Fascismo

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LA CONCLUSIONE DELLA GUERRA E LA VITTORIA MUTILATA
Le rivendicazioni dell’Italia si svolgevano lungo due argomentazioni contraddittorie: Trento e Fiume erano rivendicate in quanto italiane e infine c´era la Dalmazia, anch` essa non concessa all’Italia, nonostante fosse stata prevista dal Patto di Londra.
• Di conseguenza si riaccende la polemica tra neutralisti ed interventisti..nello stesso schieramento interventista c´erano diverse ideologie, fra coloro che furono appagati dall`acquisto del Trentino e di Trieste, e la destra “imperialista”, che rivendicava la sovranita´ italiana sulla Dalmazia e Fiume.
Nel 1919 Sonnino e Orlando abbandonarono la Conferenza di Parigi e si scateno´ una polemica
TRASFORMAZIONI SOCIO –ECONOMICHE NEL DOPOGUERRA E CRISI STATO LIBERALE
L’evoluzione dell´apparato industriale aveva provocato il rafforzamento del ceto imperiale e del movimento operaio.La guerra tuttavia aveva fatto aumentare le tensioni all`interno del settore agricolo e quello industriale.
• Lo Stato liberale fu una delle cause storiche che permise la nascita della dittatura, in quanto non seppe far fronte alle trasformazioni coloro che fino ad allora avevano appoggiato la politica governativa assunsero posizioni ideologiche fortemente radicalizzate.
Allo stesso tempo le conseguenze economiche della guerra furono gravissime, soprattutto in ambito sociale, dove le prime vittime furono la media e la piccola borghesia e i piccoli proprietari.
• Al progressivo indebolimento del legame fra e classi medie ed istituzioni dello Stato liberale, fece riscontro il rafforzamento dell`industria.
IL NUOVO CLIMA IDEOLOGICO
In Italia la lotta politica sarebbe stata determinata dallo scontro fra le forze dell`estrema destra e della sinistra massimalista. A queste si affiancarono a sinistra i socialisti riformisti, a destra i liberali conservatori.
• Nel giugno del 1919 il Governo Orlando entro´ in crisi; si formo´ allora un nuovo governo con a capo Nitti per un anno.
A settembre D´Annunzio occupo´ Fiume proclamandone l´annessione all’Italia. L´azione fu resa possibile grazie all’’appoggio delle truppe e degli ufficiali ribelli.L´evento provoco´ l’accentuarsi della protesta nazional-imperialistica, mentre in ambito socialista si parlo´ di una crisi irrimediabile della borghesia.
• La crisi dei ceti medi, l’espansione e la necessita´ di riconversione ai fini pacifici dell´industria, l’aumento numerico del proletariato industriale furono alla base di quello che Nenni defini´ il “diciannovesimo”.
ELEZIONI POLITICHE DEL 1919
La societa´ civile si esprimeva in due movimenti politici: socialisti e cattolici.
• Il 1919fu un anno importante per la trasformazione politico-economica dell’Italia: ci fu un largo sviluppo associativo delle masse operaie e contadine, con 4 milioni di iscritti alle molteplici organizzazioni. Le organizzazioni erano suddivise al loro interno in sindacati “rossi”, d´ispirazione socialista ( fra cui la CGL, Confederazione Generale del Lavoro), in sindacati “bianchi”, di matrice cattolica (come la CIL, Confederazione Italiana del Lavoro), ed ancora in sindacati anarco-sindacalisti (come la USI; Unione Sindacale Italiana). Importante era inoltre la FIOM, Federazione Italiana Operai Metalmeccanici.
Vi erano in atto grandi trasformazioni che portarono all`abbandono del non expedit (i cattolici dovevano astenersi dalla vita politica), consentendo al Partito Popolare, fondato nel gennaio del 1919 da don Luigi Sturzo, di esprimere nella vita politica italiana l´opinione dei cattolici.
• Il programma politico del Partito Popolare da un lato riguardava le trasformazioni delle strutture istituzionali, dall´altro voleva portare avanti antisocialismo, che da sempre aveva caratterizzato la politica dei cattolici.
Le prime elezioni politiche del dopoguerra mostrarono il netto declino dei liberali e la grande crescita del partito di don Sturzo e allo stesso tempo di quello socialista. Il partito Socialista aumento´ numericamente , al suo interno ci fu la crescita e la differenziazione in ambito ideologico del suo gruppo dirigente, fenomeno che ne determinera´ la scissione e la nascita del Partito Comunista d`Italia..La direzione politica del partito era passata ai massimalisti. Una terza componente, dopo quella massimalista e riformista, era legata al gruppo della rivista Ordine nuovo, composto da Togliatti, Terracini e Gramsci, i quali auspicavano dei metodi bolscevichi anche in Italia.. Questa componente partecipera´ all` occupazione delle fabbriche e nel gennaio 1921 alla scissione del Partito socialista con la fondazione del Partito Comunista d´Italia.
• Le proteste si rianimarono, poiche´ venne messa in discussione la liberta´ dell`imprenditore di organizzare il lavoro nella fabbrica e il diritto di proprieta´ dei grandi latifondisti, i quali assistettero all’occupazione delle terre da parte dei braccianti esasperati dalla mancata riforma agraria.ei proprietari terrieri iniziarono cosi ad organizzare autonomamente la loro proprieta´, mentre ai grandi proprietari venne imposto l`obbligo di assumere parte dei lavoratori stagionali.
Nelle elezioni politiche del 1919 si era presentato il Movimento dei fasci di combattimento, fondato da Mussolini Megli assunse importanti cariche politiche all`interno del partito e ne l 1912 divento´ direttore de L´Avanti!.Nel 1914 fondo´ in quotidiano Il Popolo d’Italia, dove affermava la necessita´ dell´intervento in guerra, per preparare la rivoluzione sociale. M. venne espulso dal partito e creo´ nel 1919 un nuovo movimento il cui programma prevedeva tra l`altro una politica estera intesa a valorizzare la volonta´ e l’efficienza dell’italia contro ogni imperialismo straniero, l’obbligo ai proletari di coltivare la terra e la revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell 85% dei profitti di guerra.
IL BIENNIO ROSSO (1919-1920) E LA SCONFITTA OPERAIA
Durante il Governo Nitti (1919-1920) avvennero in Italia una serie di avvenimenti che portarono alla crescita del fascismo.Gia´ con l’occupazione di Fiume da parte di D’Annunzio, Nitti aveva dimostrato la propria debolezza nell’affrontare la situazione.
• Alle elezioni i popolari e i socialisti conquistarono un peso decisivo nella conduzione della vita politica, inoltre si rifiutarono di collaborare con il Governo, rendendo ancora piu difficile a Nitti far fronte alla crisi economica, il cui principale effetto fu lo scoppio di una serie di scioperi volti alla concessione di un aumento salariale. Il progetto di aumentare il prezzo del pane pose definitivamente in crisi in Governo, che passo´ nelle mani di Giolitti, mentre il diffondersi di agitazioni sociali preludeva un´ondata rivoluzionaria
Gramsci (ispiratore dell’Ordine Nuovo) riteneva che tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro appartenenza ad un partito, un sindacato o altro, dovessero partecipare attraverso organi eletti direttamente dal basso alla conduzione della societa´ in tutti i suoi aspetti . Gramsci scrisse I Quaderni del carcere, l’opera piu importante del marxismo italiano del 900.Egli propone un’interpretazione del marxismo, indicando come compito del Partito Comunista la lotta per il conseguimento dell’egemonia, intesa come guida politica e culturale del partito stesso nei confronti della societa´ civile.
• Un’altra figura importante del biennio rosso e´ Gobetti, il quale pur non aderendo alla concezione marxista, aveva compreso l’importanza della classe operai nella nuova realta´ nazionale.Egli vide nella classe operaia la nuova protagonista della vita politica del dopoguerra e il suo pensiero divenne, dopo la sua morte, una fonte d’ispirazione dell’antifascismo italiano.
Dal 1919 al 1920 dilagarono le agitazioni sindacali e infine venne fondata a Torino la Confederazione generale dell’industria, con il compito d riunire tutti i principali imprenditori.La massima reazione si ebbe con il rifiuto degli industriali di concedere gli aumenti salariali, che porto´ prima all’ostruzionismo ad opera dei lavoratori e successivamente all’occupazione delle fabbriche..al Congresso del Partito Socialista tenutosi a Livorno nel 1921, gli ordinovisti, guidati da Gramsci e Bordiga, decidevano l’uscita del partito per fondarne uno nuovo, Il Partito Comunista d’Italia
• Nel 1922 i riformisti guidati da Turati andarono a formare il Partito Socialista Unitario.
Nel frattempo Giolitti, nei confronti dell’occupazione delle fabbriche attuo´ il progetto della partecipazione operaia alla gestione delle imprese, accontentando per il momento gli operai, ma allo stesso tempo provoco´ il risentimento degli industriali, che trovarono nei fascisti l’unica forza politica in grado di tenere a bada il movimento operaio.pMentre Giolitti metteva in atto il progetto di riappacificazione l’opposizione del governo andava organizzandosi non solo entro le fila dei due maggiori partiti politici, ma soprattutto entro le organizzazioni sindacali fasciste.
CROCE_MANIFESTO DEGLI INTELLETTUALI ANTIFASCISTI:Gli intellettuali fascisti hanno fatto un manifesto per spiegare e difendere la loro politica, i quali se, adempiono realmente al loro dovere ed esercitano il loro diritto, hanno solo il compito di innalzare tutti gli uomini e tutti i partiti alla piu´ alta sfera spirituale.Varcare questi limiti, ovvero contaminare la politica con la letteratura, la politica con la scienza, e´ un errore.Noi ora saremmo allietati da una guerra di religione ed inoltre vediamo sempre di piu´ crescere tra gli italiani il rancore e l’odio.Questi due sentimenti riguardano un partito, che nega ai componenti degli altri partiti il carattere di essere italiani e li definisce stranieri, e in quel momento stesso, con quelle affermazioni, si stabilisce lui stesso come straniero oppressore.Questo comportamento e´ lugubre.
CROCE- IL FASCISMO COME MALATTIA MORALE: L’Italia consegno se stessa e il suo destino in mano ad un uomo che la condusse a rovina. Questa fu un ingenuita´ dell ‘Italia.Se un uomo, che e´ sano e forte, cade in una malattia mortale, questo avviene perche ha dentro di se la possibilita della malattia.Anche l’uomo piu onesto puo contenere in se il male.
CHABOD_IL FASCISMO NN ERA UN ESITO FATALE:Il fascismo deriva da degli atteggiamenti di vita italiani gia latenti da tempo, come ad es lo spirito nazionalistico. Nella crisi del ceto dirigente italiano dal !919 al 1922 erano stati presenti questi segni d crisi ma in posizioni d secondo piano. Certe colpe ed errori risalgono allo stato liberale, a gruppi politici d socialisti e cattolici, che rappresentavano un po l `antirisorgimento.

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