I moti rivoluzionari

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Testo

Contro la restaurazione si opposero i liberali che erano disposti a collaborare con i sovrani ma volevano una costituzione e un parlamento; i democratici che volevano la Repubblica; i patrioti che chiedevano l’indipendenza e la costituzione. Le forze di opposizione si organizzarono in società segrete perché non potevano operare alla luce del sole (massoneria, carboneria che operò soprattutto non solo in Italia ma anche in altri paesi europei).
I moti rivoluzionari si verificarono il 20-21.
Il primo moto scoppiò in Spagna. Questa insurrezione spagnola si diffuse in altri paesi europei, dove c’erano governi assolutistici e dove il popolo voleva l’indipendenza.
Ferdinando 7 dovette concedere la Costituzione di Calice ma fu ritirata.
Il moto si diffuse anche in Italia (Piemonte, Regno due sicilie) e in Grecia.
La Grecia fu l’unico paese che ottenne l’indipendenza dalla Turchia.
La seconda ondata rivoluzionaria si verificò il 30-31.
Partì dalla Francia per poi propagarsi nei vari paesi europei.
Solo il Belgio conquistò l’indipendenza.
I moti rivoluzionari del 20-21 e del 30-31 non ebbero risultati positivi dal punto di vista militare perché tutti i rivoluzionari furono spenti dall’intervento della Santa Alleanza .
I sovrani che in un primo momento avevano concesso le Costituzioni, in un secondo le ritirarono.
- avevano partecipato poche persone. I moti liberali erano stati organizzati da liberali che volevano un governo costituzionale e una patria libera.
Non ci fu la partecipazione della massa popolare perché era analfabeta e si dibatteva nella miseria).
- non erano ben organizzati. I patrioti italiani volevano l’indipendenza dall’Austria, al sud volevano la Costituzione (programmi non comuni). In Itali c’era il controllo dell’Austria e in Europa dalla Santa Alleanza.
Il 48 viene definito la PRIMAVERA DEI POVERI perché ci fu una riscossa nazionale. Queste rivoluzioni furono molto importanti perché segnarono un continuo delle rivoluzioni del 20-21 e del 30-31 (fallirono ma furono positivi perché incominciarono a far prendere coscienza di una patria unita).
La scintilla scoppiò in Francia dove lo sviluppo economico aveva messo in evidenzia le contraddizioni sociali del Paese. Portò alla caduta della monarchia orleanista e all’instaurazione della Repubblica.
Nel 1852 con un plebiscito Napoleone fu eletto imperatore di Francia con il nome di Napoleone II.
Questa rivoluzione dopo scoppiò a Vienna. L’imperatore Ferdinando I fu costretto ad accettare le richieste: licenziamento di Metternich e convocazione di un’assemblea costituzionale. Dopo queste concessioni abdicò a favore del figlio Francesco Giuseppe. La rivoluzione di Vienna si propagò anche in Germania, dove fu convocata un’assemblea costituente con l’incarico di scrivere una costituzione. A questo scopo i rappresentanti di tutti gli stati tedeschi si riunirono a Francoforte. Questa costituzione non venne elaborata perché ci furono all’interno dell’assemblea pareri discordi. Alcuni sostenevano di formare la Grande Germania che prevedeva la formazione di uno stato confederale comprendente anche l’Austria; altri invece sostenevano la Piccola Germania che escludevano l’Austria. Prevalse la tesi finale e fu formata una confederazione tedesca con l’Austria esclusa. A capo fu la Prussia dell’imperatore Guglielmo I. La Prussia divenne lo stato leader per la realizzazione dell’unificazione politica tedesca.
L’unificazione tedesca avvenne nel 1870. Prima di raggiungere l’unità politica la Germania raggiunse l’unità economica con lo Zolverin (unità doganale tra i vari paesi della confederazione tedesca).

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