Chiesa: purificatrice di anime o strumento di potere?

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Categoria:Storia
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Testo

SAGGIO STORICO
TITOLO: “chiesa: purificatrice di anime o strumento di potere?”
DESTINAZIONE:giornalino scolastico”

Il complesso fenomeno della Rivoluzione Francese è ben oltre le semplici cause sociali , economiche e politiche ma ha di base una profonda crisi morale e religiosa, causata da monarchie assolute soffocanti che davano poco conto alla libertà del singolo individuo. I popoli era sottomessi da secoli ma la rivoluzione che invade non solo la Francia ma anche altri Stati europei è dettata dall'emergere di una nuova dinamica della produzione fondata sul capitalismo, l'affermarsi di una nuova concezione della vita ispirata all'Illuminismo ed al Romanticismo e l'avanzata di gruppi borghesi disposti a stabilire un contatto con gli strati popolari e contadini.
Possiamo considerare la Chiesa come organo vitale della Francia prerivoluzionaria, era consolazione, speranza in un vita migliore,rifugio delle leggi, delle lettere e delle arti. Il Papa era dittatore d'Europa ordinava le crociate e deponeva i re ed era in stretta alleanza con le monarchie. Inutile dire che la religione cattolica era la religione di Stato e per questo la Chiesa in Francia aveva una notevole autonomia economica, e proprio di qui nascono le prime tensioni tra la costituente ed il clero. Possiamo ben capire che in un stato con un deficit aggravato dalle grandi spese di corte, un ulteriore spreco di denaro andasse ad aggravare una già poco stabile situazione economica. Il 2 novembre 1789 nasce appunto la "costituzione civile del clero" opera nata principalmente per risanare il debito pubblico, fu infatti assegnato al culto cattolico un bilancio di sostentamento, e non per distruggere la Chiesa, anche se fu sicuramente il punto di partenza dello scisma fra quest'ultima e la rivoluzione, infatti degradava i vescovi a semplici funzionari di stato retribuiti da quest'ultimo e rendeva meno importante l'ordine religioso stesso allineandolo all'ordine civile. Secondo me è ben giusta l'affermazione di Gentile, il quale dice "...la crisi dell'Ancien Regime fu anche crisi del regime di cristianità.", visto che questo ledeva alla figura del Papa figlio dell'antico regime, solo questa prima costituzione gli toglieva gran parte del suo potere ed andava ad aumentare il potere temporale. Infatti con l'approvazione e messa in legge di questa costituzione da parte del Re nel 1790 si giunge in Francia ad una contrapposizione fra due culti quello dei “refrattari”, cioè i preti che non avevano prestato giuramento alla nuova legge, e gli altri sottomessi allo Stato.
Dal 1792 era maturata la convinzione che il popolo non potesse fare a meno di un sentimento religioso, nacque così il culto repubblicano con un nuovo calendario, nuove festività civili e politiche che differivano dalle festività cattoliche. Questo dimostra ciò che afferma lo storico Remond, cioè che “...le conseguenze a lungo termine andranno oltre il periodo rivoluzionario, perché il conflitto tra la rivoluzione e la Chiesa cattolica peserà per un secolo intero sull'Europa intera...”,infatti l'esperienza rivoluzionaria ci mette di fronte ad una società che si sta laicizzando ed alla incompatibilità dei nuovi principi con l'antica religione. La rottura tra Chiesa e rivoluzione segnerà anche nel 1792 la soppressione della monarchia, a causa della decisione di Luigi XVI di opporsi alla legge contro i preti refrattari, ed il re ritornato visibilmente il re cristianissimo, è di ostacolo ai nuovi principi della rivoluzione anticristiana.
Con l'esportazione della rivoluzione all'estero, per mezzo di Napoleone assistiamo ad insorgenze controrivoluzionarie, dovute al sentimento di difesa nei confronti della fede cattolica e della monarchia,soprattutto in Italia dove i francesi otterranno soltanto un brutta copia della rivoluzione indebolendola. Fortunatamente Napoleone, come sostiene anche lo storico A.Spoto “...si accorse che i rapporti con il cattolicesimo andavano ristabiliti, altrimenti le coscienze umane sarebbero diventate un'imbattibile nemico e avrebbero ostacolato le sue azioni...”, infatti salito al potere il primo obbiettivo dell'imperatore fu di raggiungere un “concordato” con la chiesa anche se le somiglianze di quest'ultimo con la Costituzione civile del clero sono veramente molte, poiché la chiesa fu obbligata a riconoscere il costume laico dello Stato.
Ormai gli ideali delle popolazioni erano cambiati il medioevo ed il feudalesimo erano soltanto un brutto ricordo e con la nascita di questo nuovo mondo liberale una chiesa fortemente legata al potere assoluto era di intralcio, secondo me è inevitabile ciò che conseguì alla Rivoluzione Francese, il processo di laicizzazione delle popolazioni ed il suo decrescente potere è un processo naturale dettato da una nuova moralità, quindi non condanno la Rivoluzione Francese come anticristiana ma bensì penso che il ruolo che ebbe contro la Chiesa sia stato inevitabile e non voluto.

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