il pensiero

Materie:Riassunto
Categoria:Psicologia

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Testo

Il pensiero
Per lo psicologo, il “pensiero” è un termine generico che indica un’attività mentale dalle diverse forme.
Analizzeremo quattro aspetti del ragionamento:
1. Il pensiero convergente e quello divergente;
2. La risoluzione dei problemi nelle sue varie fasi;
3. I più comuni ostacoli nel risolvere i problemi;
4. Il pensiero creativo o creatività.

Con la fantasticheria, o sogni ad occhi aperti, riusciamo a superare i limiti della realtà e del controllo cosciente, lasciando che il pensiero vaghi completamente libero.
La fantasticheria è fatta per il semplice gusto di viverla e può dare il solo, ma importante, risultato della soddisfazione personale; essa nasce dall’insoddisfazione per la realtà e per il desiderio di cambiarla.
Con l’immaginazione abbiamo un altro tipo di pensiero “libero”, in quanto creiamo qualcosa di nuovo, qualcosa che non abbiamo mai vissuto prima negli stessi termini. “Immaginare” significa concepire un’idea di ciò che intendiamo fare.

Pensiero convergente e divergente
Guilford, ha ordinato le attività di pensiero in due tipi distinti. Il primo è stato etichettato come pensiero convergente, ed è l’attività mentale che offre la risposta giusta, quella e solo quella per risolvere un problema.
L’altro tipo di pensiero è stato etichettato come pensiero divergente, ed è l’attività mentale in cui si produce, in piena libertà, il maggior numero possibile di risposte.

La risoluzione dei problemi
Nella vita quotidiana, i problemi ci accompagnano quasi di continuo.
La risoluzione del problema riguarda gli sforzi attivi per scoprire il modo di raggiungere un obbiettivo non facilmente raggiungibile.

La comprensione del problema
Per riuscire a comprendere bene il problema non dobbiamo porci dei limiti.
Nell’esaminare un problema dobbiamo metterne a fuoco le diverse componenti per riuscire poi a definirlo in modo specifico e concreto, e a facilitarne la soluzione.

La ricerca della risoluzione
Ci sono molti metodi per risolvere un problema, ma ne consideriamo quattro:
1. La ricerca a caso è abbastanza comune; con essa si tentano via via delle soluzioni, finché si trova quella giusta, procedendo per prove ed errori;
2. Ricerca di analogie: si conclude che il problema è analogo ad un altro, noto e già risolto precedentemente, e si adotta quindi lo stesso genere di risoluzione che ha dato risultati positivi;
3. Trovare dei sotto-problemi, cioè nel procedere passo dopo passo in un’analisi sistematica della situazione, scomponendo così il problema in una serie di problemi secondari, o sotto-problemi, più facilmente risolvibili;
4. L’intuizione (o INSIGHT), è l’idea apparentemente improvvisa che permette di risolvere un problema e che non sembra dipendere dai tre metodi esaminati finora.

La valutazione del risultato
Secondo Janis prima di attuare una risoluzione o una decisione è utile immaginare cosa potrebbe accadere se l’idea non funzionasse.

Ostacoli nel risolvere i problemi
Quando dobbiamo risolvere un problema, possiamo incontrare una serie di ostacoli.
I più comuni sono la mancanza di flessibilità e alcune caratteristiche legate alla nostra persona.

La mancanza di flessibilità
Parecchie volte, la flessibilità viene meno per una serie di motivi, eccone due:
1. La mancanza di flessibilità può dimostrarsi con una supposizione errata;
2. Se ci fissiamo sull’uso “abituale” di un oggetto, sarà poi difficile usarlo per altri scopi.

Questa mancanza di flessibilità, che gli psicologi chiamano fissità funzionale, rende difficile la risoluzione dei problemi.

Le caratteristiche della personalità
I fattori personali che rendono difficile la risoluzione dei problemi sono numerosi.
L’ansia costituisce un freno notevole, l’ottimismo eccessivo può essere dannoso, in quanto porta con entusiasmo in imprese troppo difficili o fa accettare la prima soluzione che troviamo.
Altri fattori sono l’impulsività e il senso dl controllo esterno. Questi ultimi fanno parte di uno stile personale di vita che si rivela pure nel modo di risolvere i problemi: in questo caso si parla di stile cognitivo.

La creatività
La creatività è una risoluzione di problemi che implica una risposta nuova e insolita, ma anche pratica e utile.
Secondo gli studi di Guilford, il pensiero divergente è definito da alcune caratteristiche, tra le quali la fluidità, la flessibilità, la capacità di riorganizzare lo stimolo e l’originalità.
La fluidità è la capacità di produrre un gran numero di idee; la flessibilità è la capacità di abbandonare vecchi modi di pensare per imboccare direzioni nuove.
La mancanza di flessibilità in generale costituisce un ostacolo nella risoluzione dei problemi.
La capacità di riorganizzare lo stimolo consiste nel distaccarsi dal solito modo di vedere oggetti familiari per vederli e usarli in modi nuovi.
L’originalità è forse la dote più importante per essere creativi: bisogna avere idee nuove, fuori dal comune.
In conclusione, ”la genialità consiste nel saper risolvere i problemi quotidiani, e chiunque può imparare a farlo meglio” (Edward de Bono)

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