l'europa dopo napoleone

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Testo

L’EUROPA DOPO NAPOLEONE
Date
Eventi
CONGRESSO DI VIENNA:
Settembre 1814
I rappresentanti dei popoli vincitori su Napoleone si riunirono a Vienna per decidere il nuovo assetto dell’Europa: c’erano Gran Bretagna, Russia, Austria, Prussia e anche la Francia che vi partecipò con la figura di Charles-Maurice de Talleyrand come rappresentante del governo di Luigi VIII, ostile a Napoleone (prima alla parte della Chiesa la abbandona perché favorevole alla confisca dei beni ecclesiastici; svolse attività diplomatica per il governo napoleonico, ma passò poi dalla parte della monarchia appoggiando il governo provvisorio di Luigi VIII; per questo motivo si ritrovò dalla parte dei vincitori).
Venne affermato il principio di legittimità: sui troni dovevano tornare i sovrani delle dinastie cui appartenevano per antico diritto.
Venne deciso di porre fine alla tratta degli schiavi che però continuò clandestinamente.
Venne riaffermato con forza e seppur con toni contrastanti il principio di equilibrio, da parte dell’inglese Castlereagh che mirava a riportare l’Europa alla condizione del 1789 e con i suoi successori sostenne anche il principio del non intervento nei paesi in cui scoppiavano i movimenti rivoluzionari.
PRUSSIA:
Settembre 1814
le vennero date parte della Vestfalia e la Renania, estendendo i suoi confini fino al Reno. Si andò così rafforzando rilevantemente, ma era limitato dal fatto che faceva parte della Confederazione germanica, che comprendeva 38 stati tutti con uguali poteri.
AUSTRIA:
Settembre 1814
ottenne le Province Illiriche e il Veneto. Esercitò il suo potere sul ducato di Parma, di Modena e il granducato di Toscana.
Metternich, sostenitore al congresso del principio di equilibrio, attuò un governo autoritario, sul modello della Francia, con il quale tentò di far regnare l’ordine all’interno non solo dell’Austria ma anche dell’Impero. Esitevano però troppe distinzioni fra la popolazione a causa dell’elevato numero di razze che comprendeva: ungheresi, italiani, croati e serbi
GERMANIA
La Germania era divisa in molti stati, per cui la politica che venne adottata al suo interno mirava all’unità, con l’annessione dello stato prussiano.
1828
La Germania comincia a stringere accordi per l’unione doganale con la Prussia, e l’Austria la quale mirava a sua volta all’annessione di questo stato si oppose
1834
Nasce lo Zollverein cioè l’unione doganale che consentì la nascita di un mercato nazionale tedesco.
REGNO DI SARDEGNA:
Settembre 1814
con a capo Vittorio Emanuele I ottenne la Liguria.
RUSSIA:
Settembre 1815
grazie alla vittoria ottenuta sulla Grande Armata le consentì di ricoprire un ruolo di rilevanza nel congresso; ottenne il granducato di Varsavia trasformato in regno di Polonia. Lo zar Alessandro I propose di formare una Santa Alleanza in difesa della cristianità dell’Europa, cui vi aderirono tutti gli stati tranne la Gran Bretagna.
Sul piano politico invece non ottenne nessun cambiamento, rimanendo un paese contadino, dominato dalla nobiltà e con una borghesia molto debole sul piano economico, attiva solo su quello culturale.
Si formarono così due correnti di pensiero, formate entrambe dagli intellettuali: occidentalisti che guardavano alle riforme effettuate in Europa, e gli slavofili che ritenevano che la Russia potesse costruirsi un futuro solo attraverso le sue tradizioni e il suo tipo di economia.
Il governo zarista mirava a reprimere ogni richiesta di libertà politica,quindi l’attività rivoluzionaria poteva svolgersi solo nelle società segrete; la più importante era capeggiata da Pavel Pestel’, sostenitore della repubblica e della democrazia, era nobile. Organizzò un programma rivoluzionario basato sulla specificità russa e prevedeva una trasformazione delle campagne fondata sul mir, cioè l’antica comunità contadina della Russia per evitare un’eventuale egemonia della borghesia
Dicembre 1825
Scoppiò la rivolta ma essendo molto scarsi gli insorti venne soppressa facilmente e Pestel’ condannato a morte.
Prima metà del 1830
Venne proclamata la “nazionalità ufficiale” che enunciava i tre principi su cui si doveva reggere lo stato russo: autocrazia (potere assoluto), ortodossia, nazionalità russa.
GRAN BRETAGNA:
Novembre 1815
in disaccordo con lo zar, in quanto era rivolta a ideali più liberali, ed entrò a far parte della Quadruplice Alleanza formata da Russia, Austria Prussia, in difesa del principio di equilibrio, in funzione antifrancese. I vantaggi territoriali della G.B. si limitarono all’isola di Helgoland nel Mar del Nord e Malta nel Mediterraneo, che erano punti strategici e rafforzarono l’egemonia inglese sui mari. si espanse anche nelle colonie:in Asia e in America a danno dell’Olanda
1832
Riforma elettorale: furono riorganizzati da parte del primo ministro Charles Grey, del partito dei Whigs, con il sostegno del re Giorgio IV, gli antichi collegi in modo da uniformare la rappresentanza parlamentare della popolazione. incontrò l’opposizione dei Tories, che si riunirono nel partito dei Conservatori, rappresentanti dei proprietari, dei nobilie dell’alta borghesia, mentre i Whigs diventarono i Liberali e rappresentavano la borghesia più attiva nel commercio, nell’industria e nella finanza. Con l’introduzione di questa distinzione venne istituito anche il BIPARTITISMO, cioè l’alternanza al governo dei due partiti; questa innovazione evitò che i conflitti tra le classi si trasformassero in vere e proprie guerre.
1833
Venne approvata una legge che limitava le ore lavorative a 8, per i bambini che avevano un’età compresa tra gli 8 e gli 11 anni.
1834
Fu approvata la legge sui poveri che ne toglieva l’assistenza alle parrocchie e li concetrava in work-houses dove dovevano lavorare duramente.
1835
Fu concesso il voto nelle elezioni amministrative a tutti i contribuenti, mentre nelle elezioni politiche il diritto di voto rimase sempre a quel 3% che possedeva proprietà o comunque aveva un reddito elevato (sistema elettorale a base censitaria). I liberali erano infatti convinti che solo chi era economicamente indipendente potesse esprimere un voto in assoluta libertà.
FRANCIA:
Giugno 1814
Luigi XVIII promulgò la costituzione definita octroyée , cioè concessa per iniziativa del sovrano, che trasformò la monarchia assoluta in monarchia costituzionale.
Fu instaurato un sistema bicamerale in cui, accanto alla camera “bassa”, eletta dai cittadini, c’era anche una camera “alta” eletta dal re, con carica ereditaria.
Solo il re poteva proporre leggi.
Il sistema elettorale aveva una base molto ristretta, perché potevano votare solo i contribuenti che pagavano imposte elevate (meno di 100000).
Libertà di parola e di stampa, e libertà di svolgere una propria attività economica con la possibilità per tutti di riuscire a farsi una posizione grazie alle proprie capacità.
1824
Carlo X, successore di un fratello di Luigi XVI, legato alla destra cattolica, attuò una dura politica contro coloro che avevano sostenuto il regime napoleonico (Autoritarismo). Venne concesso l’indennizzo ai nobili che avevano perduto i loro beni emigrando in altri stati, grazie al presidente del consiglio Jean-Baptiste Villèle, che fu proprio uno di loro. Faceva parte anche degli ultrarealisti, i quali chiedevano il ritorno alla monarchia assoluta.
STATI UNITI
Il governo degli Stati Uniti era soggetto al bipartitismo, che consentiva ai cittadini di scegliere fra i programmi di due partiti: repubblicani e democratici.
1819
Gli USA seguirono una politica di acquisizioni territoriali che si concluse soltanto nel XIX secolo, ed iniziò con l’annessione della Florida, fino ad allora sotto il dominio spagnolo
Esisteva un equilibrio fra gli Stati Uniti, riguardo lo schiavismo: esisteva un numero di stati a favore e un altrettanto grande numero di stati contro, ma con la richiesta dell’annessione del Missouri, schiavista, questo equilibrio rischiò di rompersi.
1820
La soluzione fu trovata con il compromesso del Missouri stipulato dal presidente James Monroe (democratico), sostenitore della tesi dell’autonomia dei singoli stati: fu formato un altro stato antischiavista, il Maine, distaccandolo dal Massachusetts e fu stabilito che la schiavitù sarebbe stata comunque abolita sotto il 36° parallelo.
2 dicembre 1823
James Monroe nel discorso rivolto al Congresso definì la dottrina di Monroe :sostenne che i paesi europei non dovevano più possedere domini americani e che dovevano rimanere fuori dalle questioni americane.
Il Texas quando ancora era sotto il controllo messicano, fu oggetto di un’intense immigrazione proveniente dagli Stati Uniti, che preoccupò moltissimo lo stato ospite il quale tentò di limitarla.
1836
Il Texas proclamò la sua indipendenza dal Messico, il quale si oppose con le armi vincendo in un primo momento, ma inseguito gli americani indipendisti ebbero la meglio: erano guidati da Samuel Houston, il quale era un avvocato che si diede alla politica e cercò anche di instaurare rapporti amichevoli con gli indiani
Il Texas non potè annettersi subito agli Stati Uniti, in quanto a favore della schiavitù, incontro l’opposizione degli stati nordisti, che erano antischiavisti. Diventò così uno stato indipendente con presidente Houston
1845
Il presidente degli Stati Uniti, John Tyler, proclamò l’annessione del Texas, cosa che provocò il conflitto con il Messico
1848
Si concluse il conflitto con la vittoria degli Stati Uniti

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