La guerra dei trent'anni

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Testo

- La guerra dei trent’anni -
Datazione:
La guerra dei Trent'anni fu combattuta nell'Europa continentale dal 1618 al 1648 (pace di Vestfalia) e si protrasse tra Francia e Spagna sino al 1659 (pace dei Pirenei). Il conflitto viene solitamente diviso in quattro periodi che prendono il nome dalle potenze intervenute:
1. periodo boemopalatino (1618-1623);
2. periodo danese (1625-1629);
3. periodo svedese (1630-1635);
4. periodo francese (1635-1648).
Luogo:
Schieramenti:
Fu sostanzialmente una guerra contro gli Asburgo e il loro tentativo di imporre l’egemonia sul continente, cui si sovrapposero le divisioni religiose fra protestanti e cattolici.
Eventi principali:
Nel primo periodo la guerra si svolse in Boemia. Prendendo a pretesto una violazione della Lettera di maestà con la quale l'imperatore Rodolfo II di Asburgo aveva un tempo accordato a essi libertà di culto e di religione, i protestanti Boemi si ribellarono all'autorità asburgica (1618, defenestrazione di Praga) ed elessero come proprio sovrano il capo dell'Unione evangelica, l'elettore palatino Federico V, ma furono battuti (1620) nella battaglia della Montagna Bianca presso Praga: il Palatinato fu invaso e l'Unione evangelica costretta a sciogliersi. Nel frattempo, salito al trono di Spagna (1621), Filippo continuò la guerra (dichiarata nel 1620) contro gli Olandesi, impegnandosi contemporaneamente contro la Francia, Venezia e il ducato di Savoia per la questione della Valtellina che venne annessa. Il re di Danimarca, Cristiano IV, intervenuto in appoggio ai protestanti, fu battuto (1626) a Dessau e obbligato a firmare (1629) la pace di Lubecca. La probabilità che un grande Stato asburgico-cattolico stesse per imporre la propria egemonia in Europa destò i timori dei principi protestanti tedeschi e della Francia di Richelieu, che riuscì ad attirare contro gli Asburgo Gustavo Adolfo di Svezia. Questi, dopo aver vinto a Breitenfeld (1631), affrontato dal comandante imperiale Wallenstein a Lutzen (1632) rimase ucciso in battaglia. La guerra, continuata per impulso del cancelliere reggente Oxenstjerna, si concluse a Nordlingen (1634) con una sanguinosa disfatta della Svezia, i cui alleati Sassonia e Brandeburgo conclusero, nel 1635, la pace di Praga con l'imperatore, che pose fine alla guerra interna e religiosa in Germania, ma non a quella in Europa: si ebbe anzi l'intervento diretto della Francia (1635), al cui fianco si posero Svedesi, Olandesi, il duca di Savoia, Mantova e Parma. Gli Spagnoli, impegnati contro i ribelli di Catalogna e Portogallo, subiranno dure sconfitte a Casale (1640), Rocroi (1643) e a Lens (1648), gli imperiali a Breitenfeld (1642), a Jancovic in Boemia (1645) e infine a Susmarshausen (1648).
Conclusione:
La morte di alcuni dei principali protagonisti del conflitto (lo spagnolo conte-duca di Olivares, Richelieu e il re di Francia Luigi XIII) e la stanchezza della guerra indussero le parti avverse ad aprire, sin dal 1644, un congresso delle potenze europee che portò alla conclusione (1648) della pace di Vestfalia, mentre il conflitto tra Francia e Spagna si concluse solo nel 1659 con la Pace dei Pirenei.

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