Giovanna d'Arco

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Categoria:Storia

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Testo

La guerra dei cent’anni contrappose Francia e Inghilterra dal 1337 al 1453. Fu originata dalle mire dei re francesi sui grandi feudi di cui erano titolari in Francia i sovrani inglesi nonché dalle pretese sulla corona francese da parte del re inglese Edoardo III.
La guerra, inizialmente conflitto feudale e dinastico, vide l'iniziale predominio delle forze inglesi.
Dal 1340 infatti per la Francia fu un susseguirsi di sconfitte. Scossa da lotte interne, accettò nel 1360 il trattato di Bretigny che con il successivo Trattato di Troyes nel 1429 istituì l'egemonia inglese su territorio francese.
Questo contribuì in modo decisivo ad accelerare il processo di formazione di una coscienza nazionale francese. Guidata da Giovanna d'Arco dal 1429 la Francia iniziò la sua rinascita, le diverse fazioni e i potentati locali, che si contendevano il predominio, dimenticarono temporaneamente le loro rivalità e si unirono attorno alla corona. Fu allora che Carlo VII venne incoronato re di Francia a Reims.
Tale passaggio creò i presupposti della vittoria finale francese, determinando la rinuncia da parte dell'Inghilterra a qualunque pretesa di egemonia e di presenza diretta sul continente europeo. Il conflitto terminò con la conquista francese di Bordeux nel 1453. Agli Inglesi restò solo Calais.
Giovanna d’Arco nasce nel 1412 in un villaggio di nome Domrémy in Lorena (Francia), ed era la figlia più piccola di una famiglia di contadini.
La tredicenne Giovanna d’Arco trascorreva la sua adolescenza in preghiera. Essa non solo era solita confessarsi più volte al giorno, ma spesso udiva “voci” celeste e aveva strane e sorprendenti visioni.
Un giorno mentre tornava dal campo, scoprì che anche il suo piccolo villaggio era stato assediato dagli inglesi. Lei riuscì a salvarsi nascondendosi nella credenza della cucina.
In seguito a questo tragico evento Giovanna, una giovane ragazza innocente, che non sapeva ne leggere ne scrivere, guidata dalla chiamata divina, salva la Francia aiutando Carlo VII.
Così Giovanna nel marzo del 1429 si reca a Chinon per incontrare il Delfino. Riesce a persuadere il re e i suoi sudditi che nutrivano allo stesso tempo dei sospetti sulle sue parole. Così Carlo la mette a capo di un esercito.
Per far questo avrebbe dovuto indossare abiti maschili, brandire le armi e condurre un esercito. Giovanna si presenta sul campo di battaglia con indosso un’armatura bianca. L’apparizione impressiona profondamente entrambi gli eserciti, non abituati a vedere una donna impegnata in combattimenti. Questo esercito viene rinvigorito e ispirato dal loro nuovo comandante.
Schierata nelle trincee al fianco dei suoi uomini, conduce alla vittoria i francesi sulla città di Orléans cacciando gli inglesi dalla valle della Loira.
E’ da questa vittoria che Giovanna d’Arco prende il sopranome di “Pulzella di Orlèans”:
Come per miracolo l’esercito inglese si ritira. Si tratta di una vittoria sorprendente che consente l’incoronazione del Delfino Carlo VII a Reims.
Una volta incoronato sembrava molto soddisfatto, ma Giovanna non lo era. Fa volta verso Capiègne anche se le sue truppe si erano ridotte da varie migliaia a poche centinaia di uomini.
In questa battaglia Giovanna d’Arco viene catturata e data nelle mani di Giovanni di Lussemburgo e successivamente ceduta come bottino di guerra agli inglesi (oppure come narrano altri testi venduta agli inglesi per la somma di 10.000 scudi d’oro che era una somma molto notevole).
In mani degli inglesi e abbandonata da tutti, Giovanna viene accusata di eresia e stregoneria.
Il re di Francia grazie a lei aveva cinto la corona, non mosse neanche un dito per difenderla.
Ha inizio il processo. Più volte le vengono poste domande sulle sue visioni e sulla sua fede nella chiesa cattolica.
Si conclude con il suo giuramento di non indossare più armi e viene imprigionata a vita. Ma lei si rifiuta di sottomettersi al giudizio di una corte inglese e viene bruciata viva pubblicamente sul rogo nella piazza del mercato vacchio di Rouer nel maggio del 1431.
Nel 1456 una nuova sentenza dell’inquisizione l’ha dichiarata innocente. 500 anni dopo l’avrebbero fatta santa.
Questa è la storia di Giovanna d’Arco che con il suo stesso martirio mise in moto il meccanismo della rinascita nazionale e trovò in lei l’interprete della coscienza popolare e nazionale francese.
Successivamente Giovanna d’arco è diventata anche un modello per le donne e per le femministe del mondo intero, anche se clamoroso rifiuto di tutto ciò che qualifica una donna.
Ci avreste mai creduto?
Quella che riporterò è la recensione di un libro di Pierre de Sermoise intitolato”Giovanna d’Arco e la mandragora” pubblicato dalla Feltrinelli.
“Giovanna d’Arco non fu una pastorella ma la figlia illegittima della regina di Francia. Non morì sul rogo, ma fuggi dal carcere con la complicità dei suoi inquisitori, continuò a guerreggiare dopo l’evasione e divenne perfino la sposa di un signore feudale.
Libro “scomodo” e “scandaloso” che scardina la tradizione del mito di Giovanna d’Arco patrona della Francia, in quanto simbolo verginale della sua libertà e unificazione a santa della chiesa.”
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