DOPO IL 1848

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Testo

LA SVOLTA DEL 1848

1846: elezione al soglio pontificio di Pio IX; attuò alcune riforme (amnistia per i reati politici, ammissione di membri
laici nelle cariche dello stato); non disdegnò il ruolo di “papa liberale”.
1847: Massimo D’Azeglio pubblica un opuscolo intitolato Proposta d’un programma per l’opinione nazionale italiana.
Egli esortava i principi a “porre in cima ad ogni altro interesse l’interesse italiano”. Su tali basi presentava la
piattaforma del programma moderato, che si presentava come “realistico”.
1848: scoppia la rivolta in Sicilia, a causa della chiusura di Ferdinando II. Palermo insorge rivendicando la Costituzione
e l’indipendenza da Napoli; Ferdinando II promulga la Costituzione il 29 febbraio. Anche Leopoldo II di Toscana
(17 febbraio), Carlo Alberto (4 marzo) e Pio IX (14 marzo) concedono gli statuti. Prevede 2 camere, una
Elettiva con suffragio censitario, una vitalizia a nomina regia; la religione cattolica è religione ufficiale dello
Stato. 17 marzo: insorge Venezia, gli austriaci vengono cacciati, proclamazione della Repubblica di San Marco.
18 marzo: insorge Milano (le 5 giornate); il generale Radetzky viene sconfitto. 23 marzo: Carlo Alberto dichiara
guerra all’Austria; viene appoggiato da Leopoldo II, Ferdinando II e Pio IX. Nel giugno, un plebiscito decide
l’unione della Lombardia al regno di Sardegna; Carlo Alberto regna su tutta l’Alta Italia a fine giugno.
Dopo le vittorie di Goito e Peschiera, il nemico riprende Vicenza; Pio IX, il 29 aprile, ritira il suo appoggio.
Radetzky riprende tutte le città del Veneto; 23-25 luglio: sconfitta dei piemontesi a Custoza. 9 agosto: il
generale Salasco firma un armistizio; i piemontesi si ritirano oltre il Ticino. Nel novembre insorge Roma: Pio IX
è costretto alla fuga a Gaeta; si forma la Repubblica Romana, di stampo democratico.
1849: Carlo Alberto rompe la tregua con l’Austria (12 marzo). 23 marzo: sconfitta definitiva a Novara. Carlo Alberto
abdica in favore di Vittorio Emanuele II. Vengono prese Brescia, Firenze e la Sicilia. Le ultime due ad arrendersi
sono Roma e Venezia.

IL PIEMONTE LIBERALE E CAVOUR

1849: il Piemonte si avvia verso un regime costituzionale-liberale.
1850: il conte Siccardi presenta un nuovo disegno di legge; abolizione del foro ecclesiastico e del diritto di asilo,
riduzione delle festività religiose. Cavour entra nel Governo
1852: Cavour diviene Primo Ministro e stringe il Connubio con Urbano Rattazzi. Cavour si muove verso la laicizzazione
dello stato e l’ammodernamento delle strutture economiche (liberismo); utilizza la spesa pubblica per costruire
strade, ferrovie, linee telegrafiche; crea la Banca Nazionale.
1855: guerra di Crimea; nel 1856 partecipa al Congresso di Parigi per la pace; tratta il problema italiano.

LA CONQUISTA DELL’UNITA’

1857: si crea la Società Nazionale Italiana, alla quale aderisce anche Garibaldi. Cavour rompe le relazioni diplomatiche
con l’Austria e si allea con la Francia (1858, Accordi di Plombières con Napoleone III).
1859: l’Austria dichiara guerra al regno di Sardegna il 26 aprile. Garibaldi coglie importanti successi e conquista Como
e Varese; con la battaglia di Magenta (4 giugno) e gli scontri di San Martino e Solforino (24 giugno), Garibaldi
volge a proprio favore le sorti del conflitto. Napoleone III si ritira e firma con gli austriaci l’Armistizio di
Villafranca (11 luglio). L’Austria cede la Lombardia alla Francia, che la gira al regno di Sardegna. Il Veneto resta
agli Asburgo. La Francia rinuncia a Nizza e alla Savoia. Cavour si dimette.
1860: Toscana, Parma, Modena e legazioni pontificie votano plebisciti di annessione al Piemonte. 5 maggio: parte la
Spedizione dei Mille guidata da Garibaldi; a fine maggio libera Palermo. 20 luglio: sconfitta dei borbonici a
Milazzo; Garibaldi controlla tutta la Sicilia. Cavour manda La Farina in Sicilia per l’annessione dell’isola al
Piemonte; Garibaldi lo scaccia e, il 19 agosto, nonostante l’ostacolo rappresentato da Cavour, prende Reggio
Calabria. 7 settembre: Garibaldi entra a Napoli. 1-2 ottobre: definitiva vittoria di Garibaldi sui borbonici nella
battaglia del Volturno.
1861: 27 gennaio: prime elezioni politiche per la formazione del Parlamento Italiano. 17 marzo: Vittorio Emanuele II
viene proclamato Re d’Italia.

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