Buddismo

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Testo

Buddhismo Theravada
Una delle correnti principali del buddhismo, diffusa oggi nello Sri Lanka, in Birmania, Laos, Cambogia e Thailandia. La scuola Theravada rivendica la fedeltà agli insegnamenti autentici del Buddha, proclamandosi, in contrapposizione al buddhismo Mahayana, erede legittima del sangha, l'originaria comunità monastica custode dei testi sacri canonici raccolti nel Tripitaka (Tre canestri).
Pagoda in Cambogia Oltre il 90% della popolazione cambogiana pratica il buddhismo theravada. Il paese è disseminato di pagode, centri di culto di questa religione. In Cambogia i buddhisti furono oggetto di persecuzioni durante il regime dei Khmer Rossi.Judy Ledgerwood

2 DIFFUSIONE
Unica sopravvissuta fra le "diciotto scuole" del buddhismo primitivo, la corrente Theravada emerse all'epoca del secondo grande concilio buddhista di Vaisali, nel 383 ca. a.C., quando i Thera (gli "antichi") condannarono fermamente le innovazioni dottrinarie e normative che da più parti si cercava di introdurre. Le profonde divergenze in seno alla comunità buddhista si presentarono in modo ancor più evidente al terzo concilio, convocato verso il 250 a.C. dal re Asoka a Pataliputra, che ebbe come risultato il rafforzamento delle posizioni dell'ortodossia, con la protezione garantita ai Thera dal sovrano stesso e la diffusione del loro credo nello Sri Lanka, in Birmania e in Thailandia, per quanto in questi paesi non fossero assenti seguaci del Mahayana.
Protetto dai regnanti dello Sri Lanka, il buddhismo Theravada assunse sempre più i caratteri di una religione di stato e come tale, dal X secolo d.C., prese il sopravvento anche in Birmania e in Thailandia, oltre che in Cambogia e nel Laos. Quest'area geografica costituisce tuttora la zona di prevalenza di questa tradizione religiosa.
Divenuto all'epoca del colonialismo europeo un motivo di rivendicazione delle identità nazionali di questi paesi, il credo Theravada ispirò direttamente, ad esempio in Thailandia nel XIX secolo, diversi movimenti di liberazione di orientamento nazionalista. In tempi più recenti ha fornito ad alcuni esponenti politici dello Sri Lanka il supporto ideologico per giustificare la repressione della minoranza tamil, nel quadro di una guerra civile che si trascina dalla fine degli anni Settanta; in Birmania, il regime militare che, al potere dal 1988, ha imposto al paese il nuovo nome Myanmar, ha ravvisato nel credo religioso tradizionale uno degli elementi su cui far leva per sostenere la propria politica di orientamento conservatore, mentre in Cambogia il buddhismo ha conseguito una certa ripresa dopo le persecuzioni subite dai monaci sotto il regime comunista dei khmer rossi e durante l'occupazione vietnamita. Il Theravada ha conosciuto recentemente una nuova fioritura in India, con la conversione di un gran numero di fedeli, i cosiddetti "intoccabili", che trovano nel nuovo credo un motivo di riscatto dal sistema induistico delle caste.
3 ORGANIZZAZIONE E DOTTRINA
Tempio buddhista, Sri Lanka Il buddhismo theravada è particolarmente diffuso nello Sri Lanka. Nella foto, resti di un tempio buddhista singalese.Ambasciata di Sri Lanka

Sulla base delle disposizioni attribuite al Buddha e tramandate in testi normativi quali il Vinaya Pitaka, la comunità del Theravada è di carattere essenzialmente monastico. Solo attraverso la vita monastica, riservata unicamente ai fedeli di sesso maschile, si può sperare di ottenere l'Illuminazione. La rigidità della disciplina monastica non ha peraltro impedito a questa forma di buddhismo di assumere i caratteri di una religione estremamente vicina al potere politico, che conferisce ai monaci stessi un ruolo di egemonia, non solo spirituale, nei confronti dei laici.
Punto di riferimento essenziale è la figura del Buddha storico, Siddharta Gautama, concepito come essere umano unico depositario di una dottrina (dharma) che, in quanto capace di insegnare la via dell'Illuminazione, non può in alcun modo essere modificata o reinterpretata sulla base di presunte rivelazioni successive. Gli unici testi che tramanderebbero fedelmente la predicazione del Buddha sono quelli del Tripitaka; gli altri scritti, quali il famoso Milindapana (Dialogo del re Milinda) del II secolo d.C. e Visuddhimagga (La via alla purezza) di Buddhaghosha (V secolo d.C.), rappresentano soltanto compendi autorevoli e non il frutto di ulteriori rivelazioni trasmesse ai fedeli dal Buddha celeste, come invece vuole la tradizione Mahayana. Scopo del theravadin, il monaco, è il raggiungimento della condizione di arhat; chi diventa un arhat, avendo finalmente raggiunto il nirvana, non solo non dovrà più rinascere in un corpo materiale, ma, a differenza del bodhisattva teorizzato dal Mahayana, sarà libero anche dall'incombenza di rivolgersi compassionevolmente ai mortali per indicare loro la via della salvezza. Raggiungere questa condizione di eterna beatitudine significa sostanzialmente spezzare la complessa catena di fenomeni che rende l'uomo illusoriamente legato alla percezione della materia e irrimediabilmente lontano dalla propria identità oggettiva.
Pagoda in Cambogia
Oltre il 90% della popolazione cambogiana pratica il buddhismo theravada. Il paese è disseminato di pagode, centri di culto di questa religione. In Cambogia i buddhisti furono oggetto di persecuzioni durante il regime dei Khmer Rossi.
Ambasciata di Sri Lanka
Tempio buddhista, Sri Lanka
Il buddhismo theravada è particolarmente diffuso nello Sri Lanka. Nella foto, resti di un tempio buddhista singalese.
Buddhismo Mahayana
Una delle due correnti principali del buddhismo, diffusasi dall'India in Cina, Corea, Giappone, Tibet, Asia centrale e Vietnam. È considerata dagli aderenti come depositaria dell'autentica tradizione dottrinale risalente al Buddha, in opposizione alla più antica scuola del buddhismo Theravada. Il Mahayana (in sanscrito, "Grande veicolo"), che già nel periodo indiano appare diviso in due scuole, la Madhyamika e la Vijnanavada, diede origine, diffondendosi al di fuori dell'India, a ulteriori sviluppi dottrinali, come quelli della scuola della Terra Pura e del buddhismo Zen.
Buddha di Phra Pathom Chedi La grande scultura del Buddha è posta all'ingresso di Phra Pathom Chedi, un tempio buddhista di Nakhon Pathom, località situata nei pressi di Bangkok, in Thailandia. La statua raffigura il bodhisattva, cioè il Buddha storico, Gautama Siddhartha. Nel buddhismo Mahayana il termine bodhisattva è usato per indicare genericamente un essere illuminato che ha rimandato il suo ingresso nel nirvana, la meta finale, per dedicarsi alla salvezza dell'umanità.SEF/Art Resource, NY

2 STORIA
Pur considerata una delle "diciotto scuole" del buddhismo primitivo, questa corrente si discostò, qualche tempo prima dell'ascesa al trono di Asoka, dalle posizioni rigide e tendenzialmente conservatrici della primitiva comunità: venne mitigata la disciplina monastica e si elaborò una visione metafisica del Buddha, entità trascendente che avrebbe assunto un'apparenza corporea come Buddha storico. A partire dal II o III secolo d.C. ebbero origine diverse scuole mahayaniche, tra le quali quella Madhyamika ("Sentiero medio", "Via di mezzo"), fondata da Nagarjuna. Fra le altre scuole, la Yogacara o Vijnanavada sorse in India nel IV secolo e, diffusasi in Cina due secoli dopo, in seguito passò anche in Giappone. La Avatamsaka (vedi Avatamsaka sutra) nacque invece in Cina, per passare poi in Corea alla fine del VII secolo e in Giappone, dove è nota come "scuola Kegon". Sempre di origine cinese, con diffusione in Corea e in Giappone, è la scuola Tendai, mentre l'indirizzo Chan (Zen in giapponese), introdotto in Cina dal leggendario monaco indiano Bodhidharma, costituisce un interessante punto di contatto fra il Mahayana e il taoismo cinese; il buddhismo Zen raggiunse a sua volta, fin dal VII secolo, la Corea, il Giappone, e, insieme con l'indirizzo della Terra pura, il Vietnam. Nel VII secolo prese avvio anche la penetrazione del Mahayana in Tibet, dove il buddhismo fiorirà poi in una forma dai caratteri spiccatamente originali, il lamaismo.
Nel Sud-Est asiatico, nello Sri Lanka e in Indonesia il Mahayana fu soppiantato dal Theravada, oltre che dall'induismo e dall'Islam. Lasciò però alcune tracce significative anche in campo artistico, come il complesso monumentale di Angkor Vat in Cambogia. Si integrò poi nella società cinese e si diffuse in Corea in epoca Koryo (935-1392), prima delle restrizioni imposte dalla dinastia Yi (1392-1910), e in Giappone, con la riforma della scuola Zen condotta da figure come Dogen e Honen e la nascita di scuole locali, come la Nichiren. Indebolito in epoca Edo (1600-1868), e posto sotto controllo statale durante lo shogunato di Tokugawa, il Mahayana giapponese dovette affrontare anche l'ostilità dei governanti dopo la restaurazione Meiji del 1868, assieme alle scuole dei paesi – Cina, Cambogia, Vietnam, Corea del Nord – nei quali, nel XX secolo, si instaurarono regimi comunisti.
3 ORGANIZZAZIONE E DOTTRINA
Maitreya Questa statuetta thailandese, conservata al Museo nazionale di Phnom Penh, in Cambogia, raffigura Maitreya, il Buddha futuro. Nel Buddhismo Mahayana, in particolare per la scuola Theravada, Maitreya è il successore del Buddha storico, che tornerà nel futuro ciclo cosmico per rinnovare i suoi insegnamenti segnando la fine dei tempi.Collezione Privata/SuperStock

Nella tradizione Mahayana il concetto di sangha, la comunità monastica del buddhismo primitivo, assume un significato più ampio, includendo oltre ai monaci anche i fedeli laici, e la via per giungere alla condizione di beatitudine (nirvana) può essere seguita non solo in monastero – con l'osservanza della regola fissata nell'Hinayana Vinaya (uno degli scritti del Tripitaka, il canone dei testi sacri buddhisti), a cui si aggiungono sovente pratiche riconducibili al tantrismo – ma anche nella vita laicale e in confraternite devozionali.
I tratti distintivi della dottrina mahayana – che si fonda, fra l'altro, su testi, quali i Lankavatara Sutra e la collezione nota come Prajnaparamita (Sermoni della perfetta saggezza), estranei alla raccolta canonica del Tripitaka – discendono direttamente dall'interpretazione della figura del Buddha. Il Buddha del Mahayana possiede un "corpo essenziale" (dharmakaya), concepito come assoluta e immutabile sostanza spirituale, un "corpo di beatitudine" (sambhogakaya), la forma divina che si rivela all'iniziato durante la meditazione, e un "corpo di trasformazione" (nirmanakaya), il Buddha che appare in forma umana in questo mondo materiale per condurre gli esseri alla liberazione. Il Buddha storico è dunque soltanto una delle manifestazioni del Buddha spirituale: l'insegnamento diffuso dal Buddha nella sua esistenza sulla terra rappresenta solo un punto di partenza, che deve essere necessariamente integrato da ulteriori rivelazioni.
La possibilità di molteplici rivelazioni spiega già di per sé la tendenza alla frammentazione in diversi indirizzi che costituisce uno dei tratti tipici del Mahayana, assieme alla divinizzazione dei bodhisattva come Avalokiteshvara e Maitreya (il prossimo Buddha storico per la scuola Theravada) e alla compiutezza raggiunta dalla speculazione filosofica da Nagarjuna in poi. Se il pensiero Mahayana muove dalla negazione totale non solo della realtà intrinseca (atman) di tutte le cose, ma anche della possibilità per la mente di percepire gli esseri che la circondano e che sarebbero dunque assolutamente "vuoti", alcune correnti si basano su una dialettica fra la natura falsa e vuota delle cose in senso assoluto e la loro realtà in senso relativo, arrivando anche, come nel caso dello Zen, a considerare la transitorietà negativa (samsara) del mondo materiale come non incompatibile con la ricerca del nirvana. La stessa nozione di "vuoto assoluto" (sunyata) è invece sfruttata dalla scuola Vijnanavada in direzione di un primato della conoscenza, ponendo la mente umana come unico principio reale; indotta a tratteggiare illusoriamente i contorni di un mondo esterno di per sé inesistente, la mente umana è comunque capace di liberarsi da questo errore attraverso la meditazione, dissolvendo nel vuoto ogni percezione, per incamminarsi sul sentiero dell'Illuminazione.
Buddha di Phra Pathom Chedi
La grande scultura del Buddha è posta all'ingresso di Phra Pathom Chedi, un tempio buddhista di Nakhon Pathom, località situata nei pressi di Bangkok, in Thailandia. La statua raffigura il bodhisattva, cioè il Buddha storico, Gautama Siddhartha. Nel buddhismo Mahayana il termine bodhisattva è usato per indicare genericamente un essere illuminato che ha rimandato il suo ingresso nel nirvana, la meta finale, per dedicarsi alla salvezza dell'umanità.
Maitreya
Questa statuetta thailandese, conservata al Museo nazionale di Phnom Penh, in Cambogia, raffigura Maitreya, il Buddha futuro. Nel Buddhismo Mahayana, in particolare per la scuola Theravada, Maitreya è il successore del Buddha storico, che tornerà nel futuro ciclo cosmico per rinnovare i suoi insegnamenti segnando la fine dei tempi.
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