tedesca.
L'anno dopo la caduta della Francia, il conflitto dilagт, assumendo dimensioni mondiali. Hitler, pur conducendo nuove campagne nei Balcani, in Africa settentrionale e nei cieli dell'Inghilterra, schierava adesso il grosso dell'esercito a est, contro l'Unione Sovietica. Gli Stati Uniti rinunciarono adesso alla neutralitа e si prepararono allo scontro con il Giappone, in Asia e nell'oceano Pacifico: dal gennaio 1941 strinsero con la Gran Bretagna accordi per determinare le strategie da seguire nell'eventualitа di una loro entrata in guerra.
Nel marzo 1941 il Congresso americano approvт la legge Affitti e prestiti che riguardava gli armamenti da concedere a qualsiasi paese designato dal presidente. Questa legge consentм di aiutare la Gran Bretagna e, dopo l'invasione tedesca nel giugno del 1941, anche l'Unione Sovietica. Gli Stati Uniti speravano che l'Asse potesse essere sconfitto senza un loro coinvolgimento diretto. Alla fine dell'estate del 1941 gli Stati Uniti erano in una posizione di guerra non dichiarata con la Germania. In luglio reparti di marines americani furono dislocati in Islanda, occupata dagli inglesi; nel maggio del 1940 la marina militare americana ebbe l'incarico di scortare i convogli nelle acque a ovest dell'Islanda. In settembre il presidente Franklin Delano Roosevelt autorizzт le navi di scorta ai convogli ad attaccare le navi da guerra dell'Asse.
Nel frattempo, le relazioni USA con il Giappone si erano ulteriormente deteriorate. Nel settembre 1940 il Giappone costrinse il governo di Vichy a cedere la zona nord dell'Indocina. Gli Stati Uniti proibirono l'esportazione in Giappone di acciaio, ferro e combustibile per l'aviazione. Nell'aprile 1941 i giapponesi firmarono un accordo di neutralitа con l'Unione Sovietica, per limitare i possibili fronti di guerra in vista dello scontro con la Gran Bretagna o con gli Stati Uniti. Quando perт la Germania invase l'Unione Sovietica, in giugno, decisero di rompere l'accordo, pensando a un attacco contro l'Unione Sovietica da est; in seguito cambiarono idea, e presero la fatale decisione di portare l'offensiva nel Sud-Est asiatico. Il 23 luglio il Giappone occupт il sud dell'Indocina. Due giorni dopo Stati Uniti e Gran Bretagna risposero con l'embargo commerciale. Il 7 dicembre 1941, un'ora prima della dichiarazione ufficiale di guerra, forze aeree e navali giapponesi distruggevano la flotta americana a Pearl Harbor. Tre giorni dopo le due maggio unitа navali britanniche nel Pacifico venivano affondate. La guerra investiva cosм anche l'Estremo Oriente.
Lo scontro piщ imponente della guerra iniziт la mattina del 22 giugno 1941, quando piщ di tre milioni di soldati dell'Asse invasero l'Unione Sovietica. Nonostante l'attacco fosse stato apertamente preparato da mesi, i sovietici furono colti di sorpresa. I capi militari sovietici erano convinti che una guerra-lampo come quella che aveva piegato la Polonia e la Francia non sarebbe stata possibile contro l'Unione Sovietica. L'esercito sovietico era numericamente superiore a quello tedesco, aveva 4,5 milioni di soldati schierati sul confine occidentale, il doppio di carri armati e il triplo di aerei. Molti carri armati e aerei appartenevano a una generazione tecnologica superata, ma alcuni tipi di mezzi blindati, soprattutto i famosi T-34, erano superiori a quelli tedeschi. Il primo giorno molti aerei sovietici furono distrutti; lo schieramento dei carri armati, dispersi tra la fanteria, era perdente nei confronti della concentrazione dei mezzi corazzati tedeschi. Gli ordini dati alla fanteria furono di contrattaccare senza ritirarsi, ma la maggior parte dei soldati sovietici cadde combattendo o furono catturati.
Per l'invasione, l'esercito tedesco era stato organizzato in tre gruppi armati, Nord, Centro e Sud, che puntarono rispettivamente verso Leningrado (attuale San Pietroburgo), Mosca e Kiev. Hitler e i suoi generali concordavano sul fatto che il problema principale era bloccare l'Armata Rossa e sconfiggerla prima che potesse ripiegare verso l'interno del paese. Non erano perт d'accordo sulla strategia da seguire. I generali erano convinti che il regime sovietico avrebbe sacrificato qualsiasi cosa pur di difendere Mosca, la capitale, nodo centrale delle reti stradali e ferroviarie e principale centro industriale del paese. Per Hitler, invece, l'Ucraina, con le sue risorse naturali, e il Caucaso, con il suo petrolio, rappresentavano gli obiettivi piщ importanti, insieme alla cittа di Leningrado. Il compromesso fu trovato nelle tre differenti direttive d'invasione e il grosso dell'esercito si diresse verso Mosca. I tedeschi prevedevano di vincere in dieci settimane: era un punto essenziale, in quanto l'inverno russo avrebbe bloccato le operazioni mentre l'impegno bellico nei Balcani aveva giа causato un ritardo di tre settimane. I russi avevano sacrificato moltissimi soldati e armamenti per difendere Mosca. Hitler, comunque, non era soddisfatto e, nonostante le proteste dei suoi generali, ordinт al Gruppo Centro di spostare il grosso degli armamenti a nord e a sud per aiutare gli altri due gruppi d'invasione, fermando in questo modo l'avanzata verso Mosca. L'8 settembre il Gruppo Nord, insieme a forze finlandesi, diede il via all'assedio di Leningrado. Il 16 settembre il Gruppo Sud accerchiт Kiev da est, facendo 665.000 prigionieri. A questo punto Hitler decise di riprendere l'avanzata verso Mosca e ordinт ai mezzi corazzati di ricongiungersi al Gruppo Centro.
Il Gruppo Centro riprese le azioni il 2 ottobre, catturando in due settimane 663.000 militari nemici. Le piogge autunnali trasformarono tutto in fango e bloccarono l'avanzata per quasi un mese. A metа novembre arrivт il freddo e il terreno gelт. Hitler e il comandante del Gruppo Centro, feldmaresciallo Fлdor von Bock, decisero, nonostante l'inverno, di concludere la campagna del 1941 con la conquista di Mosca.
Verso la seconda metа di novembre Bock mosse verso Mosca, arrivando a 32 km dalla cittа. La temperatura era bassissima, la neve copriva le strade, macchine e uomini non erano preparati per affrontare un freddo cosм intenso. Il 5 dicembre i generali tedeschi ammisero il blocco totale dell'avanzata. Carri armati e camion erano congelati, le truppe demoralizzate. Stalin, in accordo con il maresciallo Georgij wukov, aveva trattenuto a Mosca le riserve, tra cui molti giovani, ma anche veterani dalla Siberia, dove l'Armata Rossa, nel 1939, aveva sconfitto i giapponesi sul confine con la Manciuria. Il 6 dicembre i sovietici contrattaccarono e, dopo pochi giorni, le avanguardie corazzate tedesche si ritirarono lasciando sul terreno una quantitа di veicoli e armamenti, inutilizzabili per il freddo.
Su ordine di Stalin, il contrattacco di Mosca dette il via a una controffensiva sull'intero fronte. I tedeschi non avevano costruito linee di difesa sulla retroguardia e Hitler ordinт alle truppe di non retrocedere. I russi annientarono molte divisioni, ma i tedeschi resistettero abbastanza per superare l'inverno e mantenere l'assedio di Leningrado, minacciando Mosca e occupando l'Ucraina.
Per la prima volta dal 1939 falliva un piano tedesco di annientamento del nemico. L'obiettivo di assicurarsi grandi quantitativi di viveri e materie prime dalla Russia sconfitta non si realizzт perchй le ferrovie erano state distrutte dai sovietici in ritirata, e altrettanto era stato fatto con le colture, il bestiame e ogni altra risorsa. L'aiuto in materie prime concesse dagli americani, trasportate da convogli britannici che subirono perdite pesanti nei porti settentrionali della Russia, assicurт ai sovietici radar, radio e altri equipaggiamenti sofisticati. Alla fine del mese di dicembre, 1941 Roosevelt, Churchill e i rispettivi consiglieri si riunirono a Washington. Tutti concordarono sulla necessitа di sconfiggere prima la Germania e, siccome l'Inghilterra aveva i mezzi necessari per combattere in Europa, dovevano essere i britannici a condurre le operazioni, mentre la guerra col Giappone avrebbe impegnato quasi esclusivamente gli americani. Inoltre fu creato il Combined Chiefs of Staff (CCS), del quale fecero parte i piщ alti gradi militari britannici e americani, con sede a Washington, con lo scopo di sviluppare una strategia comune. Il 1° gennaio 1942 Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Sovietica e altri 23 paesi firmarono la Dichiarazione delle Nazioni Unite, impegnandosi a non perseguire paci separate. Nazioni Unite divenne il nome ufficiale della coalizione anti-Asse, ma il termine piщ usato per indicare queste potenze rimase quello utilizzato giа nella prima guerra mondiale: Alleati. Agli inizi del 1942, gli Stati Uniti non potevano ancora prendere parte a molte delle azioni che avevano luogo in Europa. Nell'Africa settentrionale, il 10 dicembre 1941 i britannici avevano liberato Tobruk, prendendo Bengasi, in Libia, due settimane dopo. Rommel contrattaccт alla fine del gennaio 1942, facendo arretrare il nemico di 300 km, fino ad Al-Ghazalah e Bir Hacheim: a Tobruk e al confine con l'Egitto si creт una situazione di stallo. A questo punto il grande interrogativo era se l'Unione Sovietica sarebbe stata in grado di sopportare una seconda offensiva tedesca; i russi premevano sugli Stati Uniti e sulla Gran Bretagna affinchй si adoperassero per alleggerire la pressione sul territorio sovietico, aprendo il cosiddetto "secondo fronte" in Occidente. Il generale George Marshall, capo di Stato Maggiore dell'esercito americano, era convinto che il modo migliore per aiutare i russi e finire la guerra sarebbe stato allestire una concentrazione di forze in Inghilterra, e sferrare l'attacco attraverso la Manica. Le operazioni avrebbero dovuto iniziare nella primavera del 1943, o prima ancora, se l'Unione Sovietica fosse stata sull'orlo del collasso. Gli inglesi perт non volevano aprire altri fronti prima di aver vinto in Africa settentrionale, e non credevano alla possibilitа di raccogliere in Inghilterra un esercito abbastanza forte per attraversare la Manica entro il 1943.
Fu Rommel a risolvere questa controversia. Nel mese di giugno entrт a Tobruk, sfondт in Egitto e raggiunse El-Alamein. A questo punto gli americani convennero che era necessario rimandare l'attacco attraverso la Manica e si prepararono per l'invasione dell'Africa Settentrionale Francese. Tra la primavera e l'estate del 1942 la situazione nell'Africa settentrionale volgeva a favore dell'Asse. Cosм, il 31 agosto, Rommel e l'Afrikakorps sferrarono un attacco lungo il fianco sud del fronte britannico, presso Alam Halfa, a sud-est di El-Alamein, ma furono respinti il 7 settembre (vedi Battaglia di El-Alamein). La controffensiva alleata, guidata dal generale britannico Montgomery, fu lanciata il 23 ottobre; l'8 novembre, dopo durissimi scontri, Rommel diede l'ordine di ritirata alle truppe. Dopo alcuni mesi di resistenza, respinte dalle forze inglesi e francesi fino in Tunisia, le divisioni italo-tedesche si arrendono il 13 maggio. L'Unione Sovietica toccт il suo momento peggiore alla fine del luglio 1942. Il 28 luglio Stalin pronunciт il suo famoso "Neanche un passo indietro!" e chiese alle truppe di combattere una guerra "patriottica" per la Russia. wukov, che aveva organizzato la controffensiva di Mosca nel dicembre 1941, e il capo del comando supremo, Aleksandr Vasilyevsky, proposero di indebolire il nemico obbligandolo a un sanguinoso combattimento in cittа mentre loro raccoglievano le forze per sferrare il contrattacco. La battaglia di Stalingrado era cominciata.
Il 19 novembre, in una mattina di nebbia e neve, l'avanguardia corazzata sovietica entrт in contatto con i rumeni a ovest e a sud di Stalingrado. Hitler ordinт al comandante della VI Armata, generale Friedrich von Paulus, di resistere, promettendogli imminente aiuto aereo. Il tentativo di fornire rifornimenti fallм, e la VI Armata, che, condannata alla distruzione, voleva tentare di rompere l'accerchiamento, ne fu impedita da un ordine di Hitler. Von Paulus si arrese il 31 gennaio 1943. La battaglia di Stalingrado costт 200.000 uomini ai tedeschi, costretti a ritirarsi dal Caucaso e a retrocedere fino quasi al punto da dove era partita l'offensiva dell'estate 1942.
Come preludio del rinviato attacco attraverso la Manica, gli anglo-americani decisero di scatenare un'offensiva aerea contro la Germania. I britannici lanciarono quattro bombardamenti incendiari su Amburgo, alla fine del luglio 1943. Nell'ottobre 1943, gli americani attaccarono gli stabilimenti di cuscinetti a sfere di Schweinfurt, perdendo perт il 25% degli aerei; i bombardamenti diurni furono sospesi, in attesa che fossero disponibili i cacciabombardieri a lungo raggio. Il 10 luglio 1943, tre divisioni americane, una canadese e tre inglesi sbarcarono in Sicilia battendo quattro divisioni italiane e due tedesche e superando, il 17 agosto, l'ultima resistenza dell'Asse. Mussolini era stato rovesciato il 25 luglio, il nuovo governo italiano, presieduto da Badoglio, aveva avviato i negoziati firmando il 3 settembre un armistizio segreto, reso pubblico l'8 settembre. I tedeschi occuparono militarmente l'Italia centrosettentrionale, mentre il governo italiano fuggiva nel Meridione, riparando presso gli Alleati e abbandonando a se stesso l'esercito, privo di ordini chiari. Mussolini fu liberato dai tedeschi e trasferito al nord, dove nacque la Repubblica di Salт.
Il 3 settembre, truppe dell'VIII Armata guidate da Montgomery attraversavano lo stretto di Messina. Il 9 settembre la V Armata americana, al comando del generale Clark, sbarcava nei pressi di Salerno; il 12 ottobre gli anglo-americani avevano giа stabilito una solida linea attraverso la penisola dal fiume Volturno, a nord di Napoli, fino a Termoli, sulla costa adriatica. Per la fine dell'anno la resistenza tedesca aveva fermato gli Alleati a circa 100 km a sud di Roma. Lo sbarco ad Anzio, il 22 gennaio del 1944, non riuscм a fare progredire l'esercito alleato perchй i tedeschi si erano attestati lungo il fiume Liri e a Cassino. La strategia della guerra contro il Giappone fu sviluppata per stadi nel corso del 1943. All'inizio, l'obiettivo era di stabilire basi sulla costa cinese (da dove il Giappone avrebbe potuto essere bombardato e successivamente invaso), con azioni inglesi e cinesi dalla Birmania e dalla Cina orientale, e incursioni americane sulle isole del Pacifico centrale e sudoccidentale, fino a Formosa (oggi Taiwan) e alla Cina. A metа anno fu chiaro che nй gli obiettivi britannici nй quelli cinesi sarebbero stati raggiunti, e quindi ci si concentrт sugli obiettivi americani.
Le principali operazioni ebbero come teatro il Pacifico sudoccidentale, dove le truppe americane e quelle dell'Anzac, al comando dell'ammiraglio William Halsey, avanzarono lungo le isole Salomone. Gli australiani e gli americani, al comando di MacArthur, costrinsero i giapponesi a ritirarsi lungo la costa orientale della Nuova Guinea. L'obiettivo di MacArthur e Halsey, fissato nel 1942, era la conquista di Rabaul. Gli sbarchi al Capo Gloucester e in Nuova Britannia a dicembre 1943, nelle isole dell'Ammiragliato a febbraio del 1944, e nell'isola Emira a marzo dello stesso anno chiusero in una morsa Rabaul. La guarnigione giapponese di 100.000 uomini non poteva piщ essere evacuata. Il primo sbarco nel Pacifico centrale avvenne nelle isole Gilbert, a Makin e Tarawa, nel novembre 1943. Nella prima settimana dell'agosto 1943, le linee tedesche a nord e a ovest di Kharkiv furono investite dalla controffensiva sovietica. Il 15 settembre Hitler permise al Gruppo Sud di ritirarsi verso il Dnepr per evitare la sconfitta. Le armate sovietiche, al comando di wukov e Vasilyevsky, allargarono le teste di ponte, isolando l'armata tedesca in Crimea nel mese di ottobre, conquistando Kiev il 6 novembre e rimanendo all'offensiva per tutto l'inverno. Alla fine di novembre si incontrarono per la prima volta Roosevelt, Churchill e Stalin. Il presidente americano e il primo ministro inglese avevano giа approvato il piano d'attacco attraverso la Manica, chiamato in codice Overlord, e Roosevelt era del parere che si dovesse partire col piano appena le condizioni meteorologiche fossero state favorevoli, nel 1944. Nella conferenza di Teheran, al contrario, Churchill si disse favorevole a dare la precedenza allo sviluppo delle offensive in Italia, nei Balcani e nel sud della Francia. Stalin si dichiarт d'accordo con Roosevelt e quindi Overlord fu programmato per il maggio 1944. Dopo l'incontro, Eisenhower fu richiamato dal Mediterraneo ed ebbe il comando supremo delle forze alleate, con il compito di organizzare e guidare Overlord.
La conferenza di Teheran segnт il punto culminante dell'alleanza interalleata. Contemporaneamente, perт, si sviluppavano tensioni nella compagine alleata, via via che le armate sovietiche cominciavano ad avvicinarsi ai confini dei piccoli stati dell'Europa orientale. Stalin aveva troncato ogni relazione col governo polacco in esilio a Londra, e a Teheran sostenne fermamente che la frontiera sovietico-polacca del dopoguerra doveva essere quella stabilita dopo la sconfitta polacca del 1939. Inoltre reagм con malcelata ostilitа alla proposta di Churchill di un attacco anglo-americano nei Balcani. Hitler aspettava l'invasione dell'Europa nordoccidentale per la primavera del 1944 ed era convinto che se fosse riuscito a respingere americani e britannici, avrebbe avuto in pugno le sorti della guerra. Successivamente avrebbe inviato tutte le sue truppe a combattere i sovietici. Pertanto destinт rinforzi al solo fronte occidentale.
Nel gennaio 1944, un'offensiva sovietica tolse l'assedio a Leningrado e fece retrocedere il Gruppo Nord fino alla linea tra il fiume Narva e il lago Peipus. Nuove offensive del marzo e dell'aprile ricacciarono i tedeschi nell'ampia distesa tra le paludi del Pripjat e il mar Nero, cioи fuori dal territorio sovietico.
Il 6 giugno 1944, D-Day, giorno dell'invasione secondo il piano Overlord, la prima armata statunitense al comando del generale Omar Bradley e la seconda armata britannica al comando del generale Miles Dempsey riuscirono a stabilire teste di ponte in Normandia. Cominciт cosм lo sbarco in Normandia. Nel mese di luglio un gruppo di ufficiali organizzт un attentato per uccidere Hitler (complotto di luglio): il 20 luglio, l'esplosione di una bomba piazzata nel quartier generale di Rastenburg, nella Prussia orientale, uccise alcuni ufficiali ma Hitler ne uscм indenne. Gli ufficiali sospettati di aver preso parte al complotto furono brutalmente soppressi.
Intanto, le truppe corazzate sbarcate in Normandia, guidate dal generale Patton, avevano occupato la Bretagna e si erano spinte all'interno della Francia, conquistando Le Mans, Chartres e Orlйans. Il 25 agosto le forze americane, insieme alle forze della Resistenza francese, guidate dal generale Charles de Gaulle, liberarono Parigi. Entro settembre quasi tutto il territorio francese era stato liberato. Sul fronte occidentale, Bradley e Montgomery guidarono l'offensiva che, a nord della Senna, si dirigeva verso il Belgio, mentre gli americani avanzarono in direzione del confine franco-tedesco. Le truppe di Montgomery conquistarono Anversa il 3 settembre 1944 e l'11 settembre le prime guarnigioni americane varcarono il confine tedesco. L'offensiva subм a questo punto una fase d'arresto: Montgomery aveva raggiunto le barriere fluviali della Mosa e del Basso Reno mentre gli americani erano bloccati sulla linea Maginot. Il tentativo di sfondamento operato da Montgomery nella battaglia di Arnhem fu un completo fallimento.
In Italia, tra la primavera e l'estate del 1944, le armate di Clark, che comprendevano truppe americane, britanniche, francesi e polacche, presero Cassino il 18 maggio. Cinque giorni dopo, la rottura dell'accerchiamento della testa di sbarco ad Anzio costrinse i tedeschi ad abbandonare la linea Gustav; gli Alleati entrarono a Roma, dichiarata cittа aperta dal 4 giugno. L'avanzata continuт verso nord senza problemi, ma rischiт di perdere impeto perchй le divisioni americane e francesi si sarebbero presto dovute dedicare all'invasione della Francia meridionale. Dopo aver conquistato Ancona e Firenze, la seconda settimana di agosto, gli Alleati si arrestarono sulla linea Gotica, che bloccт sino a tutto l'inverno l'accesso alla valle del Po, mentre nel nord del paese, occupato dai nazisti, si sviluppava la Resistenza partigiana.
La piщ importante azione aerea contro la Germania ebbe luogo nell'autunno 1944: i bombardamenti inglesi e americani colpirono sia obiettivi militari sia le cittа tedesche. Hitler reagм lanciando contro Londra i missili V1 e V2. Ma, nel mese di ottobre, le migliori basi di lancio, situate nel nord-ovest della Francia e in Belgio, furono conquistate dagli Alleati. L'accorciamento dei fronti a est e a ovest e la pausa dei combattimenti di terra avevano dato a Hitler la possibilitа di creare una riserva di circa venticinque divisioni che decise di utilizzare contro gli anglo-americani, dalle Ardenne, attraverso il Belgio fino ad Anversa. All'inizio di marzo le armate alleate raggiunsero il Reno e occuparono teste di ponte tra Bonn e Coblenza e a sud di Magonza: alla fine di marzo l'intero schieramento tedesco sul fiume crollт; Einsenhower ordinт alle truppe di proseguire verso est.
Il 1° aprile gli americani accerchiarono il bacino della Ruhr, facendo prigionieri 325.000 soldati tedeschi. Il 5 aprile gli inglesi varcarono il Weser, puntando verso l'Elba. L'11 aprile gli alleati raggiunsero l'Elba vicino a Magdeburgo, e il giorno dopo si formт una testa di ponte sulla riva orientale, a 120 km da Berlino. Mentre gli inglesi (soprattutto Churchill e Montgomery) e alcuni americani consideravano Berlino l'obiettivo piщ importante, per Eisenhower era essenziale che le truppe anglo-americane potessero congiungersi con quelle russe piщ a sud, tra Lipsia e Dresda. L'Armata Rossa, che si era attestata ai primi di febbraio sull'Oder, all'inizio di aprile cominciт a concentrarsi su Berlino, che divenne quindi l'obiettivo prioritario.
In Italia, il 14 e il 16 aprile 1945 la V Armata americana e l'VIII Armata britannica lanciarono l'offensiva verso la pianura padana: le truppe tedesche si arresero il 2 maggio. Il 16 aprile cominciт l'avanzata sovietica verso Berlino. Il 20 aprile la VII Armata americana conquistт Norimberga. Quattro giorni dopo le armate sovietiche circondarono la cittа. Il 25 aprile la V Armata sovietica e la I Armata americana s'incontrarono a Torgau, sull'Elba, a nord-est di Lipsia. L'ultima settimana di aprile la resistenza contro gli anglo-americani cessт, ma sul fronte orientale le truppe tedesche continuarono a battersi disperatamente contro i sovietici. Hitler decise di restare a Berlino, mentre la maggior parte dei suoi collaboratori politici e militari fuggirono. Il 30 aprile, chiuso nel suo bunker, Hitler si suicidт insieme con Eva Braun e, come ultimo atto ufficiale, nominт suo successore l'ammiraglio Karl Dцnitz, che chiese la resa. Il suo rappresentante, generale Alfred Jodl, firmт la capitolazione delle forze armate tedesche nel quartier generale di Eisenhower il 7 maggio a Reims; un secondo documento fu firmato a Berlino, nel quartier generale sovietico, il giorno seguente.
All'inizio del 1945, nel Pacifico, la fine della guerra non sembrava vicina: la marina nipponica non era in grado di sferrare attacchi massicci ma i kamikaze effettuarono azioni suicide durante i combattimenti di Luzon, nelle Filippine, distruggendo 17 navi statunitensi e danneggiandone 50.
Kyushu costituiva l'obiettivo principale; l'attacco fu fissato per il novembre 1945, anche se una facile vittoria sembrava improbabile. Lo sbarco a Kyushu non avvenne mai; il governo americano adottт una nuova strategia che si basava sull'uso delle armi nucleari. La prima esplosione atomica, per cosм dire "di prova", ebbe luogo ad Alamogordo, nel New Mexico, il 16 luglio 1945.
Altre due bombe erano state costruite e si decise di usarle per costringere il Giappone alla resa. Il presidente americano Truman, succeduto a Roosevelt, ordinт i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, effettuati il 6 e il 9 agosto. Intanto, l'8 agosto, l'Unione Sovietica aveva dichiarato guerra al Giappone; il giorno dopo invase la Manciuria.
il 14 agosto l'imperatore Hirohito fece trasmettere via radio un comunicato che annunciava la resa incondizionata del Giappone. Il 2 settembre, a bordo della corazzata Missouri, nella baia di Tokyo, i rappresentanti del governo nipponico firmarono davanti al generale MacArthur il documento di capitolazione. Secondo le statistiche, la seconda guerra mondiale fu la guerra piщ devastante in quanto a perdite umane e distruzione materiale. Il conflitto, che coinvolse 61 nazioni, provocт la morte di circa 55 milioni di persone, tra militari e civili: l'Unione Sovietica ebbe circa 20 milioni di morti; la Cina 13,5 milioni; la Germania 7,3 milioni; la Polonia 5,5 milioni; il Giappone 2 milioni; la Iugolsavia 1,6 milioni; la Romania 665.000; la Francia 610.000; l'impero britannico 510.000; l'Italia 410.000; l'Ungheria 400.000; la Cecoslovacchia 340.000; gli Stati Uniti 300.000. Gli sviluppi tecnologici e scientifici fecero della guerra un conflitto di una ferocia senza paragoni; la popolazione civile fu coinvolta direttamente nei combattimenti e nelle rappresaglie e fu colpita soprattutto a causa dei bombardamenti aerei. L'evento piщ grave fu tuttavia la deportazione e lo sterminio di oltre cinque milioni di ebrei nei campi di concentramento nazisti, la cosiddetta "soluzione finale" del "problema" ebraico (vedi Olocausto).
Alla fine della guerra, la situazione mondiale era mutata radicalmente: l'Europa usciva dal conflitto in posizione di dipendenza rispetto alle due potenze vincitrici, Stati Uniti e Unione Sovietica, attorno alle quali nacque un nuovo equilibrio politico mondiale. L'alleanza tra USA e URSS si trasformт nei decenni seguenti in rivalitа tra le due potenze, rivalitа che si manifestт nella cosiddetta Guerra Fredda.

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